SEZIONE SPORT
Paolo Radi intervista
HENRI
SHIBA
Henri Shiba è giocatore di calcio, nato in Albania il 16 marzo del 1998 e ora residente a San Benedetto del Tronto.
A 14 anni è partito da San Benedetto per andare al settore giovanile della Reggina a Reggio Calabria, ci rimane 4 anni per poi andare in prestito alla Pro Vasto in C2, successivamente milita a Novara in C1, Cavese C1, Celano, C2, Barletta C2 nella C1, in queste squadre: Ravenna, Sambenedettese, Sora, Fano, Avezzano, Civitanovese, Jesina, Varesina, Vastese, Castelfidardo, Porto d’Ascoli, L’Aquila, Torrese, e L’Aquila.
Come prima domanda le voglio fare questa, come si è conclusa la stagione 2022-2023? Soddisfatto nel complesso?
È stato un ottimo campionato vincendolo con la maglia del L’Aquila calcio. Di conseguenza sono molto soddisfatto, personalmente la stagione è stata conclusa con 22 gol stagionali.
Il prossimo anno lei dove andrà a giocare? Che cosa si sente di promettere ai tifosi?
Ho già firmato con la Sangiustese VP Calcio, posso promettere di dare il massimo ogni domenica.
I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”
Per essere sincero non sono mai stato un asso nei libri, ma nonostante io abbia finito gli studi senza mai essere rimandato, quando venne la chiamata della Reggina mio padre mi mandò a lavorare in uno chalet al mare dicendomi: “O vai a lavorare o parti per andare a Reggio Calabria”. Allo chalet durai solo una settimana, questo per poi dire a mio padre che sarei partito, avevo già capito così ho capito che il calcio sarebbe stato il mio lavoro.
Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più legato?
Sono rimasto legato alla Sambenedettese, perché dopo anni a girovagare per l’Italia, quando ritornai a casa vinsi il campionato con la squadra della mia città.
Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse?
Mi piace vedere il tennis al tempo libero.
Secondo lei grandi giocatori si nasce oppure ci si può diventare grazie ad un duro allenamento?
Grazie ad un duro allenamento, di talenti ce ne sono pochi, ed io non lo ero. Un allenatore alla Reggina mi disse che ero migliorato per la mia testardaggine perché quando non mi riusciva qualcosa ritentavo e ritentavo. All’epoca l’allenatore era Luca Gotti e adesso allena in serie A.
Lei gioca nel ruolo di?
Attaccante
Si ricorda il suo goal più bello?
Il gol più bello l’ho realizzato durante la partita Samb contro Vis Pesaro, uno contro uno con il difensore da un metro dalla lira del fondo, feci gol sopra la testa del portiere andando sotto al set.
Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando)?
Ogni volta che sono caduto mi sono rialzato, difetto: sono troppo buono.
Un giocatore che lei ammira tantissimo?
Alessandro del Piero.
Lei è nato in Albania e poi si è trasferito in Italia, nelle varie squadre dove lei ha giocato qualcuno l’ha in qualche maniera discriminata?
Nel calcio non puoi essere mai discriminato perché si lavora utilizzando un unico pensiero per un unico obbiettivo.
Famiglia e amici quanto sono importanti per lei?
La cosa più importante per me è la famiglia come per tutti quelli provenienti dall’Albania, credo tanto nell’ amicizia e farei di tutto per proteggere un mio amico.
Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato?
La vittoria Ucraina
25 Luglio 2023
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