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venerdì 2 febbraio 2024

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

SALVATORE 

GUERRA

 



Salvatore Guerra, è nato il quattro di agosto del 1986 vive a  Napoli ed è un calciatore, ruolo portiere e così ci si presenta: 

 

“Gioco a calcio da quando avevo circa 6 anni e ho militato in diverse squadre regionali, poi per scelte lavorative ho lasciato il calcio per qualche anno, per poi riprenderlo e ad oggi non posso farne a meno di questa maledetta passione. Il mio ruolo è molto particolare perché sono portiere, quindi ti lascio immaginare le responsabilità che mi spettano in ogni partita.”

 

 

 


La prima domanda che le voglio fare è la seguente, lei adesso milita da diversi anni nel club: Casal Di Principe, e visto che sono diversi anni che lei è in questa squadra le vorrei chiedere che cosa rappresenta per lei questo club?

 

A Casal di Principe ho giocato per 3 anni , bellissima piazza, molto appassionata per il calcio è dopo aver vinto il campionato nel 2022 ci siamo lasciati, da allora ho  cambiato altre 2 società, sono andato prima a Grumo Nevano e ho vinto un altro campionato, lo scorso anno e poi quest’anno a dicembre nel mercato invernale ho scelto il San Nicola la Strada

 

La solita domanda che faccio sempre: suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

I miei genitori mi hanno assecondato e mi hanno sempre sostenuto sin da piccolo fino, ma in primis sempre c'era  la scuola.






 


Lei quando si è reso conto che avrebbe voluto giocare nel ruolo del portiere?

 

All’età di 13 anni dopo aver trascorso circa 6 anni nel ruolo di terzino sinistro, e sono sincero: ero anche bravino, sempre titolare e con qualche gol fatto, in una partita di campionato ci fu l' esigenza di sostituire il portiere perché era assente, siccome in allenamento per divertimento ci andavo spesso in porta, decisi di sostituirlo io. La partita finì con una sconfitta di 5-3, ma feci davvero delle ottime parate, da quel giorno spinto anche dal mister decisi di non voler più abbandonare questo ruolo.

 

L’allenamento di un portiere è differente rispetto a quello degli altri giocatori?

 

L’allenamento del portiere ti posso garantire che è molto impegnativo, fatto bene e forse  è più duro degli altri

 

Si dice sempre che il portiere giochi da solo è così? 

 

Una volta sì il portiere giocava da solo, adesso nel calcio di oggi che si gioca tanto con i piedi iniziando la manovra da dietro, il portiere è diventato quasi un altro difensore, pertanto molto impegnato nella fase iniziale di gioco, ad oggi ti posso dire che non gioca più da solo e non è più un ruolo a sé, forse soltanto il fatto che a differenza degli altri può toccare il pallone con le mani.



 




Grandi discussioni con i mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?

 

Discussioni con i mister nn è ho avute mai, ho preferito stroncare subito i rapporti alla prima occasione, ma ho sempre evitato scenate.

 

Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando)? 

 

Un mio pregio è il carisma, la determinazione e soprattutto l’impegno che ci metto sempre, un difetto che forse tatticamente non sono così bravo ad apprendere.

 

Un giocatore che lei ammira tantissimo?

 

Un giocatore che attualmente ammiro tantissimo nel mio ruolo è Maignan attuale portiere del Milan, un mio idolo di sempre è stato Taglialatela ex portiere Napoli ed il più forte in questo ruolo in assoluto per me è stato il grande Gigi Buffon.

 

 


 





Famiglia e amici quanto sono importanti per lei? 

 

La famiglia per me è tutto, per me la famiglia rappresenta la vita, senza non riuscirei a vivere, se poi alla famiglia riesci ad affiancare amici importanti e soprattutto veri, allora credo che si abbia tutto!

 

Lei ha definito il calcio “una maledetta passione”, perché maledetta? Le è successo qualcosa di negativo durante la sua carriera; ovviamente se, se la sente di risponder.

 

Il calcio lo definisco maledetta passione perché è quasi una droga, ti accorgi a tal punto che senza non ci riesci più a stare , in un’arco temporale  della mia vita ho provato a farlo, ma non ho avuto riscontri positivi.

 

A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

L’intervista la dedico a tutte le persone che mi seguono e che mi vogliono bene.

 

 

 

 02  02    2024 

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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