SEZIONE SPORT
Paolo Radi intervista
STEFANO
CARTA
Stefano Carta, campano, è stato un calciatore ora è un direttore sportivo. Questa la sua carriera:
Giovanili, nel Sora, San Nicola Calcio, promozione; Casertana, serie D; Campobasso, serie D; Venafro, serie D; Bojano, serie D; Petacciato, Eccellenza, (vinco il campionato e andiamo in serie D); Avezzano, serie D; Pescina Valle Del Giovenco, Eccellenza; Venturina, Promozione; Gladiator, Eccellenza; San Nicola Calcio, 1° categoria; (7 anni da capitano); San Marco Evangelista, 1° categoria, (vinco il campionato).
Direttore Sportivo:
3° categoria; Academy san Nicola, campionato vinto; 2° categoria; = Academy San Nicola campionato vinto; attualmente sono sempre all’Academy San Nicola in 1°categoria.
Come prima domanda le voglio fare questa, come sta andando l’attuale stagione calcistica con l’Academy San Nicola?
L’Accademy San Nicola si è sempre basata sul settore giovanile, tre anni fa il presidente ha deciso anche di far nascere la prima squadra, così per forza di cose siamo partiti con il campionato di terza categoria. Subito siamo passati alla prima categoria. L’anno scorso abbiamo fatto un campionato con i play off in prima categoria.
Quest’anno siamo partiti con la volontà di vincere il campionato e salire in promozione. Avevano istituito un certo tipo di squadra, però prima che la stagione partisse sono sorti dei problemi, non avevamo la struttura e non ci potevamo allenare. Gli orari non erano consoni per i nostri giocatori e abbiamo dovuto togliere la squadra di mezzo. Noi il campionato di terza categoria l’abbiamo potuto fare a San Nicola perché il campo era agibile per la terza categoria, invece abbiamo giocato sia la seconda categoria che la prima in altri campi perché la nostra struttura non era agibile. Così abbiamo dovuto giocare a Casera, anche se il paese di San Nicole è vicinissimo alla città.
La tifoseria voleva che giocassimo a San Nicola, però il presidente ha ripensato sulle decisioni passate e ha deciso di non perdere il titolo decidendo di mettere su la squadra una settimana prima del campionato. Il mercato era chiuso e non avendo budget ho dovuto prendere i giocatori da altre squadre, ho fatto una certa selezione. Ovviamente quest’anno stiamo facendo un campionato da salvezza, è chiaro che le ambizioni erano altre, ma stiamo mantenendo il titolo. Abbiamo molti giovani e stanno facendo delle belle partite.
Siete partiti dalla terza categoria e ora siete arrivati alla prima, qual è il segreto del vostro successo?
Posso dirti il settore giovanile, la rosa è molto ampia. Il settore ci sta aiutando molto in prima squadra, sabato ad esempio hanno giocato, due del 2007, due del 2006, e tre del 2005.
Quando è nata la passione per il calcio?
La mia passione per il calcio è nata quando avevo 5 anni, i miei genitori fecero tanti sacrifici per portarmi ovunque, tanti sono i tornei che ho disputato un torneo che mi ricordo è quello che disputai a Potenza, erano 32 squadre e io con la mia squadra il Casapulla lo vincemmo. Tra le tante squadre ricordo l’Empoli, il Foggia, per quel che concerne le squadre estere menziono il Levski Sofija e il Kosice la squadra Slovacca con cui vincemmo la finale.
Ha giocato in diverse squadre ottenendo in alcuni casi grandi successi, c’è una squadra che lei ricorda con particolare affetto?
All’età di 14 anni ho esordito in promozione, con la squadra del mio paese San Nicola La Strada che è alle porte della Reggia di Caserta, fu un’annata con tanti infortunati nella prima squadra, io esordì in promozione all’età di 14 anni, nello stesso anno facevo anche il campionato di allievi regionali, in un anno feci 42 goal, non passai inosservato perché mi vide e venni seguito tutto l’anno dall’allenatore della Casertana ex giocatore del Foggia di Zeman, tra l’altro ex capitano Nuccio Onofrio Barone, un giocatore che ha giocò diversi anni in serie B. Nuccio Onofrio Barone è stato il primo allenatore in serie D. Non era neanche fuori quota e mi volle alla Casertana, feci Juniores nazionali e serie D con la Casertana, la squadra andò incontro al fallimento, così l’anno dopo andai con il Campobasso in D, diverse furono le annate in D: Venafro, Boiano, Pescina, Avezzano, in Eccellenza ho giocato con il Gladiator e poi per 7 anni ho militato con il San Nicola come capitano.
Ad un certo punto decide di diventare Direttore Sportivo, non ha mai pensato di diventare allenatore?
Questo è il mio quarto anno da direttore sportivo, come ti dissi iniziai con il campionato il terza categoria, per quanto riguarda la quarta squadra in quanto il settore giovanile esisteva già, fu il presidente a dirmi se volevo diventare direttore. Quest’anno stiamo facendo il campionato di prima con l’obiettivo salvezza. In conclusione questo ruolo mi piace tantissimo, anche se il calcio giocato mi manca.
Per chi non la conosce bene come si svolge la sua giornata lavorativa?
Dal lunedì al venerdì sono in ufficio, lavoro con l’azienda Conad, l’orario è 8:30 – 13:00, e poi dalle 14:00 alle 17.15, sabato e domenica non lavoro mai e mi dedico al calcio, pure durante la settimana, inoltre visto che sono istruttore calcio lavoro dalle 18:00 in poi
Lei è da tre ani all’Academy San Nicola, che cos’ha questo club di così particolare?
Per quanto riguarda la prima squadra ti posso dire che mi trovo benissimo, anche perché il presidente è una persona eccezionale, direi i due presidenti sono persone eccezionali, inoltre con loro ho un rapporto extracalcistico, inoltre mi trovo benissimo sia a livello del settore giovanile, sia a livello di prima squadra.
Di un giocatore cos’è che la colpisce particolarmente?
E invece la miglior qualità che deve avere un allenatore, secondo il suo punto di vista quale dev’essere?
Non c’è un qualcosa che mi colpisce di un giocatore, dipende dai ruoli, per esempio dal punto di vista offensivo, mi piace il giocatore che possiede estro, qualità che saltano bene l’uomo, che crea superiorità numerica e poi mi piacciono i giocatori molto concreti, non quelli che “saltano, saltano” sono innamorati del pallone ma che non concretizzano mai. Per quel che concerne il reparto difensivo mi piace quel giocatore che abbina tecnica, eleganza e tecnica calcistica, quello che riesce a leggere la giocata, che è leader. Ribadisco non ci sono caratteristiche particolari, però ho un po’ di presunzione perché sono sicuro dei miei mezzi e delle mie capacità, il giocatore lo so riconoscere guardando bene anche una sola partita.
Diciamo che sono portato per essere un allenatore, se ti devo dire la verità mi piace molto fare l’istruttore calcio perché mi piace lavorare molto con i ragazzi. Quello che mi soddisfa maggiormente è l’essere un direttore sportivo.
Se domani dovesse ricevere un’offerta, per fare il direttore sportivo per un club estero, accetterebbe subito, ci penserebbe qualche giorno oppure rifiuterebbe?
Ho avuto diverse offerte anche di categoria superiore, ma sono legato molto a questo club e vorrei arrivare in alto con questa società. In quanto ai club esteri non pensano che mai arriveranno, ma nella vita mai dire mai, se dovesse arrivare le valuterò assieme alla mia famiglia.
Che promessa si sente di fare ai tifosi del club?
Che farò di tutto affinché la squadra possa essere una categoria superiore l'anno prossimo.
Grazie
02 02 2025
(Tutti i diritti riservati)
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