SEZIONE SPORT
Paolo Radi intervista
FRANCESCO
MINNITI
Francesco Minniti è un giocatore di calcio nato a Reggio Calabria.
Inizia la scuola calcio all’età di 7 anni, la scuola calcio si chiamava Reggio 2000, fa tutta la trafila, primi calci, pulcini, esordienti e giovanissimi!
All’età di 12 anni quando fa gli esordienti disputa un torneo a Montecatini “eravamo 700 ragazzi alla fine del torneo c’ era la buonanima di Valcareggio il selezionatore della Nazionale praticamente su 700 ragazzi ne sceglie 16 e tra quei 16 ragazzini c’ ero io” fu una soddisfazione immensa fecero l’amichevole con la Croazia vincendo 3-1!
Poi sempre all’età di 13 anni disputano con i migliori ragazzi d’Italia uno stage a Genova su 300 bambini alla fine vince come: il miglior giocatore.
Da qui inizia una vera e propria asta di calcio mercato all’età di 14 anni lo volevano tutte le migliori squadre d’Italia, Milan, Juve, Inter, Roma, Lazio, Torino, Atalanta e quelle di bassa serie che nemmeno le nominiamo, deve scegliere e sceglie l’Atalanta, allora nel 2004 era il miglior settore giovanile d’Italia.
Al primo anno Giovanissimi Nazionali vince lo scudetto e vinse la finale contro la Lazio per 4-2! Sempre in quell anno disputano il torneo Gaetano Scirea dove c’erano le migliori squadre d’Europa e vincono contro Real Madrid, il Barcellona, infine nella finale del torneo vincono contro il Torino ai rigori.
L’anno dopo l’Atalanta scese in serie B e quindi fu costretta a dimezzare la foresteria.
Deve fare allievi regionali quindi ha tanto mercato, così viene richiesto dalla Reggina Calcio allora in serie A, viene mandato in prestito con diritto di riscatto a favore della Reggina. L’’anno dopo la Reggina lo acquista. A Reggio anziché giocare con gli allievi regionali disputa con gli allievi Nazionali praticamente giocando con quelli di 1 anni più grandi. Disputa 30 presenze, la Reggina l’anno dopo lo acquistò inserendolo nell’ affare con Rolando Bianchi, praticamente è stato acquistato insieme a Rolando Bianchi!
Poi da quel momento inizia la trafila alla Reggina fa 2005-2006 allievi Nazionali, 2006-2007 Primavera, 2007-2008 Primavera e anche qui viene scelto dal tecnico Nevio Orlandi con quelli di un anno più grandi per disputare le finali Nazionali. Viene pure contatto dal club londinese West Ham, ma decide di declinare l’offerta.
Nel giro della Primavera si allena spesso con la prima squadra, praticamente ero pronto a firmare il contratto da professionista solo che ebbe un brutto infortunio al ginocchio, si ruppe il crociato e il menisco; quindi la Reggina non crebbe più nelle sue potenzialità pensando che non potesse tornare quello di prima.
Ovviamente non si fermò, si opera e si riprende dall’ infortunio. L’ anno dopo all’età di 19 anni venni ingaggiato dalla Salernitana, fa un anno praticamente il procuratore e il direttore che mi avevano scelto furono coinvolti nello scandalo Calciopoli, si ritrovò fuori dal giro senza neanche accorgersi, ci dice: “è stata come una doccia gelata! “
Dall’ all’età di 20 gli capitò forse l’opportunità della vita: venne chiamato in serie A in Slovenia al Mura 05. Ci rimane 6 mesi, furono i mesi più duri della sua vita, perché non riuscì ad ambientarsi. Quindi ritorna in Italia e inizia a giocare in serie D: Milazzo 2010, Hintereggio 2011-2012-2013-Interpiana 2014, Palmese 2015 e poi in eccellenza locale 2016. Nuovamente in serie D nel Messina calcio 2017!
Come prima domanda le voglio fare questa, leggendo la sua carriera non posso che complimentarmi con lei, è arrivato dove pochi arrivano, immagino che lei si senta soddisfatto?
Sì, guarda nella mia carriera calcistica di soddisfazioni me ne sono tolte davvero tantissime, già aver fatto circolare il mio nome in giro per l’Italia e non solo, è motivo di orgoglio ovviamente non ho nulla da rimproverarmi certo con la testa di oggi e con la consapevolezza di tutto quello che c’è dietro il calcio sicuramente avrei detto la mia in altri palcoscenici!
Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?
Beh che dire l’ho scoperto sin da piccolo facevo la media di 3/4 partite al giorno vivevo solo di questo, ovviamente all’età di 14 anni ho capito che forse sarebbe diventato un sogno realizzabile!
I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”
Guarda i miei genitori mi hanno seguitò dappertutto, mi hanno sempre detto che sarebbe giusto che io studiassi e che completassi gli studi, ma sarebbe stato importante che io inseguissi il mio sogno.
Giovanissimo decide di militare nell’Atalanta, come mai scelse questa squadra?
Scelsi l’Atalanta perché era il miglior settore giovanile d’ Italia e quindi sarebbe stata la migliore squadra che mi avrebbe potuto potesse aiutare a crescere calcisticamente parlando.
Lei era un ragazzino, se mi permette, riuscii ad ambientarsi subito, oppure ci volle del tempo?
All’inizio feci un po’ fatica, ma giusto perché venivo dal sud e quindi ero visto con un occhio diverso, subito sono riuscito a mettere le cose al proprio posto e mi sono trovato bene! In foresteria eravamo una famiglia si stava davvero bene non ci mancava niente.
Altra avventura: la Reggina. Lei ottiene dei grandi successi, un infortunio però fu fatale per la sua carriera. Si ricorda in che occasione avvenne?
Alla Reggina si è strutturato gran parte del mio percorso a livello giovanile e anche qui soddisfazioni su soddisfazioni come già detto precedentemente.
Purtroppo però all’età di 19 anni ho avuto un brutto infortunio in allenamento, mi sono rotto crociato e menisco e siccome era l anno che dovevo firmare il contratto da professionista con la Reggina, loro non hanno più creduto in me, mi trovai fuori dal progetto.
Che cosa pensò pochi giorni dopo che successe quel fatto?
Ovviamente non mi sono abbattuto perché non ero l’ultimo arrivato, ricominciai dalla Salernitana e come ho detto precedentemente è successo quello che è successo.
Altra esperienza importante a 20 anni, va a giocare in Slovenia in serie A, furono 6 mesi molto duri, come mai non riuscì ad ambientarsi?
Dopo la Salernitana ho fatto un’esperienza importantissima in Slovenia in serie A al Mura 05, però purtroppo qui non mi sono ambientato sia per il clima sia per tutti gli altri aspetti. Si respirava aria fredda in tutti i sensi, io sono un ragazzo molto solare e quindi non ce l ‘ho fatta e tornai in patria.
A mente fredda rifarebbe quello che ho fatto oppure se potesse tornare indietro non farebbe la scelta di ritornare a casa dopo 6 mesi?
Ad oggi direi che rifarei tutto quanto, ma non sarei tornato mai a Reggio alla Reggina, sarei rimasto su al nord dove c’è più visibilità e sicuramente avrei fatto un altro tipo di carriera. Purtroppo non si vive di passato, ma di presente e credimi sono stra-orgoglioso di tutto quello che ho fatto.
Lei poi ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più legato?
Non c’è una squadra in particolare perché ovunque io abbia giocato ho avuto amici in tutti i posti, ma se dovessi menzionarne una direi il Messina.
Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse?
Sì, sono un tipo molto sportivo mi piace il padel e mi sta affascinando molto la pallavolo, non pensavo.
Perché tutti provano a diventare calciatori? Che cosa gli attira, più la fama o i soldi?
Credo che la prima cosa che pensa uno quando fa il calciatore sono i soldi poi viene la fama.
Si ricorda il suo goal più bello?
Il gol più bello lo feci quando ero alla Reggina segnai da centrocampo una botta finita sotto l’incrocio erano 40 metri. La partita era Reggina contro Acireale allievi nazionali.
Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando)
Come pregio le posso dire che sono stato ammirato sempre per la mia tecnica e la mia visione di gioco, il difetto è che non amavo tanto correre preferivo far correre il pallone.
Uno con la sua esperienza sarebbe un ottimo allenatore, come mai ha deciso di non farlo?
Ci stavo pensando, ma credo che per il mio temperamento non sarebbe facile farlo.
Lei è stato, oppure direi, è un giocatore, visto che è molto giovane, che ha vinto importanti trofei, quanto conta l’essere costanti negli allenamenti e quanto conta nascere con questa dote: che è quella di saper calciare?
Credo che prima di tutto bisogna avere la dote senza quella non fai niente, ovviamente l’allenamento è la base di tutto, in base a come ti alleni giochi la domenica, in conclusione devi stare sempre sul pezzo appena abbassi la guardia sei perso.
Famiglia e amici quanto sono importanti per lei?
Guarda per me la mia famiglia è un punto fermo, qualsiasi cosa per me loro ci devono essere! Ovviamente anche i miei amici hanno una certa importanza nella mia vita, anche se i veri amici per me si contano con le dita delle mani, purtroppo la vita ti fa capire tante cose.
Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato?
Un sogno che vorrei che si realizzasse e farmi al più presto una famiglia!
10 Marzo 2023
(Tutti i diritti riservati)
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