SEZIONE SPORT
Paolo Radi intervista
GIUSEPPE
GIORDANO
Giuseppe Giordano gioca a calcio nel ruolo di portiere e così ci si presenta:
“Mi chiamo Giuseppe Giordano e sono un portiere nato a Napoli il 18/7/1989 Cresco nel settore giovanile della Damiano promotion
All’età di 17 anni mi trasferisco nel Pianura Calcio in eccellenza dove giochiamo la finale play off per approdare in D e con la juniores, riusciamo a vincere il campionato nazionale.
L’ anno dopo vado nel Castiglione di Sicilia dove vinciamo il campionato di eccellenza, successivamente la squadra è in serie D e così anche l’anno successivo.
Rimango in Sicilia e faccio diversi campionati in serie D: Sapri, Modica e Due Torri.
Nel 2012 torno in Campania e milito in diverse realtà dell’eccellenza come: Casalnuovo, Procida, Sant’ Anastasia Calcio 1954, Neapolis e Villaliterno in promozione, successivamente una breve parentesi è nel Lazio arrivando a giocare una finale play off.
Gli ultimi due anni li ho trascorsi prima nell’ A.C. Ottaviano e poi nella Real Acerrana 1926 dove siamo riusciti ad arrivare in finale di Coppa Italia”.
Come prima domanda le voglio fare questa come si è concluso il campionato 2022-2023 con la Real Acerrana 1926?
L’ultimo anno ad acerra e stato positivo da un lato perché abbiamo raggiunto un traguardo importante come la finale di Coppa Italia.
È soddisfatto di quello che lei assieme ai suoi compagni siete riusciti a fare?
Posso dirti di no, perché in campionato non siamo riusciti a raggiungere l’obbiettivo prefissato cioè i play off quindi un po’ di rammarico è rimasto.
Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?
Sono cresciuto nei quartieri di Napoli dove per strada il calcio giocato sull’asfalto e tra le macchine era la quotidianità.
I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”
Fortunatamente i miei genitori mi hanno sempre supportato in quello che facevo.
Diversi anni lei è stato in Sicilia, non le mancavano la famiglia, gli amici?
I primi mesi in Sicilia non sn stati facili, ovviamente mancavano gli affetti familiari gli amici, ma fortunatamente li ho trovato tante belle persone e subito mi sn ambientato.
Come si è trovato nell’ambiente calcistico siciliano?
I campionati in Sicilia secondo me sono molto difficili e stimolanti perché vai a scontrarti contro piazze importanti come Messina Catania Siracusa Acireale trapani e tante altre.
Come mai una breve parentesi nel Lazio, mi spiego meglio, perché breve?
E’ stata breve perché è durata solo un anno, poi sono ritornato in Campania per varie vicissitudini.
Lei ha giocato in tante squadre, si è trovato bene in tutte oppure fra le tante una le è rimasta nel cuore?
Diverse sono le squadre dove mi sn trovato bene, ma quella che mi è rimasta di più nel cuore è il Castiglione di Sicilia perché al di là della vittoria del campionato si formò un gruppo pazzesco fatto veramente di belle persone e che tutt’ oggi a distanza di 16 anni sento ancora con molto piacere.
Si è mai chiesti perché tutti provano a diventare calciatori (eppure ci sono tanti altri sport)?
Forse perché è lo sport più bello del mondo e i bambini vedono i calciatori famosi come dei veri e propri idoli e cercano di imitarli; non per altro e lo sport più praticato al mondo, anche se ti dico che seguo molto di più l’NBA che il calcio.
Come mai ha scelto ruolo del portiere?
Il ruolo del portiere mi ha sempre affascinato forse perché è diverso dagli altri ruoli e le mie doti fisiche erano adatte al ruolo; diciamo che non devi essere tanto sano di mente per scegliere questo ruolo (ride!).
Si ricorda la sua parata più bella che ha realizzato?
Una parata che ricordo con molto piacere è un rigore parato al 90 esimo il primo anno in Sicilia che ci portò a vincere il campionato.
Lei è nato a Napoli che cosa rappresenta questo luogo per lei?
Napoli per me rappresenta tanto al di la del mare Vesuvio, ti parlo della Napoli dei vicoli, dei quartieri dove sono cresciuto, dove capisci quello che è giusto e che non è giusto, una vera e propria università della strada.
Famiglia e amici quanto sono importanti per lei?
Per me la famiglia gli amici sono fondamentali nel percorso di vita perché quando hai bisogno di aiuto sono sempre lì a porgerti la mano.
A chi vuol dedicare quest’intervista?
La dedico a mia moglie perché che supporta e mi sopporta da 11 anni ed è sempre lì al mio fianco a sostenermi e a condividere con me i sia i momenti positivi che quelli negativi.
16 Luglio 2023
(Tutti i diritti riservati)
Nessun commento:
Posta un commento