SEZIONE SPORT
Paolo Radi intervista
MANUEL
PANINI
Manuel Panini è un giocatore di calcio nato a Marino (Roma) il 5 agosto del 1983.
Ha iniziato con il settore giovanile della sua città: “La vivace Grottaferrata” poi sono passato dopo un provino alla Juve.
Si trasferisce al Frosinone dove con la categoria Berretti ho vinto il campionato, per poi passare in prima squadra l’anno successivo. A Frosinone ho vinto due campionati dalla serie D, alla C2 e dalla C2 alla C1.
Stesso discorso con la Cavese ha vinto due campionati dalla serie D alla C2 e dalla C2 alla C1.
Queste sono le squadre dove ha militato: Taranto F.C., Catania S.S.D., Foggia, S.S. Juve Stabia, Aversa, Paganese Calcio, Flaminia Civita Castellana, Sarnese, Agropoli 1921, Albalonga, Flaminia Civita Castellana, e in questo momento gioca nell’A.S. S Unipomezia 1938.
Non posso che congratularmi con lei, ha 39 anni ancora gioca e ha militato in tantissime squadre, le voglio chiedere questo, qual è il suo segreto nell’avere una lunga carriera, una carriera costellata di tanti successi?
Il segreto del successo credo che sia la passione smisurata per questo sport che ho avuto fin da subito, per me è’ stata più una ragione di vita che un semplice sport.
E veniamo alla seconda domanda, quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?
Ho capito che il calcio sarebbe diventato la mia più grande passione quando per la Prima volta ho visto il matusa l’ex stadio del Frosinone pieno, io salivo dalle giovanili e quel giorno il mister mi convocò aggregandomi alla prima squadra, beh quel giorno ho capito che quello sarebbe stato quello che avrei voluto fare!
I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”
I miei genitori hanno sempre assecondato la mia passione forse anche perché vedevano la mia felicità, non mi hanno mai impedito di inseguire quello che davvero volevo fare anche perché sono andato via di casa giovanissimo!
Ad un certo punto lei va alla Juventus, che tipo di esperienza è stata?
È stata una esperienza magnifica anche se purtroppo molto breve, io poi che sono tifoso juventino l’ho vissuta con una passione doppia
Poi inizia giocare al Frosinone, vincendo due campionati. Che ricordo ha di quell’esperienza?
ll Frosinone è la squadra che ha creduto in me e che mi ha permesso di affacciarmi a questo mondo, a quella società che tra l’altro è ancora la stessa di adesso, gli devo tutto.
Poi lei si trasferisce alla Cavese e successivamente in altre realtà calcistiche. Immagino che non sarà stato facile ambientarsi, oppure non è stato un problema?
La Cavese rappresenta per me un vero e proprio amore, sono arrivato appena 17enne in una realtà calcistica completamente diversa dalle quali ero abituato, una città che proietta amore verso la propria squadra e verso i giocatori, sono stati 4 anni magnifici per l’esattezza dove abbiamo vinto un campionato di serie D,una coppa Italia, ed un campionato dalla C2 alla C1.
In quella squadra ho trovato dei fratelli che tuttora ancora sento!
Girando tante città non le mancava il suo ambiente, la sua famiglia, gli amici?
La mancanza di casa e del mio paese è sempre stato un richiamo per me ,parenti e amici sono una sfera alla quale non ho mai rinunciato, motivo per il quale in qualsiasi luogo io avessi giocato, ogni domenica sera non c’era scusa che non mi riportasse a casa dagli affetti!
A quale squadra è rimasto più legato?
La squadra alla quale più legato è la Cavese, per quanto ho già detto precedentemente in quegli anni ho vissuto un turbine di emozioni che non si possono descrivere.
Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse?
Oltre il calcio mi piace molto la formula uno.
Perché tutti provano a diventare calciatori? Che cosa gli attira, più la fama o i soldi?
Il calcio fa parte della nostra cultura, si cresce con le passioni dei propri papà seguendo le gesta di quei giocatori che tu vedi in televisione, diciamo che poi è’ uno sport molto formativo che soprattutto nell’età dell’adolescenza consiglio a tutti, poi ti aiuta nel condividere e a relazionarti con i compagni di squadra!
Lei gioca nel ruolo di?
Io ho sempre giocato terzino destro, diciamo che poi con il passar degli anni mi sono spostato centrale di difesa.
Si ricorda il suo goal più bello?
Purtroppo il goal è sempre stato un mio tallone d’Achille.
Sicuramente il più importante fu un goal al San Vito di Milazzo nell’anno in cui vincemmo il campionato con la Cavese!
Il suo rapporto con i vari mister è stato facile oppure ci sono stati degli screzi (tra l’altro è normale che ci siano)?
Il rapporto con gli allenatori non è mai facile soprattutto quando si è’ giovani, il mio è sempre stato pieno di sincerità, con molti allenatori ho un rapporto speciale persone a cui voglio un bene che va al di là dello sport.
Lei ha una grandissima esperienza, che consiglio darebbe a un giovane che volesse intraprendere la carriera di calciatore?
Il consiglio che mi sento di dare ai giovani è quello di crederci fino in fondo, purtroppo viviamo in un’epoca dove i ragazzi si accontentato non hanno la perseveranza di credere in quello in cui fanno
Costanza, sacrifico e voglia di ascoltare sono i consigli che darei al me 18enne.
Famiglia e amici quanto sono importanti per lei?
Famiglia e amici rappresentano da sempre per me un qualcosa di imprescindibile, con loro sono me stesso senza dover preoccuparmi di nulla.
A chi vorrebbe dedicare questa intervista?
Dedico questa mia intervista si miei due tifosi più accaniti: i miei due nonni che mi hanno accompagnato in ogni avventura calcistica fin dai primi anni. Loro purtroppo non ci sono più, ma ogni volta che scendo in campo il mio pensiero spesso vola a quando sentivo le loro voci sugli spalti accompagnato in ogni avventura calcistica fin dai primi anni.
Grazie
16 03 2023
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