Archivio blog

mercoledì 22 luglio 2020

DI PAOLO RADI 

 

 

 

 

 

 

 

 

CONVERSANDO CON...

     

 

 

     


CIRO     

CORRADO  

 








 

 

 

 

 

Ciro Corrado èun ragazzo di Napoli nato nel 1989. Ha iniziato a giocare all’età di 9 anni in una società che si chiamava “167 giornalai” e ha militato nella stessa   per tanti anni, come ci dice lui “eravamo una squadra di amici “ 

Ha giocato tanti anni nel Lazio che ormai reputa la sua seconda casa: Boville, Latina, Formia, Palestrina, Albalonga, Colleferro, Cassino e tante altre ancora


Quest’anno era al Gaeta dove si sono piazzati al secondo posto. arrivati secondi.


Al termine dell'intervista vai la galleria fotografica.

 






 



 

A proposito del calcio che viviamo in questo momento, secondo lei c’erano le condizioni per far ripartire il campionato di serie A? Senza i tifosi non le sembra un calcio diverso? 

 

Secondo me Le condizioni per far ripartire la serie A c ‘erano, rispetto a noi ragazzi che giochiamo in categorie dilettanti, logicamente non c’è la possibilità di effettuare controlli quotidianamente per tenere tutto sotto controllo.

 

 

 


Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

Nei nostri quartieri son da bambini si inizia a praticare calcio per strada, quindi posso dirti che fin da subito ho iniziato a coltivare la mia grande passione, e tutt’ora porto dentro la voglia di continuare a divertirmi con lo sport che amo di più

 

 



Perché tutti provano a diventare calciatori? Che cosa gli attira, più la fama o i soldi? 

 

Diventare calciatore è un po’ il sogno di tutti, di certo fama e soldi sono quelli che spingono più ragazzi a percorrere questa strada, però solo chi pratica può capire cosa si prova a stare in questo “mondo”

 

 

 

 

Lei gioca nel ruolo di? 

 

Io sono un esterno d’attacco e all’occorrenza ho fatto anche l’attaccante

 

 

 

 

Il suo goal più bello?

 

Il gol più bello secondo me lo segnai quando militavo nell’Albalonga, quando con una serie di dribbling superai vari avversari e con un diagonale segnai.

 

 

 


La regione Lazio è la sua seconda casa e lei è un giocatore stimato da tutti per sia per il suo modo di porsi, sia per la sua bravura, qual è il club dove si è trovato meglio?

 

Nella maggior parte delle mie esperienze mi sono trovato bene. Sono un ragazzo serio che sa farsi volere bene. 

Di sicuro posso dirti il Cassino rispetto alle altre, forse perché sono rimasto per due anni raggiungendo obbiettivi importanti.

 

 

 

 

Com’è riuscito a proporsi in queste squadre del Lazio? C’è stato qualcuno che la proposta (penso a un mister, un direttore, un procuratore)? 

 

Il mio approdo nelle squadre della regione Lazio è avvenuto grazie al direttore Paolo Filosa, che mi portò dall’ Eccellenza campana alla serie D laziale.

 

 

 

 

Che cosa le sta dando il calcio e che cosa le sta togliendo?

 

Il calcio mi ha dato tanto, soprattutto molte soddisfazioni, ma nello stesso momento mi ha tolto tempo per stare con la mia famiglia, con la mia ragazza e con i miei amici, questo perché ho vissuto spesso lontano da casa.

 

 


 

Il suo più grande difetto?

 

Posso dire che sono permaloso ed introverso.

 

 

 

Il suo più grande pregio?

 

Sono un buon amico di cui potersi fidare in qualsiasi circostanza.

 

 

 

 

Se dovesse descrivere se stesso – a chi non la conosce - con poche parole, che cosa direbbe? 

 

Sono un ragazzo semplice, a cui piace stare tranquillo, ma che non si “risparmia” quando si tratta di “far casino” insieme con gli amici.

 

 



Quanto è importante la famiglia per lei e l’amore della sua ragazza? 

 

Per me la famiglia è sacra, sono le persone che ti ritroverai per tutta la vita. Riguardo la mia ragazza posso dirti che è una persona eccezionale, nei momenti difficili della mia vita, è stata sempre accanto a me con gesti e parole, mi hanno aiutato a superare il tutto, non smetterò mai ringraziarla.

 

 

 


Gli amici che ruolo ricoprono nella sua vita quotidiana?

 

Ho tanti amici, ma in particolare con due mi sento tutti i giorni e che reputo una parte importante della mia vita.

 

 

 

  Lei ci ha detto che vive nel quartiere di Secondigliano, mi permetta, perché a volte ci sono tanti pregiudizi su questo quartiere? 

 

 Alcuni ragazzi che ho intervistato mi hanno raccontato: “lo sa che quando andiamo a giocare e diciamo che abitiamo a Scampia o Secondigliano, subito iniziano le offese contro la squadra del nostro quartiere?” Personalmente lo trovo assurdo, ragazzi di Napoli che vengono offesi da altri giocatori campani, solo perché nati appunto lì. 

 

Sì, vivo in questo quartiere, e spesso quando si sente Secondigliano o Scampia, le persone spalancano gli occhi senza sapere che noi ragazzi – di queste zone - facciamo una vita come tutti gli altri, anzi stiamo pure meglio.

La gente vive di pregiudizi, ma senza sapere realmente come si vive in un posto.

 

 

 






























 

 

Grazie   

 

a cura di Paolo Radi   

 

 

 

 

 

22 07       2020 

 

(Tutti i diritti riservati)  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1 commento: