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giovedì 28 marzo 2024

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

  

TOMMASO 

MEROLA

 




 

  Tommaso Merola (di Caserta) è un giocatore di calcio ha 37 anni e gioca nel ruolo di portiere, e qui c’è la sua carriera. Ha militato tre anni in serie C, 5 anni in serie D, poi Eccellenza e quattro in Promozione. Ha vinto 5 campionati. Attualmente gioca in Eccellenza all’Acerrana calcio, sono secondi in campionato e meno 4 punti dalla prima in classifica con due partite da recuperare. Da un anno è il titolare di una scuola portiere che vanta 70 atleti provenienti da tutta la Campania.









La prima domanda è questa, per prima cosa complimenti, 25 anni di carriera sono tanti, che riflessione le viene da fare a tal proposito?

 

Dopo 25 campionati ho capito che se non sei predisposto al sacrificio prima all’esterno del campo e poi in campo non puoi avere la costanza d fare 25 campionati consecutivi a 37 anni.

 

Ho letto che lei ha anche se così “possiamo definirla” una doppia vita calcistica, il calcio da spiaggia, una domanda sorge spontanea, ma non si riposa mai?

 

Non mi sono mai riposato, ho fatto 13 anni di Beach Soccer campionato estivo su sabbia con Napoli Roma Viareggio Casagiove ecc.

 

La stagione calcistica, sta per concludersi, che bilancio si sente di fare, soddisfatto delle sue prestazioni?

 

Bilancio positivo ho giocato poco quest’ anno perché il mister punta su un under e io faccio da chioccia, ma ho fatto tre partite con tre cleen schett.

 






Una domanda che faccio a tutti quanti: quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

Ho scoperto che mi divertivo, ma, poi,  facendo  tanti sacrifici  ho fatto della mia più grande passione il  mio lavoro e ancora oggi vivo di calcio.

 

Il portiere gioca da solo, mi hanno detto, se si vince una partita è merito anche del portiere, ma se la si perde spesso si sente dire: “ se avesse saputo parare la palla” la partita sarebbe andata diversamente, è così?

 

Il portiere è un ruolo meraviglioso, solitario gioca contro tutti può essere protagonista in positivo e negativo, ma una dote che deve avere è l’equilibrio.

 

Come si riesce ad essere sempre al massimo delle prestazioni e ottenere i suoi risultati?

 

Si raggiungono simili risultati simili ai miei per la costanza e il sacrificio, e l’abnegazione durata negli anni.

 

Di lei ho letto benissimo, tantissimi la stimano, e la ritengono un grande calciatore, come si raggiungono simili risultati?

 

Mi stimano perché nella mia vita mi sono sempre comportato bene e al servizio degli altri, ecco il motivo.

 

Se avesse la possibilità di tornare indietro, cambierebbe qualcosa, oppure è soddisfatto di dove è arrivato sino ad ora? 

 

No, non cambierei nulla, perché ognuno ha quel che si merita.









Della scuola calcio cosa ci sa dire? Contento di avere circa 70 allievi portieri?

 

Da circa due anni ho aperto una scuola portieri che vanta 70 portierini che provengono da tutta la Campania e per me è motivo d grande orgoglio

 

A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

Questa intervista la dedico a me, alla mia famiglia e soprattutto al mio papà che purtroppo da ottobre mi guarda dal cielo ,credo che la famiglia sia il valore aggiunto per raggiungere traguardi importanti.

 

 

Infine per il suo 25 esimo anno di attività agonistica farà una festa oppure pensa di arrivare al 30 esimo anno di attività?

 

Nn credo d fare nessuna festa, in caso d vittoria d campionato sto pensando seriamente d smettere e dedicarmi solo alla scuola portieri.

 

 

Grazie 

 

 

 28  03    2024

 

(Tutti i diritti riservati) 

mercoledì 27 marzo 2024

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

MARCELLO

MIZZI


 


     

 

Marcello Mizzi, ha 43 anni, abita a Bari ed    è un giocatore   di calcio. Così si presenta:

 

“Sono nato a Bari il 2 giugno 1980 nel quartiere Poggiofranco di Bari, la mia passione del Calcio iniziò fin da piccolo grazie a mio padre che però giocava a livello amatoriale ed era un portiere ed è proprio con questo ruolo che iniziai ad esordire con gli allievi regionali della Nuova Bari con il Mister Lucchese. 

 

Ma il mio ruolo preferito in realtà era l'attaccante perché volevo fare i gol più che pararli, e infatti da quel momento cambiai ruolo e squadra, con gli Allievi Regionali  con la Camillo Rosalba ex Juventus Club di Bari.

 

Ma facciamo dei passi indietro perché ho dimenticato che in realtà iniziai con gli allievi regionali della Nuova Bari con Mister Lucchese, ma qui attenzione come attaccante, dopo successe quello che ho scritto in precedenza.

 

 Con gli allievi regionali sono stato alla Polisportiva Nicolaus e al Minafra Calcio e compiuti i 20anni ho dovuto lasciare a causa del lavoro e mi son dovuto accontentare di tornei con amici.

 

 All’improvviso in tarda età, dopo i 30anni, mi è tornata la passione e ho iniziato ad allenarmi con la Scuola Calcio Senior della United Sly dove c'era il grande Cobra Tovalieri, così sono tornato a giocare in Terza Categoria con la Warriors, però senza presenze in Campionato, ma solo allenamenti e poi nel Torreamare in seconda categoria, anche qui mi allenavo sempre. Mi ero rassegnato? No! Perché? 

 

Grazie a un amico ed ex calciatore all'età di 43 anni ho esordito nel Campionato di Prima Categoria della Basilicata con la Sant'Arcangelo, tre sono state le presenze, e 25 minuti di calcio giocato, purtroppo senza aver fatto nessun gol, ancora spero nelle ultime giornate”.

 

 


 





La prima domanda che le voglio fare è la seguente, come sta andando questa stagione calcistica al Santarcangelo? Lei soddisfatto dei risultati?

 

La mia situazione fino ad oggi nella squadra della Sant'Arcangelo purtroppo, per adesso, devo ammettere che è abbastanza negativa perché  ho giocato veramente poco,  ho avuto poco spazio anche per merito degli attaccanti titolari, ma non demordo e spero nelle ultime giornate, invece se devo esprimere un giudizio su come sta andando la squadra direi abbastanza positivo visto che stiamo ancora in lotta per  vincere il campionato anche se sarà dura se le prime due la  Tito e la Lagonegro nn mollano. ma poi comunque sono ottimista per i play-off.

 

La prossima stagione giocherà ancora in questo club, oppure cambierà squadra?

 

Per la prossima stagione non credo che giocherò ancora in questa squadra visto il poco spazio che ho trovato e anche perché ci sarà un nuovo progetto da parte degli organizzatori di Bari, comunque vedremo, mai dire mai.

 

Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

Vuole una risposta secca? Direi subito da piccolo posso dire che sono nato col pallone in braccio anche se ho fatto altri sport come la pallavolo e il basket ma il calcio è la mia vera passione.

 

Lei inizia come portiere, perché poi ha deciso di cambiare ruolo? Eppure il portiere è una figura fondamentale, non è così?

 

Sì, il portiere è un ruolo importante però il mio sogno è sempre stato fare l'attaccante e quindi fare i gol per far vincere la mia squadra. Il ruolo di portiere è stato diciamo così un cambiamento provvisorio un po' come successo all'ex Calciatore Vincenzo Montella.

 

 






Lei ha giocato nel Picone Bari e nel Gennaro Minafra, si era trovato bene? Che ricorda ha di queste due squadre?

 

Sinceramente per quanto riguarda queste due squadre ricordo solo allenamenti e qualche presenza in campionato, ma anche stavolta giocavo poche volte titolare, non ho avuto fortuna e poi in realtà pensavo anche al lavoro.

 

A 43 anni abbiamo una nuova svolta, grazie a un amico esordisce nel Campionato di Prima Categoria della Basilicata con la Sant'Arcangelo, le faccio i miei complimenti, che effetto le fa ritornare in campo?

 

Sì, è esatto, per me tornare a giocare dopo tanti anni e appunto in tarda età (43) è stato veramente un sogno sia da quando ero allenato dal grande Cobra Tovalieri, ma  soprattutto quando sono stato ingaggiato in questa squadra della prima Categoria della Basilicata, è un sogno che si è avverato,  ma in realtà il prossimo sogno è realizzare la mia prima rete in un campionato ufficiale, che dire… spero veramente che si realizzi ma comunque  vada sarà un successo.


Lei gioca nel ruolo di? 

 

Il mio ruolo è attaccante prima o seconda punta è indifferente.

 

Nel passato grandi discussioni con i mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?

 

No, in realtà non ho mai avuto discussioni con i vari Mister, ma anche con quello attuale, però l'unico rammarico è forse la  poca fiducia che hanno  nelle mie potenzialità.

 

Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando) 

 

Un mio pregio può essere che sono il tipico calciatore che fa spogliatoio, come si suol dire, questo grazie  con il carattere solare, invece un mio difetto è che a volte sono un po' permaloso e ci rimango male in merito ai commenti negativi sia del Mister che dei miei compagni di squadra.

 

 

Se avesse la possibilità di tornare indietro, cambierebbe qualcosa, oppure è soddisfatto di dove è arrivato sino ad ora? 

 

Se potessi tornare indietro magari avrei cercato di  trovare una persona che mi avesse potuto seguisse di più nell'ambito calcistico,  quindi avrei potuto intraprendere una vera carriera nel trovare  squadre giuste per me e  con un sogno da realizzare:diventare un vero calciatore.

 

Lei sul social tik tok fa, mi passi questo termine, dei piccoli resoconti calcistici; fare ciò le dà delle belle soddisfazioni?

 

Sì,  confermo su Tik Tok mi diverto molto fare queste conferenze stampa dove mi immedesimo in vero calciatore e allo stesso tempo credo e spero di far divertire soprattutto i mie seguaci che per adesso sono ancora pochi (217).



 




Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Sì,  un sogno che vorrei si realizzasse subito sarebbe quello di fare il mio primo gol in prima categoria, ma per far si che accada devo sperare di giocare nell'ultima giornata in casa vs il  Vietri. Altrimenti pazienza dovrò sognare di trovare una squadra che spero  mi possa dare più spazio per giocare.

 

A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

Questa intervista la dedico a tutti i miei seguaci e a coloro che credono in me. Grazie



27 03 2024


(Tutti i diritti riservati) 

 

lunedì 25 marzo 2024

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

  

 

MARCO 

RUSSO

 



Marco Russo di Roma è allenatore di calcio e così ci si presenta:

 

“Mi chiamo Marco Russo e nasco come allenatore al Giardinetti, con la scuola calcio, all'inizio con gli esordienti avevo il ruolo di secondo,  successivamente mi è stato offerto  il secondo gruppo esordienti 2003 dove andiamo a vincere un torneo estivo dal nome Gigino Maturi. Dopodiché prendo in mano la seconda categoria del Giardinetti, vinciamo il campionato e andiamo in prima categoria.

 

Vinciamo la Coppa Lazio e il campionato e andiamo così in promozione.

 

 Vengo chiamato dal Torrenova e faccio un anno, poi sono in eccellenza, alla Pro Calcio Tor Sapienza, il campionato viene bloccato causa covid, però poi vengo esonerato dalla Pro Calcio, preciso che eravamo quarti in classifica!

 Dopo tre anni vengo chiamato  dal club  Certosa, mi qualifico al quinto posto, al secondo anni faccio i play off e ora o stiamo lottando al vertice per essere tra i primi.

 

 

 




Si ricorda quando è nata la sua passione per il calcio?

 

La mia passione per il calcio è nata quando avevo 6/7 anni guardando la Roma, la prima squadra dove ho dato “i primi calci” si chiamava Rinascita 79.

 

Lei ha anche un suo passato da calciatore?

 

Io ho giocato per tanti anni nelle giovanili del Savio Tor Tre Teste, Vigor fino ad arrivare in promozione e avevo il ruolo di difensore centrale, decisi di terminare la mia attività agonistica a 40 anni per problemi al ginocchio.



 





Perché ha deciso a un certo punto della sua vita di diventare allenatore? 

 

Ho deciso di intraprendere la carriera di allenatore perché non riuscivo a stare lontano dai campi di calcio.

 

Nel club Giardinetti lei è rimasto per molto tempo, un’esperienza importante immagino, è così?

 

Ho iniziato al Giardinetti come allenatore della scuola calcio, poi sono stato all’ Atletico Torrenova dove ho conosciuto il direttore Paolo Michesi e da quel momento in poi ho iniziato la mia esperienza in eccellenza: un anno allo Pro Calcio Tor Sapienza e poi al Certosa.

 

  Lei è da tre anni al Certosa, e da come so si tratta di una bella realtà calcistica, che cosa mi può dire a riguardo?

 

Il Certosa è una bellissima realtà cresciuta negli ultimi 3 anni.



 




Qual è la principale qualità che deve avere un allenatore? 

 

Umiltà, credere nelle proprie idee ed avere sempre un confronto con giocatori e lo staff.

 

     Qual è il suo stato d’animo prima di una partita? 

 

    Nelle prime esperienza in eccellenza ero sempre molto teso, ora sono più rilassato ma concentratissimo.

 








Un suo pregio e suo difetto (a livello calcistico è ovvio)?

 

Pregio: umile, difetto: molto critico con me stesso.



 




Che cosa le sta dando il calcio e che cosa le sta togliendo?

 

Mi sta togliendo del tempo alla mia famiglia e alla mia passione che riguarda l’andare per mare. 

 


                     Nella foto Marco Russo con il figlio Francesco Russo, qui con la maglia

                     n.10



Un sogno per il futuro?

 

Portare il Certosa in serie D.



 




A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

Dedico questa intervista a Paolo Michesi, a Emanuela, a Marco Santolamazza e a tutto il mio staff.

 

 

 

Grazie 

 

26  03 2024

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

domenica 24 marzo 2024

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

  

 

FRANCO

PICCALUGA

 

   


   


 Franco Piccaluga, argentino di Buenos Aires, ex giocatore di calcio è ora un procuratore.



 

Si è formato nelle categorie infantili e giovanili del C.A River Plate di Argentina.

 

L’esordio in prima squadra avviene nel2017 | C.A Leones de Castilla (Madrid, Spagna); a seguire: 2018 | S.D Bande (Galizia, Spagna); 2019 | C.D Avance (Madrid, Spagna); 2020 | F.C Kalundborg (Danimarca); 2021 | U.S Badolato (Calabria, Italia); 2022 | A.S.D. Borgo (Calabria, Italia);2023 | U.S. Castelluccio (Basilicata, Italia).

 

 

Nell 2021 inizia la mia carriera come procuratore e nel 2022 decido di creare la agenzia di rappresentanza FP Sport Consultants, ora sono 30 i giocatori che lavorano con noi da due anni, e io sono il direttore di questa agenzia.

 

 

 

 

La prima domanda che le voglio fare è lei è argentino però da tanti vive in Europa, in che cosa è differente il calcio argentino da quello italiano?

 

Questa è sicuramente una delle domande che ho avuto di più  nella mia carriera e la riposta sarà sempre diversa secondo chi risponde. Secondo me il calcio italiano è molto probabilmente il calcio che più si assomiglia a quello argentino. Un calcio dove la tecnica e la forza sono i protagonisti oltre la tattica.

 

Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

Questo è stato facile, penso che sia successo verso i 4 o 5 anni, avevo messo il primo piede in un campo di calcetto, da quel momento ha saputo ciò che sarei dovuto diventare per tutta la vita.

 

Appena arriva in Europa va a giocare in Spagna e poi in Danimarca. Due Stati completamente diversi, come si è travato in queste due realtà così differenti?

 

Le persone mi hanno trattato sempre bene, meno il freddo danese! 

 

Scherzi parte, l'accoglienza in entrambe le  nazioni è stata molto bella,  ma ovviamente parliamo di due posti abbastanza diversi e l'inverno a Danimarca non tutti lo sopportano. Molto freddo, molta neve e circa 4 o 5 ore di sole al massimo.

 

Una volta sceso dall’areo e messo piede prima in Spagna, poi in Danimarca e poi in Italia, si è ambientato bene? 

 

Sempre bene posso dire. E ciò è successo perché ler persone e le squadre mi hanno accolto come se abitassi in quei luoghi da sempre.

 

All’inizio non le mancava la famiglia, gli amici? 

 

La verità è di no. Perché sapevo che stavo realizzato il mio sogno che avevo sin da bambino e questo era il pensiero che avevo in testa. Dopo qualche anno mi sono accorto che mi mancavano, ma i miei affetti si sono fatti sempre sentire al mio fianco.

 

Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più   legato? 

 

Se me lo permetti ne vorrei scegliere due: il Bande a Galizia e il Kalundborg a Danimarca. Perché? Perché lì ho conosciuto le migliori persone che ho incontrato giocando in Europa.

 

Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 


Questa è una cosa curiosa che non molti sanno di me: io non seguo nessuno sport, neanche il calcio guardo: occhio, amo il calcio ma amo vedere a i miei giocatori e a i miei amici giocare o andare a lo stadio. Ma se non giocano loro invece di guardare una partita in TV, la verità è che preferisco vedere un film o passeggiare.


Lei gioca nel ruolo di? 

 

Sono un terzino, in anzitutto basso perché mi piace di più essere difensivo, ma posso fare anche l'attacco sempre sulla linea.

 


Si ricorda il suo goal più bello?

 

Vorrei aver segnato più. Mi ricordo che quando giocavo nella juniores in Argentina, feci un goal e lo dedicai a mia nonna che era in tribuna.

 

Grandi discussioni con i mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?

 

Mai ho avuto discussioni, in Argentina si rispetta tanto il  mister e questo ce lo insegnano  da piccoli. Anche se non sei d'accordo devi rispettare sempre le sue decisioni.


 





Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando)

 

Qui risponderò ad entrambe le domande con un’unica risposta: sono esigente. Essere esigente con me stesso mi ha aiutato  ad arrivare dove volevo, ma, (il fatto di essere così esigente) è stata il fattore che non mi ha permesso di godere di ciò che avevo ottenuto.

 

Un giocatore che lei ammira tantissimo? 

 

Ronaldinho, è stato sempre il scelto fra i miei preferiti

 

Nell 2021 inizia la sua carriera come procuratore e nel 2022 decido di creare la agenzia di rappresentanza FP Sport Consultants. Come sta andando questa agenzia? 

 

Più di quello che mi aspettavo. Noi cercavamo di fare qualcosa di diverso, ma senza aspettative e i giocatori cercavano e cercano  questo  che facciamo noi rispetto ad altre agenzie.

 

Immagino che non sia  facile  fare il procuratore, com’è la sua giornata lavorativa?

 

Tutti i giorni sono diversi. Inizia troppo presto e finisce troppo tardi, perché voglio essere a disposizione, sia con quelli che stanno già in Italia sia  con quelli che stanno ancora in Argentina  pronti a venire,   ovviamente la differenza orario ha il suo peso. Bisogna attendere  le chiamate e le richieste sia dei ragazzi che delle squadre e direttivi.

 

In questo momento lei è in Argentina, per quale motivo? 

 

Come saprai la stagione in Italia sta finendo. E ho deciso lasciare l’Italia per questo motivo, così qui posso fare le riunioni con le famiglie dei ragazzi che verranno in Italia con me nel prossimo mercato. Per noi è molto importante che le famiglie ci conoscano anche di persona e noi poter conoscere a i ragazzi e vederli giocare.

 

Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Un sogno nell'immediato? A luglio nascerà la mia nipotina è io sarò in Italia, vorrei che nascesse prima che io vada via.

 

A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

A i ragazzi e a i direttivi, ma anzitutto alle persone che fanno parte della famiglia di FP Sport Consultants e non molti conoscono i loro nomi:  Martin Adagio, Matias Delorenzo e Nicolas Lescano, poi ai collaboratori, ai soci, ai compagni e agli amici e specifico che non vorrei lavorare con altri che non siano questi tre che sopra ho menzionato.

 

Grazie

 

 24 03    2024

 

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