SEZIONE SPORT
Paolo Radi intervista
MATTIA
DI LORETO
Il direttore sportivo di calcio Mattia Di Loreto così ci si presenta: “Sono nato a Rieti il 13 settembre del 1995. Attualmente abito a Borgo Velino un paese in provincia di Rieti. Inizio la mia avventura nel calcio come portiere, dopo varie esperienze calcistiche nelle serie dilettantistiche, stavo coltivando nel frattempo la mia passione come dirigente calcistico, decido di smettere causa di un brutto infortunio e da lì ha inizio la mia avventura come scout.
Ho lavorato come scout nella Sambenedettese, successivamente ho lavorato per un procuratore sempre nell’ abito dello scouting. Dopodiché inizio la mia avventura come direttore sportivo, la prima squadra che mi da l’opportunità è la BF sport una società di Rieti che milita in promozione, ho lavorato nell’ area scouting del direttore Panfili. Poi mi è stata offerta la possibilità di fare il direttore sportivo nell’ Amatrice calcio squadra che si trova nel girone B del campionato laziale di promozione.
In questo momento lavoro per il club: S.S.A. Rieti (eccellenza girone A)".
Come prima domanda le voglio fare questa: come si è conclusa la scorsa stagione calcistica?
La stagione passata si è conclusa con una grandissima cavalcata che ci ha visto vincere il campionato a due giornate dalla fine.
Il campionato in corso invece come sta andando?
Stiamo rispettando le aspettative iniziali di una squadra neopromossa e, a parte qualche “inciampo” che può comunque verificarsi in ogni team, posso dire che stiamo facendo bene.
A giugno se non erro la Nuova Rieti Calcio e Amatrice Calcio hanno raggiunto un accordo di collaborazione, L’Amatrice Calcio si trasformata in S.S.A. Rieti, per chi non conosce bene la realtà calcistica di queste due squadre, come mai si è arrivati a questa, chiamiamola fusione?
Più che una fusione è nata una collaborazione con la nuova Rieti calcio dando vita a una nuova società che ha preso il nome di SSA Rieti. La nuova Rieti calcio era una fresca vincitrice della terza categoria mentre l’Amatrice veniva da una vittoria del campionato di promozione. Si è presa la decisione di una collaborazione nel momento in cui si è voluto dare vita a una categoria importante per la città di Rieti. Le varie dinamiche interne poi non saprei spiegarle bene dato che si è occupato del tutto il Presidente in prima persona.
Da circa 15 giorni non si fa che parlare e discutere del calcio scommesse, perché secondo lei alcuni giocatori arrivano a fare quello che hanno fatto? Non si rendono conto di quello che rischiano e dei mesi di stop a cui andranno incontro?
Credo che la ludopatia in senso generale sia una malattia che sta intaccando la nostra società e le persone che hanno questo problema vanno aiutate assolutamente. Riguardo i calciatori credo che sia dovuto al troppo tempo libero, inoltre, alcuni di loro non si rendono conto di non essere un buon esempio per molti ragazzi che si apprestano a praticare questo sport. Credo che la malattia che li “affligge” gli spenga ogni freno inibitorio non facendoli rendere conto di quello a cui vanno incontro come un possibile stop calcistico.
Com’è la sua giornata lavorativa?
Vivo 24h al giorno di calcio, quel poco tempo libero lo sfrutto per guardare le partire e prendere informazioni sui vari calciatori e i vari campionati.
Quando vede giocare un ragazzo che cosa la colpisce di più, oppure che cosa dovrebbe colpirla maggiormente?
In un calciatore guardo, al di là delle doti naturali, la personalità che ha in campo nell’arco dei 90 minuti.
Non ci siamo qualificati per la terza volta ai mondiali di calcio, speriamo di giocare agli europei, che cosa non va nella nostra nazionale (eppure diversi anni fa eravamo un modello da seguire, se così possiamo dire)?
Mi auguro che la nazionale possa qualificarsi a questi europei altrimenti la delusione sarebbe doppia dopo la mancata qualificazione al mondiale. In questo momento manca talento alla nostra nazionale dovuta, a parer mio, alla mancata valorizzazione dei giovani calciatori italiani nei vari settori giovanili dove ormai si da più importanza al calciatore “straniero”.
Diversi anni fa, 28 più o meno, tutte le squadre giocavano alla domenica, poi con l’avvento delle Pay tv si è iniziato a giocare alla sera, solo una squadra di campionato, oggi tutto è diverso. Questo modo di fare non genera confusione (non si gioca più di domenica, ma tutti i giorni)?
Si crea molta confusione, per me il calcio è la domenica.
In questo momento che cosa le stando dando il calcio e cosa le sta togliendo?
Il calcio mi sta dando tanto e mi ha aperto orizzonti che prima non conoscevo, allo stesso tempo mi sta togliendo un po’ di vita privata ma, onestamente, lavorare nel calcio è stato sempre il mio obiettivo e per questo non mi lamento affatto.
Il giocatore più forte del momento per lei chi è?
Jude Bellingham, calciatore del Real Madrid.
Si aspettava che il Napoli vincesse lo scudetto lo scorso anno?
All’inizio ero un po’ scettico ma poi vedendolo giocare dal vivo in una partita ho capito che poteva vincere il campionato.
Dovesse ricevere una telefonata per fare il direttore sportivo in un club estero, partirebbe immediatamente oppure ci penserebbe su?
Ci penserei seriamente anche se l’idea di lavorare all’estero mi intriga molto.
Qual è il suo maggior pregio (a livello della sua professione)?
Credo sia la sincerità e la trasparenza.
A chi vorrebbe dedicare questa intervista?
Alla mia ragazza che mi sostiene sempre insieme a tutta la mia famiglia, e a tutto il mio staff dirigenziale e tecnico con cui condivido le mie giornate lavorative.
Grazie e buon lavoro.
28 ottobre 2023
(Tutti i diritti riservati)
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