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sabato 21 ottobre 2023

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

PIO

MIGLIACCIO

 



  



 

Pio Migliaccio è un giocatore di calcio ed è nato a Pozzuoli, il 22 dicembre 2001, abita a Licola Mare, nella provincia di Napoli.

 

Questo che andrete a leggere riguarda una sua vicenda calcistica   di qualche mese fa.

 

 

“Chi mi conosce bene sa che infondo non è da me rilasciare una simile dichiarazione, ci ho pensato tanto e alla fine sono arrivato alla conclusione che era meglio esternare tutto e condividere tutto pubblicamente. 

 

Sono un ragazzo di 21 anni, con un’infinita passione per il calcio, e chi è appassionato veramente potrà  capire ciò che starò per raccontare. Nella mia vita calcistica ho affrontato diverse sfide, a partire dai diversi campionati nei settori giovanili professionistici, alle prime esperienze nelle prime squadre e in squadre anche abbastanza storiche. 

 

Per diverse vicissitudini che non sto qui a raccontare mi sono ritrovato qualche anno fa, catapultato in certe categorie, dove il 99% delle persone che ci girano intorno, sono persone egoiste, manipolatrici, irriconoscenti e malate rendendo automaticamente anche il calcio tale. 

 

A dicembre dell’anno scorso mi trovavo in eccellenza al Montecalcio squadra che appunto milita nel campionato di eccellenza campana, per motivi personali, andai via, ricevendo qualche chiamata, una su tutte, dalla società Rione Terra, rappresentata dal direttore Carmine Ennio. Io scelsi di accettare la sfida sicuro di potermi divertire, perché oltre appunto all’amore e alla passione per questo sport, subentra l’aspetto mentale che è quello più importante in queste basse categorie, e poi c’è il fattore economico.

 

 

 E arrivo anche lì scelsi di accettare la sfida del Rione Terra che affrontava il campionato di promozione. Arrivai a dicembre da subentrato, pattuendo telefonicamente una cifra con il direttore Carmine Ennio, cifra che, fin da subito, non è mai stata mantenuta e mai stata portata avanti. Ma per il bene del gruppo che ormai avevamo creato in pochissimo tempo, scelsi di farmi scivolare addosso questa vicenda che però ogni giorno mi tormentava nella testa, facendomi capire come la parola di un uomo ad oggi vale pari a 50€, gli stessi 50€ che mi sono stati tolti dalla cifra pattuita a dicembre telefonicamente.

 

 Ma sono andato avanti, perché ormai insieme ai miei amici di squadra nonché diventati fratelli sin da subito, era diventata una cosa di orgoglio personale, infatti ho passato i mesi più belli della mia vita calcistica.

 

 Da dicembre, fino ad aprile, il mio stipendio è stato portato avanti a quella cifra che il direttore Ennio ha scelto di diminuire senza nessun motivo logico, prendendo in giro la parola presa con me, che a 21 anni, ho dimostrato di essere VERO UOMO in un mondo di VIGLIACCHI.

 

 Ogni giorno andavo  al campo per primo, ridendo e scherzando con tutti i miei amici che sono stati per me un motivo di sprono e di orgoglio per andare avanti e non pensare a quanto sia malato questo “calcio “se vogliamo chiamarlo cosi. L’anno si è concluso ad aprile, con la vittoria dei playoff, portando per la prima volta nella storia il rione terra in Eccellenza, categoria superiore alla promozione. 

 

Nel mentre però, ci fu una promessa classica promessa telefonica da parte del direttore Carmine Ennio dicendomi che se le cose fossero andate bene, avrei comunque recuperato quei soldi che senza motivo mi erano stati tolti. Le cose sono andate più che bene, oltre ad ogni rosea aspettativa, personalmente avendo contribuito in gran parte al successo della squadra, ma la promessa non è stata mai mantenuta è scomparsa insieme alle altre promesse che da dicembre mi erano state fatte dal direttore stesso. Altro scoglio da superare. 

 

Ad aprile, mese finale nonché il più decisivo, un giorno come tanti in allenamento subii un infortunio, causandomelo da solo in un cambio di direzione sbagliato, purtroppo mi sono lesionato il menisco laterale, il caso era chirurgico. Parlando con i dovuti medici, mi dissero che non potevo giocare, dovevo operarmi. Io ho voluto fare l’eroe, e tra un antinfiammatorio e l’altro, ho tirato avanti in condizioni incerte per 4 lunghe settimane. Allenandomi ogni giorno come un professionista, così come sono abituato a fare. Tra tante terapie, cure, e quant’altro, non c’è mai stato il gesto da parte della società di darmi un appoggio economico, cosa che sinceramente a me non è pesata perché anche se io avevo subito un grave problema per la causa rione terra, infondo sapevo come funzionasse e la priorità era guarire bene. 

 

Anche perché il presidente Sergio Di Bonito è una persona seria e non ha mai fallito ad un patto preso, non essendo a conoscenza di tutto ciò che sto raccontando. Finito il campionato di promozione mi operai. 

 

Ovviamente a spese mie. Poi, un giorno di estate, ho ricevuto la chiamata dal direttore Carmine Ennio dove mi propose di vederci per trovare un accordo per la stagione calcistica da poco iniziata. Trovammo, dopo un po’ di settimane di confronti, l’atteso accordo economico.

 

Quindi inizio la preparazione da calciatore del rione terra calcio, squadra che attualmente milita in eccellenza. Dopo varie settimane, il direttore Carmine Ennio viene sospeso dall’incarico di direttore sportivo della squadra.

 

 Dopo qualche giorno, per motivi miei personali, decido di andare via dal Rione Terra, dopo però, che avevo portato a termine il mio mese di lavoro, iniziando il ritiro l’11 agosto, concludendo l’ultimo allenamento il 13 settembre di norma, cosi come avevamo pattuito, io dovevo ricevere il mio primo bonifico dell’anno, dato che avevo portato al termine 1 mese e più giorni di lavoro per la squadra. 

 

Quando vedo che la società tarda con il pagamento, cerco spiegazioni, risultato? Il direttore Carmine Ennio, all’oscuro del presidente stesso della società Rione terra, dopo che pattuì con me una cifra, scrisse sulla lista dei giocatori e dei vari atleti quanto ammonta il proprio stipendio/rimborso, che io, avevo pattuito per una somma pari a 0€. Usandomi e dimostrandosi ennesima volta, un uomo di poco valore, quando in realtà appunto, i patti erano altri, la cifra per la quale avevo pattuito era ben lontana da 0€.

 

 Ad oggi sto risolvendo la questione in prima persona con la società stessa, che era stata messa all’oscuro di tutto. Ovviamente andrò fino in fondo a tutto questo. Ci tengo a precisare una cosa, chi mi conosce sa, ogni volta che in questo post ho parlato di soldi, non sono quelli il centro del discorso. Per me il valore economico conta nulla rispetto al valore che si da dell’uomo, del rispetto, della lealtà.

 

 Il centro del mio discorso è questo, ed è rivolto a tutti ragazzi come me che sono state vittime di tutto questo, ragazzi con sogni infranti da persone malate, calcio malato, persone stesse che troveranno sempre un modo di giustificare e di pulire se stessi, a questi ragazzi faccio un appello, devono soltanto essere capiti e appoggiati, perché quando un ragazzo inizia a giocare a calcio, non si aspetta di andare incontro a tutto questo male, è quando si ritrova in questa cruda realtà, è più che comprensibile voler lasciare andare tutto, perché questo calcio è solo un male, perché la maggior parte delle persone che ci sono intorno, sono solo un MALE. Persone che valgono proprio quanto la parola che danno. 0!!!!!!

 

 

Grazie per l’attenzione.

 

 

 

Chi riconosce di essere un uomo vero, si sentirà rappresentato dalle mie parole. Chi è una categoria diversa dalla mia persona, probabilmente non comprenderà il mio discorso. 

 

 

Pio Migliaccio 

 

 

 

21      10      2023

 

(Tutti i diritti riservati)  

 

 

 

 

mercoledì 18 ottobre 2023

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

GIUSEPPE

SCHETTER




 


      

 

Giuseppe Schetter è nato il 21 novembre a Torre Del Greco, come scuola calcio ha frequentato la Scuola Calcio Mazzeo e poi l’ASD Massese. Ha militato nei seguenti club: San Giorgio Eccellenza, Pro San Giorgio 1ª Categoria, San Sebastiano 1ª Categoria (Vittoria Campionato), Barrese 1ª Categoria (Vittoria Campionato), Edilmer Cardito Promozione, San Giovannese 1ª Categoria, attualmente alla Fortitudo Campi Flegrei Promozione.

 

 

 

 


 

 

 

La prima domanda che le voglio fare è la seguente com’è terminata stagione 2022-2023.Si si ritiene soddisfatto delle sue prestazioni oppure poteva fare di più? 

 

Si a livello personale è stata un’ottima stagione sono riuscito a mettere a segno 7 reti e 2 assist, penso sia un ottimo risultato per un terzino.

 

In questa stagione lei milita nella Fortitudo Campi Flegrei (promozione), credo che sia la prima volta, come si trova in questo club?

 

Appena ho saputo che c’era la possibilità di andare alla Fortitudo non ci ho pensato due volte, una bella società, con delle splendide persone, ma soprattutto un grandissimo gruppo.


 





Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

È stato amore a prima vista, ho iniziato all’età di 6 anni.

 

Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più   legato? 

 

Soni rimasto legato a tutte le squadre in cui ho giocato, ognuna di esse mi ha aiutato a crescere umanamente e calcisticamente.








Si ricorda il suo goal più bello?

 

Non saprei dirti quale sia stato il goal più bello, ognuno ha il suo valore e la sua bellezza, per circostanza e momento. 

 

Grandi discussioni con il mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?

 

Mai avuto grandi discussioni con i miei allenatori, ovviamente si sa che le scelte di un allenatore possono essere condivise o meno, l’importante è che ci sia sempre rispetto.

 







Ho intervistato Guido Cozzolino, so che siete amici, cosa mi sa dire di lui?

 

Si siamo molto amici io e Guido, abbiamo vinto un campionato insieme. È un grandissimo calciatore. 

 

 

 

 

18 ottobre     2023

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

martedì 17 ottobre 2023

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

  

GIUSEPPE

COZZOLINO 

 

 


     

 

 

         Giuseppe Cozzolino San Gennaro Vesuviano 1985 di è un giocatore di calcio che ha calcato palcoscenici tra i più importanti, ora milita come attaccante nel Sant’Anastasia. 

 

         Questa la sua carriera: Giulianova (C1), Lecce (A), Chievo Verona (A), Lecce (B), Cremonese (C1), Chateauroux (Ligue 2), Como (C1), Andria bat (C1), Propatria (C2), Spal (C2), Spal (C2), altre squadre dove ha militato: Rovigo Porto Tolle, Alovicentino, Castelvetro, Mutina Modena, Axis Zola, Calsteldbando Masi, AQS, Nola, Palmese, Saviano, Sant’Anastasia. Mondiale under 20, Convocazione qualificazione europeo under 21. 470 sono le presenze, 181 sono i goal

 


 



La prima domanda che le voglio fare è la seguente com’è terminata stagione 2022-2023 al Sant Anastasia, si si ritiene soddisfatto delle sue prestazioni oppure poteva fare di più? 

 

Lo scorso anno nonostante sono io sia andato via   a dicembre, al Sant’Anastasia avevo comunque fatto abbastanza bene: 7 reti; comunque si può sempre fare di più, poi mi sono trasferito andato alla Marchesa dove ho vinto il campionato, quindi una stagione positiva secondo me.

 


In questo momento dove gioca?

 

Quest’anno gioco al Salviano, sono tornato dopo 2 anni con vero piacere perché è una piazza importante e storica, la società è fatta di persone serie e appassionate che con enormi sforzi e sacrifici stanno portando avanti un progetto importante, tutto questo insieme al mister Luigi Di Martino allenatore molto preparato che per idee e carisma ne sentiremo sicuramente parlare.  Cercano di riportare l’entusiasmo in una piazza prestigiosa, anche perché i nostri tifosi se lo meritano per il sostegno in casa e soprattutto fuori.  Sono eccezionali, io nel mio piccolo spero di poter contribuire a riportare il Saviano dove merita

 


Ho intervistato suo fratello, mi sembra giusto fare questa domanda: in che cosa vi assomigliate e in che cosa siete diversi?

 

Con mio fratello calcisticamente non ci sono molte somiglianze, lui è un toro come si usa dire, può ricoprire molti ruoli difensivi e offensivi, la cosa che ci accomuna è sicuramente la passione e la serietà ,mio fratello con un pizzico di fortuna in più avrebbe potuto fare molto di più per le qualità che possiede:  tecniche, fisiche e umane; devo pur dire che  le sue soddisfazioni le ha avute anche fuori dalla Campania.




 





Lei come tutti sanno ha raggiunto traguardi importanti, pochi sono quelli che ci riescono, mi dica la passione per il calcio quando è nata?

 

Ho sempre avuto la passione per il calcio, penso che certe cose le sentì dentro nessuno può costringerti, era il mio sogno, lo è sempre stato.

 


I suoi genitori all’inizio hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

I miei genitori hanno sempre assecondato questa mia passione, anzi con enormi sacrifici hanno sempre cercato di mettermi nelle condizioni di provare a realizzarlo, soprattutto mio padre che ha giocato tanti anni e anche ad ottimi livelli (è stato un grande calciatore, conosciuto in tutta la Campania).

 


In che modo è riuscito ad andare a giocare al Giulianova Calcio?

 

A Giulianova ci sono arrivato tramite un provino che a dire il vero non andò benissimo, però un mio allenatore scomparso troppo presto (Simeone Pasquale) credeva così tanto in me che convinse il Giulianova a prendermi, e ha avuto ragione lui; all’epoca giocavo nel Picentia di Pietro Davide.



Non sarà stato facile lasciare la famiglia e gli amici, tutto ciò le è pesato oppure ha pensato che quell’opportunità di fare il salto di qualità forse non si sarebbe più ripresentata?

 

No, non è stato per nulla facile, prova ad immaginare a 14 anni partire e lasciare tutto (famiglia, amici, scuola, casa), ribadisco: non è stato affatto facile.  Molti si arrendono, ma il mio sogno è la mia passione erano troppo grandi per mollare.

 

 

Dopo il Giulianova lei viene acquistato dal Lecce che giocava in serie A, che cos’ha provato in quel momento?

 

Andare a Lecce è stato come realizzare un sogno, trovarsi da un giorno all’altro nello spogliatoio con calciatori che la sera prima guardavi in tv, non è cosa che capita tutti i giorni.  vieni catapultato in un’altra realtà, ci vuole un po’ per realizzare e mettere a fuoco la situazione.








Successivamente milita in A nel Chievo Verona, come si è trovato in questo club?

 

Chievo era considerata giustamente una piazza tra le più importanti, si giocava la Champions tramite i preliminari, è stato un ulteriore salto di qualità nella mia carriera, un’esperienza importante

 


Ci dica la verità, che cosa si prova a essere un giocatore di serie A?

 

Che mi ha portato a giocare titolare contro il Milan di Ronaldo (il fenomeno) e altre sono state le soddisfazioni.

 








Successivamente lei ha giocato in tante squadre, se dovesse scegliere qual è il club in cui lei si è trovato meglio?

 

Diciamo che ogni esperienza ti lascia qualcosa di importante, da ricordare, sicuramente il Lecce con cui ho esordito segnato il mio primo goal in serie A, ma penso che il Como sia stata per me un’esperienza indimenticabile, entrando nella storia del club.



Qual è il segreto per essere un giocatore del suo livello?

 

Non penso ci siano segreti , bisogna innanzitutto avere talento (che può essere fisico, mentale o tecnico) ma solo il talento non basta, perché questo va alimentato e allenato con l’impegno e i sacrifici, ma soprattutto serve la costanza quotidiana, questo vale in tutte le categorie,  ma forse in questo  un po’ di più per la qualità della concorrenza.

 






Grandi discussioni con i mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?

 

La serenità quando non si gioca non si può e non si deve avere, perché la passione e la voglia di giocare devono essere la benzina per fare sempre meglio ogni giorno, ma c’è un allenatore pagato per fare delle scelte e anche se non si condividono bisogna rispettarle (anche se ho avuto i miei momenti di discussione, anche accessi  ma anche questo fa parte del gioco.

 


Quando si arriva a giocare ad alti livelli immagino tutti cercano di diventare amici forse per chiedere qualche favore, a lei è successo?

 

È successo a me, come ad altri, e succederà sempre, il successo la fama, i soldi ti fanno sembrare più bello, simpatico, socievole, e queste caratteristiche fanno si che le persone si avvicinino a te.

 








Fra i tanti giocatori che lei ha conosciuto qual è quello che ritiene sia stato il più forte?

 

Ho avuto la fortuna è un po’ di bravura di giocare con grandi calciatori, potrei elencarne tanti mi limito a qualcuno: Ledesma, Vucinic, Pellissier, Italiano Colici, Zauli, potrei continuare, ma sono solo alcuni nomi per far capire la qualità.

 

 

Mi piacerebbe farle altre domande, spero di fargliele in una prossima intervista, magari a fine campionato, per concludere, a chi vorrebbe dedicare quest’intervista?

 

Dedico questa intervista sicuramente alla mia famiglia mia mamma e soprattutto a papà il nostro primo tifoso, a Rosalia e a Rebecca (nostra figlia) e permettimi di aggiungere i miei nonni che purtroppo non ci sono più.

 




Grazie mille

 

 

 

 

 17 10   2023

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 

 

 

 

 

lunedì 16 ottobre 2023

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

VINCENZO

GERMOGLIO 

 


 

Vincenzo Germoglio, di Napoli, classe 1997  è un giocatore di calcio, ruolo centrocampista centrale. 

 

Questa la sua carriera: Settore giovanile Arzanese Serie C2; Giovanissimi nazionali, Allievi nazionali; 2013-2014      Casalnuovo eccellenza 1 Gol; 2014-15 Portici     Eccellenza       1 Gol; 2015-16       Rinascita U. S. Vico Promozione 3 Gol Vittoria Campionato; 2016-17 Albanova Calcio Promozione 3 Gol Finale play off persa; 2017-18 Atletico Casalnuovo  Promozione 2 Gol; 2017-18       Viribus Unitis 100   Promozione 1 Gol; 2018-19 Neapolis     Promozione 2 Gol; 2019-20 Neapolis  Promozione  4 Gol; 2020-21 Neapolis Promozione 2 Go;, 2021-22 Bellizzi Irpino 2019 Promozione 3 Gol;

2021-22  Cercola Calcio Fox   Promozione 0 Gol; 2022-23 Sant'Anastasia Calcio 1945       Promozione 0 Gol; 2022-23 Gesualdo Promozione 2 Gol.

 

 

 

 






La prima domanda che le voglio fare è la seguente com’è terminata stagione 2022-2023.Si si ritiene soddisfatto?

 

Si mi ritengo soddisfatto a dicembre ho cambiato squadra e sono andato a giocare a Gesualdo.

 

È una squadra molto giovane l’obiettivo era la salvezza ed è stata raggiunta anche se tramite i play out, abbiamo vinto in casa 4-0.

 


In questo momento per motivi legati al lavoro lei non sta giocando, le manca tutto ciò che è legato al calcio?

 

Si il calcio mi manca moltissimo per motivi lavorativi ora non posso giocare perché mi devo trasferire a Milano.

Appena mi sistemerò con il lavoro cercherò di nuovo la squadra.

 








Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

Da sempre, ho iniziato scuola calcio a 4 anni, ma già prima giocavo con mio padre.

 


I suoi genitori avranno cercato di farle capire che lo studio è importante, ha seguito i loro consigli?

 

Sì, lo studio è importante però far combaciare tutte e due le cose e riuscire ad avere ottimi risultati in entrambe è molto difficile.

 


Lei ha giocato in diverse squadre e ha ottenuto dei buoni successi, ci dica come si riesce a ottenere i risultati che lei ha avuto?

 

I risultati si ottengono allenandosi sempre e dare sempre il massimo. Il duro lavoro prima o poi sarà sempre ripagato.

 

 







Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 


Tutti gli sport dal tennis al basket, dall’atletica al nuoto, qualsiasi sport c’è in tv lo seguo.

 

 

Si ricorda il suo goal più bello?

 

Il mio gol più bello è stato l’anno che giocavo con il Rinascita Vico.

Giocavamo fuori casa contro il Nola che era primo in classifica, perdevamo 1-0 al 90esimo minuto parte un’azione dal nostro portiere che la gioca vicino al nostro terzino destro da un’azione tutta con passaggi di prima fino ad arrivare a me che al limite dell’aerea avversaria stoppo la palla e tiro verso la porta, un tiro a giro che si infila sotto l’incrocio dei pali.

 

Dopo quel gol al 95esimo minuto ribaltiamo il risultato con un altro gol e vinciamo 1-2 in casa della capolista.

Quella partita fu fondamentale per il nostro campionato perché da quel momento partì la rimonta che ci ha visto vincere il campionato di Promozione con un solo punto di vantaggio proprio sul Nola.

 




 




 

Generalmente che ruolo ha all’interno del gruppo, mi spiego ascolta i consigli dei compagni, discute serenamente con loro, oppure tende a imporre la sua volontà?

 

Sono un tipo tranquillo ascolto molto i consigli dei giocatori più esperti.

Però avendo ora 26 anni e giocando da più di 10 anni in queste categorie tendo anche a dare consigli ai più giovani.



 




Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando) 

 

Un pregio è che in campo mi do tanto da fare arrivo a fine partita che sono consapevole di aver dato tutto quello che avevo.

Un difetto? A volte rischio troppo la giocata quando potrei farne una più semplice.


 

Ripensando alla sua carriera, è soddisfatto oppure se potesse tornare indietro cambierebbe qualcosa del suo percorso?

 

Sono soddisfatto perché tutto quello che ho fatto vittorie di campionato, finali play off e 10 anni di calcio in Eccellenza e Promozione li ho fatti tutti mentre lavoravo. Ho sempre cercato di far coincidere calcio e lavoro.




 





Un giocatore che lei ammira tantissimo? 

 

Hakan Çalhanoğlu.

 


Lei ha giocato con Giuseppe Cozzolino, e tutti noi conosciamo la sua carriera, soddisfatto di essere stato un suo compagno di squadra?

 

Giuseppe è un grandissimo professionista che dà molti consigli ai più giovani, sono contento di essere stato un suo compagno di squadra.

 



 




A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

Alla mia ragazza e alla mia famiglia che mi sono vicini ogni scelta che ho fatto e che farò nella mia vita.

 

 

Da parte mia i migliori auguri per il lavoro e per la squadra dove andrà a giocare, vista la sua grande esperienza sarà sicuramente un valore aggiunto. 

 

 

 

16  ottobre    2023

 

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