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lunedì 27 marzo 2017



PAOLO RADI

PRESENTA





DIARIO DI BORDO


di Giovanni Sanzullo














Venerdì 3 febbraio 2017

Per quelli che di solito seguono i miei post ferroviari un po' deliranti: stamattina c'è il misterioso uomo dalla doppia busta che contro la pioggia ipotizza tute impermeabili indossate sotto i vestiti. Versione moderna del "pigiama sotto" di quand'ero bambino.



31 gennaio 2017

Centro commerciale della Stazione Termini: mentre cammino speditamente verso la scala che porta ai binari vengo investito in pieno, con energia, da una donna sotto i 40 che corre distratta col cellulare in mano. Resto in piedi a fatica e l'afferro prima che cada, tenendola per la vita.
Nell'arco di un secondo mi chiede scusa tre volte con tono preoccupato. Le sorrido e le rispondo che sto benissimo e che non c'è nulla di cui scusarsi. Cambia completamente espressione, si rilassa e chiede se può offrirmi un caffè.
"Ma non aveva fretta?" le dico, sempre sorridendo. "Sì, ma il tempo
Per prendere un caffè ce l’ho” replica lei.
Le tendo la mano: "Grazie, ma ho il treno in partenza. Però la prossima volta il caffè giuro che l’offro io”.


"Ci conto! Ma senza bisogno di scontri" risponde ridendo e  accettando la stretta di mano. Poi infila il cellulare nella borsa e si allontana con calma.

Le persone ormai sono disabituate alla gentilezza: le sorprende.



24 gennaio 2017


Pendolo in treno sulla tratta Velletri-Roma da vent'anni.
Da vent'anni incontro un signore che porta un'anonima busta di plastica azzurra al cui interno c'è come rinforzo una seconda busta uguale, bianca, contenente qualcosa di indefinibile e voluminoso, abilmente occultato, non saprei dire se compatto o meno.
È una persona distinta: entra nella carrozza qualche stazione dopo la mia, si siede, appoggia la doppia busta sul pavimento, tra i piedi, e durante il viaggio discute amabilmente di un po' di tutto con altri passeggeri.
Arrivato a Roma prende lo strano bagaglio nella mano sinistra e si allontana con passo veloce, facendolo oscillare.
Più di una volta mi è capitato di incontrarlo anche al ritorno, sempre con al seguito la stessa doppia busta, piena allo stesso modo, con identica postura e medesimo comportamento fino alla discesa dal treno

La domanda è: che scorta ha di questi shopper resistenti di un tempo - diversi da quelli sottilissimi, organici, di adesso - e soprattutto che cavolo ci tiene dentro di così importante?
È un mistero, magari in proposito scriverò un libro.
Titolo provvisorio: "Storia di un bagaglio informale". Potrebbe diventare un bUst seller.



19 Gennaio  2017

A volte la sera, in treno, non hai voglia di leggere, non hai voglia di parlare e non hai voglia di ascoltare. Hai solo voglia di guardare il buio oltre il finestrino e di immaginare che le luci che punteggiano i campi siano stelle che guidano i pensieri verso la prossima stazione, liberi per il resto di vagare nel vuoto dell'attesa. E in fondo l'attesa è proprio il senso della vita: l'attesa di conoscere, l'attesa di arrivare, l'attesa di avere, persino l'attesa di quello che, lo sai già, non tornerà più, perché continuare ad attendere anche quando non c'è ragione aiuta a rendere sopportabile il viaggi.


2 Gennaio 2017

Anno nuovo, treno vecchio.

Stamattina il Circeo sembra un'isola.

martedì 21 marzo 2017


PAOLO RADI

PRESENTA





DIARIO DI BORDO


di Giovanni Sanzullo








31 Dicembre 2016

Il fatto è che, mentre si avvicina la mezzanotte, ti sale l'ansia di aver dimenticato qualcuno e ti vengono nuove idee per auguri più
Efficaci anche a chi mi ha raggiunto.
 La verità è che gli auguri che riesci a scrivere o comunque a esprimere non ti sembrano mai abbastanza, specie per le persone alle quali tieni davvero e che sono lontane da te.
Forse perché l'amore sta comunque troppo stretto in qualsiasi augurio e non bastano le parole né i gesti di una vita intera a contenerlo.
Ancora infiniti auguri, ovunque siate, a tutti voi che siete cari al mio cuore.



23 Dicembre 2016

Stamattina, attraverso il finestrino macchiato del treno, una cartolina.
Sono i colori di un'alba serena mescolati alla speranza che accompagna il Natale, spettacolo gratuito - anche perché impagabile - allestito per lavoratori pendolari assonnati, oggi assai meno numerosi del solito.
A tutti auguro, non solo per questi giorni, un'armonia di colori, serenità e speranza, un dono che vale tantissimo, come ogni cosa bella che non si può comprare.



16 Dicembre 2016

Stamattina c'è una donna con gli occhi brillanti che bucano il finestrino del treno, rapiti dal paesaggio.
D'un tratto coglie il mio sguardo incuriosito e dice, sorridendo: "Quanta bellezza c'è?".
Non è una domanda, è un'affermazione che invoca condivisione, un'esigenza di armonia.
"Più di quanta possiamo vederne", rispondo sorridendo a mia volta.
Non c'è altro da aggiungere: sull'allegro vociare di una scolaresca in gita, gli occhi, stavolta di entrambi, si tuffano nel verde alternarsi di campi e colline, puntando inconsapevoli, all'orizzonte, la linea azzurra e infinita del mare.


venerdì 10 marzo 2017



PAOLO RADI

PRESENTA





DIARIO DI BORDO


di Giovanni Sanzullo








 16 Dicembre 2016

Stamattina c'è una donna con gli occhi brillanti che bucano il finestrino del treno, rapiti dal paesaggio.
D'un tratto coglie il mio sguardo incuriosito e dice, sorridendo: "Quanta bellezza c'è?".
Non è una domanda, è un'affermazione che invoca condivisione, un'esigenza di armonia.
"Più di quanta possiamo vederne", rispondo sorridendo a mia volta.
Non c'è altro da aggiungere: sull'allegro vociare di una scolaresca in gita, gli occhi, stavolta di entrambi, si tuffano nel verde alternarsi di campi e colline, puntando inconsapevoli, all'orizzonte, la linea azzurra e infinita del mare.