A CURA DI PAOLO RADI
UNA CONVERSAZIONE
CON
ADRIANO
CAMPESE
Adriano Campese è nato a Napoli il 05 /07/1990, Ho frequentato la scuola Alfonso Casanova dove si è diplomato in Tec. delle Industrie Elettriche.
Ho fatto il settore giovanile tra Sporting Neapolis Pigna Calcio passando poi per l’esordio in D con il Pomigliano dove ha disputato più partite “da subentrato”, invece poche da titolare.
Poi ho fatto la promozione con: Acerrana, Anacapri Minturno nel Lazio, Roccaravindola in Molise, in prima categoria con Boys Pianurese dove ha perso la finale play off con il Sanità, squadra del mio quartiere, alla MAUED ho vinto il campionato di prima categoria, ora è tornato al meglio sotto l’aspetto fisico, questo perché durante la sua carriera non era stato bene ed era in sovrappeso.
La prima domanda èun classico: quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua piùgrande passione?
Da subito considerando che all'età di 7-8 anni già passavo interi pomeriggi a giocare per strada.
Lei ha giocato in diverse squadre, a quale squadra è rimasto più legato?
A.S.D. Maued Sport.
Se non avesse scelto il calcio, quale altro sport le sarebbe piaciuto praticare?
Basket.
Dai ragazzi il calcio viene visto come un’opportunitàper vivere una vita negli agi, nel lusso, oppure frequentare un certo tipo “di mondo”. Perchétutti provano a diventare calciatori?
Oggi forse è come dici tu, i giovani cercano di diventare ricchi più che calciatori ma quando io ero piccolo non pensavo al domani, ma solo a giocare sempre, non importava il posto o l'ora, l'importante era giocare sempre.
In che ruolo gioca?
Diciamo che sono un finto attaccante, l’attacco a due per me è perfetto altrimenti nel 4-3-3 posso fare l'esterno.
In questo ambiente ha avuto più soddisfazioni o delusioni?
Più delusioni senza dubbio!
Squadra italiana in cui le piacerebbe giocare?
Il Napoli fa un bel gioco favorendo molto gli attaccanti.
Un suo pregio?
Sono un buon calciatore.
Un suo difetto?
Di difetti ne ho tanti, altrimenti avrei giocato ad altri livelli.
Ad un certo punto della sua carriera lei ha smesso per un po’, cos’era successo?
Sì, è vero. ho smesso per un po’ a causa delle finte e false promesse fatte da qualche "presidente" che ho avuto in passato.
Suo padre, che è stato un giocatore come lei, che consigli le ha dato quando lei ha iniziato la carriera?
Mio padre è un esempio di vita in tutto, il legame che ho con lui è qualcosa di inspiegabile, devo dire, a riguardo, però, che calcisticamente mi ha sempre seguito, ma relativamente senza mai entrare troppo nelle mie decisioni.
Qual è il sogno nel cassetto?
Avere un figlio che giochi bene a calcio senza essere una schiappa come me!
Ultima domanda cosa rappresenta Napoli per lei?
Napoli per me è tutto, con tutte le sue sfaccettature, sicuramente abbiamo tanti difetti, ma abbiamo tutto non c'è una cosa che a Napoli non puoi fare, dal cibo alle serate al mare, il paesaggio e il panorama sono favolosi, se volessi scrivere tutti i pregi di Napoli sicuramente non basterebbero dieci righe.
Grazie
a cura di Paolo Radi
22 03 2019
(Tutti i diritti riservati)
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