SEZIONE SPORT
Paolo Radi intervista
RAFFAELE
BIANCO
Raffaele Bianco è un giocatore campano e così si presenta: “
“Mi chiamo Raffaele Bianco nato e cresciuto in Germania fino ad età di 17 anni ho calcato i campi tedeschi e ho frequentato la le scuole calcio. Per più di 2 anni sono stato al FSV Mainz 05, poi a causa della decisione della mia famiglia ci siamo trasferiti in Italia nel mio migliore momento, soprattutto a causa dell’età. Appena arrivato ad Afragola, da sconosciuto a 17 anni mi sono dovuto accontentare di giocare in eccellenza, addirittura come under nella Polisportiva Carditese Calcio.
Successivamente passai in promozione al Teano Calcio segnando nelle 3 stagioni consecutive 20 reti, altre squadre: sono stato con la Virtus Goti sempre in promozione fino al mercato di dicembre per passare con una società beneventana e concludendo il campionato con 13 reti in entrambe le squadre.
L’hanno seguente sono ritornato a Teano Calcio per offrire continuità e ovviamente per il lavoro che stavo svolgendo in quel momento, realizzando fino a dicembre altri 8 goal per poi passare alla Sessana Calcio che era in 1° categoria, realizzando altre 13 reti per un totale di 21 reti.
L’anno successivo sono stato chiamato a casa mia alla Virtus Afragola Soccer in prima categoria mettendo a segno 15 reti per poi stare fermo tutto il tempo della pandemia.
Successivamente sono passato al Terzigno Calcio fino a dicembre realizzando 5 reti per poi passare a dicembre al Vitulazio e concludendo il campionato con 14 reti in entrambe le squadre.
Vengo così richiamato dalla Virtus Afragola, (anche perché ho sempre avuto un buon rapporto anche con il presidente), l’ambizione era quella di disputare un’annata importante in promozione, ambizione riuscita visto che abbiamo vinto tramite play off, così siamo andati in Eccellenza, altri 11 goal messi in rete.
Vengo riconfermato l’anno successivo, poi però sono passato prima al Cellole, a dicembre mi trasferisco al Pianura Calcio 1977 in promozione, la squadra stava in pessime condizioni, e nessun giocatore avrebbe accettato una situazione del genere scendendo di categoria soprattutto venendo da una annata stupenda, dove, tra l’altro avevo vinto molto.
Volevo sfidare questa situazione in una piazza che non aveva vinto nulla, per la situazione classifica la davano già per retrocessa e posso dire che mi sono superato calcisticamente, superando me stesso e portando il Pianura a compiere un miracolo calcistico salvando la squadra, purtroppo a causa di una situazione molto complicata - si giocava contro la Puteolana 1909 ed era lo scorso aprile 2025 - che si era venuta a creare negli ultimi minuti, ho commesso un errore verso l’arbitro, sono responsabile dell’ accaduto, anche se ci sarebbe molto da raccontare, ma preferisco guardare oltre.
Accetto la decisione che ho dovuto subire (dovrò stare fermo per due anni sino all’aprile del 2027), nulla mi può fermare, la vita va avanti e spero a breve in un ritorno al calcio giocato che amo sin da piccolo. Dimenticavo io ho la coscienza a posto, magari lui no anche perché mi ha fatto prendere una brutta squalifica. “
La prima domanda che le voglio fare è la seguente: lei nella presentazione ci ha riferito di aver fatto il miracolo di aver salvato la squadra, il miracolo di salvare il Pianura calcio lo scorso campionato si è avverato oppure no?
Sì, è stato importante aver dato un forte contributo, serviva un miracolo per salvare una società che era difficile farla risalire in classifica, ma solo con duro lavoro ed uno staff veramente competente che avevamo si poteva raggiungere quell’ obbiettivo.
Lo scorso aprile è successo un fatto che tutti oramai conoscono, è pronto a ripartire in un’altra squadra con nuovi stimoli e nuovi traguardi da raggiungere?
Per quanta riguarda il fatto successo ad aprile ammetto il mio errore, io stavo aiutando il direttore di gara per tutta la partita e poi è successo quello che è successo, naturalmente come noi possiamo commettere gesti che vanno censurati anche gli altri possono sbagliare. Questo è il passato, ora voglio guardare al futuro.
Quando rientrerà che cosa vuol fare?
Quanto entrerò il primo obiettivo sarà quello di trovare un qualche società che creda in me e che mi dia la possibilità di esprimere il mio valore, ovviamente è prematura parlarne, ma arriverà il momento giusto ed io mi farò trovare pronto.
Lei è nato in Germania ed ha imparato a giocare nella città dove lei risiedeva, qual è la differenza maggiore tra il calcio tedesco e quello italiano?
La differenza tra calcio tedesco e quello italiano, riguarda prima le strutture e queste sono di alta qualità, poi viene la professionalità dei giocatori, e questo lo posso dire perché ho frequentato quell’ambiente calcistico.
Lei arriva in Italia a 17 anni è stato difficile farsi conoscere, si è subito ambientato oppure ha avuto qualche difficoltà a fare delle amicizie?
Al mio arrivo è normale quando ti trasferisci da un “mondo” ad un altro, non sapevo come muovermi, e questo anche a causa dell’età, non è semplice inserirmi nelle modalità del nostro calcio, fortunatamente mi sono subito ambientato grazie ad alcuni amici che mi hanno aiutato.
Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più legato?
La squadra alla quale sono rimasto più legato è stata la squadra tedesca FSV Mainz 05, è stata un bella esperienza fare giovanili in una società che disputava la serie A e che è ancora in serie A, invece la società in Italia alla quale mi sento di appartener maggiormente è la Virtus Afragola Soccer, con essa ho fatto un doppio salto di categoria, ho conosciuto veramente delle persone per bene, serie e disponibili, mi sembra giusto menzionare il presidente che attualmente mi aiuta ancora in tutto.
Lei ha realizzato numerosi goal, come si riesce a raggiungere dei risultati così eccellenti, in poche parole qual è il suo segreto?
Non c’è segreto vero e proprio, direi la costanza nell’allenarmi. Preciso anche che io sono una seconda punta e posso fare anche la prima, come attaccante vivo dei goal, altrimenti che attaccante sei? Per fortuna ho quasi fatto bene in tutte le piazze che ho giocato.
Grandi discussioni con i mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?
Delle vere discussioni con allenatori no, forse mi sono arrabbiato spesso perché qualcuno credeva poco in me, il campo però mi dava sempre ragione.
Che cosa le manca della Germania?
Della Germania tutto: sia per come si vive e sia dal punto di vista lavorativo, tutto funziona bene.
Famiglia e amici quanto sono importanti per lei?
La famiglia è l’unica cosa che conta per me, di amici ce ne sono, ma sono pochi e come si dice sempre sono buoni.
Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato?
Il mio sogno si è realizzato vivendo bene in questa città - tra l’altro non è semplice viverci, è ringrazio il presidente della Virtus Afragola Soccer, il quale mi ha aiutato nei momenti di difficoltà.
A chi vorrebbe dedicare questa intervista?
L’ intervista la dedico a mia mamma che l’ho persa quest’ anno, solo lei sa quanto ho sofferto e se mi sono sistemato è grazie a lei e alla donna che era.
Grazie e le auguro di tornare a giocare presto.
26 11 2025
(Tutti i diritti riservati)









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