SEZIONE SPORT
Paolo Radi intervista
FELICE
PICCIRILLO
Felice Piccirillo è direttore sportivo della società calcistica Terzigno 1964 e così si presenta:
Mi chiamo Felice Piccirillo, sono nato a Napoli il 28 ottobre del 1989.
Sono un ragazzo che ha iniziato la mia breve carriera calcistica come tutti i ragazzini girando per varie scuole calcio, poi all’ età di 14 anni vado a giocare con il Sorrento giovanili allora in serie D.
Proseguo poi con la Juniores del San Giorgio Calcio eccellenza per poi fermarmi e dedicarmi agli studi e alla mia carriera come intermediario assicurativo.
Diplomatomi conseguo un master come intermediario assicurativo aprendo nel 2015 la mia agenzia assicurativa. All’età di 24 anni mi rimetto in gioco prima in terza categoria con una squadra di San Giorgio a Cremano per poi passare l’anno successivo in prima categoria con il Barca Ercolanense, finito l’anno calcistico gioco due anni sempre in prima categoria con la United Portici per finire la mia breve carriera nel 2016 con la Stella, splendente squadra di Sant’ Anastasia.
Venendo da una famiglia che viveva di calcio soprattutto per mio fratello minore dove ha fatto carriera di tutto rispetto tra giovanili del Napoli calcio e tanta serie C, D ed Eccellenza, mi sono fatto conoscere da gli addetti hai lavori come intenditore di calcio. Nel 2020 arriva la chiamata del San Sebastiano calcio come direttore sportivo riuscendo a compiere una salvezza storica, dopo due anni con la medesima squadra a dicembre passo con il Terzigno squadra storica con una società fantastica con tifosi straordinari dove mi chiedono di ripetere il miracolo fatto l’anno prima salvando la squadra presa a 9 punti fatti nel girone di andata.
Ora siamo terzultimi e stiamo provando a fare una scalata sperando che ci permetta di salvarci. Se ci riusciremo potrò dire di aver fatto un’altra impresa calcistica.
Come prima domanda le voglio fare questa: lei ci ha detto che il Terzigno calcio è una società fantastica, e che ha dei tifosi fantastici, ci potrebbe dire di più a riguardo?
Attualmente io sono andato da loro a dicembre prendendo una squadra a 9 punti ultima in classifica, ora mancano 5 partite e siamo quart’ ultimi a 3 punti dalla salvezza.
Stiamo facendo qualcosa di miracoloso e speriamo che riusciremo nell’ impresa. La società è formata da tante brave persone e soprattutto che vogliono fare calcio come il direttore tecnico Giovanni Casillo e il direttore generale Gennaro Bianco persone squisite, inoltre menziono il sindaco Francesco Ranieri che è sempre vicino per poi passare alla splendida tifoseria dove con me si è creata la giusta alchimia. Sono dei ragazzi fantastici che ci seguono e ci supportano su qualsiasi campo. Il Terzigno è una società storica che ha militato in serie D ed io la promessa che voglio fare a questi fantastici tifosi è che farò di tutto per non farla retrocedere. Per l’anno prossimo ho un obiettivo: cercare di salire nelle categorie più alte, perché è lì che merita la squadra.
Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?
Il calcio è stato sempre dentro di me avendo mio padre che è un ex capo ultras della curva del Napoli le lascio immaginare… noi abbiamo mangiato pane e pallone e poi ho seguito mio fratello nella sua lunga carriera calcistica divisa tra giovanili del calcio Napoli tanta serie C e serie D e ora è qui con me al Terzigno a darmi una mano come calciatore.
I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”
Come calciatore non ho fatto carriera, ma mi sono divertito, ho fatto un po’ di settori giovanili e poi ho smesso per dedicarmi allo studio e al mio lavoro attuale che è: l’intermediario assicurativo. Poi all’età di 24 anni ho sono di nuovo sceso in campo: in prima categoria con lo United Portici, Barca, Ercolanese e Stella Splendente Sant’ Anastasia, infine mi sono dedicato a fare il direttore sportivo.
Nel 2020 avviene la svolta viene chiamato come direttore sportivo per la San Sebastiano Calcio, che tipo di esperienza è stata?
Mi chiamò il presidente voleva che portassi mio fratello. Mi disse: “Mi dai una mano a portare tuo fratello qui al San Sebastiano? Abbiamo un nuovo progetto e vorremmo come calciatore tuo fratello. Quando andai a parlare con il presidente Saverio Ardolino nonché mio collega assicurativo, mi chiese se mi sarebbe piaciuto stare vicino alla squadra come Team Manager. Sono vicino alla squadra diciamo sino a dicembre come esterno. Poi mi hanno chiesto se volessi fare il direttore sportivo prendendo una squadra che era penultima per portarla alla salvezza. Poi ricevo una chiamata dal Terzigno durante l’anno in corso, però per varie vicissitudini decido di rimanere ho deciso di rimanere al San Sebastiano quando poi a dicembre mi richiama di nuovo il Terzigno e essendo una squadra importante ho deciso di accettare la loro proposta.
Adesso è direttore sportivo della Terzigno 1964, so che è molto legato a quest’ambiente, quali sono i motivi?
Mi lega l’amore per la squadra, per la propria maglia, è una città che sogna in grande, una città che vive di calcio, io che sono giovane come direttore mi piace sognare insieme ai tifosi. Si è creata subito un’alchimia tra la squadra, i tifosi e la società. Vorremmo sognare tutti assieme anche categorie superiori perché questa città lo merita, e lo meritano gli ultras.
L’anno scorso avete fatto una bella rimonta, quali sono stati i motivi principali?
Ti posso dire che l’anno presi il San Sebastiano che era una squadra demotivata, non aveva voglia, che era stata cambiata totalmente, l’anno scorso con i play out abbiamo fatti risultati e a mantenere la categoria.
Quando vede giocare un ragazzo che cosa la colpisce di più, oppure che cosa dovrebbe colpirla maggiormente?
Direi la prima cosa è la testa, la testa e l’essere uomo, se non hai la testa a calcio non puoi giocare, prima viene la testa e poi le qualità, tutto guardano le qualità, ribadisco che prima ci sono altre qualità.
Che rapporti ha con gli allenatori e i presidenti di club?
Come rapporto con gli allenatori, ti posso dire che oggi al Terzigno abbiamo il mister Michele Califano, ci sentiamo tutti i giorni, è una persona preparata, una persona perbene, ma soprattutto è un grande amico, ho istaurato un rapporto di fiducia reciproca, e nei progetti futuri lo voglio come allenatore.
Il suo più grande difetto e il suo più grande pregio, come direttore sportivo è ovvio?
Ti posso dire che dovrei contare fino a 10, questo perché sono impulsivo, è la voglia di fare bene, è l’amore per il calcio che mi porta, il pregio è che riesco a creare un gran rapporto con la dirigenza, con gli allenatori, e con la squadra. Sono un ragazzo che si è fatto da solo e che riesce ad ottenere dai calciatori il meglio.
Ultima domanda: un sogno per il futuro?
Ti posso dire che ho tutto, ho un lavoro, un’azienda, ho un’agenzia assicurativa da 10 anni, ho una splendida famiglia, con mia moglie e mia figlia, per il momento penso solo a fare bene al Terzigno, e magari l’anno prossimo a fare una squadra che ci potrà fare il salto di qualità,
15 03 2023
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