SEZIONE SPORT
Paolo Radi intervista
JACOPO
FERRI
Jacopo Ferri di Maccarese/Fregene, 29 anni il 5 di aprile è un calciatore di calcio che ha militato in tanti club importanti: Roma giovanili, Roma U 17, Roma U 19, S.P.A.L, Roma, ACR Messina, Piacenza, Renate, Acharnaikos, Latina, O. Agnonese, Foligno e ora gioca con il club SSD Certosa (Roma).
La prima domanda che le voglio fare è la seguente, lei gioca nel Certosa calcio, (Eccellenza girone B) siete terzi in classica a tre punti dalla prima Unipomezia 1938, se la sente di fare un pronostico per come si concluderà il campionato, oppure pensate che andrete a giocare i play off?
Guardi un pronostico ad oggi non me la sento di farlo perché siamo tre quattro squadre tutte lì che ce la giochiamo e tutte di grande spessore tecnico, l’unica cosa che posso dire è che saranno sette partite di fuoco.
Da quanto tempo lei milita in questo club e com’è il rapporto con i compagni e con tutto lo staff?
Sono qui al Certosa da due anni e mezzo sono molto felice sia della società che è sempre presente in tutto e non ci fa mancare nulla e sono orgoglioso di essere il capitano di questa squadra perché oltre ad aver trovato grandi giocatori ho trovato grandi persone.
Questa è la solita domanda che faccio sempre, quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione tanto da voler diventare un giocatore professionista?
Beh, forse l’ho sempre saputo e sperato perché ho dedicato tutta la mia vita al calcio, ho iniziato un po’ a sognare quando a 10 anni arrivò la chiamata della Roma e crederci sempre di più quando firmai il mio primo contratto da professionista a 17 anni.
Come ho scritto nella sua presentazione lei ha alle spalle una bellissima carriera, e chissà cosa quanti altri successi le possa riservare il domani, le chiedo come si riescono a raggiungere determinati obiettivi?
Si sono soddisfatto della mia piccola carriera sicuramente uno si aspetta sempre la serie A, ma poi piano piano realizzi che poter far diventare il tuo sogno il tuo primo la lavoro credo che sia la cosa più bella e importante.
Significa aver raggiunto un obiettivo. Spero che in un domani ci siano ancora soddisfazioni perché anche in queste categorie se ne possono prendere tante e con la determinazione ci si arriva.
Cos’ha sacrificato, se posso usare questo termine, per arrivare così in alto?
Beh di sacrifici ce ne sono stati tanti, la mia adolescenza è stata nei campi di calcio forse il sabato sera con i miei amichetti non ci sono mai uscito perché o partivo per i ritiri oppure si rimaneva a casa, però ad oggi ho capito chi sono stati i veri amici e chi no.
Lei è stato molto tempo nella Roma, sono stati anni fondamentali, che cosa ricorda in particolare di quegli anni?
Della Roma ho un ricordo speciale perché devo dire grazie alla Roma per quello che sono oggi. Ricordo la serietà la precisione e la dedizione per il lavoro.
Stando nella Roma qual è stato il più grande insegnamento che ha ricevuto?
Come dicevo prima tutte quelle cose a livello di educazione e sani principi.
Poi a livello tecnico posso solo dire di essere stato fortunato ad avere avuto allenatori come Montella, Tovalieri, Stramaccioni e De Rossi.
Ho letto che lei ha militato nella squadra greca l’Acharnaikos, che tipo di esperienza è stata, se così ho capito?
È stata un’esperienza che mi ha fatto conoscere un’altra cultura sia umana che calcistica, la consiglio a tutti coloro che amano questo sport, se c’è qualche possibilità.
Tante sono le squadre della sua carriera, qual è il club dove ha il lasciato il cuore?
Sicuramente la Spal ce l’ho nel cuore è stata la mia prima esperienza fuori Roma e ho vinto il campionato di serie C con giocatori importanti che anche oggi ogni tanto ci sentiamo uno a caso Manuel Lazzari della Lazio.
Voglio menzionare anche il Messina, un’esperienza bellissima, a livello calcistico, perché al sud si vive il calcio in modo assurdo.
I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”
I miei genitori mi hanno sempre lasciato fare e devo ringraziarli perché mi hanno sempre appoggiato in tutto sicuramente anche prendere un diploma era una priorità e ci siamo riusciti.
Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse?
Mi piace molto guardare il tennis ma alla fine un po’ tutti gli sport.
Perché tutti provano a diventare calciatori? Lei all’inizio da cos’era attirato più dalla fama o più dal successo economico che in genere permette di vivere nei grandi agi?
Credo che tutti vogliano diventare calciatori perché in Italia è lo sport primario, per quanto mi riguarda all’epoca ero attratto dal calcio non pensavo ne alla fama ne ai soldi, ma all adrenalina che ti trasmette una partita una vittoria ma anche una sconfitta.
Il fatto di aver cambiato tante città non le è pesato - in fin dei conti ogni volta che si va in un nuovo club bisogna ricominciare ad ambientarsi, fare nuove amicizie e tanto altro -?
No, anzi, io sono sempre stato molto felice di partire, ho un carattere molto socievole e riesco ad inserirmi subito bene in qualsiasi gruppo e infatti ho ancora molte amicizie che cerco di coltivare anche con un messaggino rivolto a tutti compagni delle squadre in cui ho militato.
Generalmente che ruolo ha all’interno del gruppo, mi spiego ascolta i consigli dei compagni, discute serenamente con loro, oppure tende a imporre la sua volontà?
Sicuramente da giovane ho sempre cercato di apprendere dai più anziani, oggi invece cerco di capire i più giovani ed essere da esempio e sicuramente ora dico "anche la mia".
Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando)?
Un mio pregio credo di avere una grande resistenza e un buon tiro difetto forse l’altezza (ride).
Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato?
Siamo in lotta per vincere un campionato e sarebbe tutto perfetto se…. forza Certosa!
Grazie
08 03 2024
(Tutti i diritti riservati)
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