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lunedì 12 settembre 2022

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

GIUSEPPE

TREMATERRA

 






Giuseppe – Peppe – Trematerra   è giocatore di Napoli così ci si presenta: “

Sono nato A Napoli il 1982 e ho sempre giocato da quando avevo 4 anni, ho iniziato a 8 anni a frequentare la prima scuola calcio con l’Arci Scampia, e poi sono andato con la Freccia Azzurra, per approdare infine nel Promotion di Tascone.  A 17 anni mi sono trasferito  a giocare con il Gladiator Eccellenza, poi sono stato   venduto al Bari, inoltre in quel periodo mi voleva anche il Parma.

 

 

 Altre squadre dove ho militato sono state le seguenti: Baronia, Eccellenza, in Molise ho giocato con il Capriati Volturno, nel Scapoli facemmo un’impresa, giocava con me il mister Martino Alessio e gli feci fare 17 gol, fu una salvezza storica, Ricavandola, sempre in eccellenza.

 

 

A causa di alcuni problemi familiari mi sono allontano un po’ dal calcio, negli anni 2008-2009 per poi tornare il primo novembre ero al CTL Campania Eccellenza, vincemmo il campionato a 5 giornate di anticipo (miglior difesa e miglior attacco), da quel momento facemmo due bellissimi campionati di serie D nel primo anno 31 sono state le presenze e 26 nel secondo anno, tra l’altro ho avuto pure con un piccolo infortunio. 

 

 

Ringrazio il Presidente De Micco e il grande mister Campania perché è grazie anche a loro se oggi a 40 anni gioco ancora e sono convinto che se li avessi conosciuti molto prima sarebbero stati la mia fortuna. Successivamente dopo subito una squalifica di sei mesi, ingiustamente, al rientro firmo con la Virtus Volla vincendo una bellissima coppa Italia e arrivando ai play off.   Ho giocato in molte squadre: Albanova Eccellenza, poi Promozione Vitulazio, San Vitaliano e adesso sono ritornato a Vitulazio. 

 

il mio ruolo è trequartista però ho fatto anche la seconda punta, la prima il play e adesso a 40 anni ho provato anche il difensore centrale; la mia dota più forte sono la tecnica e il dribbling, nella mia carriera non ho realizzato tanti gol perché mi piace far segnare gli attaccanti.

 

Su questo aspetto ne possono parlare i miei colleghi attaccanti. Oggi   sono arrivato al  24/25 esimo anno calcistico e mi auguro di durare ancora per un po’, perché, finché c’è voglia, posso ancora divertirmi e aiutare i miei compagni nel campo.   

 

Desidero ringraziare ancora un paio di persone che credono ancora in me: il grande amico e ora mister Gino Mele che mi stima tantissimo, ho 40 anni, spero di ripagare la sua fiducia sempre, questo perché merita tanto, e il grande direttore Di Nunzio, una persona molto competente. 

Forse dimentico altre persone, comunque voglio ringraziare tutti i miei amici di squadra che ho avuto il piacere di conoscere e giocare con loro e tutte le società che mi hanno permesso di giocare in questo splendido sport.

Un ultimo ringraziamento va alla mia famiglia che mi supporta e che mi dà la forza per giocare e mi sta vicino nelle scelte che intraprendo".

 






 

Per prima cosa io le faccio i complimenti lei ha quarant’anni e ancora gioca a calcio, veramente dopo tanto tempo non sì è un po’ stancato?

 

Direi che non sono stanco, il giocare a calcio mi fa stare più rilassato e ti ripeto la voglia è sempre la stessa.

 






Lei sarà un esempio per tanti giovani giocatori, che consiglio darebbe a chi decide iniziare questo sport? 

 

Di non mollare mai e di credere sempre in se stessi, è un motto che dico sempre a mio figlio: niente è impossibile

 

Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

L’ho sempre saputo.



 




I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

I miei genitori mi hanno sempre fatto fare quello che amavo, non mi hanno mai proibito niente, anche quando li ho delusi, ad esempio quando mene sono tornato da Bari, in quel periodo rifiutai il Melfi serie C e l’Isernia serie D.



 




Che cosa ci può dire della sua esperienza al Bari e al fatto che la voleva anche il Parma, come mai non è andato al Parma?

 

L’ esperienza a Bari è stata breve perché come ho appena detto decisi di lasciare la squadra, però è stata un’esperienza interessante perché o conosciuto Totò Nobile calciatore dell’Inter e di altre squadre importanti, lui era innamorato di me e gli chiedo scusa ancora di non averlo ascoltato a rimanere nel Bari, lui davvero credeva in me. 

Inoltre non ho scelto Parma, perché  il presidente del Gladiator   il signor Pimpinella chiuse la trattativa con il Bari.



 




Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più   legato? 

 

La squadra a cui sono più affezionato è la CTL Campania del presidente Giovanni de Micco, per me rimane una bellissima persona in tutto e del grande Rosario Campania.



 





Secondo lei grandi giocatori si nasce oppure ci si può diventare con un duro allenamento?


Secondo me tutte  due le possibilità, esempio più facile: Messi-Ronaldo, Messi è nato con questa dote, Ronaldo è riuscito ad arrivare in allenandosi con serietà e grande impegno.

 

Si ricorda il suo goal più bello?

 

Di goal belli ne ho fatti diversi stati, però ne ricordo due nello specifico: il primo  da calcio d’angolo avvisando in modo ironico l’ arbitro che avrei segnato, il secondo  al Collano contro  il CTL  Campania da lontano,  perché  come ti ho detto non tiravo mai in porta da certe distanze. 



 




Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando)

 

Il pregiò il dribbling, il difetto è che tirò poco in porta.

 






In questo momento lei gioca con il giocatore di talento Ciro Quaranta (visto che siete assieme nella stessa squadra,) in che cosa siete simili e su cosa siete differenti?

 

Per me Ciro Quaranta è un ottimo calciatore ed è  un grande amico e io non ritengo opportuno valutare le nostre differenze.

 

Lei è nato a Napoli che cosa rappresenta questo luogo per lei?

 

Napoli per me rappresenta tutto, amo le mie origini e sono fiero essere napoletano.

 

Famiglia e amici quanto sono importanti per lei? 

 

La mia famiglia è la mia forza che mi spinge  per non mollare mai, agli amici veri do sempre il cuore.


 



Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Calcisticamente non posso più sognare (non ho tempo), ma sogno questa strada per mio figlio che già da piccolo ama questo sport, e poi vorrei “tanta salute”  per tutte le persone che amo.

 

 

 

 

 

 

 

12 settembre    2022

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 

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