SEZIONE SPORT
Paolo Radi intervista
MATTEO
SALSANO
Matteo Salsano è un giocatore di calcio nato a Cava de Tirreni il 12 ottobre del 1997. Nei settori giovanili ha militato in questi club: Napoli, Juve Stabia, Chievo, in serie D: Mantova, Cavese, Campobasso e Arzignano. Nel 2019 subisce un infortunio, la squadra attuale è la Rocchese calcio.
La prima domanda che le voglio fare è la seguente com’è terminata stagione 2023-2024.Si si ritiene soddisfatto delle sue prestazioni oppure poteva fare di più?
Abbiamo perso una finale play off con un risultato che è una ferita aperta e che rimarrà tale per sempre, ma alla fine la nota positiva è che questo non ci ha precluso il salto di categoria fortunatamente. A livello personale penso che in generale si possa fare sempre di più, quest'anno cerco continuità di prestazione ogni giornata perché sono consapevole delle mie qualità.
La prossima stagione giocherà. Emozionato di questa nuova avventura?
La prossima stagione giocherò ancora con la Rocchese e sono molto felice di fare parte di questa società fatta di persone serie e con tanta passione, e con dei tifosi che ti incitano per 90' minuti ininterrottamente, e in queste categorie toccare i 1000 spettatori a domenica non è da tutti, inoltre sono felice perché ho come mister il signor Prisco, egli insieme al suo staff tecnico ci fa allenare, pensare e responsabilizzare come dei veri professionisti .
Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?
Diciamo da sempre, ho imparato a camminare con il pallone tra le mani.
I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”
No non mi hanno mai ostacolato, anzi non potevo desiderare genitori migliori nell'arco della mia giovane carriera calcistica; mi hanno seguito ovunque facendomi sentire sempre a "casa" e mi hanno sempre tirato su di morale quando le cose non andavano per il meglio.
Lei giovanissimo a 15, si trasferisce nel Chievo, che cosa ricorda di quell’esperienza, immagino che sia stata un’esperienza molto formativa, era lontano da casa e doveva per ferza di cose contare su stesso, è così?
Si, beh penso che non ci sia mai un'età giusta per lasciare casa, soprattutto se lo fai a 15 anni , ci sono state giornate difficili, ma adesso se mi guardo indietro posso dire che è stata la scelta più giusta della mia vita, si è trattata di un'esperienza che mi ha formato molto , mi ha fatto capire cosa volesse significare la parola sacrificio e mi ha fatto maturare molto prima rispetto ai miei coetanei.
Nell’ambiente come si è trovato, con i compagni, con il mister, il direttore sportivo?
Era tutto perfetto, avevamo tutto quello di cui avevamo bisogno, con i miei compagni soprattutto quelli che venivano da fuori regione si era creata una sorta di famiglia guardandoci le spalle l'uno con l'altro.
Nel 2019, poco prima del Covid lei subisce un infortunio, che periodo è stato, immagino non facile, tra l’altro lei avrebbe dovuto firmare un contratto con il Chievo?
Sì, penso sia stato uno dei momenti più brutti per me, mi sono sentito di crollare il mondo addosso ero prossimo ad un contratto e poi l'ho visto svanire da un giorno all'altro e non ti nascondo che ancora oggi il pensiero va sempre a quel preciso momento, anche perché vivere di rimpianti è una cosa che ti logora dentro .
Lei poi ha militato nel: Mantova, Cavese, Campobasso nell’ Arzignano, si è ambientato bene in tutte le squadre oppure ce n’è una che ricorda con maggior affetto?
Devo dire la verità mi ritengo una persona molto fortunata nell'arco degli anni ho trovato tanti splendidi rapporti che ancora oggi li coltivo, ma lo spogliatoio più bello è quello che ho condiviso quest' anno e non lo dico tanto per….è che spero di rivivere quelle emozioni anche nel nuovo anno calcistico.
Ho intervistato tantissimi portieri, non è facile il ruolo del portiere, mi hanno detto. Si è da soli, ci si allena in maniera diversa, e molte volte la vittoria o la sconfitta ricade sul portiere, lei come mai ha scelto questo ruolo?
Diciamo che è una questione di famiglia, mio padre che ha giocato in porta non mi ha mai obbligato a seguire il suo stesso ruolo, e mi sembra giusto precisare che è stato una ruolo che l 'ho sentita io.
E poi perché da piccolo seguivo molto Francesco Toldo.
Grandi discussioni con i mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?
Sono una persona che non crea particolari problematiche quindi sono sempre stato d'accordo con tutti i mister che ho avuto, anzi molti come quello attuale hanno lasciato in me tanti insegnamenti.
Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando)
Beh ..un mio pregio sono le uscite e il giocare alto, un mio difetto penso sia l’essere un po' irrascibile.
Lei è giovane, però se avesse la possibilità di tornare indietro, cambierebbe qualcosa, oppure nel complesso è soddisfatto di dove è arrivato sino ad ora?
Mi allaccio al domanda di prima, ad oggi se tornassi indietro forse non prenderei alcune decisioni e però tornare indietro non si può, nel complesso a riguardo della mia piccola e umile carriera posso dire di essermi tolto tante soddisfazioni e sono contento nonostante tutto .
Se per caso le arrivasse una chiamata da un club estero, anche fuori dall’Europa, se la sentirebbe di lasciare tutto e partire per una nuova avventura?
No.
Famiglia e amici quanto sono importanti per lei?
Hanno svolto sempre un ruolo importante, la mia famiglia è il mio porto sicuro, i miei amici sono fondamentali, perché siamo cresciuti assieme sin da quando eravamo piccoli, ,altra figura importante è la mia ragazza, lei mi sta sempre vicino, in conclusione famiglia, amici e la mia ragazza rivestono un ruolo molto importante nella mia vita.
Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato?
Continuare ad affermarmi nel mio lavoro e mettere su famiglia.
A chi vorrebbe dedicare questa intervista?
A tutte le persone che mi vogliono bene alla mia famiglia alla mia ragazza e ai miei amici.
Grazie
09 08 2024
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