SEZIONE SPORT
Paolo Radi intervista
RAFFAELE
SGUEGLIA
Raffaele Squeglia è un giocatore ventiseienne di Napoli e così ci si presenta:
“Ho iniziato a sette anni a giocare a calcio nella scuola calcio Mariano Keller ho passato due anni lì, poi sono andato all’ARCI Scampia solo per pochi mesi, questo perché sono andato a giocare nelle giovanili dell’SSC Napoli.
Ci sono rimasto fino agli allievi nazionali andando anche nell’under 16 della nazionale italiana facendo 2 stage con la maglia azzurra.
È stata la più bella esperienza che un ragazzino possa passare, dopo gli allievi nazionali con il Napoli sono stato con la Paganese solo un anno, poi ho scelto di giocare tra i grandi e mi sono fatto un anno con l’US Scafatese in eccellenza e poi in D in Calabria con il Sersale: 36 presenze su 38 con un gol e qualche assist.
Mi trasferisco in eccellenza, di nuovo, sempre in Calabria con Castrovillari dove abbiamo vinto il campionato; in tutta la mia carriera ho giocato sempre nel ruolo di difensore centrale, ma passando in serie D e in eccellenza sono stato spostato ad essere terzino.
Ho passato lo scorso anno con la Grumese e 3 anni fa con il Melito per il prossimo dovrò valutare alcune proposte.”
La prima domanda che le voglio fare è la seguente com’è terminata stagione 2023-2024.Si si ritiene soddisfatto delle sue prestazioni oppure poteva fare di più?
Sì, sono soddisfatto della mia ultima prestazione, specialmente in questa categoria non si riesce mai a dare il massimo, quindi spero di fare ancora meglio in futuro.
Per la prossima stagione sa già dove andrà a giocare o sta valutando alcune proposte?
Probabilmente già so dove andrò a giocare e penso che sia la scelta migliore che posso fare: perché è la squadra del mio quartiere!
Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?
Da piccolo mi è stata tramandata dalla mia famiglia.
La classica domanda che faccio sempre: I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”
Mi hanno assecondato tanto e mi hanno dato una grossa mano in tutto; però se mi hanno sempre invogliato anche a studiare.
In questo periodo molti giocatori stanno valutando dove andranno a giocare, se lei domani ricevesse una chiamata da un importante club estero, lei partirebbe immediatamente o ci penserebbe qualche giorno?
Se fosse vero che un grande club estero mi vorrebbe partirei subito, anche perché sarebbe il mio sogno nel cassetto fare della mia passione un lavoro ben retribuito.
Lei è stato negli allievi nazionali del Napoli, un’esperienza bellissima, che ci può raccontare?
Sì, sono stati dei momenti entusiasmanti, anche perché è la squadra del mio cuore, ribadisco da piccolo è stato la mia più bella esperienza, non dimenticherò mai cosa possa significare portare quella maglia così gloriosa, significa tanto per un ragazzino della sua città; è stato indescrivibile …finché è durato.
Lei è stato in diverse città e ovviamente in diversi club, in quale ci ha lasciato il cuore?
Sicuramente a Castrovillari abbiamo vinto un campionato, ovviamente dove si vince si sta sempre bene, ma come piazza è un qualcosa di mozzafiato e auguro a tutti di giocare in una squadra così blasonata, proprio per la crescita caratteriale che può dare una piazza del genere.
Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse?
Seguo solo il calcio, però puntualizzo che mi piace anche la F1 e la seguo tanto.
Chissà perché la maggior parte dei ragazzini vorrebbe diventare un calciatore famoso. Perché secondo lei?
Secondo me è una cosa favolosa ispirarsi al proprio idolo Perché magari parecchi ragazzini ne vogliono trarre spunto
Si ricorda il suo goal più bello?
In serie D Sersale contro la Nuova Igea Virtus di Barcellona Pozzo di Gotto, uno dei pochissimi ma indimenticabile goal da una bella distanza.
Grandi discussioni con i mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?
In passato ho avuto qualche discussione con qualche allenatore, ma di recente no, credo che un giocatore maturando riesca a capire meglio alcune dinamiche calcistiche.
Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando)?
Un mio pregio è di essere grintoso, ma allo stesso tempo molto aggressivo.
Un giocatore che lei ammira tantissimo?
Fabio Cannavaro
Lei è abita al Rione uno splendido quartiere e so che è molto legato, che cos’ha dunque questa zona di particolare - tra l’altro lo sappiamo tutti, ci sono tanti bellissimi monumenti e spesso arrivano delle produzioni cinematografiche - ?
Per me il mio quartiere è il più bello d’Italia ovviamente sono di parte però qui la gente sa sempre come affrontare la giornata, come sorridere e come far sorridere agli altri, del resto è così tutta Napoli, ma il mio quartiere è l’epicentro della gioia non per questo è il quartiere di Totò.
So che lei è molto, ma molto legato alla sua famiglia, che rappresenta per lei?
La mia famiglia è tutto perché mi hanno cresciuto affinchè avessi , come si dice in gergo: “la testa sulle spalle” e mi hanno dato conforto quando ne ho avuto bisogno, credo sia il minimo stimarli e amarli.
Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato?
Diciamo che più che un sogno è un desiderio: ed è quello di mettere su famiglia.
A chi vorrebbe dedicare questa intervista?
La voglio dedicare a mio nonno che ormai non c’è più da tempo è stato un pilastro fondamentale nella mia vita.
Grazie
16 06 2024
(Tutti i diritti riservati)
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