SEZIONE SPORT
Paolo Radi intervista
GIUSEPPE
MELCHIONNO
Giuseppe Melchionno é un allenatore di calcio e questo è presenta il suo curriculum:
“Attività da calciatore: qualche anno in promozione e poi categorie inferiori.
Attività da mister dall’età di 28 anni:
-settore giovanile scuola calcio Milan cat. -pulcini e mini giovanissimi; - 2017 diploma UEFA B (massimo dei voti) -2017/2018 allenatore 2ª Solofra cat. eccellenza - 2018/2019 allenatore 2ª San Tommaso cat. eccellenza (vittoria Campionato) -2019/2020 e 2020/2021 allenatore 2ª Audax Cervinara cat. eccellenza - 2021/2022 allenatore 2ª pol. Grotta cat. eccellenza -2022/2023 Allenatore 1ª città Avellino cat. promozione - 2023/2024 Allenatore 1ª Turris cat. Juniores Nazionale, poi passaggio Allenatore 2ª Buccino Volcei cat. eccellenza.”
La prima domanda che le voglio fare è la seguente com’è terminata stagione 2023-2024.Si si ritiene soddisfatto della conclusione, (tra lei era allenatore in 1° alla Turris, e poi è passato come allenatore in 2°alla Buccino Volcei)?
Ogni stagione lascia sempre delle soddisfazioni! La cosa importante secondo me è dare sempre tutto per se stessi e la causa che si sposi. Per cui mi ritengo soddisfatto abbastanza, ma nel calcio come nella vita si può sempre migliorare, basta essere ambiziosi e perseveranti.
Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?
La passione per questo sport la si inizia ad avere intorno ai 5-6 anni, come tutti i bambini felici che corrono dietro ad un pallone con lo scopo solo del divertirsi.
Da calciatore lei non è stato che in promozione e poi in categorie inferiori, come mai?
Evidentemente non ero abbastanza bravo per giocare in categorie superiori, oppure c’erano giocatori molto più bravi!
Perché ha deciso a un certo punto della sua vita di diventare allenatore?
Allenatore non si diventa. Cerco di studiare e di trasmettere le mie idee, cercando di commettere meno errori possibili: è questo che fa diventare bello questo ruolo!
Lei ha allenato diverse squadre, c’è una squadra a cui è rimasto più legato?
Tutte le società, tifosi e piazze ti lasciano dentro emozioni. Qualche squadra però mi è rimasta dentro il cuore (ma non ne faccio il nome).
Qual è la principale qualità che deve avere un allenatore?
Il sapersi relazionare soprattutto in modo coerente ed equilibrato, la passione ed il saper ascoltare.
Che cosa le sta dando il calcio e che cosa le sta togliendo?
Mi sta dando la possibilità di crescere e migliorarmi giorno dopo giorno sia umanamente che calcisticamente. Togliendo… credo nulla (forse il sonno quando si perde).
Qual è il suo stato d’animo prima di una partita? Quali consigli dà ai giocatori?
Il mio stato d’animo è sempre sereno e tranquillo! Ai giocatori prima di una gara puoi dare solo le ultimissime indicazioni perché è in settimana che la partita viene preparata.
E alla fine di una partita, invece? Ripensa a quello che ha sbagliato a livello tattico, oppure volta pagina?
È sempre un ripensare continuo, anche perché come dicevo prima, si può sempre migliorare.
Una partita da allenatore che vorrebbe dimenticare?
Nessuna, perché soprattutto dalle sconfitte si impara molto di più!!
Un suo pregio? Un suo difetto?
Pregio purtroppo pochi, ma sono una persona corretta, leale e coerente! Difetti tanti, ma li lascio scoprire agli altri.
Un sogno per il futuro?
Il sogno per chi ha la passione per il calcio è quella di arrivare più in alto possibile! Magari nei professionisti, ma sarà difficile.
A chi vorrebbe dedicare questa intervista?
Alla mia compagna, a mia figlia Ludovica (che sarà prossima a venire al mondo) e a tutti gli sportivi del mondo del calcio!
Grazie e auguri
24 05 2024
(Tutti i diritti riservati)
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