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lunedì 22 maggio 2017

PAOLO    RADI    PRESENTA  









DENTRO LA MENTE DI PIETRO







PIETRO FORTE E’ UN NOME FITTIZIO. HA ACCETTATO LA MIA PROPOSTA DI FAR PUBBLICARE SU QUESTO BLOG GLI ARGOMENTI DELLA NOSTRA TERAPIA. A PIETRO FORTE GLI E' STATO DIAGNOSTICO UN DISTURBO BIPOLARE. NON ESSENDO DI GENOVA GLI INCONTRI SONO OGNI DUE SETTIMANE.


DOTTOR ROBERTO ROSSI.
PSICHIATRA E PSICOTERAPEUTA
Genova 22 maggio 2017









GENOVA  1 SEDUTA 16 MAGGIO 2017 Ore: 13:00





Buona pomeriggio, come lei sa, sono venuto perché sono anni che soffro di depressione, la mia terapia farmacologica prevede, 2 compresse alla sera, una al pomeriggio e tre prima di dormire. Io insegno, insegno sin da quando avevo 27 anni. Adesso sono di ruolo,
ma ogni quando mi alzo la mattina e devo andare a scuola sono sempre angosciato, inizio a volte a sudare, cerco di arrivare prima a scuola, perché non mi va di arrivare con gli alunni, mi sento sempre gli occhi puntanti addosso, adesso va meglio, ma prima non era così. Mente camminavo da solo, avevo sempre paura che qualcuno mi potesse fermare, o chiedermi qualcosa. Adesso no, però quando entro a scuola, preferisco che non mi veda nessuno, sistemo le mie cose, i miei libri e poi accendo il cellulare e vedo cos'è successo su facebook, ho molti amici su facebook, 5000 nel primo profilo e 4800 nel secondo profilo. Poi quando suona, vado in classe ma cerco sempre di rallentare qualche minuto, perché quando entro in classe ho sempre l paura di non tenere la disciplina, diciamo che lo devo ammettere, gli alunni mi mettono paura e per me insegnare è sempre angosciante, diciamo che ci sono degli alunni che mi intimoriscono e altri no. Perciò alla mattina quando entro in classe guardo sempre se quell'alunno che mi intimorisce non c'è e se non c'è tiro un sospiro di sollievo, Io ho tre classi, due seconde e una prima, Nelle due seconde mi trovo bene, e non ci sono problemi, la prima classe è composta di 29 alunni, e quel numero è molto alto e vedere 29 persone mi angoscia terribilmente. Ecco così inizia la mia giornata, non nego che mi piacerebbe portare delle bottigliette di alcool, per fare calmare l'ansia. Ecco perché sono venuto. Questo è solo l'inizio della mia giornata.




E quali sono gli alunni che la intimoriscono? Come si comportano? Chi sono? Se ce ne uno in particolare me lo può descrivere?


In genere gli alunni che mi intimoriscono sono quelli che hanno apparentemente una personalità più spiccata. A volte provocano, Chi sono? Possono essere anche delle ragazze. Il problema è che hanno una forte personalità. Uno? Ma quest'anno scolastico in particolare ci sono alcuni alunni più strafottenti degli altri ma nessuno che mi provoca ansia più di tanto. In particolare ne ho uno nella classe I. Ha un anno più degli altri, ed è di origine polacca a volte ci sono stati degli scontri verbali molto accesi, e allora l'ho portato dal preside



Da ragazzo quando andavi a scuola avevi la stessa sensazione di disagio entrando a scuola?
l'hai mai avuta?



Non ho subito bullismo, all'inizio frequentavo le commerciali, poi dopo 6 mesi ho cambiato scuola, perché non mi trovavo bene con i miei compagni, e poi non capivo le lezioni, anche se alcuni mi prendevano in giro, ma niente di più. I soliti scherzi. E visto che mi trovavo male sono andato al Liceo d'arte, e lì mi sono sentito a mio agio.
Eravamo una classe di 15 alunni, ad un certo punto in II superiore arrivo un ragazzo da Pavia, e io mi sentivo minacciato. Poi in III superiore arrivò un altro ragazzo che veniva dal classico. Era un ragazzo con una forte personalità e non mi sentivo a mio agio. Anche se era simpatico, quando non veniva mi sentivo meglio.



Tu come uomo come ti definiresti? Dai una definizione di te in poche righe....




Non saprei come definirmi mi sembra una domanda molto difficile, cosa significa essere uomo? Non lo so. Mi dica lei dottore, cosa significa essere uomo. Prendersi delle responsabilità? essere legati ai genitori. Cercare sempre un aiuto? Se è questo non mi sento un uomo.



L'immagine di uomo ce la diamo noi, tu mi devi dire che cosa è un uomo, io posso dirti la mia visione di "uomo" ma non sarà la tua..... Sicuramente "prendersi delle responsabilità" è una parte che condivido ma non mi aspetto una risposta superficiale e non mi aspettavo la definizione di "uomo"... Mi sarei aspettato un più generico "essere umano".... Tu sei umano? Quali sono i punti di contatto tra gli umani... ? Ti riconosci in alcuni di questi punti?? Oppure ti sei escluso? Non vuoi essere "umano".... Cosa sei?




Dottore, non la seguo mi scusi, è ovvio che sono un essere umano anche se certi esseri umani mi fanno schifo. I punti di contatto? I soliti punti di contatto. Non lo so dottore. Mi piace fare le cose che fanno tutti gli esseri umani. Non mi escludo. A volte sì, a volte mi piacerebbe essere escluso quando certe persone so che potrebbero mettermi angoscia. Li eviterei. Infatti alla mattina mi prende l'ansia, quando devo andare a cena con qualche amico, sono felice, ma poi c'è sempre una piccola agitazione. Cioè vado a cena, ma quando sono in macchina, a volte vorrei ritornare a casa. Mi piace l'dea di uscire, non il fatto concreto.






Ma poi quando sei con il tuo amico a cena, stai bene? Oppure ti dici: Era meglio non uscire?


Dipende, a volte mi annoio,


Ma è noia non terrore o sgomento giusto?




A volte esco perché non voglio stare solo No saprei, se è noia, terrore  no!




Disagio...?


Non lo so, non lo so...mi stanco.



Con gli amici che frequento nessun disagio.



Stai bene con loro?

Molto, molto e poi spesso e volentieri facciamo dei viaggi.




Bene e quali sono gli esseri umani che ti fanno schifo?? Che caratteristiche hanno? Cosa ti fa più schifo??





Quelli che io ripongo la mia fiducia e mi tradiscono. I militari. Non mi piacciono, non mi piacciono quelle persone che fanno gli autoritari. Anche le donne quando sono autoritarie non le sopporto. Quando vedo certi uomini in giacca e cravatta, che sembrano darsi certe arie, da persone vissute, dentro di me, gli mando aff… non so il perché.




Le divise ti piacciono? Nel senso, le guardi, sei in qualche modo attratto dalla storia della guerra?


Sì, la divisa mi piace, e le storie della guerra mi piacciono.



Ma poi quando conosci nello specifico i militari, vedi che sono tutti dei grandi “cazzari”, la bandiera, la patria. Sono scuse, perché loro con la bandiera ci hanno fatto i soldi. Non tutti i graduati sono così.





Quindi la cosa che ti infastidisce è l'ipocrisia dietro chi si ammanta di valori fittizi ma invece lucra e si approfitta..?



Sì, sì. loro ti fanno credere che sanno fare questo, sanno fare quello, ti fanno credere che sono più di te. Che sono più uomini di te, e questo mi irrita. E poi con questa patria. Prendono 6000 euro di pensione. Alla faccia della patria.


E scusa se salto di palo in frasca ma parlami un po’ della tua famiglia, della tua infanzia della tua vita di giovane


Dottore, mi scusi, credo che sia passata l'ora. Voglio dire abbiamo concordato un'ora . Adesso devo prendere il treno. Lei è gentile che mi ha preso in cura, ma hi abito a Cesena. E devo andare. E poi tanto non avrei voglia di parlare della mia vita da giovane.



Bene ,bene, allora ci vediamo presto spero









Ore: 14:07 FINE SEDUTA


domenica 14 maggio 2017

I   N   T   E   R   V   I  S   T   A





INTERVIEW
ENTRETIEN
ENTREVISTA
ИНТЕРВЬЮ
مقابلة
אינטערוויו
интервју





CONVERSAZIONE

CON

DOMENICO LEGGIERO

a cura di Paolo Lorenzo Radi 






Domenico Leggiero, è un  maresciallo in pensione  responsabile dell'Osservatorio Militare Comparto Difesa, (Centro Studi)  che assiste gli appartenenti alle forze armate e i loro familiari, in particolare rispetto agli effetti prodotti sull'organismo dei militari impegnati nei teatri di guerra dall'uranio impoverito utilizzato per potenziare le munizioni. Noi gli abbiamo rivolto qualche domanda.



Signor Domenico Leggiero, lei è un maresciallo in pensione, che ruolo ricopriva prima?
 Pilota militare dell'AVES ed Ispettore CFE (Control Force Europe, addetto al controllo agli armamenti ed attuazione dei trattati di riduzione agli armamenti.)





Una domanda che potrebbe apparire scontata, come mai ha deciso di intraprendere la carriera militare, voglia di un qualcosa di diverso, nuove emozioni, oppure perché in famiglia lei aveva dei parenti nell’Esercito?
 In effetti mio zio era un Sottufficiale dell'Esercito, ma la motivazione determinante è stata la passione per il volo ed i velivoli militari.

Quando ha deciso di occuparsi di questo argomento, è iniziato da un episodio casuale che magari lei aveva letto, oppure è stato avvicinato da qualche militare o parente delle varie vittime?
Ho sempre svolto i miei compiti con passione e gli "ordini" che ricevevo non li consideravo mai fini a se stessi, ma parte di un unico disegno di serietà ed affidabilità per il mio Paese. Quando notavo qualcosa, a prescindere dall'argomento, mi interessavo e credevo di fare cosa sempre utile nel denunciare ed affrontare la questione. Nel caso specifico durante le prime missioni numerosi militari si ammalavano di patologie tumorali in una proporzione mai osservata prima. Ho iniziato ad indagare e notavo che i vertici invece che esaminare la problematica ed affrontarla, la nascondevano (in modo maldestro) manifestando fastidio ogni qual volta si presentava un caso di militare malato. 




Ad un certo punto lei si accorge della connessione: linfomi di Hodghkin e relativa esposizione nelle zone dei Balcani dove i nostri militari hanno prestato servizio nelle varie Missioni di Pace che si sono succedute, ha comunicato tutto questo ai vertici militari, oppure ne ha parlato prima con qualche amico, con un suo superiore fidato?
Da buon militare e certo della buona fede dei miei capi mi sono rivolto subito al mio Capo di Stato maggiore dell'Esercito del tempo che era il Gen. Cervone a cui feci giungere numerosi documenti e prove della situazione. Mi sarei aspettato un colloquio ed un'analisi attenta del problema, ma invece mi fece riferire dall'Ufficiale di collegamento le seguenti parole "se ha qualcosa da dire si rivolga ai Carabinieri nel palazzo Esercito".
Questa risposta lasciava presagire un intervento della polizia militare ed una denuncia al sottoscritto per procurato allarme e divulgazioni di notizie false. Ovviamente invece che ai Carabinieri, mi rivolsi agli organi di informazione che sollevarono il problema e nacque il caso uranio impoverito mentre mi derubavano il bagaglio (3 volte) e  sotto casa veniva rinvenuta una bomba carta.



Passiamo ai numeri, quanti morti e quanti sono i soldati ammalti oggi? Ho letto di bambini nati malformati, me lo conferma?

 Ad oggi sono 341 decessi ed oltre 7000 malati di patologie tumorali (i numeri sono in difetto). Le malformazioni tra i figli dei reduci sono relativamente poche, mentre sono aumentati in modo esponenziale aborti spontanei ed indotti per malformazioni fetali tra le famiglie con genitori reduci da varie missioni. 








Parlando con alcuni graduati  questi mi avevano detto  che ci sono tante persone che si ammalano di cancro, di questo tipo di patologia e che non sono mai stati nei Balcani.  E che di conseguenza si tratterebbe solo di una  semplice casualità, cosa direbbe a questi graduati che ancora oggi negano l’evidenza?

Di parlare senza lasciarsi condizionare dalle "note di linguaggio" dettate sull'argomento, e verificare i numeri e le statistiche fatte con dati seri e verificabili. Poi, con un pò di calma, leggersi anche le numerose direttive emanate e distribuite dalla NATO e dal Pentagono, sin dal 1978. 


La giustizia italiana come sta affrontando questa drammatica situazione? Le famiglie vengono risarcite sia delle spese mediche che dai danni morali?

La Giustizia, anche se con i suoi tempi, sta arrivando impietosa. Ad oggi sono 75 le sentenze ottenute dall'Avvocato Angelo Fiore Tartaglia dell'Osservatorio militare su 75 procedimenti e man mano che le sentenze passano in giudicato i diretti interessati vengono risarciti del dovuto. Purtroppo, la necessità di negare le responsabilità dei vertici dell'epoca, induce l'avvocatura dello Stato ad opporsi ad ogni grado di giudizio con conseguente aumento di costi e risarcimenti per la comunità tutta. Spero in un intervento della Corte dei Conti che possa in qualche modo mettere fine ad un utilizzo improprio del sistema giustizia trattandosi di argomentazioni simili e già più volte passate in giudicato. 










Lo Stato e il Mondo Militare, come posso immaginare saranno  stati   all’inizio omertosi e reticenti, e adesso non lo sono più?   Oppure continuano ancora ad esserlo?  E perché, se mi permette, c’è tanta omertà nel mondo militare, ovviamente non mi riferisco solo al dramma dell’uranio impoverito?

Il silenzio sull'argomento continua e non voglio usare termini forti. Le nostre Forze Armate non hanno vissuto il cambiamento storico sociale internazionale, ma lo hanno subito evitando di ammettere l'errore trincerandosi dietro la forza della gerarchia e dell'influenza Istituzionale.


Lei ha scritto un libro inchiesta assieme alla giornalista Mary Tagliazucchi dal titolo Militari all’uranio, come sta andato il libro e com’è stato accolto dall’opinione pubblica in generale?

Un successo insperato, primo nelle classifiche di vendita di Feltrinelli per oltre 7 giorni e grande riscontro di pubblico. 










Anche oggi l’esercito italiano è impegnato in vari missioni all’estero, il rischio c’è ancora, oppure si sono ammalati solo coloro che sono stati in missione nei Balcani?

 Per smaltire un Kg di uranio ci vogliono 4 miliardi di anni, nei Balcani ne sono stati scaricati oltre 3 tonnellate. E' stato danneggiato l'ambiente per un futuro che a noi non apparterrà di certo, non sono solo i militari ad ammalarsi, ma anche i civili del posto attualmente ricattati da una "liberazione" storica simile a quella del '45 per l'Italia.  




Corrisponde  a verità il fatto che lei per quattro mesi sia stato messo sotto scorta per delle minacce di morte?

E' stato un episodio che risale a qualche anno fa ma di cui preferisco non parlare. 

Un’ultima domanda, quando lei è entrato nell’esercito, si aspettava un mondo diverso?

No. L'Esercito continua ad essere una Istituzione in cui credo ed è una Istituzione indispensabile al funzionamento democratico del Paese, ci vuole solo maggior cura nella scelta del personale dirigente e maggior controllo da parte delle Istituzioni deputate alla vigilanza e controllo del regolare svolgimento della vita democratica del Paese. 



14   Maggio   2017   




Grazie