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mercoledì 21 luglio 2021

di PAOLO RADI 

 

 

 

 

 


 

 

 







CONVERSANDO CON...

     

 

 

CIRO 

CIRILLO

 

 






 

 

 

 

 

 Ciro Cirillo è un giovane giocatore di calcio di Scampia, così ci si presenta:


 “Mi presento mi chiamo Ciro Cillo e abito a Napoli precisamente a Scampia, un quartiere al quando screditato e mal giudicato, dove molti pensano che. che l’unica cosa che si possa fare sia quella di unirsi alla camorra! Sono un ragazzo di 24 anni ormai è la maggior parte della mia vita l’ho passata dando calci ad un pallone! 


Ho iniziato all’età di 7 anni nella scuola calcio del mio quartiere che si chiama Arci Scampia, dove ho trascorso tanti anni prima di approdare nella juniores dell’. “Oratorio DonGuanella Scampia”, lì ho iniziato nel under 17 pochi però sono stati i mesi di permanenza, dopodiché sono stato chiamato in prima squadra da mister Massimo Di Sarra alla quale sono e sarò sempre grato per i suoi e insegnamenti calcistici, inoltre dal punto di vista personale è stato come un padre per me! 


Ho passato ben 7 lunghe stagioni dove ho potuto mostrare il mio valore, inoltre mi sono divertito tantissimo! 

Nel corso delle stagioni al DonGuanella ho fatto un test con la maceratese (Macerata) vedevo in quel test un piccolo spiraglio per poter fare un salto di qualità, la sorte mi ha voltato le spalle, durante una partita nella partita subisco un grave infortunio: pneumotorace, il termine   sta a significare che quando una costola si inclina buca un polmone, sono stato dato quasi per morto, nel vero senso della parola, i medici dicevano che non sarei potuto più scendere in campo.


E invece dopo soli 3 mesi ero già in campo per la preparazione, ringrazierò sempre il mister Massimo Di Sarra perché ha creduto in me sostenendomi e supportandomi sempre! 


Un anno fa prima dell’inizio della pandemia ho perso mia madre precisamente il 20 gennaio del 2020 ed è da quel momento tutte le mi sicurezze personali e calcistiche sono venute meno; mia madre era mia prima tifosa colei che mi chiedeva ad ogni partita il risultato finale, se ero sceso in campo e se avessi fatto gol! 



Mia madre è stata la fortuna più grande, ma anche il mio più grande dolore! Da un anno ho smesso di giocare a calcio anche per lei, perché non essendoci non riuscirei più preparare quel borsone come facevo prima!

Però come si dice: mai dire mai; se in futuro dovessi trovare un progetto che mi stimoli e delle persone che credano in me, perché no! Per ora il lavoro e la famiglia vengono prima di tutto!

 

 

 

 


 

Come prima domanda le voglio fare questa, da un anno e 6 mesi il mondo dello sport è stato stravolto, come ogni settore della vita, secondo lei, tutto tornerà come prima, oppure anche il calcio subirà dei cambiamenti, tenendo presente che proprio in questi giorni si parla di una nuova variante e di possibili focolai?

 

Penso che il calcio dilettantistico ne risentirà molto di questa pandemia e sarà sicuramente stravolto, ho visto quest’anno giocare partite con 3/4 elementi mancanti a causa covid, ma credo proprio che finché non si tornerà alla vera normalità  c’è il rischio  che il calcio dilettantistico possa subire molti altri cambiamenti.

 



Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

In realtà il calcio per me non è stata una scoperta anzi è come se ci fossimo sempre conosciuti, una passione nata fin da piccolo, mio nonno mi parlava sempre di calcio, dei suoi tempi passati con Maradona, e del   Napoli dello scudetto, mi ha raccontato tante altre avventure calcistiche! È stato un po’ colui che mi ha insegnato la parola calcio

 








I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

I miei genitori mi hanno sempre detto “fai ciò che ti senti e ciò che ti fa star bene “non mi hanno mai ostacolato con le mie scelte anzi sono sempre stati lì a fare il tifo anche in modo silenzioso, anche se ovviamente volevano che studiassi o che iniziassi a realizzarmi a livello lavorativo.

 



Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 

 

Oltre il calcio non seguo altri sport, anche perché, per me, oltre al calcio altri sport non esistono; nulla è bello ed energetico come il calcio   (oggi ci sono così tanti sport anche in fase evolutiva che non vedo cosa più bella del calcio).

 



Ho intervistato diversi ragazzi di Secondigliano e di Scampia, 

com’è vivere in questo quartiere? 

 

Vivere nel quartiere di SCAMPIA non è affatto semplice, anche perché fin da piccoli si viene guardati con occhi diversi, quasi come se fossimo di un altro mondo, quando invece qui proprio a Scampia ci sono tanti talenti nascosti, alcuni restano tali, altri invece come Armando Izzo e Gaetano Letizia sono riusciti ad emergere e sono proprio del mio quartiere.

 



Generalmente lei gioca nel ruolo di? 

 

Generalmente gioco nel ruolo di intermedio, dentro o sinistro non fa differenza, anche perché sono una persona dinamica mi piace correre e correre con la palla, ma in molte situazioni mi sono trovato ad aiutare la squadra cimentandomi nel ruolo di terzino, ma il mio esperimento personale sarebbe quello di play davanti alla difesa,  un giorno spero che ciò si possa avverare. 

 









Il suo goal più bello?

 

Non sono un calciatore da tanti gol, anche perché credo di correre molto di più di quanto io segni, però il gol più bello resta per me quello alla prima da titolare nella prima squadra dell’Oratorio DonGuanella non avevo neanche 18 anni si trattava della prima partita da titolare in mezzo “ai grandi”, è stata l’emozione più bella che potessi sentire anche perché ero un perfetto sconosciuto, un ragazzino con tanta voglia di fare

 






Che cosa le sta dando questo sport e che cosa le sta togliendo? 

 

Questo sport in questo momento è un po’ in stand by per me, l’ho accantonato un po’ per tanti motivi personali e lavorativi, però posso dire che in tutti questi anni è stata la mia fortuna, la mia felicità è sicuramente è stata la cosa più bella che mi potesse capitare anche perché credo di essere ciecamente innamorato del calcio! Se c’è qualcosa che mi sta togliendo in questo periodo forse posso dire il tempo! Dico tempo perché tra pandemia e decisioni personali mi sono fermato e il tempo, come si sa, non torna indietro e questi anni nessuno te li restituisce.

 










Il suo più grande difetto e il suo più grande pregio (calcisticamente parlando)?

 

Penso che il mio più grande difetto sia proprio quello di essere troppo altruista e tante volte pensare al bene della squadra invece che al mio, parlo di un tiro da lontano, di un azione in solitario ma questo può essere sia un difetto che un pregio! Il mio più grande pregio credo sia quello di voler sempre imparare dagli altri, poi viene la postura del corpo, so usare entrambi i piedi e  mi piace ascoltare;  ai tempi del DonGuanella con mister MASSIMO DI SARRA molte volte a fine allenamento parlavamo dei miei errori, perché mi piace migliorarmi facendo piccoli passi alla volta.

 



Un giocatore che lei ammira tantissimo?

 

Oltre ad essere un tifoso del Napoli, sono anche un ammiratore di Zielinski sia per la sua tecnica, ma soprattutto per la sua intelligenza calcistica, credo che sia uno dei centrocampisti più forti al giorno d’oggi

 

 



Il campionato europeo come sanno in tutto il mondo è stato vinto dall’Italia, se l’aspettava questa vittoria? 

 

Ti dico la verità con un amico volevamo puntare sul Italia, ma era giusto una chiacchierata lavorativa niente di più! Ma col passare del tempo e delle partite si è capito che l’Italia oltre ad essere un’ottima squadra fatta di singoli, è stata un grandissimo gruppo e ciò è stato fondamentale, se ci sono gruppi importanti ciò  fa la differenza ,è così è stato per l’Italia.

 



Se dovesse descrivere se stesso con poche parole, a chi non la conosce, cosa scriverebbe?

 

Le parole per descrivermi sono poche ma ben coincise: determinato, altruista, folle, silenzioso amo più i fatti che le parole

 

 



Abbiamo saputo della morte di sua madre, e questo ci dispiace moltissimo, se la sente dirci qualcosa su di lei? 

 

Mia madre è venuta a mancare un anno fa, prima della pandemia quando giocavo la sentivo sempre al mio fianco, è sempre stata la mia prima tifosa, mi chiedeva sempre com’ erano andate le partite: se avevo  giocato se avevo fatto gol! 


Ci ha sempre creduto in me e questo non riuscirmi a realizzare un po’ mi pesa, anche perché per una mamma si farebbe di tutto ed io l’avrei fatto! 


Oggi se mi ritrovo ad aver lasciato per un po’ il calcio è anche per questo, è brutto e triste doversi preparare il borsone senza che lei possa essere lì ad aspettare il  mio rientro o da un allenamento o da una partita,  forse un giorno troverò le forze per riprendere quel borsone e tornare a giocare anche per lei, ma oggi come oggi va bene: così sono sereno !

 









Gli amici che ruolo ricoprono nella sua vita quotidiana?

 

Gli amici per me sono molto importanti ci sono persone che ho conosciuto anche durante il mio percorso calcistico e che sono diventate fondamentali per me, anche perché hanno affrontato la perdita di mia madre standomi vicino, in poche parole: ci sono stati sempre!

 

 







Per il momento vista la sua situazione personale lei è in pausa, che cosa se la sente di promettere a coloro che l’ammirano e la stimano?

 

Ma non so se ci sono persone che mi stimano anche perché sono un “leader silenzioso “mettiamola così, ma per chi mi conosce sa bene che uscire dal campo senza aver versato una goccia di sudore non è da me! Più che una promessa alle persone posso farla a me stesso e sono sicuro che se un giorno troverò un progetto importante dove davvero sarò valorizzato è cercato fortemente allora sì che darò tutto me stesso, forse come quando ero un bambino con quella voglia e spensieratezza di un tempo, ma di sicuro uscendo dal campo a testa alta e onorando la maglia qualsiasi essa sia!

 

 




 



Questa intervista la dedico alla memoria della mia cara mamma.

 

 

 

 

  a cura di Paolo Radi   

 

 

 

 

22 07       2021 

 

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