Archivio blog

sabato 15 novembre 2025

SEZIONE SPORT

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 


DOMENICO

ROMANO

 



 


Domenico Romano è un dirigente calcistico  campano e così si presenta: “ 

 

“Per quel che concerne il calcio giocato di categorie importanti non posso raccontare molto, poiché ho giocato in categoria giovanili ad esempio: nella Libertas Casavatore. 

Ho smesso presto causa diversi infortuni: lesione legamento caviglia e rottura cartilagine e ginocchio dx con operazione nel lontano 1996.

 

Dopo una lunghissima riabilitazione, sono rientrato nel mondo del calcio, diciamo un po’ casualmente, nell'anno 2016 con una squadretta di ragazzi 2004 /2005 in un torneo per una società nel napoletano: Unite Boys.

 

A seguito di quel torneo, il presidente decise di confermarmi per un altro anno alla guida della stessa categoria.

L'anno dopo 2017, sono stato chiamato da una altra società di calcio di Frignano portando con me gran parte del gruppetto di ragazzi che da qualche anno stavo allenando.

 

Nel 2018 invece passo dalla società di Frignano ad un altra di Villa di Briano, sempre con la categoria 2004/2005 ed in aggiunta 2006/2007.

 

Nel 2019 invece vengo contattato dalla società San Marcellino, comune in provincia di Caserta dove continuo il mio percorso con la stessa categoria e gran parte del gruppetto che ho cresciuto ed allenato da qualche anno, migliorando e arrivando a disputare   una finale di coppa purtroppo persa.

 

Nel San Marcellino milito 2 anni e decido purtroppo dopo molti anni di abbandonare il mio amato gruppetto del 2004 /2005 per allenare la squadra U19 della società F.C. Lusciano dove riusciamo ad ottenere un quinto posto molto soddisfacente visto la poca qualità tecnica che avevo a disposizione. 

 

Dal 2022 invece dopo un piccolo colloquio con il presidente di una società di Lusciano la Frocalcio, vengo ingaggiato per un nuovo ruolo di direttore sportivo per categorie agonistiche giovanili dall’ U14 fino ad U19.

 

In questa società ho trovato molte idee che mi accomunano con la dirigenza, una su tutte la crescita dei ragazzi, con la possibilità di migliorarli sia tecnicamente che mentalizzarli in campo e fuori.

 

Dal 2021 ho questo nuovo ruolo che mi diverte tanto e mi da molti stimoli.

 

In questa società abbiamo partecipato a campionati di prima categoria per 2 anni consecutivi, affrontando la categoria con molti ragazzi giovani alle prime esperienze, poiché l'obiettivo della società è di credere nei giovani, migliorarli e valorizzarli lavorando seriamente ed assiduamente. 

 

Questo è il motivo per il quale milito in questa società ormai da 4 anni.

La reputo una società seria con i sani valori dello sport giovanile.”

 

 

 

 

Come prima domanda le voglio fare questa: lei da quattro anni se ho ben capito bene è il direttore generale della Frocalcio, deduco che lei si senta a casa sua, che cos’ha questa società di particolare?

 

In primis tiene alla crescita tecnica del calciatore, ma allo stesso tempo cerca di formare anche i ragazzi dal punto di vista caratteriale, inoltre cerca di far comprendere loro quale dev’essere dargli la giusta mentalità per essere uno sportivo, di logica conseguenza quella di un calciatore. 


Quando ha capito che il calcio sarebbe stata la sua passione?

 

Da sempre dalla nascita, da piccolo potrei dire che  al posto del cuscino avevo un pallone. 

 

I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

Questa è una frase che tutti ci siamo sentiti dire, certo sappiamo tutti che la scuola è la cosa più importante per potersi immergere nell 'ambito lavorativo oltre dal punto di vista culturale.

Credo che ogni ragazzo debba svolgere un’attività fisica, sia come svago quindi dal punto di vista di benessere mentale sia per migliorare e potenziare il fisico. 

Inoltre lo sport aiuta a prevenire molte patologie, oltre a dare un benessere mentale .



 




A causa di un infortunio lei lascia il calcio giocato e diventa allenatore, come è riuscito a superare quel brutto momento?

 

Diciamo che purtroppo fanno parte della vita di uno sportivo e soprattutto nel calcio.

Quando poi ti rendi conto che non riesci più a rendere come vorresti a malincuore resti nel calcio con ruoli extra-campo, te ne devi fare una ragione, purtroppo.

 

Lei ha allenato diverse squadre, c’è una squadra a cui è rimasto più legato?

 

Non ci sono squadre a cui tengo di piu, anche perché credo che la più amata sia la squadra dei colori che al momento indossi.

 

Dei calciatori oppure dei  ragazzi  da me allenati ho un ottimo ricordo  e la cosa che più gratifica e di aver lasciato un buona impronta, e di ciò mi rendo conto quando li incontro sui campi oppure extra-campo .

 

Qual è la principale qualità che deve avere un allenatore? 

 

Ad oggi, secondo il mio parere, l'allenatore oltre le capacità nell’  insegnare il calcio, credo che debba lavorare anche sulla psicologia di ogni singolo ragazzo, soprattutto oggi che abbiamo ragazzi molto fragili psicologicamente.


 Qual è il suo stato d’animo prima di una partita? Quali consigli dà ai giocatori?

 

Dico sempre ragazzi di dare il tutto per tutto, devono mettere in campo quello che hanno: l'impegno a prescindere dai limiti personali calcistici e dunque il cuore, le gambe, ma soprattutto la testa...

Ogni cosa va presa con giusto impegno e determinazione. 

 

E alla fine di una partita, invece? Ripensa a quello che ha sbagliato a livello tattico, oppure volta pagina? 

 

Di solito a fine partita ai ragazzi non rimprovero niente, cerco sempre di far sbollire e poi lavorare sugli errori. 

 

Com’è ha vissuto il periodo del Covid, era fiducioso sul fatto che prima o poi si sarebbe tornati alla normalità, o invece pensava che questo periodo negativo sarebbe durato molto a lungo?

 

È stato un periodo brutto per tutti purtroppo, sapevamo che ne saremmo usciti, ma non si sapeva quando dovevamo stare lontano dalla normale vita quotidiana, ma soprattutto dai campi. 

 

 Che cosa le sta dando il calcio e che cosa le sta togliendo? 

 

Dando: tante soddisfazioni, emozioni difficili da spiegare.

Togliendo: forse molto tempo alla mia famiglia visto gli impegni.

 

Ora lei è dirigente, immagino che sia sempre impegnato, per chi non conosce bene lo sport del calcio, in cosa consiste il suo lavoro?

 

È un ruolo importante, dove non devi dare niente per scontato, devi essere sempre sul pezzo, non far mancare nulla a tutta la giostra del calcio, tutto ciò a partire dai mister, collaboratori, calciatori, genitori, sino ad arrivare al presidente, anche perché deve far quadrare i conti della società. 

Quindi organizzare rose, eventi, partite, tornei ed osservare calciatori nuovi, oltre alle faccende burocratiche da svolgere (tesseramenti, etc).

 

 

 


 


Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato?

 

Un calcio più sano, soprattutto dal punto di vista della crescita sino all’educazione dei ragazzi.

Tutto ciò senza violenza, poiché ogni settimana assistiamo a scene davvero assurde sui campi e questo non fa bene alla società. 

 

A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

Sicuramente in primis a mia moglie e alla mia famiglia che mi sopporta e mi supporta, questo perché come le dicevo gli impegni sono tanti e spesso togliamo il tempo alle nostre famiglie pur sapendo che non lo recuseremo più. Senza il loro supporto sarebbe tutto più difficile. Quindi ringrazio loro per la comprensione.

 

Grazie 

 

15  11     2025

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

Nessun commento:

Posta un commento