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T E R
V I S
T A
INTERVIEW
ENTRETIEN
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مقابلة
אינטערוויו
интервју
CONVERSAZIONE
con
SIMONE GANDOLFO
a cura di Paolo Lorenzo
Radi
Simone Gandolfo è un
attore e regista che ha fatto della recitazione il suo
mestiere di vivere.
Ha recitato tra l’altro nell'ultimo film diretto da Roberto Benigni, La tigre e la neve, come regista ha sceneggiato
e diretto il cortometraggio L’architettura del mare, mentre il lungometraggio
Evil Things – Cose cattive è del 2012. Il
suo debutto teatrale avviene nel
1998.
Per la televisione ha
recitato in alcune seguenti
fiction: R,I.S. Roma delitti imperfetti, Braccialetti Rossi, I
Borgia, Un mondo nuovo, in un episodio di Don Matteo, Rocco Schiavone, Un passo
dal cielo C’era una volta studio uno
e E’ arrivata la felicità.
Simone Gandolfo ha recitato anche in teatro debuttando nel
1998 nell’opera Menzogne della mente.
Simone Gandolfo nella presentazione non ho potuto inserire tutti i
tuoi lavori e i premi che hai ricevuto, possiamo dunque dire
che: sei un attore che ha fatto del palcoscenico la sua vita. Come mai
questa scelta, hai visto un film o un dramma teatrale che ti ha particolarmente
colpito, oppure era un tuo desiderio che avevi sin da bambino?
Si il mio lavoro è una parte
fondamentale della mia vita. Tutto cominciò nel lontano 1997 quando ero uno
studente irrequieto e con pochissima voglia di studiare. Quasi per caso mi
iscrissi ad un laboratorio scolastico di teatro e fu amore a prima vista: in un
istante capii che quello volevo fare!!!
Raccontare storie è sempre stata
la mia passione e in quel momento ho capito che poteva essere anche il mio
lavoro.
Cominciò una strada lunga e in
salita, ma non ho mai avuto rimpianti.
Ti sei formato prima al Teatro Cavour di Imperia, poi Alla Scuola
di Recitazione del Teatro Stabile di Genova, infine sei andato a Roma per
partecipare a due laboratori, uno tenuto da Valerio Binasco, l’altro da Mamadu Dioume, quali differenze di stile ha riscontrato tra
Genova e Roma?
Non parlerei di stile, ma di metodo. Credo che la cosa più
difficile per un attore sia conoscere il proprio strumento espressivo ovvero
conoscere se stessi. Tutto ciò che facciamo punta a quell’obbiettivo.
Ho visto sia i tuoi film che le tue opere televisive, questa domanda è d’obbligo, com’è stato
recitare con il premio Oscar Roberto Benigni?
Straordinario, un uomo ed un
artista di grandissima generosità.
Ti posso dire che a me il film è piaciuto molto, forse il migliore
di R. Benigni, ti aspettavi un qualcosa in più da questo film?
Ho imparato a non aspettarmi
nulla se non di fare il massimo possibile il resto è una conseguenza.
Ritornando ai tuoi lavori, mi sono domandato come tu sia
riuscito a recitare in tantissimi
lavori: al cinema, televisione teatro,
sei ovunque, non ti fermi mai?
No non mi fermo mai, perché
dovrei?
Drammaturgo italiano preferito,
mentre invece chi sceglieresti come autore
straniero?
Italiano
Raffaele Orlando, il suo Annaspo è semplicemente straordinario. Straniero…sarò
banale, ma secondo me Shakespeare non si batte.
In genere come scegli un
copione, ti attira la trama in generale, il personaggio, o il cast con
cui dovrai lavorare?
La
storia è la cosa più importante, tutto il resto viene dopo.
La tua famiglia come vive la tua
carriera di attore, avrebbe voluto che diventassi avvocato o medico, come
sognano tutti i genitori oppure ti hanno appoggiato sin dall’inizio?
I miei
sono sempre stati dalla mia parte e questo è stato, nei momenti bui, l’unico
sostegno su cui poter contare sempre.
A tuo avviso che cosa manca al
cinema italiano per ritrovare quella vena creativa che lo aveva reso famoso nel
mondo negli anni cinquanta e sessanta?
Mentre le altre cinematografie riescono a
produrre dei veri capolavori, pensiamo all’Iran, il regista A Fahradi nell’arco
di breve tempo ha vinto due premi Oscar e tanti altri premi, la nostra da molti
anni non suscita più l’attenzione sia della critica che del pubblico. Perché
succede questo a noi che abbiamo veramente “fatto la storia del cinema
mondiale”:
Perché
stiamo vivendo un medioevo culturale fatto di populismo e opportunismo. Bisogna
rimettere al centro le storie da raccontare questo è indispensabile. Fahradi ha
delle cose da dire e le dice, noi invece ci fermiamo alla commedia!
Come regista hai già un copione
che vorresti girare immediatamente oppure per il momento pensi di dedicarti
solo a recitare?
Sto
scrivendo due cose nuove: un cortometraggio “The Last Border” e un film
lungometraggio: “Latitudini” entrambi hanno come tema L’immigrazione.
Simone devi fare un lungo
viaggio, puoi portare solo una tua performance recitativa, che cosa porteresti?
Uno spettacolo teatrale dal titolo: Ballata per un Assedio
8 marzo 2017
Grazie