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martedì 2 luglio 2019




 A CURA DI PAOLO RADI 







 UNA CONVERSAZIONE 
     

     
 CON 



  GENNY  
 SABATINO  









Genny Gennaro Sabatino è nato a Napoli il 6 aprile del 1993 ho vissuto fino all’età di 6 anni a Scampia poi si è trasferito a Magnano di Napoli dove attualmente abita. 
E’ passato alla Sibilla Bacoli dove ha fatto 1 campionato di allievi e l’anno dopo è passato in prima squadra dove ho disputato il campionato di serie D.
All’età di 17 anni si trasferisce al Pomezia calcio nella Beretti nazionale e un anno dopo ritorna alla Sibilla Bacoli.
Successivamente milita nel Procida calcio, nel gennaio di quell’ annata a causa di un brutto incidente in motorino è costretto a fermarsi per due anni.
Matura l’idea di smettere con il calcio, ma poi grazie all’aiuto di un suo caro amico Biagio Sequino (da noi intervistato) che lo porta a giocare in prima categoria con il Qualiano, riprende con entusiasmo l’attività.  
Dall’anno scorso sono è tesserato con lʼOratorio Don Guanella di Scampia dove disputa il campionato di promozione.










    La prima domanda èun questa: dallo scorso anno sei tesserato con l’Oratorio Don Guanella di Scampia, com’è andato il campionato? 

Si sono approdato al Don Guanella a dicembre, quando sono arrivato la squadra aveva 6 punti e i risultati facevano fatica ad arrivare poi pian piano la strada si è fatta in discesa e abbiamo trovato una salvezza tranquilla.



Come si è trovato in questa squadra? 

A Scampia mi trovo benissimo non fai parte di una squadra ma di una grande famiglia.











Sappiamo che lei è molto amico di Biagio Sequino, ed è stato lui a farlo riprendere a giocare, che caratteristiche ha Biagio Sequino, appunto? 

Si sono un amico di Biagio fin da piccolo. Biagio è un ottimo terzino una persona che gioca sempre e solo per vincere.



Lei in che ruolo gioca?

Io sono un esterno d’attacco, ma so adattarmi molto bene  anche come mezz’ ala.






Se non avesse scelto il calcio, quale altro sport le sarebbe piaciuto praticare? 


Non saprei... perché fin da piccolo già ero deciso su quale sport praticare. Forse avrei scelto il tennis come alternativa.



Perchétutti provano a diventare calciatori, mentre pochi sono quelli che praticano altre attività agonistiche? Eppure una città come Napoli offre tutto. 

 Beh fare il calciatore sarebbe il lavoro più bello del mondo, siamo onesti chi da bambino non l’ha mai pensato? L’ 80% dei ragazzi a Napoli pratica calcio, l ‘altro 20 % non so che sport pratichi.








Anche lei da ragazzo sognava di approdare in una grande squadra, oppure era consapevole dei suoi limiti da calciatore? 

Sì, anche io ho sognato di arrivare alla vetta,  in qualche circostanza ero anche salito su quel famoso 'treno' che può portarti verso la gloria, ma per colpa di qualcuno che fa “del male in questo sport” non sono riuscito a realizzare il mio sogno.





Intervistando diversi giocatori, molti mi hanno detto che tifano Juve, Milan, mentre io mi aspettavo solamente Napoli, com’è possibile? Posso capire il Milan, ma la Juve...

La nuova generazioni tifa queste squadre perché sono le più vincenti. Ma se intervisti persone dai 25 anni a salire,  tutti ti risponderanno quasi sicuramente:  “forza Napoli”.






Un suo pregio e un suo difetto?  

Sono un ragazzo calmo umile, molte volte può essere sia un pregio che un difetto.


Leggo molto spesso sui social che per molti ragazzi campani, un amico è come un fratello, è più un modo di dire, oppure per voi è così veramente? 

L’amico è veramente un fratello molte volte ci passo insieme l’intera giornata, in quella giornata siamo più di fratelli.







La famiglia che cosa rappresenta per lei? 

La famiglia per me è tutto.



Lei ci ha detto che da Scampia si è trasferito a Mugnano, vede su Scampia, nei giornali, in televisione (penso a un servizio delle Ieneproprio su Scampia) si leggono e si vedono “tante cose”, ma com’è Scampia veramente?  


Come in ogni quartiere ci sono mille problematiche, ma purtroppo viene messo in risalto solo il lato negativo che accomuna questi posti, trascurando quello che c’ è di buono e le brave persone che ci vivono.










Grazie   

a cura di Paolo Radi   





02    07   2019 
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