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giovedì 27 luglio 2023

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

 

 

 

FRANCESCO

SAVARISE

 

 



 


 




Francesco Savarise 29 anni è nato a Massa di Somma, comune italiano della città metropolitana di Napoli. Ha militato nel settore giovanile del Napoli per 8 anni, poi ha giocato nel: Foggia, Arzanese, Novese, Mariglianese, Pomigliano, ci è rimasto due anni, Portici, Giugliano, Isernia, Foligno e Formia.

 

 

 Si è diplomato in Elettronica e Telecomunicazioni, a breve si laureerà in Scienze Motorie, ama: la famiglia, gli amici, l’estate e il mare. 

 


 

 

 

Questa è la seconda intervista che lei mi concede, pensi che la prima che abbiamo fatto è stata nel lontano 14 agosto del 2019, poi nel 2020 c’è stato il Covid, lei com’ha vissuto quei lunghi momenti (il calcio sì è fermato, gli allenamenti non si potevano fare)?

 

L'anno del covid è stato veramente difficile, come tutti quanti ovviamente pian piano ci siamo adattati e ne abbiamo fatto di necessità virtù. Purtroppo ci siamo dovuti allenare nelle nostre abitazioni. Io la "quarantena "l'ho passata così 

 

Com’è terminata stagione la stagione 2022-2023 alla SSD Insieme Formia? 

 

La stagione è terminata bene. Si può fare sempre di più, ma comunque abbiamo vinto la coppa Italia   dopo 16 anni, Eccellenza Lazio, per la fase nazionale è andata in questo modo: abbiamo battuto il Budoni squadra che poi è andata in D, e siamo usciti ai quarti di finale con il Campobasso, in campionato abbiamo raggiunto la salvezza. 

 








Ho intervistato il Direttore Sportivo Filippo Di Marco, l’argentino, Gaston Cesani e il francese Matteo Cusanno dell’SSD Insieme Formia, tre professionisti che sono stati molto gentili nel rilasciarmi un’intervista, lei come si è trovato in questa società?

 

A Formia come sia nella città sia nella squadra è andata benissimo; come società ci sono state tante cose che sono lontane da quello che io penso di come debba essere il calcio però ormai è andata. So che c'è stato il cambio di società, quindi gente nuova che spero possa fare al caso della città, perché la gente merita.

 

La prossima stagione dove giocherà l’ha contattata qualche club?

 

C'è stato qualche contatto si, pero vediamo la migliore soluzione.

 

Lei ha anche militato nel Foligno, come si è trovato e com’è stato accolto dalla città, dai tifosi?

 

A Foligno mi sono trovato molto bene, anche se ho tanto rammarico per come è finitala stagione: senza infortuni e squalifiche nell'ultima partita staremmo parlando di altro.

 

I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?” Lei però li ha accontentati sappiamo che mancano 5 esami alla triennale di Scienze Motorie, poi dopo cosa pensa di fare?

 

Diciamo che questa scelta la dovevo fare prima, ma come dire meglio tardi che mai...i miei genitori mi hanno sempre lasciato fare quello che volevo, anzi li ringrazio ancor di più mia madre perché quando ero piccolo senza di loro non sarei riuscito ad andare avanti. Ora manca ancora tanto, quindi dovrò impegnarmi.




 





Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 


Oltre il calcio, mi piace il tennis. 

 

Si ricorda il suo goal più bello?

 

Il goal più bello in un arzanese Taranto, mio primo goal in serie D

 

Grandi discussioni con i vari mister che ha incontrato le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?

 

Ho accettato sempre con serenità le decisioni, però alla fine parla sempre il campo.

 

Generalmente che ruolo ha all’interno del gruppo, mi spiego ascolta i consigli dei compagni, discute serenamente con loro, oppure tende a imporre la sua volontà?

 

Sono uno che cerca di dare consigli ai più piccoli, ma nello stesso tempo ascolto perché c'è sempre da imparare...anche discutere nel caso, se la discussione è costruttiva

 

Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando) 

 

Pregio: essere intelligente nel capire prima una giocata...difetto: un pò di forza in più non farebbe male

 

Lei ha una grande esperienza, è stato in tanti club, sappiamo che è molto stimato nell’ambiente calcistico, qual è il segreto di questo suo successo?

 

Non c'è un segreto...ti ringrazio per la domanda. Io sono me stesso, sono come mi vedi e in un mondo dove primeggia l’apparenza, le persone stimano prima l'uomo e poi il calciatore. Ed io sono molto contento di questo

 

Un consiglio che darebbe a un ragazzino che volesse intraprendere la sua stessa carriera?

 

Ad un ragazzino direi di prenderla sempre sul divertimento, senza quello assillo di voler fare per forza il "calciatore".




 





Una domanda che ho fatto a pochi calciatori, l’amicizia in mondo del calcio, così difficile dove tutti scalpitano per arrivare più in alto possibile, esiste, oppure è difficile ad instaurare un vero rapporto fraterno, perché appunto quello che conta è arrivare all cima? 

 

Il mondo del calcio é un mondo molto particolare, io personalmente di amici che poi sono diventati fratelli ne ho. Ma sono pochi…

 

A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

A mio padre. 

 

 

 

27 07 2023

(Tutti i diritti riservati)  

 

mercoledì 26 luglio 2023

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 


GAETANO 

SICA

 

 


 

 


 

Gaetano Sica è giocatore di calcio ed è di Salerno. Così ci si presenta:

 

Ho iniziato a giocare a calcio all’ età di 6 anni alla scuola calcio Picentia di Pontecagnano Faiano.



 




Poi durante un campionato regionale semifinale contro il Sant Agnello di Napoli ebbi la sfortuna di rompermi tibia e malleolo e sono stato fermo un anno intero

 

All’ età di 16 17 anni inizio il mio percorso nelle serie dilettantistiche, approdo in promozione al Campigliano calcio, sfortunatamente con una retrocessione.

 

 

L’ anno seguente approdo in una società di promozione il Serre calcio vincendo un campionato. La sfortuna mi perseguita; con un campionato già stravinto, nell’ allenamento di rifinitura prima dell’ultima partita di campionato un compagno di squadra durante una partitella di allenamento mi cadde addosso accidentalmente, purtroppo mi ruppe il ginocchio crociato anteriore sinistro. 

 

Operazione e recupero 6 mesi, a dicembre dell’anno successivo approdai nella società di eccellenza Calpazio, ci salvammo ai play out. Dopodiché il ginocchio mi diede altri problemi.

 

Successivamente approdai allo Sporting Pontecagnano in prima categoria, quell anno facemmo un campionato di metà classifica.

 


 

L’ anno successivo andai a giocare nella squadra del mio paese il Real Bellizzi Calcio giocando molti anni con questo club, decisi ciò, anche perché intrapresi la strada del lavoro. All’epoca non avendo più la possibilità di spostarmi per necessità lavorative ci rimasi tanti anni, vincendo solo un campionato di prima categoria.

 

 

Poi tre anni fa passai al Macchia squadra di prima categoria sempre nel salernitano, classificandoci a metà classifica, è stato un anno tra alti e bassi.

 

L’anno scorso firmai con l’Atletico Battipaglia squadra dove tutt’ ora faccio parte, è una società di prima categoria (provincia di Salerno). 

 

Lo scorso anno a dir la verità siamo andati un pò male rispetto a quello che ci aspettavamo, metà classifica, potevamo fare molto di più ci rifaremo quest anno che verrà.

 

Subisco un’operazione e ancora sono in riabilitazione per rientrare nel nuovo anno calcistico. Questa e tutta la sintesi della mia carriera calcistica, tanti infortuni ma non mollo mai...la passione va oltre tutte le insidie”. 

 





 





La prima domanda che le voglio fare è la seguente com’è terminata stagione 2022-2023 - da come ho letto non è soddisfatto, come mai? 

 

A livello personale non sono soddisfatto per l ‘infortunio subito, per quanto riguarda la squadra penso che potevamo fare molto di più.



 




La prossima stagione giocherà ancora nell’Atletico Battipaglia, è pronto?

 

La società nonostante l’infortunio avuto mi ha fatto sentire importante per la squadra ed io non posso fare altro che ripagare, servirà un po’ di tempo per il rientro, mi farò trovare pronto per aiutarla  a raggiungere qualsiasi obiettivo prefissato.



 




Una domanda che faccio spesso: quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

L’ho scoperto sin da bambino...piangevo se non andavo ad un allenamento o ad una partita...se potevo far tre partite in un giorno le facevo volentieri.

 


 




I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

La verità i miei genitori non mi hanno mai obbligato a far qualcosa che non volessi fare, logicamente dati i tanti infortuni mi hanno chiesto se fosse stato il caso di smettere.

 

Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più   legato? 

 

La squadra che mi è rimasta più legata è stata il Serre avendo vinto il mio primo campionato.



 



Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 



Direi che con grande interesse oltre al calcio non seguo nessuno sport.



Perché tutti provano a diventare calciatori? Che cosa gli attira, più la fama o i soldi? 

 

Vedendo il calcio di oggi penso che vedano più i soldi che la fama.








Lei gioca nel ruolo di? 

 

Centrocampista centrale, un “rubapalloni” diciamo.

 


Si ricorda il suo goal più bello?

 

Non sono uno di tanti gol, ma ricordo uno in particolare a Pontecagnano in prima categoria.

 





 



Grandi discussioni con i mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?

 

Fortunatamente non ho mai avuto discussioni con i mister anche perché mi hanno quasi sempre  fatto giocare,  scherzo …comunque no.

 





 



Generalmente che ruolo ha all’interno del gruppo, mi spiego ascolta i consigli dei compagni, discute serenamente con loro, oppure tende a imporre la sua volontà?

 

Ora che sono in un’età piú matura ti dico che la cosa giusta da fare è ascoltare qualsiasi consiglio soprattutto da quelle persone che sono più grandi e più esperte di te. Ora nel mio piccolo cerco di trasmettere quel poco di esperienza che ho ai più giovani e cercare di non farli sbagliare o commettere "cazzate”, cose che io alla loro età ho fatto.

 








Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando) 

 

Pregio: grinta.

 

Difetto: a 20 anni mi saltavano facilmente i nervi, troppi cartellini, ora che ho 30 anni ho iniziato a capire.



 


 


Lei ha subito diversi infortuni, con quale stato d’animo li ha affrontati?

 

Se hai passione e voglia di tornare a giocare nessun infortunio calcistico ti fermerà, forse un infortunio non ti può permettere di competere a determinati livelli, ma se hai voglia di giocare a calcio ci giochi in qualsiasi categoria o a calcetto con amici. 

 

Quindi la voglia di affrontare un infortunio è soprattutto una questione mentale e la medesima cosa è sacrificarsi nel recupero pur di tornare a dare calci ad un pallone.



 





Se avesse la possibilità di tornare indietro, cambierebbe qualcosa, oppure è soddisfatto di dove è arrivato sino ad ora? 

 

Come detto prima, se dovessi tornare indietro ascolterei qualche consiglio eviterei qualche “cazzata” o sbaglio fatto da ragazzino (sempre calcisticamente parlando), penso che qualcosina in più potevo fare, non mi riferisco al calcio   professionistico, ma nel calcio dilettantistico potevo fare qualcosa di meglio.

 






Un consiglio che darebbe a un ragazzino che volesse intraprendere la sua stessa carriera?

 

La mia non è stata una bella carriera quindi non la consiglierei a nessun ragazzino.



 




Famiglia e amici quanto sono importanti per lei? 

 

Tantissimo.



 




A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

La vorrei dedicare a tutti quelli che mi vogliono bene e mi stimano come persona.



 


 

 



26 Luglio   2023

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

GIULIO

IANNOTTA

 


 


 



Giulio Iannotta ha 24 anni abita a Caserta, è Direttore Generale del club calcistico JS San Tammaro,  e così ci si presenta:

 

 

Mi sono accostato al mondo del calcio dilettantistico all’età di 14 anni. Sin da piccolo ho giocato a pallacanestro raggiungendo anche obbiettivi importanti nel settore giovanile; comunque trovavo sempre spazio per il calcio questo perché mio padre Raffaele e mio zio Giuseppe, per anni hanno ricoperto ruoli dirigenziali (mio papà), presidente (mio zio).

 

 

Sono loro che mi hanno fatto conoscere ed affascinare a questo magnifico ambiente, che poi sai bene il livello non-professionistico in Campania, assurdo, si trovano giocatori che tecnicamente sono molto superiori a chi milita nei vari campionanti superiori.

 

 

Questo è il primo anno da direttore generale, anche se sono giovane d’età. 

 

L’esperienza fatta sui campi di mezza Campania con la mia famiglia, mi ha portato a mettermi in gioco con un progetto ambizioso, il club è la JS San Tammaro, squadra che militerà in terza categoria. 

 

Si tratta di  un progetto nuovo fatto da giovani; partendo dal presidente Luciano Fraschini, che da anni gestisce la scuola calcio nell’ambiente Sammaritano, i  mister Valletta e Fusco, veri intenditori, gente che “mastica” calcio h24, con un bagaglio di esperienza assurda; il D.S. Sabatino che oltre ad essere un mio caro amico è un giovane ragazzo appassionato che da anni bazzica nel dilettantistico casertano; Francesca Magliolo e Domenico Farina, rispettivamente Social Media Manager e Team Manager, che  con le loro capacità dettate da un’ampia esperienza nei relativi settori renderanno ancora più professionale l’intero entourage.

 

Insieme ce la metteremo tutta per creare col tempo, qualcosa di importante, perché credo che con la costanza e la determinazione si può arrivare ovunque”.

 

 

 

 

Come prima domanda le voglio fare questa lei ha iniziato a giocare a pallacanestro, i risultati erano buoni, ma allora perché ha abbandonato, e con gli occhi di oggi, rifarebbe questa scelta? 

 

In realtà crescendo, ho iniziato a captare l’importanza di affermarmi lavorativamente e ciò mi avrebbe comportato sacrifici enormi, e la mia amata pallacanestro e gli allenamenti sarebbero diventanti un vero impegno.

Il calcio per invece è un hobby, una passione che riesco ad inserire nella mia routine.

 

 

E la sua passione per il calcio quando è arrivata?

 

Sin da piccolo Paolo, fortunatamente, io facevo parte ancora di quella generazione che dopo la scuola o durante le vacanze estiva, giù in strada creava dei veri e propri campionati di street soccer, altri tempi, perché oggi i genitori, cercano di tenere i loro figli protetti dentro le “sfere di cristallo”. Non bisogna dimenticare che i ragazzi di oggi hanno la Play Station, il cellulare costoso, i vestiti firmati, crescono viziati e privi di valori.

 

 

Suo padre e suo zio hanno sempre gravitato nel mondo del calcio, ci potrebbe ridire i ruoli e in quali club sono stati?

 

Diciamo che hanno avuto qualche trascorso in giovane età, ma nulla di particolare. Poi dal 2011 circa, mio zio ha fondato l’ASD Macerata Campania, la squadra del nostro paese d’origine, che poi è diventata la Real Maceratese Dalla terza categoria in 5 anni siamo arrivati in promozione sfiorando più volte i play off per l’eccellenza.

 

 

Con la sua famiglia lei ha fatto molta esperienza, in quali squadre della Campania?

 

Conclusa questa parentesi, fine 2017, ci spostiamo a Marcianise (CE), dove con l’U.S. Marcianise con presidente mio zio ed altri imprenditori, e con mio padre dirigente siamo partiti dalla promozione vincendo nel 2018 il campionato con record di punti e vittorie, e pure la Coppa Campania. Un’equipe assurda, il Mister era Angelo Valerio e come giocatori d’altra categoria menziono questi: Pietro Famiano, Mimmo Pingue, Vincenzo Mormile, Davide Iovinella e Angelo Parente.

 

Da quel momento in poi abbiamo disputato 3 campionati di eccellenza, l’ultimo interrotto dal Covid.

 

Oggi mio zio e mio padre, si sono presi una pausa causa impegni lavorativi e familiari, ma è una cosa momentanea. Ci sono tanti progetti che pian piano prenderanno forma. I giovani di oggi hanno la Play Station, il cellulare costoso, i vestiti firmati e crescono viziati e privi di valori

 

Ci vuol dire qualcosa inerente a questo progetto della JS San Tammaro?

 

Il progetto JS San Tammaro, nasce quest’anno con alle basi una squadra fatta per la maggior parte da giovani. Puntiamo in primis a divertirci, abbiamo un ottimo potenziale e l’obbiettivo è crescere insieme. Il tempo farà, e soprattutto Paolo, il campo parlerà.

 

 

Per chi poco conosce questo mondo, qual è il ruolo del Direttore Generale?

 

In linea di massima il DG è una figura che collima con l’amministratore delegato. Nel calcio, ricopre un ruolo più legato alla burocrazia: gestione finanziaria, ma fondamentalmente collabora con il DS per le operazioni di mercato.

 

 

La società dove vuole arrivare?

 

Seppur di prima esperienza e con tantissimo giovani, la JS Santammaro punta alla zona play off per il passaggio alla 2 categoria. Con la società stiamo gettando le basi per qualcosa di duraturo e proficuo nel tempo; ci sarà da divertirsi. 

 

 

Una domanda che ho fatto a molti, secondo lei grandi giocatori, diciamo grandissimi giocatori si nasce oppure ci può diventare con tanti sacrifici?

 

Sono una persona umile, tutto quello che ho me lo sono creato è stato opera dei miei sacrifici.

 

 

Un giocatore che lei ammira tantissimo?

 

Di Lorenzo, terzino del Napoli.

 

È un esempio per molti giovani, è partito da zero ed è riuscito a vincere un europeo, il campionato italiano e a prendersi la fascia da capitano nel Napoli. Fino a 4 anni fa giocava in Serie D. Assurdo non trovi?

 

 

 

Lei è giovanissimo con quale stato d’animo affronterà questa esperienza così importante?

 

Paolo, per tanti anni sono stato lì ad osservare e cercare di apprendere quante più cose da chi già ha rivestito questo ruolo, guardando con attenzione il modus operandi della mia famiglia. Sono un appassionato, un tifoso di calcio vero e continuerò a divertirmi anche ricoprendo incarichi con più responsabilità.

 

 

 

Grazie

 

26 07 2023 

(Tutti i diritti riservati)