SEZIONE SPORT
Paolo Radi intervista
MATTEO
DE DOMINICIS
![]() |
Con il Montespaccato |
Matteo De Dominicis è un giocatore di calcio e così si presenta: “
Mi chiamo Matteo De Dominicis, nato a Roma il 18/11/1997, e sin da quando sono piccolo ho iniziato a praticare diversi sport, il calcio, però, è la mia passione più grande!
Inizio da piccolino nel centro sportivo Santa Maria, dove, in quel periodo, i miei genitori lavorano. Più avanti passai nella Nuova Tor Tre Teste, una delle migliori società a livello giovanile!
Qui feci tutte le trafile, per poi entrare a far parte nel mondo dei grandi! L’Almas fu la mia prima esperienza di prima squadra, restai lì per due anni levandomi qualche soddisfazione.
Poi ho proseguito con il Montespaccato, andando anche a vincere il campionato di eccellenza per poi rimanere a giocare in serie D. Al Montespaccato militai per 5 anni per poi passare alla Tivoli (sempre in serie D).
La stagione seguente andai alla Lodigiani, scendendo di categoria, storica società romana per aver sfornato giocatori di serie A. Fu un’annata per me molto importante a livello realizzativo arrivando a giocare il campionato fino all’ultima giornata.
Ad oggi ho concluso la stagione con il Valmontone, vincendo il campionato di eccellenza.
La prima domanda che le voglio fare è la seguente: con il Valmontone lei ha vinto il campionato di eccellenza, nel complesso soddisfatto delle sue prestazioni, oppure poteva fare qualcosina in più?
Naturalmente quando si vince un campionato le sensazioni sono sempre positive, a livello personale potevo fare qualcosa in più, ma sono contento di com’è andata.
Le proposte per il prossimo anno sono arrivate, ma la mia priorità rimane il Valmontone, però, non dipende solo da me la mia permanenza nel club.
Lei due genitori che sono veramente “veri sportivi”, si ricorda quando è nata la sua passione per il calcio, (essendo di Roma, avrebbe potuto fare altri sport) ?
Avendo due genitori sportivi sono un appassionato di tutti gli sport, da bambino ho iniziato in contemporanea con il calcio e il nuoto, ma il calcio ha prevalso su tutto.
Un’esperienza importante è all’Almas, in prima squadra, sappiamo che lei si è tolto qualche soddisfazione, ci potrebbe spiegare meglio questo concetto (della soddisfazione)?
Ho parlato di soddisfazioni all’Almas perché quando passi da un settore giovanile ad una prima squadra lo senti tanto. Ti affacci nel mondo dei grandi ed è sicuramente un qualcosa di diverso. Ero giovane e iniziare subito da protagonista - in una squadra che doveva raggiungere la salvezza il prima possibile - è stato stimolante.
Al Montespaccato lei rimane 5 anni, che cosa ha rappresentato per lei questo club, inoltre è rimasto ancora in contatto con la società’
Montespaccato me la sentivo un po’ “casa mia”, stare lì per 5 anni, vincendo un campionato e affrontare la serie D è stato bello. Sono rimasto in contatto con il presidente, una persona straordinaria, gli devo tanto!
Lei gioca nel ruolo di?
Il mio ruolo è esterno di attacco o trequartista.
Si ricorda il suo goal più bello?
Il mio gol più bello è Montespaccato-Trastevere in rovesciata durante l’annata di serie D.
Non sempre è facile andare d’accordo con i mister, perciò grandi discussioni con i mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?
Io sono una persona che cerca di andare d’accordo con tutti, sono molto aperto al dialogo e rispetto sempre il rapporto giocatore- allenatore. Purtroppo qualche anno fa, quando ero a Montespaccato, ho litigato con un allenatore, passando dalla regione al torto, tornassi indietro non rifarei quell’errore.
Con il club Valmontone
Generalmente che ruolo ha all’interno del gruppo, mi spiego ascolta i consigli dei compagni, discute serenamente con loro, oppure tende a imporre la sua volontà?
Come dicevo prima sono una persona molto socievole, è difficile che non vado d’accordo con qualcuno, soprattutto con i compagni di squadra. Sono un ragazzo che ascolta i consigli, ma anche le critiche. Mi reputo anche un ottimo compagno di spogliatoio.
Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando)
Un mio pregio calcistico? I tempi di gioco con la palla al piede. Un mio difetto? Forse sono troppo altruista.
Domani lei riceve un’offerta da un club estero, cosa fa, rifiuta l’opportunità oppure lascia l’Italia per una nuova avventura?
Le offerte estere mi hanno sempre affascinato anche se non sono il tipo che abbandona facilmente l’Italia, secondo me a 27 anni l’ accettare questo tipo di sfida significa che deve valere la pena sotto tutti punti di vista.
Con il club Valmontone
Il miglior attaccante in questo momento?
Il miglior attaccante in questo momento è Lamine Yamal, anche se lo reputo un attaccante esterno, ma alla sua età non è normale che sia capace di simili azioni!
Le piacerebbe diventare un giorno allenatore, oppure ha intenzione di smettere un giorno con il calcio giocato?
Mi reputo un ossessionato del calcio, sono sincero il ruolo di allenatore mi affascina tanto, conoscendomi molto bene farei un po’ di fatica. Perché? Perché sono troppo buono!
Però in un’altra veste mi ci vedrei tranquillamente, mi piace molto consigliare o scegliere giocatori nelle società, chissà se il ruolo di direttore sportivo può fare il mio caso.
Sarebbe bello un giorno vedere lei e suo papà giocare assieme, anche se la differenza di età c’è, ma se fosse possibile far avere a suo padre la sua stessa età, sinceramente chi sarebbe il più forte?
Certamente che "sarebbe bello" giocare in campo con papà, la passione per il calcio me l’ha trasmessa lui sicuramente. Quando ero più piccolo abbiamo fatto alcune partite di calcetto insieme, ma il pensiero di giocarci contro sarebbe divertente.
Sostiene che il suo sinistro non ce l’aveva nessuno, ma io uso bene entrambi i piedi, quindi forse io (ride).
Con il club Lodigiani
Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato?
Il sogno di ogni bambino che pratica questo sport è arrivare a giocare nei massimi livelli, so che a 27 anni è un sogno “irraggiungibile”, comunque mi auguro annate sempre migliori e vincenti.
A chi vorrebbe dedicare questa intervista?
L’intervista la dedico a mio padre, anche perché senza di lui questa intervista non la avrei potuta fare.
Grazie
31 05 2025
(Tutti i diritti riservati)
Nessun commento:
Posta un commento