SEZIONE SPORT
Paolo Radi intervista
RAFFELE
MIGNOGNA
Raffaele Mignogna è un giocatore di calcio – ruolo difensore - è nato a Napoli il 4 gennaio del 1997 ed abita a Ponticelli. Ha iniziato a giocare in una scuola calco vicino a casa. Successivamente muove i primi passi nel calcio dilettantistico con la Sessana (Eccellenza).
Queste le squadre dove ha militato:
Eccellenza:
2015 Sessana –perdono una semifinale nazionale contro la Vibonese per salire in serie D; 2017 Savoia; 2018 Gladiator; Capri (nell’anno in corso sino a dicembre poi è tornato a Ponticelli per una scelta di cuore;
Promozione:
piccola parentesi alla Virtus Afragola, San Giovannese (vincono la Coppa Campania con la Juniores); Ponticelli (per 4 anni); Madrigal Casalnuovo;
Prima Categoria:
due anni vince il campionato con il punto di svolta (Barrese), mentre la scorsa stagione con il Ponticelli hanno perde la finalissima per il salto in promozione (Non riesce a fare la finale per un infortunio (6 mesi).
Nella stagione in corso milita ancora nel Ponticelli.
Come prima domanda le voglio fare questa: come sta andando questa stagione calcistica?
Quest'anno stiamo facendo un campionato di sacrificio, con tante problematiche soprattutto a livello di infortuni.
Ma siamo sicuri di raggiungere l'obbiettivo prefissato ad inizio stagione dalla nostra società.
L’anno scorso lei ha subito un infortunio, è stata difficile la ripresa?
Come ogni brutto infortunio e sempre difficile ritornare ai tuoi livelli… se non ci metti un impegno adeguato.
Io non voglio negarle il fatto ché essendo stato il mio primo infortunio serio l'ho presa un po' male, anche perché è arrivato in un momento cruciale della stagione dove la mia squadra si stava preparando per i Play-off.
Però posso anche dirle che adesso ho quasi recuperato il problema al 100 per 100.
Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?
Ho scoperto di amare questo Sport nei primi anni della mia vita, perché già da piccolo ho sempre praticato solo il calcio.
Il calcio è uno sport che consiglio a qualsiasi bambino perché ti offre emozioni indescrivibili.
Lei ha giocato in diverse squadre e ha la stima di tanti, come si riescono a raggiungere dei risultati cosi buoni?
Fortunatamente sono rimasto sempre in buonissimi rapporti con le squadre che ho avuto il piacere di giocare, perché ho sempre “sudato” la maglia e dato il massimo delle mie potenzialità e poi mi reputo un ragazzo rispettoso e che si fa voler bene in qualsiasi spogliatoio.
Molti giocatori iniziano bene, poi però si perdono, come mai. Poca voglia di sacrificarsi ( il calcio è sacrificio, bisogna allenarsi diverse ore al giorno e condurre uno stile di vita sano) ?
Spesso capitano queste cose...
Un ragazzo si perde solo se lui stesso decide di farlo, perché se fai tanti sacrifici, una vita sana, ti alleni costantemente e ti poni un obbiettivo con la consapevolezza di avere tanta qualità prima o poi esci fuori.
Ha mai avuto degli screzi con gli allenatori, oppure accettava a malincuore la decisione del mister?
Riguardo agli screzi con qualche allenatore che io mi ricordi non li ho avuti.
Ho sempre avuto dei buonissimi rapporti con gli allenatori anzi forse è proprio perché io ho sempre rispettato il loro ruolo.
Pensi che quest'anno ho addirittura il piacere e la fortuna di avere come allenatore una persona per me cara che ha giocato insieme a me per 4 anni (Daniele Guida), è non c'è cosa più bella.
Bisogna che tu rispetti il suo ruolo e capisci che lui è l ‘allenatore e tu il giocatore, poi fuori da quel rettangolo verde siete di nuovo i cari amici di sempre.
Che cosa consiglierebbe a un ragazzino che volesse intraprendere la sua carriera?
Gli consiglierei di dedicarsi a questo sport in maniera seria e con tanta voglia di divertirsi perché in fondo è pur sempre uno Sport che hai deciso tu di praticare.
Avrà tante difficoltà durante la sua carriera, quindi bisogna avere tanta forza mentale e molta pazienza quando ci saranno i momenti bui.
In conclusione non c’è cosa più bella che rialzarsi dopo una brutta caduta.
Che cosa le ha dato il calcio sino ad ora e che cosa le ha tolto?
Il Calcio sino ad ora mi ha dato tanto soprattutto a livello emotivo perché di riunire 25/30 persone e combattere in quel rettangolo verde ogni fine settimana per lo stesso obbiettivo è molto emozionante.
Il calcio lega veramente tantissime persone, secondo me se non avessi praticato questo sport non avrei fatto tante amicizie e non avrei conosciuto tantissimi atleti.
Poi riguardo alla domanda sul cosa mi ha tolto posso dirle che sicuramente mi ha portato via tantissimo tempo che avrei potuto dedicare alla mia famiglia, però se devo esserle sincero il fatto di giocare non è stato così difficile, dato che la mia famiglia è sempre stata la prima a sostenermi e supportarmi in questa mia passione e non smetterò mai di ringraziarli; da mia mamma che fatto tanti sacrifici quando ero bambino, visto che ho perso il papà da piccolo, a mia moglie che e attualmente la mia prima tifosa.
Quando scendo in campo lei mi dà la forza affinché io mantenga sempre gli stessi ritmi, e infine voglio ringraziare anche i miei figli perché spesso è capitato che per colpa di qualche partita io non abbia potuto dedicarli tutto il tempo che meritano nel fine settimana.
Se la chiamasse un club estero, lei partirebbe immediatamente con la famiglia oppure ci penserebbe su?
Non penso, dovresti pensarci quando sei un ragazzo, oppure se non hai una famiglia.
Arrivati all’età di 27 anni con una moglie e due bambini credo che non sia facile lasciare tutto quello che hai qui e trasferirti in un’ altra nazione (ovviamente rimaniamo nell’ ambiente calcistico) poi per il lavoro il ragionamento è diverso.
Però sicuramente lo consiglio ai giovani, può solo aiutare un’esperienza del genere.
Il suo più grade pregio, e il suo più grande difetto (a livello calcistico è ovvio)?
Il mio pregio? Credo sia quello di essere un giocatore molto duttile, nel senso che riesco ad occupare più ruoli in campo anche se non l’ho mai fatto e cerco di farlo nei migliori dei modi. Per la mia squadra sono disposto a fare di tutto.
Un mio difetto? Sicuramente ne ho tanti però adesso non mi viene uno specifico in mente, chieda a qualche amico di squadra è sicuramente lo risponderà (ride).
A chi vorrebbe dedicare quest’intervista?
Più che dedicare questa intervista a qualcuno preferisco ringraziare lei per il tempo che mi ha dedicato è gli faccio un grande in bocca al lupo per una carriera ricca di soddisfazioni.
E io la ringrazio tantissimo.
Un’ultima cosa che vorrebbe dire?
A nome di tutta la mia squadra voglio ringraziare anche i nostri tantissimi tifosi che hanno passato un anno difficile visto che non hanno potuto assistere alle nostre partite casalinghe, per colpa dello stadio chiuso al pubblico.
Ma dopo 10 lunghissimi anni finalmente dopo tante battaglie lo stadio è stato riaperto e adesso abbiamo veramente il 12° uomo in campo ogni domenica.
Per noi sono fondamentali…. vi voglio bene!
23 marzo 2024
(Tutti i diritti riservati)
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