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martedì 20 settembre 2022

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

LUIGI ANTONIO 

FIAMMENGHI

 










Luigi Antonio Fiammenghi è nato a Gaeta è nato il 14 novembre a Gaeta, gioca nel ruolo di esterno sinistro, il piede preferito è il destro, ma sa usare anche il sinistro, il suo numero preferito è il 10. 


E ‘partito con Cassio Club giovanissimi, ha giocato con i ragazzi del 2002 pur essendo un 2004, in quell’anno fece 7 goa e il campionato fu bellissimo. L’anno seguente si trasferisce all’Olimpic Marina dove vince il campionato, venne premiato come capocannoniere, fece 43 goal, inoltre vinsero il campionato assieme alla coppa Lazio. L’anno successivo a Fiuggi fece l’Under 15, fu il suo anno fuori di casa, dovette stare ne convitto, fu il capocannoniere con 54 reti, vinse il campionato e la coppa di Frosinone. L’anno dopo, a 14 anni, fece il primo ritiro con la prima squadra del Lanciano calcio per poi passare con la Juniores Elite U19, dove realizzò ben 18 reti. A causa del covid si bloccò tutto, l’anno successivo passa alla Viterbese U19 squadra che milita in serie C, dove fece varie presenze sia in Primavera 3 che con gli allievi nazionali under 17. L’anno successivo è all’Aprilia Calcio, ha iniziato il ritiro in prima squadra, poi è passato con la Juniores Nazionali 19, a dicembre e passato all’Insieme Formia che milita in serie D. 

Ci ha raccontato che il suo idolo è sempre stato Diego Armando Maradona, rappresenta tanti valori, ad esempio il valore calcistico, lui ha cercato di fare incantare i tifosi e di far sembrare il calcio non solo sotto l’aspetto dei soldi, bensì per quello che il calcio rappresenta, è riuscito a far innamorare tante persone di questo sport. Inoltre come tutti sanno possiamo dire che sia partito dal nulla, dalla fame con solo obiettivo ed è riuscito a vincere il mondiale che è nel sogno di tutti i ragazzini che vogliono diventare giocatori, per me è una fonte d’ispirazione anche perché sono tifoso del Napoli e un giorno mi piacerebbe giocare con il Napoli e indossare così la maglietta azzurra. Infine voglio anche dire che l’idolo del momento è Vlahovic.

 

Due giorni fa si è concluso il trasferimento del calciatore Luigi Antonio Fiammenghi al Mantova calcio 1911, giovane classe 2004 di grande talento anche per la prima squadra. 



Dopo un’esaltante passata stagione esordendo anche tra i grandi in serie D, torna nei professionisti compiendo un bel salto di qualità ed entrando a far parte della rosa di Mister Elvis Abbruscato. 



Sabato giocherà nella prima gara di campionato di Primavera 4 Tim contro il Rimini calcio.

 

 

 

 


 

 



Come prima domanda le voglio fare questa: Quest’anno lei milita nel Mantova, tra l’altro è una bellissima città pensa che si ambienterà bene? 

 

Ho visitato molto la città, è molto caratteristica soprattutto il centro storico vanta di palazzi storici favolosi, cattedrali stupende e molti monumenti storici che possono fare invidia a molte città. Qui si sta molto bene, mi sono ambientato molto presto, anche se il luogo nativo non si cambia per nulla al mondo, ma qui a Mantova è come se mi sentissi a casa.

 




Generalmente che ha rapporto ha con i compagni di squadra, è una persona conciliante oppure vuol far sempre sentire le sue ragioni?

 

Con i compagni ho un bellissimo rapporto, nella squadra avere un gruppo molto solido ti aiuta ad affrontare un grande campionato. Cerco sempre di portare il sorriso negli spogliatoi tramite qualche battuta e sono pronto a dare tutto per la squadra.

 




Quali sono secondo lei i motivi per i quali la nostra nazionale non è riuscita a qualificarsi ai mondiali?

 

I motivi sono molti, purtroppo il sistema è molto sbagliato nel calcio italiano e spero che in futuro si possa arrivare a trovare delle soluzioni per il bene di noi ragazzi e del calcio, si crede molto poco nei giovani e nella maggior parte dei casi dopo aver terminato le giovanili siamo costretti ad andare all’ estero poiché li si trova molto più spazio nelle prime squadre che militano nei   campionati più importanti, credono molto più nei giovani. 



 








Di lei dicono un gran bene, tutti la ritengono un ragazzo con delle grandi doti calcistiche, teme di deludere qualcuno? Oppure tutti questi commenti positivi la spronano per fare meglio?

 

Io mi ritengo un ragazzo semplice che ha deciso di intraprendere questa strada ed inseguire questo sogno che avevo sin da piccolo, facendo molti sacrifici, stando lontano dalla famiglia, avendo determinati limiti nella vita quotidiana, perché come ben sapete il calciatore, deve mangiare sano, riposare bene quindi molte attività ricreative che altri ragazzi fanno, io non posso farle proprio perché ho un obbiettivo è voglio raggiungerlo, per il resto è il campo che parla da sé.



Conosco le mie qualità e darò il 100% in campo, lavorando al massimo durante gli allenamenti per poi fare bene durante le partite il fine settimana, per ottenere i risultati migliori bisogna dedicare molto impegno, è “duro lavoro”, poi pian piano il tempo farà la sua parte.

 











Lei ha un fratello più grande di un anno, ed è molto legato, le mancherà in questa nuova avventura calcistica? 

 

Sì, ho un fratello più grande che per me è una figura molto importante nella mia vita. Purtroppo da quest’ anno sarà la mia prima esperienza lontano da casa senza di lui, e devo dire che già mi manca, però sono molto fiero e devo ringraziarlo degli insegnamenti che mi ha dato nel tempo e di questo ne farò tesoro per ottenere i migliori risultati.





Famiglia e amici quanto sono importanti per lei? 

 

La mia famiglia è ciò per cui vivo giorno dopo giorno, sono figure importantissime per me, sono molto presenti, pronti ad ogni cosa credono molto in me e mi danno la forza per raggiungere tutti i miei obbiettivi. 

Mi ritengo molto fortunato ad avere una famiglia così bella. 


Mio padre è una persona veramente speciale, mi fa riflettere molto sulle decisioni e se a oggi sono maturato molto lo devo anche a lui,

dal punto di vista affettivo mi dà tantissimo.


 Quando sono con lui ho il sorriso stampato sulle labbra e in quest’ ultimo periodo mi ha dato veramente tanto standomi vicino in ogni istante per raggiungere questo bellissimo traguardo che è solo l’inizio di un lungo percorso. Mia madre, la mamma è sempre la mamma, il suo affetto è indescrivibile, anche sono ormai grande, sa sempre come coccolarmi, gli voglio un mondo di bene, abbiamo un legame molto forte, tanto che in una giornata ci sentiamo a telefono almeno 3 volte. Ho due fratelli, ringrazierò sempre i miei genitori per avermi dato due gioie così grandi, vivo di loro per me sono fondamentali, cosa più bella non potevo sperare di avere due fratelli così. 

Vi amo molto. 


La mia ragazza, rispecchia veramente la figura di cui avevo bisogno, mi segue in tutto ciò che faccio crede molto nelle mie potenzialità, mi da molta autostima, abbiamo un rapporto molto solido e maturo, stiamo insieme già da due anni e mezzo e spero di continuare su questa strada in futuro, mi ritengo fortunato ad averla conosciuta e di condividere tutti questi momenti belli con lei. Insomma ho una famiglia fantastica e sono orgoglioso di ciò.

 






 




Un sogno che vorrebbe che si realizzasse subito? 

 

Un sogno che desidero di realizzare al più presto è quello di segnare il gol della vittoria ed esultare sotto la curva Te del Mantova calcio.

 

 

 

 

 

 

 

20   settembre 2022

 

(Tutti i diritti riservati) 

domenica 18 settembre 2022

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

SIMONE 

VALLARELLI

 



    

 

Questa è la seconda intervista che facciamo a Simone Vallarelli, ma è bene ricordarsi cosa ci aveva raccontato di sé alcuni anni fa.

 

 “Sono Simone  Vallarelli ho 28  anni e sono nato a Terlizzi un piccolo paesino del nord barese. Fin da piccolino sono stato innamorato del calcio giocando nella scuola calcio della mia città. 


Quasi per gioco o per caso mi sono ritrovato in porta ruolo che non ho mai abbandonato fino si giorni nostri. Dopo anni nel calcio togliendomi qualche soddisfazione fino ad arrivare ai playoff di eccellenza con la squadra della mia città, ho deciso, grazie anche a parenti vicini al mondo del futsal, di sperimentare questo nuovo mondo e farlo diventare da lì a poco il mio mondo dove si esprimermi liberamene. 




La prima avventura avviene nella società San Rocco Ruvo dove mi ritrovai quasi per gioco. Da lì a pochi mesi grazie alla perseveranza negli allenamenti, e al mister che hanno esaltato le mie capacità, sono riuscito ad essere il portiere titolare della prima squadra che all’epoca competeva per il campionato di serie B nazionale. Da lì una continua ascesa passando in A2 nelle fila del Sammichele fino al Cassano Corazzata Nazionale. Nel dicembre 2018 arriva la svolta e la   ricordo come se fosse ieri. 



Era una fredda mattinata di dicembre quando il preparatore della società del Napoli calcio a 5 mi prospetta la possibilità di fare il salto di qualità. Così il 6 dicembre mi ritrovai a firmare per una delle società più importanti del palcoscenico nazionale; ero riuscito a raggiungere il mio sogno fin da quando avevo intrapreso questa avventura; giocare in serie A con giocatori che hanno fatto la storia del futsal e la stanno facendo. La stagione termino con i play off raggiunti è una finale di coppa Italia persa ai rigori, ma che fu super entusiasmante contro la squadra che alla fine della manifestazione si laureò campione. 




A fine stagione mio malgrado decisi di avvicinarmi di più a casa tornando nella squadra che mi aveva lanciato ad alti livelli: il Sammichele. Fu un anno strepitoso pensando al precampionato, addirittura gli addetti ai lavori ci davano per spacciati. Arrivammo ad un passo dai play off giocandoci la possibilità fino alla fine. Nell’estate del 2019 arriva la chiamata de Rutigliano squadra di A2 e questo è stato un anno particolare. 




Fino a dicembre eravamo lì nelle prime tre a combattere per la promozione, a dicembre purtroppo per cause di forza maggiore sono stato costretto a fare un passo indietro. Ora sono tesserato con il Palo calcio a 5 società emergente che punta a far bene e crescere a livello nazionale”. 



Spero di poter contribuire ai grandi successi che questa società è destinata a raggiungere. Tutti sappiamo cosa ha colpito il nostro amato paese e quindi la stagione è stata interrotta. In questo momento le priorità sono altre questo è certo ma io spero di tornare presto a fare ciò che amo”


Le squadre successive dove ho militato sono state: anno 2020-2021 la Tenax di Castelfidardo (A 2) anno 2021-2022, Canosa (eravamo in serie B e poi con i play off siamo saliti in A2) e ora mi trovo nell’ASD Catanzaro Futsal in serie A2.

 

 

 

 

 

Il Covid ha stravolto le nostre vite, come ha vissuto questo lungo periodo di pausa? Riusciva ad allenarsi quotidianamente?

 

Buongiorno Paolo e buongiorno a tutti voi lettori, sappiamo che il periodo appena trascorso è stato uno dei più bui della storia sembra ieri quando per ogni singolo allenamento ci toccava presentare un’autocertificazione della società o quando pur di allenarsi eri costretto farlo autonomamente e individualmente chiuso in casa. Noi sportivi siamo stati fortunati perché ci è stato permesso dopo un primo periodo di chiusura totale di fare ciò che ci piace.

 


Le voglio fare i miei complimenti so che le mancano due esami se ho ben capito per la triennale di Scienze Motorie, soddisfatto? 

 

Sicuramente il percorso scolastico è un obiettivo che mi son posto sin dall’inizio, un domani vorrei continuare a lavorare nello sport e il percorso intrapreso è quello giusto.

 


Ma come riesce a coniugare lo sport con lo studio universitario?

 

Il connubio sport -università è sicuramente “tosto”, ma con un briciolo di voglia e determinazione, che non sono mai mancati, si può tutto.

 







Lei dal calcio a 11 passa al futsal, si è mai chiesto cosa sarebbe successo se non avesse fatto questa scelta?

 

Sinceramente Paolo non mi sono mai posto la domanda, sono una persona che guarda poco al passato e che vive il presente, ad oggi col senno di poi posso solo dire di aver fatto la scelta giusta visto tutte le soddisfazioni avute grazie a questo meraviglioso sport

 


Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più   legato? 

 

Ogni squadra di ogni anno sportivo ti segna e ti insegna, ogni volta è un’esperienza nuova, certo devo un plauso particolare alla squadra che mi ha lanciato e che in primis ha creduto in me il San Rocco Ruvo, ma tutte le maglie indossate fin ora resteranno incollate su di me come una seconda pelle.

 


Che consigli darebbe a un giovane che volesse avvicinarsi a questo sport?








L’unico consiglio che sento di dare è lavorare sodo e con umiltà, penso che nella vita come nello sport sono due ingredienti fondamentali per farcela

 


Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando) 

 

Sicuro di difetti ne ho tanti i pregi li lascio dire agli altri, a parte gli scherzi, penso che un difetto e allo stesso tempo un pregio è che mi immergo del tutto nella realtà in cui gioco, pratico questo sport con un’ ossessione tale che mi ha portato ad essere quel che sono, ma che allo stesso tempo mi ha portato a sacrificare molto della mia vita al di fuori del rettangolo di gioco.

 


Famiglia e amici quanto sono importanti per lei? 

 

La mia famiglia per me è tutto è il mio sostegno la mia ancora il mio centro di gravità devo a loro tutto ciò che sono diventato, allo stesso tempo gli amici sono una parte importantissima della mia vita sono compagni di mille avventure e disavventure, sono stato davvero fortunato in entrambe le cose

 


Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Paolo sono un po’ scaramantico quindi i sogni nel cassetto li tengo nascosti, di certo la cosa che posso dirti come ogni inizio stagione e di poter raggiungere gli obiettivi prefissati 

 

 

18 settembre    2022

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

lunedì 12 settembre 2022

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

GIUSEPPE

TREMATERRA

 






Giuseppe – Peppe – Trematerra   è giocatore di Napoli così ci si presenta: “

Sono nato A Napoli il 1982 e ho sempre giocato da quando avevo 4 anni, ho iniziato a 8 anni a frequentare la prima scuola calcio con l’Arci Scampia, e poi sono andato con la Freccia Azzurra, per approdare infine nel Promotion di Tascone.  A 17 anni mi sono trasferito  a giocare con il Gladiator Eccellenza, poi sono stato   venduto al Bari, inoltre in quel periodo mi voleva anche il Parma.

 

 

 Altre squadre dove ho militato sono state le seguenti: Baronia, Eccellenza, in Molise ho giocato con il Capriati Volturno, nel Scapoli facemmo un’impresa, giocava con me il mister Martino Alessio e gli feci fare 17 gol, fu una salvezza storica, Ricavandola, sempre in eccellenza.

 

 

A causa di alcuni problemi familiari mi sono allontano un po’ dal calcio, negli anni 2008-2009 per poi tornare il primo novembre ero al CTL Campania Eccellenza, vincemmo il campionato a 5 giornate di anticipo (miglior difesa e miglior attacco), da quel momento facemmo due bellissimi campionati di serie D nel primo anno 31 sono state le presenze e 26 nel secondo anno, tra l’altro ho avuto pure con un piccolo infortunio. 

 

 

Ringrazio il Presidente De Micco e il grande mister Campania perché è grazie anche a loro se oggi a 40 anni gioco ancora e sono convinto che se li avessi conosciuti molto prima sarebbero stati la mia fortuna. Successivamente dopo subito una squalifica di sei mesi, ingiustamente, al rientro firmo con la Virtus Volla vincendo una bellissima coppa Italia e arrivando ai play off.   Ho giocato in molte squadre: Albanova Eccellenza, poi Promozione Vitulazio, San Vitaliano e adesso sono ritornato a Vitulazio. 

 

il mio ruolo è trequartista però ho fatto anche la seconda punta, la prima il play e adesso a 40 anni ho provato anche il difensore centrale; la mia dota più forte sono la tecnica e il dribbling, nella mia carriera non ho realizzato tanti gol perché mi piace far segnare gli attaccanti.

 

Su questo aspetto ne possono parlare i miei colleghi attaccanti. Oggi   sono arrivato al  24/25 esimo anno calcistico e mi auguro di durare ancora per un po’, perché, finché c’è voglia, posso ancora divertirmi e aiutare i miei compagni nel campo.   

 

Desidero ringraziare ancora un paio di persone che credono ancora in me: il grande amico e ora mister Gino Mele che mi stima tantissimo, ho 40 anni, spero di ripagare la sua fiducia sempre, questo perché merita tanto, e il grande direttore Di Nunzio, una persona molto competente. 

Forse dimentico altre persone, comunque voglio ringraziare tutti i miei amici di squadra che ho avuto il piacere di conoscere e giocare con loro e tutte le società che mi hanno permesso di giocare in questo splendido sport.

Un ultimo ringraziamento va alla mia famiglia che mi supporta e che mi dà la forza per giocare e mi sta vicino nelle scelte che intraprendo".

 






 

Per prima cosa io le faccio i complimenti lei ha quarant’anni e ancora gioca a calcio, veramente dopo tanto tempo non sì è un po’ stancato?

 

Direi che non sono stanco, il giocare a calcio mi fa stare più rilassato e ti ripeto la voglia è sempre la stessa.

 






Lei sarà un esempio per tanti giovani giocatori, che consiglio darebbe a chi decide iniziare questo sport? 

 

Di non mollare mai e di credere sempre in se stessi, è un motto che dico sempre a mio figlio: niente è impossibile

 

Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

L’ho sempre saputo.



 




I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

I miei genitori mi hanno sempre fatto fare quello che amavo, non mi hanno mai proibito niente, anche quando li ho delusi, ad esempio quando mene sono tornato da Bari, in quel periodo rifiutai il Melfi serie C e l’Isernia serie D.



 




Che cosa ci può dire della sua esperienza al Bari e al fatto che la voleva anche il Parma, come mai non è andato al Parma?

 

L’ esperienza a Bari è stata breve perché come ho appena detto decisi di lasciare la squadra, però è stata un’esperienza interessante perché o conosciuto Totò Nobile calciatore dell’Inter e di altre squadre importanti, lui era innamorato di me e gli chiedo scusa ancora di non averlo ascoltato a rimanere nel Bari, lui davvero credeva in me. 

Inoltre non ho scelto Parma, perché  il presidente del Gladiator   il signor Pimpinella chiuse la trattativa con il Bari.



 




Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più   legato? 

 

La squadra a cui sono più affezionato è la CTL Campania del presidente Giovanni de Micco, per me rimane una bellissima persona in tutto e del grande Rosario Campania.



 





Secondo lei grandi giocatori si nasce oppure ci si può diventare con un duro allenamento?


Secondo me tutte  due le possibilità, esempio più facile: Messi-Ronaldo, Messi è nato con questa dote, Ronaldo è riuscito ad arrivare in allenandosi con serietà e grande impegno.

 

Si ricorda il suo goal più bello?

 

Di goal belli ne ho fatti diversi stati, però ne ricordo due nello specifico: il primo  da calcio d’angolo avvisando in modo ironico l’ arbitro che avrei segnato, il secondo  al Collano contro  il CTL  Campania da lontano,  perché  come ti ho detto non tiravo mai in porta da certe distanze. 



 




Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando)

 

Il pregiò il dribbling, il difetto è che tirò poco in porta.

 






In questo momento lei gioca con il giocatore di talento Ciro Quaranta (visto che siete assieme nella stessa squadra,) in che cosa siete simili e su cosa siete differenti?

 

Per me Ciro Quaranta è un ottimo calciatore ed è  un grande amico e io non ritengo opportuno valutare le nostre differenze.

 

Lei è nato a Napoli che cosa rappresenta questo luogo per lei?

 

Napoli per me rappresenta tutto, amo le mie origini e sono fiero essere napoletano.

 

Famiglia e amici quanto sono importanti per lei? 

 

La mia famiglia è la mia forza che mi spinge  per non mollare mai, agli amici veri do sempre il cuore.


 



Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Calcisticamente non posso più sognare (non ho tempo), ma sogno questa strada per mio figlio che già da piccolo ama questo sport, e poi vorrei “tanta salute”  per tutte le persone che amo.

 

 

 

 

 

 

 

12 settembre    2022

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 

sabato 10 settembre 2022

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

GENNARO 

CONTE

 

     

 


 

 


 

Genny, Gennaro Conte, di Napoli, lo abbiamo intervistato alcuni fa, questa è la seconda intervista. Gennaro Conte ha iniziato a giocare nella società Materdei dove vince il titolo regionale realizzando 40 goal. Successivamente ha giocato nel Frosinone, Benevento U19, Foggia, Cavese

 

Negli ultimi 4 anno ha militato nel Benevento U19, ASD Nocerina, Calcio 1910, Cavese Calcio 1919, e ora gioca nella squadra Oratorio Don Guanella. 

 

 

 


 





Il Covid ha stravolto le nostre vite, come ha vissuto questo lungo periodo di pausa? Riusciva ad allenarsi quotidianamente? Come ha vissuto quel lungo periodo?

 

Male, stare lontano dai campi da calcio è stato davvero difficile, si è trattato di un periodo infernale.




Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

Sin da quando avevo 5 anni è sempre stata la mia passione, un amore eterno.




Lei ha giocato in diverse squadre, qual è stata l’esperienza più bella?

 

Sono stata tutte molto belle, ma la più bella è stata sicuramente a Benevento, altre emozioni, una marcia in più.

 

 

Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 


Padel tennis.









Secondo lei, perché tutti provano a diventare calciatori? Che cosa gli attira, l’essere famosi e riconosciuti ovunque  o il condurre una vita agiata, che quello sport di permette di fare se raggiungi certi obiettivi? 

 

Per come la penso io non contano i soldi e nemmeno il successo, è un obbiettivo personale ed ogni calciatore sogna di raggiungerlo.




Grandi giocatori si nasce oppure lo si può diventare con un duro allenamento quotidiano?

 

Entrambe le cose, ma con il duro lavoro si possono ottenere grandi risultati.

 

 

Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando) 

 

No comment.

 

 

Un giocatore che lei ammira tantissimo? 

 

Il mio idolo e Cristiano Ronaldo 

 


Lei è nato a Napoli e quest’anno milita nell’Oratorio Don Guanella Scampia Calcio, com’è arrivato in questa società?

 

Tramite amicizie.

 

 









Ho letto che il quartiere Scampia è stato riqualificato, ad esempio penso alla Facoltà di Medicina, penso arestyling della stazione metropolitana di Scampia eppure nei giornali si legge poco di tutto ciò, come mai?

 

Non solo Scampia, ma di Napoli parlano all’80% male e per il 20% bene, senza sapere che noi napoletani non siamo come ci definiscono, bisogna invertire i ruoli: 80% bene e 20% male.

 



 






Famiglia e amici quanto sono importanti per lei? 

 

La famiglia viene prima di tutto ho due splendidi fratelli una bellissima sorella e un super papà e una super mamma, per non parlare dei miei nipoti e delle mie zie e zii che sono tutto per me.

 

E soprattutto la mia fidanzata che fa tanto per me, merita il meglio.

 

  

Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Il mio sogno è fare due palleggi con CR7 in un campo da calcio.

 

 

 

 

 


10 settembre    2022

 

(Tutti i diritti riservati)