SEZIONE SPORT
Paolo Radi intervista
PIO
MIGLIACCIO
Pio Migliaccio è un giocatore di calcio ed è nato a Pozzuoli, il 22 dicembre 2001, abita a Licola Mare, nella provincia di Napoli.
Questo che andrete a leggere riguarda una sua vicenda calcistica di qualche mese fa.
“Chi mi conosce bene sa che infondo non è da me rilasciare una simile dichiarazione, ci ho pensato tanto e alla fine sono arrivato alla conclusione che era meglio esternare tutto e condividere tutto pubblicamente.
Sono un ragazzo di 21 anni, con un’infinita passione per il calcio, e chi è appassionato veramente potrà capire ciò che starò per raccontare. Nella mia vita calcistica ho affrontato diverse sfide, a partire dai diversi campionati nei settori giovanili professionistici, alle prime esperienze nelle prime squadre e in squadre anche abbastanza storiche.
Per diverse vicissitudini che non sto qui a raccontare mi sono ritrovato qualche anno fa, catapultato in certe categorie, dove il 99% delle persone che ci girano intorno, sono persone egoiste, manipolatrici, irriconoscenti e malate rendendo automaticamente anche il calcio tale.
A dicembre dell’anno scorso mi trovavo in eccellenza al Montecalcio squadra che appunto milita nel campionato di eccellenza campana, per motivi personali, andai via, ricevendo qualche chiamata, una su tutte, dalla società Rione Terra, rappresentata dal direttore Carmine Ennio. Io scelsi di accettare la sfida sicuro di potermi divertire, perché oltre appunto all’amore e alla passione per questo sport, subentra l’aspetto mentale che è quello più importante in queste basse categorie, e poi c’è il fattore economico.
E arrivo anche lì scelsi di accettare la sfida del Rione Terra che affrontava il campionato di promozione. Arrivai a dicembre da subentrato, pattuendo telefonicamente una cifra con il direttore Carmine Ennio, cifra che, fin da subito, non è mai stata mantenuta e mai stata portata avanti. Ma per il bene del gruppo che ormai avevamo creato in pochissimo tempo, scelsi di farmi scivolare addosso questa vicenda che però ogni giorno mi tormentava nella testa, facendomi capire come la parola di un uomo ad oggi vale pari a 50€, gli stessi 50€ che mi sono stati tolti dalla cifra pattuita a dicembre telefonicamente.
Ma sono andato avanti, perché ormai insieme ai miei amici di squadra nonché diventati fratelli sin da subito, era diventata una cosa di orgoglio personale, infatti ho passato i mesi più belli della mia vita calcistica.
Da dicembre, fino ad aprile, il mio stipendio è stato portato avanti a quella cifra che il direttore Ennio ha scelto di diminuire senza nessun motivo logico, prendendo in giro la parola presa con me, che a 21 anni, ho dimostrato di essere VERO UOMO in un mondo di VIGLIACCHI.
Ogni giorno andavo al campo per primo, ridendo e scherzando con tutti i miei amici che sono stati per me un motivo di sprono e di orgoglio per andare avanti e non pensare a quanto sia malato questo “calcio “se vogliamo chiamarlo cosi. L’anno si è concluso ad aprile, con la vittoria dei playoff, portando per la prima volta nella storia il rione terra in Eccellenza, categoria superiore alla promozione.
Nel mentre però, ci fu una promessa classica promessa telefonica da parte del direttore Carmine Ennio dicendomi che se le cose fossero andate bene, avrei comunque recuperato quei soldi che senza motivo mi erano stati tolti. Le cose sono andate più che bene, oltre ad ogni rosea aspettativa, personalmente avendo contribuito in gran parte al successo della squadra, ma la promessa non è stata mai mantenuta è scomparsa insieme alle altre promesse che da dicembre mi erano state fatte dal direttore stesso. Altro scoglio da superare.
Ad aprile, mese finale nonché il più decisivo, un giorno come tanti in allenamento subii un infortunio, causandomelo da solo in un cambio di direzione sbagliato, purtroppo mi sono lesionato il menisco laterale, il caso era chirurgico. Parlando con i dovuti medici, mi dissero che non potevo giocare, dovevo operarmi. Io ho voluto fare l’eroe, e tra un antinfiammatorio e l’altro, ho tirato avanti in condizioni incerte per 4 lunghe settimane. Allenandomi ogni giorno come un professionista, così come sono abituato a fare. Tra tante terapie, cure, e quant’altro, non c’è mai stato il gesto da parte della società di darmi un appoggio economico, cosa che sinceramente a me non è pesata perché anche se io avevo subito un grave problema per la causa rione terra, infondo sapevo come funzionasse e la priorità era guarire bene.
Anche perché il presidente Sergio Di Bonito è una persona seria e non ha mai fallito ad un patto preso, non essendo a conoscenza di tutto ciò che sto raccontando. Finito il campionato di promozione mi operai.
Ovviamente a spese mie. Poi, un giorno di estate, ho ricevuto la chiamata dal direttore Carmine Ennio dove mi propose di vederci per trovare un accordo per la stagione calcistica da poco iniziata. Trovammo, dopo un po’ di settimane di confronti, l’atteso accordo economico.
Quindi inizio la preparazione da calciatore del rione terra calcio, squadra che attualmente milita in eccellenza. Dopo varie settimane, il direttore Carmine Ennio viene sospeso dall’incarico di direttore sportivo della squadra.
Dopo qualche giorno, per motivi miei personali, decido di andare via dal Rione Terra, dopo però, che avevo portato a termine il mio mese di lavoro, iniziando il ritiro l’11 agosto, concludendo l’ultimo allenamento il 13 settembre di norma, cosi come avevamo pattuito, io dovevo ricevere il mio primo bonifico dell’anno, dato che avevo portato al termine 1 mese e più giorni di lavoro per la squadra.
Quando vedo che la società tarda con il pagamento, cerco spiegazioni, risultato? Il direttore Carmine Ennio, all’oscuro del presidente stesso della società Rione terra, dopo che pattuì con me una cifra, scrisse sulla lista dei giocatori e dei vari atleti quanto ammonta il proprio stipendio/rimborso, che io, avevo pattuito per una somma pari a 0€. Usandomi e dimostrandosi ennesima volta, un uomo di poco valore, quando in realtà appunto, i patti erano altri, la cifra per la quale avevo pattuito era ben lontana da 0€.
Ad oggi sto risolvendo la questione in prima persona con la società stessa, che era stata messa all’oscuro di tutto. Ovviamente andrò fino in fondo a tutto questo. Ci tengo a precisare una cosa, chi mi conosce sa, ogni volta che in questo post ho parlato di soldi, non sono quelli il centro del discorso. Per me il valore economico conta nulla rispetto al valore che si da dell’uomo, del rispetto, della lealtà.
Il centro del mio discorso è questo, ed è rivolto a tutti ragazzi come me che sono state vittime di tutto questo, ragazzi con sogni infranti da persone malate, calcio malato, persone stesse che troveranno sempre un modo di giustificare e di pulire se stessi, a questi ragazzi faccio un appello, devono soltanto essere capiti e appoggiati, perché quando un ragazzo inizia a giocare a calcio, non si aspetta di andare incontro a tutto questo male, è quando si ritrova in questa cruda realtà, è più che comprensibile voler lasciare andare tutto, perché questo calcio è solo un male, perché la maggior parte delle persone che ci sono intorno, sono solo un MALE. Persone che valgono proprio quanto la parola che danno. 0!!!!!!
Grazie per l’attenzione.
Chi riconosce di essere un uomo vero, si sentirà rappresentato dalle mie parole. Chi è una categoria diversa dalla mia persona, probabilmente non comprenderà il mio discorso.
Pio Migliaccio
21 10 2023
(Tutti i diritti riservati)
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