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domenica 9 giugno 2024

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

BRUNO

TOSCANO

 




 Bruno Toscano è un giocatore di calcio, ha 35 (centrocampista) anni è   di Reggio Calabria e così si presenta:

 

“Mi chiamo Bruno Toscano, inizio a giocare in una scuola calcio di Reggio Calabria, all’età di 13 anni inizio a fare i primi provini: Verona, Bari, Parma, poi a 14 anni sono nei giovanissimi nazionali nel Cosenza Calcio che era in serie B, quell’anno purtroppo fallì (il presidente era Pagliuso) e tutti i giocatori rimasero svincolati, dovetti scegliere tra la Reggina e il Genoa. Decisi per andare a Reggio, anche per stare più vicino a casa. 

 

A Reggio faccio due anni di allievi e due anni di Primavera, il mio allenatore era Luca Gotti, attuale tecnico del Lecce; lo ricordo con enorme affetto, era un allenatore molto competente e si vedeva che già “aveva la stoffa” per salire ad alti livelli. 

 

Successivamente vado in prestito un anno al Vittoria, (tra l’altro ebbi dei problemi con il club e con il mio procuratore), e con quel club  la storia si è interrompe.

 

Sono poi al Castrovillari, Interregionale, facciamo una salvezza importante, dopo 7 giornate eravamo a 7 punti, però poi riusciamo a fare i playout contro la Casertana e riuscimmo a salvarci.

 

A causa di un procuratore che mi fa temporeggiare, finisco nella  Gallicese,  in eccellenza, due anni, poi per una breve parentesi sono a Palmi, sempre in eccellenza, ritorno a Galli in promozione. Dopo il matrimonio inizio a girare diverse squadre, in categorie inferiori affinché mi possono consentire il calcio con il lavoro. Per tre anni sono nella Villese, un anno sono a Filocaso, tre anni al Rombiolo, un anno a Gioia nella Gioiese.

 

 

Gli ultimi anni sono al San Calogero, poi ritorno al Rombiolo, poi al Real Parghelia, l’anno scorso sono al San Nicola da Crissa, e in questa stagione sono al Real Parghelia.

Al Rombiolo, a Villa, a Gioia e a San Nicola sono vincitore di 4 campionati di prima categoria.”

 

 

 





La prima domanda che le voglio fare è la seguente: soddisfatto delle sue prestazioni di questa stagione calcistica?

 

Ti posso dire che sono soddisfatto, anche se una persona molto critica, sono diversi anni che mi mantengo su un livello di prestazione molto positiva. La stagione che ho fatto  è  stato molto positiva.







La prossima stagione sa dove andrà a giocare; oppure deve vagliare diverse offerte?

 

Non so dove andare, semplicemente perché la stagione è in corso, poi valuto, io in genere aspetto luglio, perché non voglio sentire parlare di calcio, qualcosa mi è arrivato, però sono concentrato per la prossima partita.

 

Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

Vengo da una famiglia nella quale il calcio è stata sempre una grande passione, mio padre ha giocato, ed è sempre stato un tifoso sfegatato del Milan, e ai noi tre figli maschi ci ha trasmesso questa passione, poi sinceramente visto che eravamo predisposti, iniziando a giocare abbiamo capito che lo sport sarebbe stato il nostro futuro. Ovviamente puntavamo a farla come professione, ma non è certamente facile giocare in certi palcoscenici, ora ci divertiamo.

 

I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

I miei genitori mi hanno sempre assecondato, anche se mi hanno sempre detto di non tralasciare lo studio, hanno fatto enormi sacrifici, quando ero a Reggio mi venivano a prendere a scuola prima, mi accompagnavano all’allenamento, mi aspettavano, come ho detto prima i sacrifici sono stati tanti. 

 

 

 

Lei all’inizio fa diversi provini, che ricordo ha?

 

Sono delle belle esperienze, la prima che ho fatto è stato a Parma, era il Parma di Arrigo Sacchi, c’era Cannavaro, ho ricordi bellissimi, poi sono andato a Verona, c’era Mutu, Camoranesi, Malesani, era una società al top, poi sono stato al Bari, per varie vicissitudini legate alla foresteria non mi sono mai fermato in quei posti.

 






Un passo importante è il suo arrivo al Cosenza calcio, poi però la squadra fallisce, in quei momenti cos’ha pensato?

 

Sì, arriva il Cosenza, era in serie B, Pagliuso il presidente, feci il provino e mi avevano voluto con una certa insistenza, tra l’altro il mister stravedeva per me, nonostante che fosse una bella squadra con tanti ottimi giocatori, la squadra retrocesse in C, Mondonico era l’allenatore, fra i giocatori ricordo Lentini. Purtroppo a causa di problemi societari la squadra fallisce. Forse se fossi rimasto al Cosenza, altre porte si sarebbero potute aprire. 

 

Successivamente si trova a un bivio: andare alla Reggina o al Genoa, e sceglie il club più vicino a casa sua, si è pentito di quella scelta?

 

Dopo il fallimento del Cosenza c’era un mio compagno di squadra, tramite uno zio procuratore era andato a Genova e mi voleva con sé. Nello stesso momento c’era la Reggina, mi fecero fare un provino, andò benissimo, ma c’era un problema legato ai tesseramenti, come ’87 non potevo essere tesserato, appena esco dal Sant’Agata, mi sento chiamare dal segretario del Club: “…Toscano, ma lei è dell’’88?”, rispondo affermativamente, rientro e firmo subito. Non sono pentito, ho fatto 4 anni stupendi, due di allievi e due di primavera, la Reggina viveva un bel momento, era in serie A, i tecnici erano preparatissimi, la struttura era all’avanguardia, ripeto, non sono pentito, ognuno ha la propria strada da seguire.

 

Nella Reggina il suo allenatore è Luca Gotti – attuale tecnico del Lecce – che ricordo ha? 

 

In Primavera sono stato allenato da Gotti, il ricordo è bellissimo, è una persona intelligentissima, ha una cultura molto vasta, “fuori dal normale”. Avevo capito che sarebbe arrivato ad alti livelli, e comunque sono orgoglioso di essere stato allenato da lui.

 






Dopo la Reggina lei milita in tante squadre, qual è la squadra a cui lei ha legato il suo cuore?


Dopo la Reggina sono stato in squadre che militavano nell’Interregionale, poi per motivi famigliari, - mi sono sposato – motivi lavorativi sono dovuto per forza scendere di categoria. Dove sono andato ho sempre cercato di dare il massimo, qualche allenatore mi diceva sempre che ero un professionista nei dilettanti, questo perché davo tutto me stesso nei vari club in cui hi militato. Ricordo con piacere Castrovillari visto che era il primo anno in serie D, eravamo partiti molto male, poi quando tutto sembrava spacciato, ci siamo salvati a Caserta, e poi tante sono le quadre che ricordo con affetto, l’anno scorso ero al San Nicola, dove abbiamo vinto il campionato.

 

Si ricorda il suo goal più bello?

 

Nella mia carriera di goal belli ne ho fatti diversi, non sono un calciatore che fa tanti goal, ma 5 o 6 all’anno li ho sempre fatti, il più bello ti direi un tiro al volo da fuori area con la Gioiese 1918, nella semifinale di Coppa Calabria, questo è forse il goal più bello. 

 

Grandi discussioni con i mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?

 

Non le ho mai avute, perché bisogna sempre accettare le sue decisioni, anche se non si possono condividere.

 


 




Un giocatore che lei ammira tantissimo? 

 

Se parliamo del mio stesso ruolo, una volta era Pirlo, registi come Pirlo non ne vedo tanti in circolazione, posso citare semmai Bellingham, lo stesso Lausen dove nel Milan potrebbe fare tanto.

 

Se domani le arrivasse una proposta da un club fuori Italia, ad esempio diversi giocatori che ho intervistato hanno giocato per qualche anno in Scozia, in Norvegia, in Islanda, un ragazzo in Nuova Zelanda, lei se la sentirebbe di partire con la famiglia e di lasciare la sua città, oppure valuterebbe l’offerta?



 




Ti posso dire che non potrei valutarla, sia per l’età, credo di essere a fine carriera, sia familiari, lavorativi. 

 

Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Tutti abbiamo dei sogni, avendo due figli maschi un sogno sarebbe quello di vederli giocare a calcio ad alti livelli, magari dove non sono riuscito ad arrivare io, in conclusione se ciò avvenisse sarei felicissimo.



 




A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

La dedico alla mia famiglia, mamma, papà, mia moglie e i miei figli, anche perché mi sono sempre stati vicino in ogni momento.

 

 

 

 10  06  2024

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

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