SEZIONE SPORT
Paolo Radi intervista
PASQUALE
ESPOSITO
“Mi chiamo Pasquale Esposito, sono nato a Napoli il 20 settembre del 1999 e abito a San Giovanni a Teduccio.
Ho iniziato a giocare in una scuola calcio nella mia zona, avevo 14 anni. Dopo aver fatto un’amichevole con l’Ercolano, nel dopo partita ovviamente, mi chiamò il mister della juniores dell’Ercolano per un confronto e così andai a militare in quella squadra.
L’Ercolano calcio aveva la prima squadra che giocava in eccellenza, io però venni preso nella juniores; nel 2017 vincemmo con la nazionale under 17 la Juniores Cup a Viareggio.
In questo settore ci rimasi un anno, questo per un motivo: dopo una partita di giovedì, contro la prima squadra, il mister dopo l’allenamento mi chiese di allenarmi con loro immediatamente. Subito mi sono ritrovato a far parte della prima squadra, così a 15 anni feci l’esordio in eccellenza, 14 furono le presenze e una da titolare.
Dopo due anni vincemmo il campionato di eccellenza e andammo in serie D sempre con l’Ercolanese, che in quel periodo si chiamava A.V. Herculaneum 1924, feci 17 presenze e 2 da titolare. Dopo 3 anni me ne andai, per motivi personali, in prestito con una squadra di Eccellenza: il San Giorgio giocando tutto il campionato da titolare, ci sono rimasto un anno, successivamente decisi di giocare in un’altra squadra di eccellenza, in prestito, che si chiama Sorrento Calcio.
A metà dell’anno lascio il Sorrento calcio, tra l’altro feci solo 6 presenze, per motivi familiari e rimango fermo due anni.
Quattro anni fa mi chiama un amico di famiglia che giocava in una squadra di 1ª categoria di San Giovanni, così ho ricominciato a giocare di nuovo perché il calcio è la mia vita e la mia passione e non riesco ad allontanarmi da questa passione.
A dicembre di quest’anno mi chiama un mio amico (presidente della Real San Giovannese, squadra in 2ª categoria) tra l’altro aveva problemi di salute; mi chiede di andare nella sua squadra perché sarebbe stato felice, visto che non avrei mai potuto mai e poi mai dire di no ci siamo promessi che ci saremmo presi qualche soddisfazioni calcistiche.
Siamo arrivati al terzo posto nel campionato facendo i playoff e pure un eurogol, infine abbiamo poi vinto la finale di playoff di 2ª categoria. Il mio obbiettivo era far felice il mio amico (come ho scritto sopra che è il presidente) e con questa vittoria ce l’ho fatta, anzi ce l’abbiamo fatta!”
Per prima cosa i miei complimenti per questa vittoria di domenica scorsa ai playoff contro la Sanità Calcio. Che tipo di partita è stata? Vi aspettavate di vincere?
È stata una partita dove abbiamo messo grinta e molto coraggio perché abbiamo affrontato una squadra esperta con alcuni innesti veramente forti, noi, però, abbiamo lottato fino alla fine, ci abbiamo sempre creduto siamo stati sempre uniti e molto concentrati: volevamo vincere a tutti i costi!
Si ricorda quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?
In verità il calcio l’ho scoperto nel mio quartiere dove all’età di 6 anni io e i miei amici giocavamo nel nostro campetto di asfalto dopo di che crescendo e continuando ogni giorno a giocare mi sono appassionato; ed ora non riesco a fare a meno di stare lontano dal campo, il calcio è per me passione inoltre mi fa stare bene sotto tutti i punti di vista.
Questa è una domanda che faccio sempre: i suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”
I miei genitori all’inizio, questo vale per tanti genitori, dicevano sempre la solita frase poi dopo un po’ hanno visto la felicità che provavo quando giocavo. Successivamente mia madre mi accompagnava in tutti i campi a fare stage, provini alle partire di campionato, stava sempre al mio fianco. Dopo i 17 anni andavo da solo in ogni luogo, questo perché mia madre doveva stare con i miei altri due fratelli.
Il Club A.S.D. Sporting Club Ercolanese è stato molto importante per lei, che tipo di esperienza è stata?
L’inizio della mia carriera è stata ad Ercolano una città dove ci sono tanti tifosi che ti fanno sentire importante e ti aiutano a vincere le partite, mi spiego meglio sono il 12º uomo in campo. Sono stati 7 anni meravigliosi, a pensarci bene gli anni più belli, mi sentivo a casa mia.
Si tratta di una importantissima società con al vertice il presidente Alfonso Mazzamauro che è uno dei presidenti più “forti” della Campania, cito anche con anche il direttore sportivo Marco Mignano, sono persone veramente speciali e che meritano di tare a livelli alti.
Lei ha poi giocato con l’A.S.D. San Giorgio 1926 e con l’A.S. D Sorrento calcio 1945, si è trovato bene in questi due club?
Con il San Giorgio in eccellenza sono stato benissimo, tra l’altro la squadra è vicino a casa. Giocavo tutte le partite da titolare ma feci solo il girone di andata poi a metà anno mi trasferì al Sorrento dove ho giocato poco, ma si tratta di una grande squadra, tra l’altro vinse il campionato di eccellenza.
Per due anni lei rimane fermo, immagino che non siano stati anni facili vista la sua passione e dedizione per questo sport, come ha vissuto questi due anni?
Sono stato due anni un po’ difficili, soprattutto mentalmente, non ero tranquillo per motivi familiari.
Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse?
il calcio è la mia vita e la mia passione, a volte guardo le partite di basket e di tennis.
Nella squadra che ruolo ricopre, mi spiego meglio è uno che sprona i suoi compagni a dare il massimo oppure mantiene un profilo basso?
Essendo molto timido non sprono i miei compagni prima del match, ma quando stiamo in campo cerco di aiutare e dare coraggio ai miei compagni, non sono un ragazzo che cerca di litigare con l’avversario anzi il rispetto per me è molto importante se ricevo o faccio un fallo chiedo scusa e ci diamo la mano e come si dice: lì finisce.
Lei gioca nel ruolo di?
Quando ero piccolo ho iniziato come esterno di attacco, poi una volta il mister della scuola calcio, questo successe all’ultimo anno, mi fece provare il ruolo di mezzala di centrocampo, e da quel momento non h mai cambiato.
Si ricorda il suo goal più bello?
Il gol più bello lo feci ad Ercolano in serie D contro il Manfredonia di Michele pazienza ex giocatore del Napoli. Eravamo sullo 0-0 all’88º minuto, purtroppo l’arbitro decise di annullarlo, perché presi la traversa superando la linea della porta. L’arbitro non aveva visto l’azione visto che stava un po’ lontano, specificò che la palla non era entrata. il gol più bello, però, l’ho fatto domenica scorsa in finale di playoff contro la Sanità, un eurogol.
Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando)?
Di pregi e di difetti ne ho tanti, un mio pregio riguarda il mio tiro, sono preciso e ho molta potenza. Un piccolo difetto è che sono molto timido e di pochissime parole.
A proposito della juniores cup che cosa ci vuol dire – tra l’altro lei ci ha permesso di pubblicare alcune foto -?
Nel 2016 a Catanzaro feci il torneo delle regioni che la mia squadra che rappresentava la regione Campania, sfortunatamente uscimmo ai quarti di finale, successivamente nel 2017 a Viareggio ho vinto il torneo Juniores Cup con tutte le squadre delle regioni di Italia, noi rappresentavamo la regione Campania.
Un giocatore che lei ammira tantissimo?
Un po’ di tempo fa giocava il grande Wesley Sneijder dell’Inter visto che non gioca più da tempo attualmente ammiro molto Nicolò Barella giocatore dell’Inter, gran piede e si inserisce negli spazi con precisione.
Famiglia e amici quanto sono importanti per lei?
Ho un bambino di 9 mesi che mi ha cambiato completamente la vita, per lui e per mia moglie darei la mia vita, sono loro che mi danno la forza per andare avanti ogni mio successo lo dedico tutto a loro. C’ è stato un periodo (molto lungo) dove mio padre ci è mancato per tanti anni da casa per fare sacrifici e non farci mai mancare nulla un padre nella famiglia è un eroe, per noi è un grande pilastro, detto ciò e io e i miei due fratelli più piccoli siamo stati con nostra mamma e nostra nonna che ci hanno cresciuti da sole, gliene sarò grato a vita.
Ora fortunatamente siamo tutti uniti a casa, di amici ne ho pochissimi, ma quei pochi che ho sono molto importanti.
Domani lei riceve una chiamata da un club estero, parte con la sua famiglia, senza pensarci due volte, oppure decide di rifletterci con calma?
Se ricevessi una chiamata sicuramente ci rifletterei con calma e con mia moglie. Se poi decidessi di partire mia moglie e mi figlio verrebbero con me, fosse anche in capo al mondo, perché se ho loro nella mia vita ho tutto.
Ultima domanda: a chi vorrebbe dedicare questa intervista?
Quest’intervista la dedico alla mia famiglia e alla Real San Giovannese, in particolare al presidente Pasquale che quest’anno sia io che lui ci siamo presi una bella soddisfazione sperando che questo progetto ci possa portare in alte categorie.
31 maggio 2023
(Tutti i diritti riservati)
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