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sabato 8 giugno 2024

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

ANTONIO 

RUSSO

 





 

 

 Antonio Russo è un giocatore   di Botricello (Catanzaro) e queste sono le squadre dove ha giocato.

 

Anno 2005/2006 Modena primavera, 2006/2007 Modena primavera/serie B, 2007/2008 Noicattaro C2 girone C ( 1  goal), 2008/09 Mezzocorona  C Girone A ( 1 goal), 2009/2010 Giacomense C2 girone B, 2010/2011 Giacomense C2 girone B (2 goal), 2011/2012 Asti serie D (2 goal) e poi Sambiase (2 goal), 2012/2013 Sambiase serie D (6 goal), 2013/2014 Atletico Botricello 1° categoria (10 goal) e poi Cutro promozione (11 goal), 2014/2015 Cutro eccellenza (20 goal), 2015/2016 Sersale eccellenza (29 goal), 2016/2017 Sersale serie D (4 goal), e poi Vigor Lamezia Eccellenza (5 goal), 2017/2018 Isola Capo Rizzuto eccellenza (6 goal) e poi Vigor Lamezia, promozione (16 goal), 2018/2019 Cotronei eccellenza (21 goal), 2019/2020 Sersale eccellenza (26 goal), 2020/2021 Promosport promozione e poi Sersale eccellenza  mini torneo (2 goal), 2021/2022 Promosport promozione 4 goal e poi Sersale eccellenza (10 goal), 2022/2023 Isola Capo Rizzuto eccellenza (16 goal), 2023/2024 Sersale promozione (4 goal) e poi Mesoraca promozione (7 goal).

 

 




La prima domanda che le voglio fare è la seguente com’è terminata stagione 2023-2024, da come ho capito lei ha iniziato con il club Sersale per poi terminare al Mesoraca, si ritiene soddisfatto delle sue prestazioni oppure poteva fare di più? 

 

La stagione 23-24 non è andata per come volevo, ho fatto 11 gol, 4 con il Sersale e 7 con il Mesoraca ma comunque al di sotto dei miei standard questo anche perché la stagione precedente ho un avuto un infortunio che mi ha bloccato per parecchi mesi e quindi mi ha fatto iniziare male, ma adesso sto bene e questo è l’importante.

 

La prossima stagione sa dove andrà a giocare, c’è qualche proposta in arrivo? 

 

Ancora non so dove andrò a giocare, ho avuto qualche contatto ma nulla di concreto, comunque ancora è presto e non c’è fretta.

 

Questa e la prossima sono le domande che faccio sempre: quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

L’ho scoperto da subito perché quando sono nato nel 1989 mio zio Francesco Ortolini il fratello di mia madre giocava in serie B con il Catanzaro e mi ha trasmesso la sua passione.


 



I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

Mia madre è morta quando avevo 5 anni, mio padre mi ha sempre assecondato nelle mie scelte, ed io ho sempre avuto il sogno di diventare un calciatore professionista.

 

Lei giovanissimo va al Modena e ci rimane per ben due anni, per prima cosa com’è riuscito ad andarci, mi spiego meglio, l’hanno notata qualche talent scout, o che altro?

 

Giocavo negli allievi del Catanzaro che si trovava in serie B ma quell’anno falli e quindi tutti i ragazzi rimanemmo svincolati e iniziai a guardarmi in torno fin quando ci fu l’opportunità di andare a fare un provino al Modena, dopo qualche giorno in primavera mi fecero la proposta di firmare lì ed io accettai.

 

Era molto giovane, si era ambientato bene?

 

All’inizio non è stato facile, il primo anno fuori di casa a 17 anni, cambiai scuola viaggiavo con autobus e treni per arrivare ai campi di allenamento, fortunatamente avevo mia zia Roberta a Bologna che era per me un appoggio importante e mi ha aiutato a non sentire troppo la mancanza di casa.

 

Dopo il Modena lei è stato in diverse città italiane, se dovesse scegliere un club in quale tornerebbe?

 

Sì, sono stato in parecchie zone dell’Italia, Bari, Trento, Ferrara, Asti, tutte città bellissime che mi hanno lasciato ognuna dei ricordi, ma l’esperienza più bella sicuramente è stata a Ferrara con la Giacomense una squadra di serie C , un gruppo di persone fantastiche che ancora oggi sento.



 




Ad un certo punto, decide di lasciare certe categorie  e di andare a giocare vicino a dove abita, come mai questa decisione?

 

Io ero ad un bivio se continuare nel mio sogno o iniziare a lavorare nell’attività di famiglia, mio padre ha un negozio di scarpe e abbigliamento che si Scarpa&co in più all’epoca aveva anche altri 2 negozi, quindi c’era la possibilità di iniziare una vita diversa e comunque di continuare a giocare vicino casa, e quindi ho deciso così anche perché sono molto legato alla mia Calabria e sono tornato a casa.

 

Ha qualche rimpianto, oppure ritiene che sia stata la scelta più giusta?

 

Sono felice della scelta fatta ma consapevole che ho interrotto il sogno, però ad oggi mi sono preso le mie soddisfazioni sia nel calcio dilettantistico che nel lavoro ed ho una stabilità economica Grazie a quella scelta.



 




Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 


Seguo lo sport in generale, mi piacciono un po’ tutti, ma il tennis lo seguo molto e colgo l’occasione di fare i complimenti a Sinner per essere diventato il numero 1 al mondo. È un vanto per l’Italia intera.


Lei gioca nel ruolo di attaccante, fra i tanti goal che ha segnato qual è il migliore?

 

Ho fatto 205 gol in carriera, ne ho fatto tanti molto belli, ma uno dei gol più belli è stato in una finale di coppa Italia vinta per 2-1 con una mia doppietta, Sersale - Sambiase io ero a Sersale.

 

Grandi discussioni con i mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?

 

Ho sempre accettato le scelte del mister, fortunatamente sono stato sempre un giocatore importante e per lo più ho sempre giocato, ed ho avuto sempre ottimi rapporti con i miei allenatori soprattutto negli ultimi 10 anni sono stato anche un punto di riferimento per loro e ne sono orgoglioso di questo. 

 

Generalmente che ruolo ha all’interno del gruppo, mi spiego ascolta i consigli dei compagni, discute serenamente con loro, oppure tende a imporre la sua volontà?

 

Nello spogliatoio cerco di essere un punto di riferimento per i miei compagni, ascolto sempre tutto e tutti e poi naturalmente dico la mia in modo da crescere e migliorarci tutti insieme, penso che il confronto sia alla base della crescita.


 




Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando) 

 

Un pregio che ho gran sinistro, il difetto che il destro non lo è altrettanto.

 

Lei è vive a Botricello, che cosa rappresenta questo luogo per lei?

 

Botricello rappresenta tutto per me, un paese di 5 mila abitanti che si trova tra Catanzaro e Crotone sulla costa, un mare bellissimo e soprattutto un luogo dove si vive bene.

 

Famiglia e amici quanto sono importanti per lei? 

 

Sono fondamentali, anche per questo la mia scelta di tornare a casa a 24 anni, perché avere gli amici con cui sei cresciuto e vederli tutti i giorni è la famiglia che ti ama non ha prezzo, non c’è posto migliore nel mondo.

 

Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Un sogno, beh che dire, a livello sportivo di continuare a divertirmi e a prendermi le mie soddisfazioni nel mondo del calcio adesso da calciatore e magari fra qualche anno da allenatore.

 

A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

L’intervista la dedico alle mie due splendide figlie Adele 5 anni e Alice, quasi 3, che sono la mia vita e il mio orgoglio più grande.

 

 

 

Grazie 

 

08 06   2024 

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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