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martedì 6 febbraio 2024

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

ARMANDO

DI MARTINO









  Armando di Martino è nato a Gela, il trentuno gennaio 1993, un giocatore e gioca a calcio nel ruolo di portiere. Questo il suo curriculum:

 

 

Stagione 2006/2007: F.C. Messina Peloro categoria giovanissimi 93 e 8 presenze da titolare con gli allievi nazionali classe 1990/91. Maggio 2007: prima convocazione in nazionale presso centro tecnico federale di Coverciano. Dalla stagione 2007/08 alla stagione 2011/12 al Torino F.C nelle categorie giovanissimi, nazionali classe 92, allievi nazionali classe ’93 e Primavera. Dicembre 2008 stage presso centro tecnico federale di Coverciano di 16 portieri di cui 8 classe 93.

 

 Stagione 2012/2013, Lupa Frascati (Roma) campionato serie D 23 presenze, stagione 2014/2015 Atletico Gela, stagione 2015/2016 Modica eccellenza, stagione 2016/2017 Licata calcio eccellenza, stagione 2017/2018 Ragusa Calcio Eccellenza, stagione 2018/2019 Ragusa eccellenza, stagione 2019/2020 Gela eccellenza, stagione 2020/2021 Ragusa eccellenza, stagione 2021/2022 Ragusa eccellenza (vittoria coppa e campionato23 pres.), stagione 2022/2023 Comiso/Gela eccellenza, nell’anno in corso sono al Gela calcio, sempre in eccellenza.


 

 




La prima domanda che le voglio fare è la seguente, come sta andando la stagione in corso? Soddisfatto delle sue prestazioni?

 

La stagione in corso sta andando abbastanza bene, sia a livello personale che di squadra. A livello personale sono contento delle mie prestazioni e spero di alzare sempre l’asticella e soprattutto sto rincorrendo un record di “clean sheet” (partite senza subire gol) e per adesso sono a 8 e devo dire che non sono poche.

 

 A livello di squadra sono molto soddisfatto perché nonostante siamo una squadra giovane e partita per salvarsi siamo quarti in classifica.

 

 

Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione? E perché ha scelto il ruolo di portiere?

 

Ho scoperto che il calcio sarebbe diventata la mia grande passione   la prima volta che ho messo piede in un campo di calcio, all’età di 6 anni. Da piccolo sia nei videogiochi che nelle partite in tv mi affascinava il ruolo del portiere perché era l’unico diverso sia per gioco che per l’abbigliamento e fin da piccolo mi sono messo in porta per non uscirne mai più!



 


 


I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio” (anche se lei gli ha resi fieri, è laureato in Scienze Motorie)?

 

I miei genitori mi hanno sempre supportato nelle mie scelte e non hanno mai messo ostacoli tra me e il calcio, anche loro hanno fatto molti sacrifici. La laurea magistrale in sport e management è un la fine di un percorso scolastico che avevo promesso a mia mamma quando sono andato via di casa 18 anni fa.

 

 

A 14 anni lei viene preso al Torino, nelle categorie giovanissimi, che esperienza è stata, immagino fondamentale?

 

Dopo Messina, il Torino a 14 è stato un’esperienza bellissima durata sei anni, ai tempi era il settore giovanile più titolato d’Italia e questo mi riempiva di orgoglio e comunque la maglia granata è una maglia gloriosa e storica.

 

Che cosa ha lasciato a Torino e che cosa ha imparato?

 

A Torino ho lasciato parte del mio cuore. Ho imparato molto, a 14 anni sono arrivato e a 20 sono andato via, praticamente l’adolescenza l’ho passata lì e le lezioni di vita sono state molto e me le porto ancora dentro.


 


 


Non sentiva la mancanza di casa, degli amici, della sua città?

 

Ovviamente sentivo la mancanza di casa e degli amici, ma la passione per questo sport era la mia forza ogni giorno.

 

Altra esperienza importante e altro ambiente a Roma, che cosa ci può raccontare a tal proposito?

 

A Roma è stata una bella esperienza, nulla a che vedere con Torino, ma è durata poco e per me è stata la solita tappa del mio percorso.

 


Fra le tante squadre in cui Lei ha giocato a quale è rimasto più   legato? 

 

La squadra a cui sono rimasto più legato è il Ragusa. Sono stato lì 5 anni e ho vinto 2 campionati e 2 coppe. 



 





Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 


Nutro molto interesse per la formula 1.



La sua miglior parata se la ricorda?

 

La mia più bella parata una decina di anni fa Gela atletico Gela. Un colpo di reni su tiro di testa di Nicotra.

 

 

Grandi discussioni con i mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?

 

Grandi discussioni no, perché ho sempre avuto rispetto dei ruoli, ma adesso ti potrei dire che “qualcosina” non avrei dovuta tenerla dentro.

 

 

Generalmente che ruolo ha all’interno del gruppo, mi spiego: ascolta i consigli dei compagni, discute serenamente con loro, oppure tende a imporre la sua volontà?

 

Mi impongo in campo e contro i miei avversari, con i miei compagni sono sempre il primo ad aiutarli e a disposizione per tutto, mi piace consigliare e prendere consigli, aldilà di essere il vice capitano, mi sento un punto di riferimento e questo mi riempie di orgoglio perché è davvero un gruppo importante composto da gente fantastica.

 








Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando) 

 

Un pregio la posizione, e il mio livello tra i pali, però, fuori dai pali potrei fare meglio.

 

Se avesse la possibilità di tornare indietro, cambierebbe qualcosa, oppure è soddisfatto di dove è arrivato sino ad ora?

 

Il calcio che è la  mia passione è diventato anche il mio lavoro e questo per me è bellissimo, ovviamente non sono soddisfatto perché la mia carriera poteva andare diversamente, ma non cambierei nessuna delle mie scelte se dovessi tornare indietro,  in quel momento per me erano la scelte migliori, forse  mi comporterei diversamente in determinate circostanze.

 

Un giocatore che lei ammira tantissimo? 

 

Come portiere mi piace molto Oblak.

 

Famiglia e amici quanto sono importanti per lei? 

 

La famiglia è al primo posto per me. Ovviamente gli amici hanno anche il loro posto nel mio cuore.

 

Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Vincere il campionato con il Gela (ride). 

 

 

A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

Dedico questa intervista alla mia famiglia che c’è sempre stata e continua ad esserci e a darmi tanta forza, poi lo dedico a tutte quelle persone che mi vogliono bene e mi sopportano nella quotidianità.

 

Grazie 



 06 02  2024

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

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