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CONVERSAZIONE
CON
ALESSANDRO FOLCHITTO
a cura di Paolo Lorenzo
Radi
Alessandro Folchitto ha fatto parte del IX Col. Moschin,
reparto speciale dell’esercito, congedatosi dopo alcuni anni ora vive negli
Stati Uniti e come professione lavora nel mondo del cinema in qualità di Stunt
coordinator, noi gli abbiamo rivolto qualche domanda.
Signor Alessandro Folchitto, la prima domanda è d’obbligo,
dov’è nato e visto che lei si è arruolato nel IX Rgt “Col Moschin”, ha avuto
parenti che hanno prestato servizio presso l’Esercito Italiano?
Buon giorno Paolo, prima di tutto ti ringrazio per il tempo
concesso. Sono nato a Roma e i miei nonni erano in servizio per l'esercito e
sono stati tutti e due decorati con la medaglia d'oro al Valor Militare. In
particolare la divisa del Tenente Giorgio Raita, deceduto in Africa, è esposta
al Museo Nazionale della Fanteria a Torino.
Quando ha maturato la scelta di provare a fare le selezioni
in questo prestigioso “corpo d’assalto”?
Fin da piccolo ho sempre avuto ammirazione per le Forze Speciali, e
questi uomini vestiti in ero mi hanno sempre affascinato, soprattutto le loro
straordinarie azioni.
Tutti noi sappiamo che l’addestramento delle durata di due
anni è molto duro, come si riesce ad arrivare alla fine? Forza di volontà o cos’altro?
L'addestramento in specifico dura 3 anni, non 2. La forza di volontà
deve sempre alta, ma il desiderio di eccellere e di raggiungere il tuo scopo è
l'unica cosa che ti manda avanti.
Possiamo chiederle in quali Missioni Estere lei è stato
impiegato?
In tutte le recenti missioni in cui è stato impiegato il Reggimento
Col Moschin.
La prima volta che è diventato un effettivo, quali
sentimenti sono scaturiti in lei?
Orgoglio e responsabilità
Lei prima dell’intervista ci ha detto
che conosceva il Tenente incursore Alessandro Romani, morto il 17 settembre del
2010 a Farah, chi era A. Romani?
Un fratello! Un guerriero che non dimenticherò mai.
Che cosa succede nell’animo di un militare quando si perde
un amico?
Si aspetta di ritrovarlo nell'aldilà e che il suo spirito ci guidi
nelle nostre missioni.
Ad un certo momento lei decide di lasciare il Reggimento e
di stabilirsi negli USA, che cosa l’ha spinta a prendere questa decisione?
Nuovi stimoli e un'altra occasione per testare me stesso
Negli U.S.A lei lavora come stuntman presso SAG-AFTRA,
com’è il mondo del cinema, e come è stato accolto dallo show business
americano?
Il mio lavoro negli Stati Uniti è da Stuntman, da coordinatore
militare. Entrare nella Union SAG-AFTRA è stato davvero un onore. Sono sempre
stato accolto a braccia aperte con entusiasmo e ammirazione da tutti.
Nel futuro immediato si vede come attore o perché no, vista
l’esperienza come regista?
Nel futuro immediato mi vedo sempre più coinvolto come coordinatore
militare nei film, e perchè no, un giorno a produrre un film sulle Forze
Speciali Italiane.
Un’ultima domanda, gli Stati Uniti vengono spesso “
demonizzati” da una certa stampa europea, per alcuni sono il male assoluto,
perché secondo lei molti si fanno questa opinione?
Quando il lupo non arriva all'uva, si dice che è... acerba.
09 Maggio 2017
Grazie
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