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domenica 8 gennaio 2023

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

LUIGI 

LUBRANO 

 





 

Luigi Lubrano è un giocatore di calcio,  nato a Napoli il 31 di agosto 1997 (quartiere di periferia vicino a Scampia), noi lo abbiamo intervistato.

 

 






 

 

Come prima domanda le voglio fare questa: il Covid ha stravolto le nostre vite, come ha vissuto questo lungo periodo di pausa? Riusciva ad allenarsi quotidianamente?

 

Credo che il Covid abbia stravolto la vita di tutti.

Ma in quel periodo essendomi fermato sia con il lavoro che con l'allenamento, ho deciso di scendere a Napoli per diversi mesi a casa dalla mia famiglia.

Lì ho rincontrato tanti dei miei amici con cui ho passato l'infanzia e insieme ci siamo allenati quasi tutti i giorni, per mantenerci bene sperando che la ripresa avvenisse il prima possibile.

 






Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

Diciamo una "passione ereditaria”, a partire da mio nonno, mio papà e mio fratello.

Io ho iniziato molto piccolo ad inseguire questo sogno, che con il passare degli anni è diventato pura passione.

 






I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

No, assolutamente, i miei genitori sin da piccolo mi sono stati sempre vicini su qualsiasi mia scelta, anche calcistica.

Volevano fortemente che io inseguissi quello che è sempre stato il mio sogno, come quello di ogni bambino che ama il calcio.

 






Da come lei ci ha raccontato ha giocato inizialmente nell’Avellino, nel Savoia, nell’Arzanese, anche se, da come ho capito, non tutto è andato come lei si sarebbe aspettato. Come mai? 

 

Sia nell'Avellino che nel Savoia ci sono stato per pochi mesi non trovando alcun tipo di accordo.

Successivamente sono andato con l’Arzanese che in quell’anno stava in d.



 




Nel 2016 le arriva l’offerta dal Gaeta, immagino che sia stata una scelta difficile abbandonare la famiglia, una famiglia a cui lei è legatissimo. Le chiedo, non poteva aspettare un’altra offerta - un’offerta che poteva arrivare da una squadra campana -? 

 

Nonostante la lontananza non ho mai abbandonato la mia famiglia.

È stata una scelta difficile, ma insieme a loro decisi di cambiare totalmente vita.

Io venivo dall’Arzanese dove non avendo trovato spazio in prima, giocavo con la juniores nazionale, dove siamo arrivati fino in fondo ai Play off.

L'anno dopo, iniziai il mio primo anno tra i "grandi”, il Gaeta che quell’anno si trovava in eccellenza.

 






Nella squadra dell’Itri (dove lei vive) lei ci rimane 5 anni, sono stati 5 anni ricchi di soddisfazione, è così?

 

Sì, sono stati 5 anni ricchi di soddisfazione, dove ho vinto il mio primo campionato; la squadra è stata 4 anni in eccellenza e 1 in promozione.

 







Lei adesso gioca al Monte San Biagio, e so che si trova molto bene, che è ambiente è, calcisticamente parlando?

 

Monte San Biagio è un paesino ricco di sani valor.  Lo scorso anno qui ho vinto il mio secondo campionato portando questo paesino in eccellenza per la prima volta, coronando il loro sogno.

 






Com’è sono stati i suoi rapporti con i mister e com’è quello con il mister attuale?

 

I rapporti sono stati tutti ottimi con tutti gli allenatori che ho avuto ed anche con quello attuale lo è.


Perché tutti provano a diventare calciatori? Che cosa gli attira, più la fama o i soldi? 

 

Personalmente era un sogno che avevo sin da bambino, che poi è diventato un lavoro.

Non è questione di fama o di soldi, la passione è passione. Affronto questo sport con tanta passione e amore.

Sono cresciuto per strada, giocando dal mattino alla sera senza mai stancarmi di lottare.

 

Si ricorda il suo goal più bello?

 

Sono uno che difende per non prendere gol, il più bello deve ancora arrivare. Ce sono stati pochi, ma importanti.

 






Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando) 

 

Un pregio che può diventare un difetto è quello di dare tutto me stesso e mettere il cuore in tutto ciò che faccio

 






Lei è di Napoli, come ha detto sopra non è facile togliere un napoletano dalla sua città, perché non è facile? Che cos’ha questa città che non fa star bene a chi si allontana?

 

Non è facile andare via da Napoli, lasciare amici con cui hai condiviso tutto, sono nato in un quartiere difficile dove vivere, ma altrettanto da lasciare. Napoli è unica! Chi nasce a Napoli può ambientarsi in qualsiasi altro posto.



 




Famiglia e amici quanto sono importanti per lei? 

 

Famiglia ti ripeto per me è tutto. Gli amici nella mia vita ne sono tanti, sono una persona che pensa prima al bene degli altri che a se stesso.

Ad oggi mi ritengo fortunato e amato, dopo tanti anni ho conosciuto la mia piccola grande donna, qui la sua famiglia è la mia seconda famiglia.

 


 




A chi vorrebbe dedicare quest’intervista?

 

Quest’intervista la dedico a mio papà, che in questi ultimi anni mi ha dedicato le vittorie più belle, quelle chiamate "vita".

Mi ha dimostrato che siamo nati per combattere tante battaglie, ma nello stesso tempo per vincerle tutte!

 

 

 

 

 

08 01 2023

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 

martedì 20 settembre 2022

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

LUIGI ANTONIO 

FIAMMENGHI

 










Luigi Antonio Fiammenghi è nato a Gaeta è nato il 14 novembre a Gaeta, gioca nel ruolo di esterno sinistro, il piede preferito è il destro, ma sa usare anche il sinistro, il suo numero preferito è il 10. 


E ‘partito con Cassio Club giovanissimi, ha giocato con i ragazzi del 2002 pur essendo un 2004, in quell’anno fece 7 goa e il campionato fu bellissimo. L’anno seguente si trasferisce all’Olimpic Marina dove vince il campionato, venne premiato come capocannoniere, fece 43 goal, inoltre vinsero il campionato assieme alla coppa Lazio. L’anno successivo a Fiuggi fece l’Under 15, fu il suo anno fuori di casa, dovette stare ne convitto, fu il capocannoniere con 54 reti, vinse il campionato e la coppa di Frosinone. L’anno dopo, a 14 anni, fece il primo ritiro con la prima squadra del Lanciano calcio per poi passare con la Juniores Elite U19, dove realizzò ben 18 reti. A causa del covid si bloccò tutto, l’anno successivo passa alla Viterbese U19 squadra che milita in serie C, dove fece varie presenze sia in Primavera 3 che con gli allievi nazionali under 17. L’anno successivo è all’Aprilia Calcio, ha iniziato il ritiro in prima squadra, poi è passato con la Juniores Nazionali 19, a dicembre e passato all’Insieme Formia che milita in serie D. 

Ci ha raccontato che il suo idolo è sempre stato Diego Armando Maradona, rappresenta tanti valori, ad esempio il valore calcistico, lui ha cercato di fare incantare i tifosi e di far sembrare il calcio non solo sotto l’aspetto dei soldi, bensì per quello che il calcio rappresenta, è riuscito a far innamorare tante persone di questo sport. Inoltre come tutti sanno possiamo dire che sia partito dal nulla, dalla fame con solo obiettivo ed è riuscito a vincere il mondiale che è nel sogno di tutti i ragazzini che vogliono diventare giocatori, per me è una fonte d’ispirazione anche perché sono tifoso del Napoli e un giorno mi piacerebbe giocare con il Napoli e indossare così la maglietta azzurra. Infine voglio anche dire che l’idolo del momento è Vlahovic.

 

Due giorni fa si è concluso il trasferimento del calciatore Luigi Antonio Fiammenghi al Mantova calcio 1911, giovane classe 2004 di grande talento anche per la prima squadra. 



Dopo un’esaltante passata stagione esordendo anche tra i grandi in serie D, torna nei professionisti compiendo un bel salto di qualità ed entrando a far parte della rosa di Mister Elvis Abbruscato. 



Sabato giocherà nella prima gara di campionato di Primavera 4 Tim contro il Rimini calcio.

 

 

 

 


 

 



Come prima domanda le voglio fare questa: Quest’anno lei milita nel Mantova, tra l’altro è una bellissima città pensa che si ambienterà bene? 

 

Ho visitato molto la città, è molto caratteristica soprattutto il centro storico vanta di palazzi storici favolosi, cattedrali stupende e molti monumenti storici che possono fare invidia a molte città. Qui si sta molto bene, mi sono ambientato molto presto, anche se il luogo nativo non si cambia per nulla al mondo, ma qui a Mantova è come se mi sentissi a casa.

 




Generalmente che ha rapporto ha con i compagni di squadra, è una persona conciliante oppure vuol far sempre sentire le sue ragioni?

 

Con i compagni ho un bellissimo rapporto, nella squadra avere un gruppo molto solido ti aiuta ad affrontare un grande campionato. Cerco sempre di portare il sorriso negli spogliatoi tramite qualche battuta e sono pronto a dare tutto per la squadra.

 




Quali sono secondo lei i motivi per i quali la nostra nazionale non è riuscita a qualificarsi ai mondiali?

 

I motivi sono molti, purtroppo il sistema è molto sbagliato nel calcio italiano e spero che in futuro si possa arrivare a trovare delle soluzioni per il bene di noi ragazzi e del calcio, si crede molto poco nei giovani e nella maggior parte dei casi dopo aver terminato le giovanili siamo costretti ad andare all’ estero poiché li si trova molto più spazio nelle prime squadre che militano nei   campionati più importanti, credono molto più nei giovani. 



 








Di lei dicono un gran bene, tutti la ritengono un ragazzo con delle grandi doti calcistiche, teme di deludere qualcuno? Oppure tutti questi commenti positivi la spronano per fare meglio?

 

Io mi ritengo un ragazzo semplice che ha deciso di intraprendere questa strada ed inseguire questo sogno che avevo sin da piccolo, facendo molti sacrifici, stando lontano dalla famiglia, avendo determinati limiti nella vita quotidiana, perché come ben sapete il calciatore, deve mangiare sano, riposare bene quindi molte attività ricreative che altri ragazzi fanno, io non posso farle proprio perché ho un obbiettivo è voglio raggiungerlo, per il resto è il campo che parla da sé.



Conosco le mie qualità e darò il 100% in campo, lavorando al massimo durante gli allenamenti per poi fare bene durante le partite il fine settimana, per ottenere i risultati migliori bisogna dedicare molto impegno, è “duro lavoro”, poi pian piano il tempo farà la sua parte.

 











Lei ha un fratello più grande di un anno, ed è molto legato, le mancherà in questa nuova avventura calcistica? 

 

Sì, ho un fratello più grande che per me è una figura molto importante nella mia vita. Purtroppo da quest’ anno sarà la mia prima esperienza lontano da casa senza di lui, e devo dire che già mi manca, però sono molto fiero e devo ringraziarlo degli insegnamenti che mi ha dato nel tempo e di questo ne farò tesoro per ottenere i migliori risultati.





Famiglia e amici quanto sono importanti per lei? 

 

La mia famiglia è ciò per cui vivo giorno dopo giorno, sono figure importantissime per me, sono molto presenti, pronti ad ogni cosa credono molto in me e mi danno la forza per raggiungere tutti i miei obbiettivi. 

Mi ritengo molto fortunato ad avere una famiglia così bella. 


Mio padre è una persona veramente speciale, mi fa riflettere molto sulle decisioni e se a oggi sono maturato molto lo devo anche a lui,

dal punto di vista affettivo mi dà tantissimo.


 Quando sono con lui ho il sorriso stampato sulle labbra e in quest’ ultimo periodo mi ha dato veramente tanto standomi vicino in ogni istante per raggiungere questo bellissimo traguardo che è solo l’inizio di un lungo percorso. Mia madre, la mamma è sempre la mamma, il suo affetto è indescrivibile, anche sono ormai grande, sa sempre come coccolarmi, gli voglio un mondo di bene, abbiamo un legame molto forte, tanto che in una giornata ci sentiamo a telefono almeno 3 volte. Ho due fratelli, ringrazierò sempre i miei genitori per avermi dato due gioie così grandi, vivo di loro per me sono fondamentali, cosa più bella non potevo sperare di avere due fratelli così. 

Vi amo molto. 


La mia ragazza, rispecchia veramente la figura di cui avevo bisogno, mi segue in tutto ciò che faccio crede molto nelle mie potenzialità, mi da molta autostima, abbiamo un rapporto molto solido e maturo, stiamo insieme già da due anni e mezzo e spero di continuare su questa strada in futuro, mi ritengo fortunato ad averla conosciuta e di condividere tutti questi momenti belli con lei. Insomma ho una famiglia fantastica e sono orgoglioso di ciò.

 






 




Un sogno che vorrebbe che si realizzasse subito? 

 

Un sogno che desidero di realizzare al più presto è quello di segnare il gol della vittoria ed esultare sotto la curva Te del Mantova calcio.

 

 

 

 

 

 

 

20   settembre 2022

 

(Tutti i diritti riservati)