lunedì 10 agosto 2020
sabato 25 luglio 2020
Calcio, mi piaceva la boxe, ricordo che mio papà mi costringeva
I miei genitori come prima cosa mettevano avanti sempre lo studio e poi dopo aver fatto il mio dovere mi permettevano di fare sport.
Lei è nato a Napoli e le occasioni per praticare altri spor non le mancano, possibile che non ci sia stata qualcun’altra attività agonistica che potesse interessarla?
Ti posso dire che a Napoli il calcio si vive in strada, in un qualsiasi vicolo di Napoli vedi ragazzi che giocano a calcio per loro è tutto, se non avessimo avuto un pallone lo avremmo fatto con la carta, in quanto alle porte prendevamo due sassi e iniziavamo a giocare.
Lei ha giocato in tantissime squadre, a quale è rimasto più legato?
Si possono dire di aver girato abbastanza specialmente negli ultimi anni, diciamo che un po’ tutte le esperienze ti restano sia in positivo che in negativo, ma posso dire che le squadre che mi restano impresse un po’ come gruppo e un po’ come obbiettivi sono il Real Albanova, la Gioiese e la Sancataldese.
Perché tutti provano a diventare calciatori? Che cosa gli attira, più la fama o i soldi?
Beh, diventare calciatori e il sogno di tutti quelli che praticano calcio, credo che sia scontata la risposta: fama e soldi.
Il suo goal più bello?
Ce ne sono gol belli, ma voglio elogiare quello di quest’anno tra il Sancataldese contro il Marineo feci il 2-1 al 84”, oltre alla bellezza è stata l’importanza del gol, era un periodo un po’ buio, perché erano circa 4 partite che non andavo in rete.
Che cosa le ha dato il calcio e che cosa le sta togliendo?
Com’è il suo rapporto con i tifosi?
Mah, con i tifosi mi sono trovato sempre bene, ovviamente nel
mio ruolo contano i gol, i tifosi vogliono solo quello dagli attaccanti, se segni sei il migliore se non segni viceversa.
Con gli arbitri generalmente come sono stati i suoi rapporti e come sono oggi, mi spiego accetta una loro decisione in maniera tranquilla, oppure tende a protestare con una certa veemenza?
Senza arbitri non potremmo giocare, sono un pilastro. Lo so nel
calcio, ovviamente sbagliano anche loro come noi, ci sono decisioni difficili da digerire.
Se dovesse descrivere se stesso con poche parole, che cosa direbbe?
Sono una persona umile e che qualsiasi obiettivo che ho in mente cerco sempre di guadagnarmelo.
Alcuni calciatori di Napoli mi ha detto che per loro non è stato facile adattarsi quando sono approdati nelle varie squadre di fuori regione. Venivano guardati con molta diffidenza, e di questo ne hanno un po’ sofferto. Perché succede questo?
Io posso dire che nascere a Napoli mi ha aiutato ad ambientarmi bene in qualsiasi squadra, si è vero io ho incontrato diverse forme di razzismo verso il Sud ma questo può soltanto rafforzarci, per il
resto facciamo parlare il campo.
Quanto è importante la famiglia per lei?
La famiglia nella vita è tutto, chi ti vuole bene più dei tuoi cari?
Gli amici che ruolo ricoprono nella sua vita quotidiana?
Ho tanti amici anche perché nel
calcio conosci tante persone, ma ne posso fare a meno, preferisco sempre la mia famiglia.
Alcuni giocatori mi ha detto che il calcio certamente è stato importante, ma anche è stato molto utile frequentare la scuola per prendere il diploma di maturità.
Come ho detto in una domanda, prima viene il dovere e poi il piacere, la scuola è la base della vita, senza scuola non sapresti rispondere nemmeno a una domanda.
Ritiene che anche lo studio possa salvare un giovane ragazzo da una determinata realtà? (che non appartiene solo a Napoli, ma che è comune a tante altre città)
Lo studio è la base di tutto per iniziare ad organizzare i progetti della tua vita.
Lei è nato a Napoli, potrebbe descrivere con poche parole la sua città?
Napoli e unica sotto tutti i punti di vista, e la difenderò per tutta la
vita
mercoledì 22 luglio 2020
DI PAOLO RADI
CONVERSANDO CON...
CIRO
CORRADO
Ciro Corrado èun ragazzo di Napoli nato nel 1989. Ha iniziato a giocare all’età di 9 anni in una società che si chiamava “167 giornalai” e ha militato nella stessa per tanti anni, come ci dice lui “eravamo una squadra di amici “
Ha giocato tanti anni nel Lazio che ormai reputa la sua seconda casa: Boville, Latina, Formia, Palestrina, Albalonga, Colleferro, Cassino e tante altre ancora
Quest’anno era al Gaeta dove si sono piazzati al secondo posto. arrivati secondi.
Al termine dell'intervista vai la galleria fotografica.
A proposito del calcio che viviamo in questo momento, secondo lei c’erano le condizioni per far ripartire il campionato di serie A? Senza i tifosi non le sembra un calcio diverso?
Secondo me Le condizioni per far ripartire la serie A c ‘erano, rispetto a noi ragazzi che giochiamo in categorie dilettanti, logicamente non c’è la possibilità di effettuare controlli quotidianamente per tenere tutto sotto controllo.
Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?
Nei nostri quartieri son da bambini si inizia a praticare calcio per strada, quindi posso dirti che fin da subito ho iniziato a coltivare la mia grande passione, e tutt’ora porto dentro la voglia di continuare a divertirmi con lo sport che amo di più
Perché tutti provano a diventare calciatori? Che cosa gli attira, più la fama o i soldi?
Diventare calciatore è un po’ il sogno di tutti, di certo fama e soldi sono quelli che spingono più ragazzi a percorrere questa strada, però solo chi pratica può capire cosa si prova a stare in questo “mondo”
Lei gioca nel ruolo di?
Io sono un esterno d’attacco e all’occorrenza ho fatto anche l’attaccante
Il suo goal più bello?
Il gol più bello secondo me lo segnai quando militavo nell’Albalonga, quando con una serie di dribbling superai vari avversari e con un diagonale segnai.
La regione Lazio è la sua seconda casa e lei è un giocatore stimato da tutti per sia per il suo modo di porsi, sia per la sua bravura, qual è il club dove si è trovato meglio?
Nella maggior parte delle mie esperienze mi sono trovato bene. Sono un ragazzo serio che sa farsi volere bene.
Di sicuro posso dirti il Cassino rispetto alle altre, forse perché sono rimasto per due anni raggiungendo obbiettivi importanti.
Com’è riuscito a proporsi in queste squadre del Lazio? C’è stato qualcuno che la proposta (penso a un mister, un direttore, un procuratore)?
Il mio approdo nelle squadre della regione Lazio è avvenuto grazie al direttore Paolo Filosa, che mi portò dall’ Eccellenza campana alla serie D laziale.
Che cosa le sta dando il calcio e che cosa le sta togliendo?
Il calcio mi ha dato tanto, soprattutto molte soddisfazioni, ma nello stesso momento mi ha tolto tempo per stare con la mia famiglia, con la mia ragazza e con i miei amici, questo perché ho vissuto spesso lontano da casa.
Il suo più grande difetto?
Posso dire che sono permaloso ed introverso.
Il suo più grande pregio?
Sono un buon amico di cui potersi fidare in qualsiasi circostanza.
Se dovesse descrivere se stesso – a chi non la conosce - con poche parole, che cosa direbbe?
Sono un ragazzo semplice, a cui piace stare tranquillo, ma che non si “risparmia” quando si tratta di “far casino” insieme con gli amici.
Quanto è importante la famiglia per lei e l’amore della sua ragazza?
Per me la famiglia è sacra, sono le persone che ti ritroverai per tutta la vita. Riguardo la mia ragazza posso dirti che è una persona eccezionale, nei momenti difficili della mia vita, è stata sempre accanto a me con gesti e parole, mi hanno aiutato a superare il tutto, non smetterò mai ringraziarla.
Gli amici che ruolo ricoprono nella sua vita quotidiana?
Ho tanti amici, ma in particolare con due mi sento tutti i giorni e che reputo una parte importante della mia vita.
Lei ci ha detto che vive nel quartiere di Secondigliano, mi permetta, perché a volte ci sono tanti pregiudizi su questo quartiere?
Alcuni ragazzi che ho intervistato mi hanno raccontato: “lo sa che quando andiamo a giocare e diciamo che abitiamo a Scampia o Secondigliano, subito iniziano le offese contro la squadra del nostro quartiere?” Personalmente lo trovo assurdo, ragazzi di Napoli che vengono offesi da altri giocatori campani, solo perché nati appunto lì.
Sì, vivo in questo quartiere, e spesso quando si sente Secondigliano o Scampia, le persone spalancano gli occhi senza sapere che noi ragazzi – di queste zone - facciamo una vita come tutti gli altri, anzi stiamo pure meglio.
La gente vive di pregiudizi, ma senza sapere realmente come si vive in un posto.
Grazie
a cura di Paolo Radi
22 07 2020
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