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mercoledì 9 ottobre 2024

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

SIMONE

PATTELLI 

 

 


     


Simone Pattelli è un giocatore   di calcio, Roma classe 2002 e questa è la sua storia calcistica: 



 






“Pattelli Simone nato a Roma il 3 febbraio del 2002 fin da bambino dimostrava una predisposizione naturale al gioco del calcio infatti a soli 9 anni in una selezione numerosa di bambini, della stessa età viene scelto, insieme ad altri 17, dal responsabile del settore giovanile dell' AS Roma Bruno Conti formando cosi il gruppo pulcini 2002. 








Rimane con l’AS Roma dal 2011 al 2016 con esperienze uniche giocando tornei internazionali con squadre blasonate della stessa annata come: il Paris S. Germain, il Barcellona, il Milan, l’Inter ecc. 










Nel 2016 si trasferisce alla Ternana dove rimane per due anni giocando i campionati nazionali under 16 e under 17. Successivamente anziché fare un campionato Berretti, quindi di pari età, d’accordo con il responsabile del settore giovanile della Ternana si trasferisce in prestito all’Atletico Lodigiani (una squadra della città di Roma) società blasonata che partecipa al campionato di Eccellenza Laziale. 








A soli 17/18 anni, quindi come giocatore under da titolare in mezzo a giocatori over, si fa notare per le sue caratteristiche sia tecniche, eccellenti, che fisiche, purtroppo il campionato si interrompe al termine del girone di andata a causa del Covid. L’anno successivo sempre da Under ha diverse chiamate da società di serie D, la spunta l’Ostia Mare dove riesce a giocare molte partite da titolare mostrando grandi qualità in un campionato molto difficile e impegnativo, gli allenamenti sono cinque a settimana la partita la domenica extra regione Lazio/Umbria e Toscana.











Terminata l’esperienza molto formativa con Ostia Mare il suo ex allenatore dell’Atletico Lodigiani lo vuole con sé alla AS Gaeta Calcio, in eccellenza, Simone accetta volentieri giocando personalmente una stagione ad alto livello tra l’altro arrivando quarto in campionato. Terminata la stagione 2021/2022 si trasferisce nella Società Sportiva Cerveteri, sempre eccellenza, a causa di   cambio di proprietà e di programmi a dicembre preferisce lasciare per andare in una società molto importante nel panorama laziale come il Colleferro dove si ferma per motivi di lavoro sopraggiunti al momento, dopo due settimane è di nuovo sul mercato. 











Subito viene ingaggiato dal Campu Eur sempre in eccellenza con la quale disputa tutto il girone di ritorno su buoni livelli, ma soprattutto, essendo una squadra di Roma e vicino a dove abita riesce a far coincidere calcio e lavoro. Nella stagione successiva 2023/2024, purtroppo, durante il periodo estivo si infortuna al ginocchio e per questo motivo a tutt’ oggi è ancora fermo nonostante le diverse chiamate che sono sopraggiunte durante il mercato a dimostrazione del fatto che il ragazzo ha fatto molto bene nel breve periodo prima dell’infortunio.” 



Noi del blog gli auguriamo una pronta ripresa. 

 



Grazie 

 

10   10    2024 

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

domenica 6 ottobre 2024

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

  

DOMENIK 

SANGIORGIO

 







Domenick Sangiorgio è un giovanissimo giocatore di calcio di Pavia, così ci si presenta:

 

Mi chiamo Domenik, e ho iniziato a giocare a calcio all’età di 5 anni al Red Evil, nel ruolo di attaccante, questo succedeva a Corsico, dove abitavo. 

 

Poi sono andato alla Pro Sesto verso i 8 anni e ho continuato a fare la punta, un anno è stata la mia permanenza. Successivamente sono mi sono trasferito all’Aldini (tre anni), come ruolo giocavo sia attaccante esterno e sia centrale, poi milito all’Alcione come punta, infine sono alla Lombardia Uno come esterno. 

 

Per motivi famigliari ci siamo trasferiti a Pavia a Tromello, presi una decisione di fretta perché stavamo ristrutturando completamente la nuova casa, cosi andai al Garlasco, grazie alla fiducia del mister (Andrea Spadaro), qui ebbi la fascia di capitano e guidai la mia squadra: 52 furono goal e risultati quale miglior marcatore della stagione 2023/2024.

 

Molte squadre erano interessate a me, ho fatto un paio di provini e anche un torneo a Padova grazie anche all’aiuto del mio procuratore (Claudio Tedesco. Ora gioco all’ A.C. Pavia.

 

 

 


 



La prima domanda che le voglio fare è la seguente come sta andando questa stagione calcistica, soddisfatto delle sue prestazioni?

 

Questa stagione sta andando bene, sono orgoglioso delle mie prestazioni anche se c’è sempre da lavorare e migliorare.

 






Lei ha iniziato da bambino a giocare, come mai questa grande passione?

 

È nata questa passione da me stesso perché i miei non erano molto tifosi del calcio e in famiglia tranne mio fratello, nessuno aveva avuto un grande cammino.

 

I suoi genitori, come fanno in tanti, le ripetono spesso la classica frase: “cerca di studiare e non pensare solo al calcio”?

 

A i miei genitori ovviamente importava la scuola e che studiassi ma agevolavano il tutto perché vedevano che ogni giorno ero attaccato al pallone

 

Lei ha militato in diversi club, a quale è rimasto più   legato? 

 

Si ho giocato in tante squadre, a dir la verità non sono mai rimasto molto legato ad una società ma quella più vicina è stato il Red Evils, la mia prima squadra.

 






Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 

 

In questo periodo sto facendo palestra ma non ho mai avuto altre passioni per altri sport.


A proposito di questo sport che cosa l’attira di più la fama o una vita agiata che potrebbe fare?

 

Nessuno di queste 2 opzioni mi attirano, a me piace il calcio e seguo questa passione


Lei gioca nel ruolo di? 

 

Attualmente il mio ruolo è l’attaccante esterno o punta centrale, ma mi trovo meglio esterno.



 




Ci potrebbe raccontare quell’esperienza che lei ha avuto a Garlasco dove con la fascia da capitano ha guidato la squadra, (si è trattato di un bel campionato tra l’altro)?

 

Grazie alla fiducia del mio mister (Andrea Spadaro) ho avuto la possibilità di guidare la mia squadra e creare un bel gruppo affiatato sia dentro e fuori campo, tutto sommato è andato bene il campionato.



 




Grandi discussioni con i mister le ha avute, le sta avendo, oppure ha sempre accetta le decisioni con serenità?

 

Sono un ragazzo che ascolta e parla con i mister ma non nascondo che sono accadute delle piccole discussioni ma che si sono chiarite parlando

Generalmente che ruolo ha all’interno del gruppo, mi spiego ascolta i consigli dei compagni, discute serenamente con loro, oppure tende a imporre la sua volontà?

 

Faccio amicizia subito con i compagni della squadra dimostrando sempre rispetto e lealtà, dò molti consigli all’interno della squadra e sempre sono andati a buon fine, Motivando e incitando tutti i ragazzi.

 

Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando)? 

 

Di solito non mi do dei pregi o dei difetti, ma mi reputo un gran giocatore che gioca molto con la squadra e che ha voglia di arrivare in alto.

 

Un giocatore che lei ammira tantissimo? 

 

Non sono un ragazzo che ammira molto i calciatori ma il mio idolo è e sempre sarà Maradona colui che mi ha ispirato.

 

Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Io non ho sogni ma mi impongo degli obiettivi e il più grande è essere il calciatore più forte di tutti. Ho imparato a mettermi degli obbiettivi anche grazie a mio padre che ha sempre portato a fine ogni cosa che si è messo in testa e questa cosa lo presa proprio da lui.



 




A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

Dedico questa intervista alla mia famiglia che mi è sempre stata accanto e al  mio caro  amico (procuratore) Claudio Tedesco ma soprattutto a mia mamma colei che ci è sempre stata nei momenti più belli e più brutti e che ringrazio per quello che ho, dimostrandogli che presto raggiungerò il mio obbiettivo, con una gran testa, voglia di puntare in alto ma avendo sempre i piedi per terra.

 

Grazie 

 

06 10    2024 

 

(Tutti i diritti riservati) 

sabato 5 ottobre 2024

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

  

 

VINCENZO

EGIDIO



 


 Vincenzo Egidio è un giocatore   di Napoli, classe 2003 e così si presenta: “ 

 

"Ho giocato nel 2020 nel Giugliano in serie D, poi successivamente al fallimento del Giugliano a settembre 2021 andai alla A.S.D: Polisportiva Vastogirardi Calcio sempre in D; nel gennaio 2022 andai in Basilicata a provare con il Castelluccio Inferiore, ma le condizioni essendo critiche tornai a casa, passato qualche mese a fine gennaio mi sono trasferito i al Savoia in eccellenza, la società   poi mi girò in prestito alla Napoli Nord, sempre in eccellenza 

 

Finito l’anno calcistico 2022 ebbi una serie di problemi personali così a settembre 2022 andai in 2ª categoria a Qualiano, facendo molto bene, l’anno successivo sono stato in promozione con l’Oratorio  Donguanella Scampia Calcio, poi, visto che  che ho varie esigenze molto più importanti sto   giocando con il Mugnano sempre in 2ª categoria."

 

 



La prima domanda che le voglio è la seguente, come sta andando la stagione con il Mugnano Calcio? 

 

Che dire la stagione con il Mugnano sta iniziando molto bene, ma per il momento non rilascio alcuna informazione giusto per non avere tantissimi occhi addosso, scherzo, scherzo, sono molto soddisfatto, sia delle mie prestazioni sia  del mio gruppo.

 

Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

A dire il vero non ho mai scoperto il calcio, l’ho sempre vissuto giorno per giorno amandolo ogni giorno sempre più.

 

I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

La mia situazione era ben particolare, a scuola io non ci andavo più a 15 anni perché  avevo degli  impegni lavorativi.

 

Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più   legato? 

 

La squadra nella quale serbo   qualche ricordo più emozionante forse è stata con il club Giugliano Calcio 1928 nell’anno 2020, ma anche con il  Città di  Mugnano sento un forte calore, un forte trasporto,  forse molto più rispetto al Giugliano Calcio 1928.



 




Com’è stata l’esperienza che lei ha vissuto in Basilicata? 

 

È stata un’esperienza sicuramente di crescita, formativa fondamentale,   mi ha fatto comprendere molti valori, in conclusione sono stati dei mesi importanti.

 


Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 


Oltre a calcio sono molto appassionato alla formula 1 in primis e poi seguo le olimpiadi di tuffi.


Lei gioca nel ruolo di? 

 

Sono un attaccante esterno, preferibilmente amo giocare a sinistra, è li che riesco ad esprimermi del tutto.

 

Grandi discussioni con i mister le ha avute, le sta avendo  oppure ha sempre accettato  e accetta le decisioni con serenità?

 

Mai avute discussioni con allenatori, ho sempre acconsentito che  le loro idee prevalessero sulle mie, anche se molte volte mi andavano strette, quest’anno ho trovato un allenatore molto, molto bravo e mi fa sentire molto a mio agio e lo ringrazio di vero cuore.

 

Generalmente che ruolo ha all’interno del gruppo, mi spiego ascolta i consigli dei compagni, discute serenamente con loro, oppure tende a imporre la sua volontà?

 

Mi piace ascoltare i compagni e cerco sempre di osservare chi è più grande di me stando in silenzio, ma se vedo qualcuno che ha bisogno di aiuto, cerco di confortarlo nel mio piccolo restando sempre umile. 




 





Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando)? 

 

Un mio pregio è che sono molto apprensivo e cerco sempre il mio compagno, un mio difetto invece è che quando vedo le situazioni  “storte”, o poco limpide  inizio a seguire il mio istinto. 

 

Se avesse la possibilità di tornare indietro, cambierebbe qualcosa, oppure è soddisfatto di dove è arrivato sino ad ora? 

 

Cambierei tutto, cambierei le scelte che ho fatto,  affidando la cura della mia persona alle persone giuste.

 

Questa domanda la faccio spesso: se lei dovesse ricevere una chiamata da un club estero, partirebbe immediatamente, ci rifletterebbe qualche giorno oppure non partirebbe proprio?

 

Immediatamente, senza pensarci.

 

Lei è nato a che cosa rappresenta per lei questa città?

 

Per me Napoli è vita, il mio rifugio quando sto male. Infatti scendo a visitare sempre il centro. È il mio posto nel mondo, dove mi fermo, rifletto e riparto.

 

A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

La persona che dedicherei questa intervista è la mia compagna che è in dolce attesa.

 

 

 

 

Grazie 

 

05  08    2024 

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

venerdì 4 ottobre 2024

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

  

  MICHELE  

LIGUORO

 

  


   

 

 

 Michele Liguoro è un giocatore   di Napoli di 38 anni, e così si presenta: “ 

 

Mi chiamo Michele Liguoro classe 86, la mia carriera inizia nelle giovanili di Calcio Mazzeo di San Sebastiano al Vesuvio (Na)affiliato al Milan, dopo la giovanile piccola parentesi alla Cavese sempre calcio giovanile per poi trasferirmi nei dilettanti.

 

 Per il mio primo campionato decido di approdare a Cicciano campionato dí promozione vinto, dopo il campionato vinto al primo anno di dilettanti vengo riconfermato in eccellenza facendo un buon campionato,  l’anno successivo approdo a Baiano, sempre eccellenza, per poi passare nuovamente a Cicciano sempre eccellenza, poi mi trasferisco al Gladiator (vinto il 2 campionato di promozione),  passo poi alla Palmese dove faccio 2 anni bellissimi sempre in promozione, dopo la Palmese passo alla Mariglianese - 2 anni-  per poi vincere il campionato di promozione dopo di che vengo riconfermato in eccellenza. 

 

Successivamente passo alla Rinascita Vico in promozione per vincere il 4° campionato di promozione, l’anno dopo sono riconfermato in eccellenza, poi milito anni al  San Vitaliano- promozione-,  Sangiuseppese- promozione- Ariano Irpino -promozione-; Cimitile -promozione - Scisciano 1° categoria e ora gioco nel club  Città di  Brusciano". 

 

 


 



Lei quest’anno gioca con il club Città di Brusciano, ho sentito parlare molto bene di questo club, che cos’ha di particolare?

 

La citta di Brusciano è una realtà nuova,  il calcio manca da tanti anni i  presidenti Ruopolo Riziero Corrado e Ruopolo Alessandro  sono delle   persone eccezionali  fanno il  calcio con passione, noi solo sulla carta facciamo la 1° categoria, ma a livello organizzativo e di un club almeno di eccellenza.


 



 

Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

Fin da bambino mi sempre piaciuto perché il calcio è come una droga: non c’è la faccio a non giocare.

 

I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

Ti posso dire che i miei genitori, più mio padre in verità, sono dei patiti per il calcio,  da piccolo mi accompagnava dappertutto per le partite e lui che mi ha trasmesso questa grande passione. Di conseguenza non mi hanno mai ostacolato.



 




Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più   legato? 

 

Mi sono trovato bene quasi ovunque poi è normale che a volte si cambia per scelta mia o per questioni legate alla tecnica però sono stato bene ovunque perché sono un ragazzo che si fa voler bene.



Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 


Lo sport preferito è il calcio è un poco pallavolo.



Perché tutti provano a diventare calciatori? Che cosa gli attira, più la fama o i soldi? 

 

Tutti provano a diventare calciatori perché è lo sport più bello al mondo e solo chi gioca a calcio può capire che emozione ti trasmette, e poi sinceramente la cosa più bella è che  giochi ti diverti e ti pagano pure,  non c’è attività più entusiasmante.







Lei gioca nel ruolo di centrocampista centrale, si ricorda il suo goal più bello?

 

Sono un centrocampista centrale, per quel che concerne il gol più bello ti posso dire che ricordo partita di coppa Italia, io giocavo nella Viribus Unitis, promozione, da 30 metri feci un tiro che andò nell’incrocio dei pali.

 

Lei ha 38 anni, all’interno del gruppo che ruolo ricopre, ascolta, si confronta con tutti o tende a imporre le sue idee, vista la grande esperienza?

 

No, io cerco di dare i consigli ai ragazzi più piccoli, visto che già ci sono passato prima, però piace ascoltare anche il loro parere.

 






Una domanda è d’obbligo, che stile di vita lei si è imposto di condurre, visto gioca a e si allena come se avesse 18 anni di meno?

 

Lo stile di vita che conduco è semplice per giocare ancora a una certa età prima cosa ti devi allenare bene,  devi mangiare bene e devi condurre uno stile di vita sano e poi quando il fisico ha bisogno di riposo bisogna farlo.

 

Che consigli si sente di fare a giovane che volesse intraprendere la sua stessa carriera?

 

Ai giovani che giocano in queste categorie il consiglio che gli do è di studiare e cercare di trovare  un posto di lavoro, perché il calcio in queste categorie è solo divertimento e se riesci ad abbinare tutte e due le situazioni,  allora va benissimo.



 




Nel corso della sua carriera, grandi discussioni con i mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?

 

Nel corso della mia carriera ho sempre accettato le scelte del mister, però io sono un tipo che se vede, come si dice in gergo  “le cose storte” mi piace avere un confronto con il diretto interessato ed è capitato.



 




Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando)? 

 

Un mio pregio? Quando sono in campo non mi risparmio un minuto, do tutto me stesso. Un mio difetto? A volte quando vedo le situazioni  poco chiare,  non so stare zitto,  necessito di  parlare però, a volte è meglio tacere e con l’esperienza negli anni l’ho capito.

 

Se avesse la possibilità di tornare indietro, cambierebbe qualcosa, oppure è soddisfatto di dove è arrivato sino ad ora? 

 

Se tornassi indietro sicuramente farei più sacrifici però quando sei ragazzo non capisci pensi alle ragazze a divertiti e non va bene. Complessivamente sono soddisfatto,  ognuno di noi ha un destino e  purtroppo  non lo si può cambiare.



 




Un giocatore che lei ammira tantissimo? 

 

Un giocatore che io stimo tantissimo e Toni Kros.

 

Lei abita vicino al Vesuvio, a che cosa rappresenta questo luogo per lei?

 

Io abito vicino al Vesuvio, sicuramente è una bella emozione particolare vedere il Vesuvio e il mare insieme, è bellissimo, però è anche vero che è molto pericoloso e se ci pensi ti vengono i brividi.

 






Famiglia e amici quanto sono importanti per lei? 

 

La cosa più importante nella mia vita è la famiglia, però io sono un ragazzo che mi affeziono molto anche a qualche amico.



 




Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Sinceramente non ho nessun sogno che si realizzi subito io ringrazio il signore Gesù ogni giorno che fa  stare bene la mia famiglia e per me è la cosa più importante della vita.

 






A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

Questa intervista la voglio dedicare al direttore Pietro Riglia che ha pensato a me per l’intervista e sinceramente sta facendo un lavoro eccezionale insieme al mister Giuseppe Della Marca,   per loro  tutti noi calciatori siamo sullo  stesso livello e questo in un gruppo di calcio è importantissimo, naturalmente se vuoi vincere. 

 


 

 

Grazie 

 

04 08    2024 

 

(Tutti i diritti riservati)