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sabato 15 febbraio 2025

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

  

ENZO

ANTONACCI

 



Enzo Antonacci è un giocatore di calcio di Bari di 27 anni, ruolo difensore, noi gli abbiamo rivolto qualche domanda. 

 

 

 


La prima domanda che le voglio fare è la seguente come sta andando la stagione nel club: Virtus Mola Calcio?

 

La stagione sta andando abbastanza bene. Abbiamo un obbiettivo da raggiungere è il percorso è quello giusto!



 




Abbiamo saputo che lei fra qualche giorno subirà un intervento al ginocchio, quanto tempo starà fuori dal campo e come sta vivendo questo periodo?

 

Per me la  stagione è finita. L’ho  presa di petto questa notizia, pronto a tornare più affamato di prima.

 

Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

L’amore per questo magnifico sport è nato per strada con tutti i miei amici d’infanzia, a Corso Mazzini e gli  stradoni sono abbastanza grandi per giocare partite da Champion!

 






I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

I miei genitori hanno cercato sempre di darmi un equilibrio tra calcio e scuola, ma ero portato solo a calcare campi da calcio!

 

Com’è iniziata la sua carriera, mi spiego meglio ha frequentato qualche scuola calcio della sua città?

 

A livello giovanile sono stato poco e niente su Bari, sono cresciuto nel settore giovanile del Matera calcio.

 

Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più   legato? 

 

Sono tutte squadre che mi hanno dato tanto sotto tanti punti di vista.


 




Ad un certo punto lei va a militare nella Virtus Bolzano, una città per tanti motivi molto diversa da Bari, come si è trovato in quell’ambiente?

 

Bolzano? Bellissima città ci ritornerei sempre!

 

Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 


Sono un amante quasi a 360 gradi dello sport, mi piace il tennis, lotte in gabbia e la boxe.

 

Grandi discussioni con i mister le ha avute, le sta avendo oppure ha sempre accettato e accetta le decisioni con serenità?

 

Fortunatamente non mi sono mai successi screzi con i  vari allenatori che ho incontrato, anche perché all’inizio della conoscenza stabilire un piano di dialogo, di  fiducia e di rispetto sia la base di qualsiasi rapporto sia calcistico che privato!

 

Generalmente che ruolo ha all’interno del gruppo, mi spiego ascolta i consigli dei compagni, discute serenamente con loro, oppure tende a imporre la sua volontà?

 

Sono un ragazzo che vivo per lo spogliatoio pronto ha mettermi in prima linea per difenderli. Come detto prima sono molto propenso al dialogo quindi ascolto, poi ovviamente avendo qualche briciola di esperienza in più sui giovani cerco di indirizzarli sulla strada giusta, anche perché gli errori che potrebbero fare loro sono stati già fatti da noi “veterani”.



 




Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando) ?

 

Pregio? Tanto generoso, difetto? Prima ero molto più istintivo.

 

Lei è giovane, ma se avesse la possibilità di tornare indietro, cambierebbe qualcosa, oppure è soddisfatto di dove è arrivato sino ad ora? 

 

Si dice che non bisogna avere rimpianti, ma io qualche modifica nel passato la farei.

 

Se domani lei ricevesse una telefonata da un club estero, accetterebbe immediatamente, oppure ci rifletterebbe per qualche giorno, o non partirebbe proprio?

 

Amo le sfide! Quindi se ci sarebbero i presupposti perché no. Partiamo!

 

Lei è nato a Bari che cosa rappresenta questo luogo per lei?

 

Bari con il passare del tempo è diventata sempre più grande anche grazie al turismo, è una città che tutti dovrebbero visitare, inoltre il cibo è ottimo!

 

Famiglia e amici quanto sono importanti per lei?

 

Essere circondati da persone che ti amano è fondamentale, perché non fanno altro che aiutarti a vivere serenamente, quindi sono abbastanza importanti.

 

Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Vestire la maglia della mia città, il sogno di qualsiasi barese !


 




A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

 A mia figlia, è tutta la mia vita.

 

Grazie 


16 02    2025

 

(Tutti i diritti riservati) 


lunedì 10 febbraio 2025

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

FRANCESCO

MARIANI

 

 

    

 


 

 



Francesco Mariani, di Napoli ha 26 anni ed è un giocatore   di calcio, così si presenta: 


Inizio la carriera all’ Aversa Normanna facendo i giovanissimi nazionali, poi dopo qualche anno sempre ad Aversa mi convocano in prima squadra ed esordisco a 16/17 anni in serie D rimanendoci per due anni.

 

Successivamente milito per metà stagione in Eccellenza tra Puteolana e Ottaviano prima di allontanarmi dal calcio per due anni e riprendere a giocare nel Lazio dove sono tuttora.  Ho giocato nella Castelnuovese, nel Palombara e ora sono al Moricone (prima categoria girone D) tanti   sono i goal realizzati”.

 

 

 


La prima domanda che le voglio fare è la seguente: come sta andando questa stagione al club Moricone?

 

Sta andando bene è iniziata molto bene portando ottimi risultati personali e di squadra. 



 




Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

Lo è sempre stata fin da piccolo che ho iniziato a giocare e qualcosa che non si può spiegare.

 

I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

I miei genitori hanno fatto di tutto per me e per aiutarmi nel mio percorso. 

 






Lei ha giocato per diverso tempo nell’Aversa, che cosa mi sa raccontare di questa esperienza?

 

È stata una bellissima esperienza personale e la squadra in cui sono cresciuto sia di età che a livello calcistico arrivando a giocare in una categoria improntate come la serie D. 



 




Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 

 

Non seguo nessuno sport come il calcio, ma mi piacciono molto anche gli sport da combattimento.

 

Lei gioca nel ruolo di? 

 

Attaccante.

 

Si ricorda il suo goal più bello?

 

Ci sono tanti goal, ma il più bello sarà il prossimo. 



 




Grandi discussioni con i mister le ha avute , le ha, oppure ha sempre accettato, e accetta  le decisioni con serenità?

 

Vabbè, nel calcio le discussioni ci sono, ma con la giusta maturità si cerca di dialogare e così  far capire le proprie idee.

 

Generalmente che ruolo ha all’interno del gruppo, mi spiego ascolta i consigli dei compagni, discute serenamente con loro, oppure tende a imporre la sua volontà?

 

Cerco di essere uno di quei giocatori che aiuta il compagno di squadra per farlo esprimere al meglio nelle prossime partite. 

 

Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando) 

 

Pregio: gioco serenamente in campo cercando di dare il massimo difetto: sono un po’ egoista. 

 






Se avesse la possibilità di tornare indietro, cambierebbe qualcosa, oppure è soddisfatto di dove è arrivato sino ad ora? 

 

Cambierei la costanza negli allenamenti e il riuscire ad arrivare quanto più in alto possibile a livello personale.

 

Un giocatore che lei ammira tantissimo? 

 

Certamente ci sono tanti giocatori, ma quello al quale mi ispiravo sin da piccolo era Francesco Totti. 

 

Che consigli darebbe a un giovane che volesse intraprendere la carriera da calciatore?

 

Di mettercela sempre tutta in ogni cosa che si fa, anche le cose più banali e gli allenamenti più semplici, e poi di crederci sempre!

 

Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Beh essere chiamato da una squadra di calcio importante. 

 

Penultima domanda, se dovesse ricevere un’importante telefonata da un club estero, se la sentirebbe di accettare l’offerta e trasferirsi con la sua famiglia? 

 

Certamente.

 






A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

La dedico alla mia famiglia e a tutte le persone che credono in me.

 

Grazie 

 

11   02   2025

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

domenica 2 febbraio 2025

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

STEFANO

CARTA

 

     




Stefano Carta, campano, è stato un calciatore ora è un direttore sportivo. Questa la sua carriera: 

 

Giovanili, nel Sora, San Nicola Calcio, promozione; Casertana, serie D; Campobasso, serie D; Venafro, serie D; Bojano, serie  D; Petacciato, Eccellenza, (vinco il  campionato e andiamo in serie D); Avezzano, serie D; Pescina  Valle  Del Giovenco, Eccellenza; Venturina, Promozione; Gladiator, Eccellenza; San Nicola Calcio, 1° categoria; (7 anni da capitano); San Marco Evangelista, 1° categoria, (vinco il  campionato).

 

Direttore Sportivo:

3° categoria; Academy san Nicola, campionato vinto; 2° categoria; = Academy San Nicola campionato vinto; attualmente sono sempre all’Academy San Nicola in 1°categoria.

 

 

 

 


Come prima domanda le voglio fare questa, come sta andando l’attuale stagione calcistica con l’Academy San Nicola?

 

L’Accademy San Nicola si è sempre basata sul settore giovanile, tre anni fa il presidente ha deciso anche di far nascere la prima squadra, così per forza di cose siamo partiti con il campionato di terza categoria. Subito siamo passati alla prima categoria. L’anno scorso abbiamo fatto un campionato con i play off in prima categoria. 

 

Quest’anno siamo partiti con la volontà di vincere il campionato e salire in promozione. Avevano istituito un certo tipo di squadra, però prima che la stagione partisse sono sorti dei problemi, non avevamo la struttura e non ci potevamo allenare. Gli orari non erano consoni per i nostri giocatori e abbiamo dovuto togliere la squadra di mezzo. Noi il campionato di terza categoria l’abbiamo potuto fare a San Nicola perché il campo era agibile per la terza categoria, invece abbiamo giocato sia la seconda categoria che la prima in altri campi perché la nostra struttura non era agibile. Così abbiamo dovuto giocare a Casera, anche se il paese di San Nicole è vicinissimo alla città. 

 

La tifoseria voleva che giocassimo a San Nicola, però il presidente ha ripensato sulle decisioni passate e ha deciso di non perdere il titolo decidendo di mettere su la squadra una settimana prima del campionato. Il mercato era chiuso e non avendo budget ho dovuto prendere i giocatori da altre squadre, ho fatto una certa selezione. Ovviamente quest’anno stiamo facendo un campionato da salvezza, è chiaro che le ambizioni erano altre, ma stiamo mantenendo il titolo. Abbiamo molti giovani e stanno facendo delle belle partite.



 




Siete partiti dalla terza categoria e ora siete arrivati alla prima, qual è il segreto del vostro successo?

 

Posso dirti il settore giovanile, la rosa è molto ampia. Il settore ci sta aiutando molto in prima squadra, sabato ad esempio hanno giocato, due del 2007, due del 2006, e tre del 2005.

 


 




Quando è nata la passione per il calcio? 

 

La mia passione per il calcio è nata quando avevo 5 anni, i miei genitori fecero tanti sacrifici per portarmi ovunque, tanti sono i tornei che ho disputato un torneo che mi ricordo è quello che disputai a Potenza, erano 32 squadre e io con la mia squadra il Casapulla lo vincemmo. Tra le tante squadre ricordo l’Empoli, il Foggia, per quel che concerne le squadre estere menziono il Levski Sofija  e  il Kosice la squadra Slovacca con cui vincemmo la finale.

 

 

Ha giocato in diverse squadre ottenendo in alcuni casi grandi successi, c’è una squadra che lei ricorda con particolare affetto?

 

All’età di 14 anni ho esordito in promozione, con la squadra del mio paese San Nicola La Strada che è alle porte della Reggia di Caserta, fu un’annata con tanti infortunati nella prima squadra, io esordì in promozione all’età di 14 anni, nello stesso anno facevo anche il campionato di allievi regionali, in un anno feci 42 goal, non passai inosservato perché mi vide e venni seguito tutto l’anno dall’allenatore della Casertana ex giocatore  del Foggia di Zeman, tra l’altro ex capitano Nuccio Onofrio Barone, un giocatore che ha giocò diversi anni in serie B. Nuccio Onofrio Barone è stato il primo allenatore in serie D. Non era neanche fuori quota e mi volle alla Casertana, feci Juniores nazionali e serie D con la Casertana, la squadra andò incontro al fallimento, così l’anno dopo andai con il Campobasso in D, diverse furono le annate in D: Venafro, Boiano, Pescina, Avezzano, in Eccellenza ho giocato con il Gladiator e poi per 7 anni ho militato con il San Nicola come capitano.

 


 




Ad un certo punto decide di diventare Direttore Sportivo, non ha mai pensato di diventare allenatore?

 

Questo è il mio quarto anno da direttore sportivo, come ti dissi iniziai con il campionato il terza categoria, per quanto riguarda la quarta squadra in quanto il settore giovanile esisteva già, fu il presidente a dirmi se volevo diventare direttore. Quest’anno stiamo facendo il campionato di prima con l’obiettivo salvezza. In conclusione questo ruolo mi piace tantissimo, anche se il calcio giocato mi manca.

 


Per chi non la conosce bene come si svolge la sua giornata lavorativa?

 

Dal lunedì al venerdì sono in ufficio, lavoro con l’azienda Conad, l’orario è 8:30 – 13:00, e poi dalle 14:00 alle 17.15, sabato e domenica non lavoro mai e mi dedico al calcio, pure durante la settimana, inoltre visto che sono istruttore calcio lavoro dalle 18:00 in poi

 


Lei è da tre ani all’Academy San Nicola, che cos’ha questo club di così particolare? 

 

Per quanto riguarda la prima squadra ti posso dire che mi trovo benissimo, anche perché il presidente è una persona eccezionale, direi i due presidenti sono persone eccezionali, inoltre con loro ho un rapporto extracalcistico, inoltre mi trovo benissimo sia a livello del settore giovanile, sia a livello di prima squadra.



 




Di un giocatore cos’è che la colpisce particolarmente?

E invece la miglior qualità che deve avere un allenatore, secondo il suo punto di vista quale dev’essere?

 

Non c’è un qualcosa che mi colpisce di un giocatore, dipende dai ruoli, per esempio dal punto di vista offensivo, mi piace il giocatore che possiede estro, qualità che saltano bene l’uomo, che crea superiorità numerica e poi mi piacciono i giocatori molto concreti, non quelli che “saltano, saltano” sono innamorati del pallone ma che non concretizzano mai. Per quel che concerne il reparto difensivo mi piace quel giocatore che abbina tecnica, eleganza e tecnica calcistica, quello che riesce a leggere la giocata, che è leader. Ribadisco non ci sono caratteristiche particolari, però ho un po’ di presunzione perché sono sicuro dei miei mezzi e delle mie capacità, il giocatore lo so riconoscere guardando bene anche una sola partita.

 

Diciamo che sono portato per essere un allenatore, se ti devo dire la verità mi piace molto fare l’istruttore calcio perché mi piace lavorare molto con i ragazzi. Quello che mi soddisfa maggiormente è l’essere un direttore sportivo.

 

 

Se domani dovesse ricevere un’offerta, per fare il direttore sportivo per un club estero, accetterebbe subito, ci penserebbe qualche giorno oppure rifiuterebbe?

 

Ho avuto diverse offerte anche di categoria superiore, ma sono legato molto a questo club e vorrei arrivare in alto con questa società. In quanto ai club esteri non pensano che mai arriveranno, ma nella vita mai dire mai, se dovesse arrivare le valuterò assieme alla mia famiglia.

 






Che promessa si sente di fare ai tifosi del club?

 

Che farò di tutto affinché la squadra possa essere una categoria superiore l'anno prossimo.

 

 

 

 

 

 Grazie 

 

02  02   2025 

 

(Tutti i diritti riservati)