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martedì 3 giugno 2025

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

ALESSANDRO

CUOMO

 

 


 

 


 

Alessandro Cuomo è nato a Napoli il 17-05-1990. Si è diplomato in ragioneria e lavora in una pelletteria. Appena finito gli studi ha  voluto continuare   seguendo la sua passione per il calcio. 


È cresciuto calcisticamente nell’Acerrana dove è rimasto 6 anni vincendo anche un campionato. Poi ho militato in varie squadre tra cui Portici, Stasia, Sorrento, Bacoli e Torrese.


 Non ha mai lasciato la sua passione, infatti  ha continuato anche con la Torrese vincendo un campionato, per poi proseguire con la Terzigno Agerola. Negli ultimi due anni ha militato  al: San Nicola calcio, Visciano e Terzigno.

 


 

 

 

 

La prima domanda è la seguente, sono passati cinque anni dall’ultima intervista, le posso chiedere come ha vissuto questo periodo di chiusura causa Covid?

 

Gli anni del Covid sono stati sicuramente difficili, soprattutto dal punto di vista calcistico, considerando che non ho potuto né giocare e né allenarmi, e per me, che sono un  grande appassionato di questo sport, è stato difficile non poter fare ciò che si ama più di tutto.

 

Arriviamo alla seconda, a proposito della stagione che è appena terminata che cosa ci può raccontare, soddisfatto delle sue prestazioni o poteva fare di più?

 

Sinceramente, a livello di squadra potevamo fare molto di più visto il piazzamento finale, in quanto - nonostante le difficoltà logistiche iniziali - siamo partiti alla grande e potevamo ambire a qualcosa di più, ma purtroppo non è andata come speravo. 

Dal punto di vista personale, mi sento di aver dato un bel contributo, considerarlo i 5 gol da difensore, anche se nella vita si può sempre migliorare.

 

Lei ha giocato in tantissime club, a quale è rimasto più   legato? 

 

Ovviamente, porto nel mio cuore l’Acerrana in quanto sono ci stato 7 anni, e questa esperienza mi ha formato sia come uomo che come calciatore. Inoltre, colgo l’occasione per complimentarmi con il club che quest’anno ha raggiunto la salvezza in serie D, non posso che augurargli tanti successi per il futuro



 




Il suo maggior pregio, e il suo più grade difetto (a livello calcistico) s’intende?

 

… bella domanda, partiamo dal difetto, sicuramente sono una persona calcisticamente molto irascibile ed impulsiva; per quanto riguarda il pregio, invece, mi reputo un grande trascinatore che cerca di fare da collante per il gruppo non arrendendosi mai e lottando sempre per la squadra.

 

Lei gioca nel ruolo di? 

 

Nasco e gioco come difensore centrale, ma all’occorrenza mi adatto facilmente.

 

Il suo goal più bello?

 

Il mio goal più bello sicuramente è stato quello nel campionato di eccellenza, era la partita Sorrento/ Palmese, anno 2016/2017.

Ho segnato in rovesciata contro la Palmese.

 

Che cosa le ha dato il calcio e che cosa le ha tolto, o le sta togliendo?

 

Il calcio mi ha dato tanto e non mi ha tolto nulla, ad essere sincero mi ha regalato tante amicizie, permettendomi di vivere tante esperienze in contesti diversi.

 

All’interno del gruppo, lei generalmente tende a imporre la sua idea, oppure ascolta i consigli degli altri dicendo poi la sua opinione?

 

Sono una persona molto riflessiva, molto aperto al confronto con gli altri e ovviamente se le mie idee sono valide cerco di coinvolgere il gruppo.

 

Con gli allenatori durante tutti questi anni i rapporti come sono stati, improntati al dialogo reciproco oppure ci sono state dello scambio di vedute piuttosto accese?

 

Con la maggior parte dei miei allenatori c’è sempre stato un rapporto civile e di reciproco rispetto ovviamente però, capita sempre in ogni spogliatoio qualche piccola scaramuccia per vedute diverse, ma nulla di irrisolvibile

 

Grandi giocatori si nasce, oppure ci si può diventare grazie a un duro allenamento e a uno stile di vita regolare?

 

Grandi giocatori ci si può diventare con il duro lavoro e la dedizione, ovviamente però c’è anche il talento puro e il genio come nel caso del mio idolo Diego Armando Maradona, in quel caso non si può che parlare di dono.

 

Il miglior attaccante in Italia, e il miglior allenatore?

 

Miglior attaccante in Italia attualmente mi sento di dire Retegui, per gli allenatori sicuramente Antonio Conte per la mentalità.



 




Questa è una domanda che faccio spesso, se lei domani ricevesse un’offerta allentante da un club estero, ci penserebbe su per qualche giorno, oppure risponderebbe con un no secco?

 

Dipende dal tipo di proposta e da quanto questa sia allettante.

 

Il Napoli ha vinto lo scudetto e forse in molti non se l’aspettavano, secondo lei è stato meritato oppure la fortuna ha aiutato parecchio?

 

Scudetto super meritato perché la squadra è  stata sin dal principio ai vertici della classifica e poi c’è da dire che la fortuna aiuta sempre gli audaci.

 

A chi vorrebbe dedicare quest’intervista?

 

Vorrei dedicare questa intervista alla mia famiglia, ma in particolare a mia moglie e a mio figlio Antonio che nascerà a breve.

 

 

 

Grazie   

 

03      06      2025

(Tutti i diritti riservati)  

 

 

 

 

 

 

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