A CURA DI PAOLO RADI
UNA CONVERSAZIONE
CON
GENNARO
IMBRIANI
Gennaro Imbriani è figlio di Luigi e Debora Sorrentino, è nato a Napoli l’08/03/98 si è diplomato alla scuola I.P.S.A.R Cavalcanti, specializzazione nel settore Alberghiero.
Ha iniziato a giocare a soli 6 anni nella scuola calcio Pro Calcio Napoli per poi finire alla scuola calcio Pasquale Foggia dopodiché è stato ceduto al Foggia calcio dove militava in serie c. E’ stato poi nel Gladiator (Avellino), Asd Calcio Pomigliano, US Vibonese, Asd Calcio Pomigliano. Quest’ anno si trova nel A.C.D. San Tommaso in serie D (Avellino) dove ci dice: “spero di poter fare bene.”
La prima domanda è un classico: quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?
Mio padre sin da piccolo mi faceva guardare le partite e già mi piaceva molto, poi con il passare degli anni praticandolo è diventato una passione.
Tuo padre è stato un giocatore ed ora è un allenatore, sicuramente gli avrà dato dei buoni consigli, quali in particolare?
Si mi ha dato molti consigli i principali sono stati quelli di allenarmi sempre al 100% e di impegnarmi sempre.
Lei ha giocato in tantissime squadre, a quale è rimasto più legato?
Sono rimasto più legato al Foggia calcio poiché sono ci sono stato 3 anni.
Dai ragazzi il calcio viene visto come un’opportunità per vivere una vita negli agi, nel lusso, oppure frequentare un certo tipo “di mondo”. Lei cosa metterebbe al primo posto, il fatto di essere arrivato tra i grandi, oppure la possibilità di fare una vita agiata?
Preferisco arrivare tra i grandi visto che è un sogno che tutti hanno e che solo pochi riescono.
Il suo gol più bello di tuta la sua carriera?
Goal con la maglia del Foggia all’incrocio dei pali da fuori.
Ritiene che avere un diploma o una laurea possa rendere un calciatore migliore, capace di rapportarsi in un mondo, quello calcistico, non sempre facile da frequentare e con tanti millantatori che sanno fare solo promesse?
Ritengo che diploma o laurea sia molto importante visto che ti aiuta a crescere e a stare a contatto con la gente e rapportarsi con loro.
Squadra italiana in cui le piacerebbe giocare?
Inter
Il suo più grande pregio?
Leggere la giocata prima dell’avversario
Il suo più grande difetto?
Non amo rincorrere l’avversario preferisco la palla nei piedi.
Un’ultima domanda: che cosa rappresenta per lei Napoli?
Per me Napoli è tutto amo questa città ma so anche che non c’è futuro qui per questo mi piacerebbe andare a vivere fuori in particolare in Spagna amo lo spagnolo.
Grazie
a cura di Paolo Radi
17 07 2019
(Tutti i diritti riservati)
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