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giovedì 10 luglio 2025

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

GIANLUCA

VAINO

 



 

 

 Gianluca Vaino è un giocatore   di calcio di anni 23  e così si presenta: 

 

 

"Mi chiamo Gianluca Vaino, sono di Napoli e fino a 14 anni sono stato all’InterNapoli, scuola calcio campana.

 

A 14 anni sono stato preso dalla Paganese per fare tutto il settore giovanile fino a 17 anni.

 

Successivamente sono andato al Portici e per due anni ho fatto la Juniores Nazionale, mi è stata data anche la possibilità di allenarmi con la prima squadra (serie D) e andare a fare il ritiro con loro.

 

 

A 19 anni ho firmato con il Gragnano(eccellenza), sono riuscito a fare qualche presenza poi però è arrivata la pandemia.

 

Dopo la pandemia sono passato con la Napoli Nord in eccellenza e a dicembre durante la stessa stagione sono stato preso dal Savoia sempre in eccellenza, in quel club ho vissuto l’anno calcistico più bello in assoluto! Eravamo professionisti a tutti gli effetti.

 

Finita la stagione ho iniziato il ritiro con l’Aversa (serie d) poi però per motivi di studio ho preso la decisione di scendere in promozione e ho deciso di andare a militare alla Puteolana 1909, dove nonostante l’anno calcistico che non ha portato a risultati positivi, -siamo retrocessi, ho conosciuto belle persone come Giovanni Esposito.

Infine tramite Mario Ramaglia, un mio amico, a fine stagione sono andato a Scampia al Don Guanella. Questo sarà il mio terzo anno di permanenza. "

 

 









La prima domanda che le voglio fare è la seguente com’è terminata stagione 2024-2025.Si si ritiene soddisfatto delle sue prestazioni oppure poteva fare di più? 

 

Senza presunzione, mi ritengo molto soddisfatto. Ho giocato 28 gare realizzando 6 gol, che per un difensore centrale non sono male. Un po’ di rammarico c’è, perché per un soffio non siamo riusciti ad entrare nei play off, ma sono fiducioso per la prossima stagione.




 





La prossima stagione giocherà lei giocherà ancora con l’Oratorio Don Guanella Scampia Calcio, ho sentito parlare molto bene di questa realtà calcistica, e il fatto che lei sia nel club per la terza volta consecutiva dimostra l’eccezionalità di questa squadra, la domanda è questa: che cos’ha di particolare questa squadra?

 

La prima parola che mi viene in mente è: ‘famiglia’. Al don Guanella prima di essere calciatori siamo amici, ci vogliamo tutti bene. Poi ovviamente durante la stagione possono esserci discussioni e litigi, ma questo fa parte del calcio.

 

Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

Difficile rispondere a questa domanda. Forse quando da piccolo non facevo altro che giocare a calcio, a casa, giù al cortile, e in spiaggia. Potevo essere anche da solo con un pallone, però mi divertivo.

 

Tutti i genitori ripetono sovente la stessa frase: “Non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”. Lei però ha conseguito la maturità scientifica e a breve si sta per laureare, perciò gli ha accontentati, com’è riuscito a coniugare studio e sport? Non le restava faticoso?

 

Sono cresciuto in una famiglia dove vige la regola: ‘se non studi non vai a fare allenamento’. 

 

Non ti nego che non è facile conciliare le due cose, anche perché io se faccio una cosa non riesco a farla male. Negli anni delle giovanili con la Paganese mi allenavo tutti i giorni e in più il weekend avevamo le trasferte in tutta Italia. Ricordo che studiavo anche in macchina, a volte. É stata dura, ma penso che sport e studio vadano di pari passo. Lo sport ti aiuta a staccare dalla routine quotidiana e fa bene a livello mentale. Viceversa avere una mente allenata è importante anche nello sport, soprattutto nel calcio.

 

 

Sappiano che lei al Savoia ha passato un anno bellissimo, ci potrebbe dire il perché?

 

Ti dico la verità, al Savoia non ho giocato moltissimo. Anche perché ero in una squadra di fenomeni (Ciccio Scarpa, Flavio Marzullo, il Ninja giusto per dirne alcuni).

 

 Nonostante ciò, per  me, è stato l’anno il più bello in assoluto. Eravamo trattati da professionisti a tutti gli effetti (magazzinieri, fisioterapisti, medici). Arrivammo in finale play off. Per non parlare poi della tifoseria. A Torre Annunziatala la gente non fa altro che parlare del Savoia. Sono ‘malati, come i Napoletani lo sono per il Napoli. Giocare con 2000 persone in tribuna è stato qualcosa che difficilmente dimenticherò.

 



 





Lei ha giocato in diverse squadre campane, ma fuori regione non è mai andato, non ci sono stati i presupposti giusti oppure ha preferito continuare gli studi nella sua città?

 

Qualche possibilità di andare fuori a giocare ce l’ho avuta. Ma ho preferito rimanere in Campania, anche per lo studio.

 

Ho letto che di lei si parla molto bene,  è ritenuto un atleta bravo e anche serio, com si riesce ad essere così apprezzati?

 

Ovunque vado cerco sempre di essere educato e rispettoso. Poi come ti ho detto prima, se devo fare una qualsiasi cosa cerco sempre di farla al massimo. Mi alleno molto sia in campo che in palestra, cercando di fare una vita sana.

 

Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 


In verità ho sempre e solo visto e seguito calcio. Ultimamente però mi sta piacendo molto il tennis, anche se non ci ho mai giocato.




 





Si ricorda il suo goal più bello?

 

Senza dubbio quello di quest’anno. Don Guanella Cellole 3-2, gol del vantaggio all’ultimo minuto. Ovviamente di testa

 

Grandi discussioni con i mister le ha avute, le ha oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?

 

Le ho avute. Ma alla fine penso che le discussioni facciano parte di questo sport. Anzi sono fondamentali perché ti fanno crescere.

 

Generalmente che ruolo ha all’interno del gruppo, mi spiego ascolta i consigli dei compagni, discute serenamente con loro, oppure tende a imporre la sua volontà?

 

Essendo ancora ‘piccolo’, cerco sempre di rubare quanto più possibile dai giocatori più esperti. Però a volte è anche giusto esporre il proprio pensiero. Il confronto è alla base di tutto.



 




Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando) 

 

Pregio: direi nel colpo di testa. Difetto: diciamo che con il piede sinistro non sono forte come con il  destro.

 

Un giocatore che lei ammira tantissimo? 

 

Thiago Silva.

 

Che cosa rappresenta Napoli per lei?

 

Tutto.



 




Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Lo dirò quando si realizzerà.

 

 

 

Grazie e mi saluti tutti coloro che fanno parte dell’Oratorio Don Guanella Scampia Calcio

 

 

 

 

10    07    2025

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 

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