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sabato 12 ottobre 2024

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

SIMONE

VALLARELLI

 

  



 

 

Simone Vallarelli Simone ha 26 anni ed è nato a Terlizzi un piccolo paesino del nord barese, ora studia Scienze Motorie, visto che un domani gli piacerebbe allenare e insegnare. Simone Vallarelli gioca da diverso tempo al Futsal. 

 

Di seguito ci racconta gli ultimi due anni calcistici.



Negli ultimi due anni ho vissuto due stagioni sportive una all’opposto dell’altra. Partiamo dalla stagione 2022/2023, sono in quel di Bovalino (Reggio Calabria) per disputare il campionato nazionale di Futsal di serie A2, arrivo da una squadra fallita a campionato in corso il Catanzaro. 


Il primo impatto non è dei migliori, purtroppo i risultati stentano ad arrivare e da lì a poco ci ritroviamo in fondo alla classifica, ci svegliamo troppo tardi e non riusciamo ad evitare la retrocessione in serie B. 


Arriva però il bello di questo meraviglioso sport che subito ti dà l’occasione di vivere emozioni nuove e di riscatto, nella stagione appena trascorsa 2023/2024 mi accaso nella società Vitulano Drugstore Manfredonia militante nella nuova categoria serie A2 élite; il feeling con compagni di squadra e staff è subito lampante,  la stagione parte “col botto”,  sei vittorie di fila,  dopo un piccolo arresto e una ripresa repentina concludiamo la stagione al secondo posto, purtroppo però da quel momento la beffa: mi toccare saltare i play off per un infortunio al ginocchio sinistro, nonostante tutto sono lì nel rettangolo di gioco con i mie compagni che disputano un play off impeccabile conquistando la storica promozione in serie A. 


Ad oggi sono nell’ambiziosa società Marsala Futsal che vuole ben figurare e non solo in questo campionato di serie B,  io darò tutto me stesso per difendere questi colori e per raggiungere l’obiettivo prefissato. 










La prima domanda è la seguente, ho saputo che lei si è laureato in Scienze Motorie (Triennale), soddisfatto, immagino, immagino che non sia stato facile studiare e contemporaneamente giocare, come ci è riuscito?



 Paolo prima di iniziare ci tenevo a ringraziare te e i lettori per essere sempre vicino alle mie vicende sportive e non.



Esattamente, nel mese di luglio ho completato il mio percorso di studi diventando dottore nelle attività sportive e motorie. Il percorso è stato lungo e tortuoso e non ti nego che più di una volta la voglia di mollare ha fatto capolino, ma alla fine ce l’ho fatta. Purtroppo studiare e svolgere il lavoro di calcettista non è semplice, specie nel mio caso in cui gli esami si tenevano in Abruzzo ed io ero sparso in altre zone remote dell’Italia. Il covid in tal modo è stato d’aiuto, visto che per diversi gli esami si sono svolti in via telematica per precauzione.




Prima di entrare nello specifico, come prima domanda, le vorrei fare questa: se dovesse fare un bilancio di questi due ultimi anni quale sarebbe?


Dal punto di vista personale sono stati due anni intensi, è cambiato molto nella mia vita, si sono affacciate nuove persone che mi hanno arricchito ed altre ne sono uscite, ma il bilancio è assolutamente positivo perché ho l’idea che ogni anno vissuto sia un anno in più, e tu devi trarne il meglio: sempre, senza voltarti mai.



Lei arriva a Bovalino serie A 2 (Reggio Calabria) dopo aver militato nel Catanzaro, che ambiente ha incontrato, e si era ambientato bene?


A Bovalino sono arrivato dopo il fallimento del Catanzaro. Ho trovato da subito una società organizzata che ha provato a far di tutto per portare in alto il nome della città. Purtroppo nello sport come nella vita le cose non sempre vanno come le si immaginano. Per fortuna la città e gli amici conosciuti nel percorso hanno reso il mio percorso calabrese piacevole e porterò ognuno di loro sempre nel mio cuore.








Come mai non avete raggiunto la salvezza, c’è un motivo in particolare?


Con tutta sincerità Paolo non trovo un motivo valido. Si sa però che quando si fallisce un obbiettivo i responsabili sono tutti, giocatori staff e dirigenti; nonostante ciò posso garantirti che tutte e tre le variabili erano di grande livello e ad oggi non riesco a spiegarmi il verdetto del campo. Il campo comunque sia è sempre il padrone e quindi ci è toccato chinare il capo chiedere scusa ed apprendere un’ennesima lezione perché ciò che non uccide fortifica.




La stagione appena trascorsa 2023/2024 ha visto la sua presenza nella società Vitulano Drugstore Manfredonia militante nella nuova categoria serie A2 élite, come si è sentito nel tornare  a giocare nella sua regione?


Tornare a giocare in Puglia è stato strano, ma anche avvincente. Ero spinto da quella voglia in più di portare in alto la mia regione e la soddisfazione a obbiettivo raggiunto è stata doppia. 



Un anno favoloso, usando poche parole come ce lo saprebbe raccontare? 


Ricordo ancora con estrema gioia l’anno appena trascorso. Ogni singolo momento. Potrei racchiudere il tutto con una sola parola: BANDA; il nome che abbiamo dato al nostro gruppo. Ho avuto la fortuna di condividere lo spogliatoio con amici e giocatori fantastici e questa è stata senza dubbio l’arma che ci faceva andare in battaglia sicuri di vincere.



Non dev’essere stato facile saltare i play off a causa di infortunio; come ha superato quel momento? 


Uno dei periodi più brutti della mia carriera sportiva. Essere lì e non poter fare nulla per combattere al fianco dei miei compagni è stata una sensazione davvero dura. Ma ognuno di noi era complementare con l’ altro e ognuna aveva fiducia in una  qualsiasi parte  della squadra. Eravamo certi che questo gruppo meritava il traguardo massimo.








La squadra conquista la promozione in serie A, ora lei si trovo in un club importante, il Marsala Futsal, com’è stato contattato? 


La dirigenza del Marsala mi sta dietro da un po’ ed è stata la cosa che più mi ha convinto. Mi hanno lusingato fatto sentire importante alle volte quasi coccolato e questo non mi ha fatto esitare un minimo nello scegliere questo club  come la mia nuova avvincente avventura.



Marsala come tutti sanno non è vicino a Terlizzi, si sta ambientando bene.


A Marsala con me sono tutti super disponibili e gentili. Sin da subito mi hanno messo nelle condizioni di ambientarmi al meglio e di potermi esprimere al top in campo. E colgo l’occasione con questa intervista per ringraziare pubblicamente la dirigenza del Marsala Futsal lo staff e la città per avermi accolto da subito come uno di loro.



Ho letto molto bene su di lei, tanti elogi, come si riesce ad essere così stimati?


Guarda Paolo io penso e sono certo di una cosa, da sempre viene prima la persona e poi il calcettista. Quando si suda e si combatte realmente per lo stemma che abbiamo sul petto, piuttosto del cognome sulle spalle, la stima è automatica ed incondizionata la gente lo percepisce e lo apprezza. Poi chiaro le prestazioni aiutano.




Ancora del calcio a cinque se ne parla poco, come mai non riesce a trovare quello spazio che si meriterebbe di avere, da cosa può dipendere? 


Verissimo Paolo ma nel corso degli anni si sono fatti notevoli passi in avanti. Basti pensare alle piattaforme streaming create, agli eventi trasmessi dalle tv nazionali di rilievo e al pubblico che assiste ad ogni gara. Certo la strada è lunga ancora, ma se come accennato in questi giorni il Futsal sarà disciplina olimpica alle prossime olimpiadi allora potremmo dire che un importante tassello è stato inserito.



A un giovane che volesse intraprendere la sua carriera che consiglio gli darebbe? 


L ‘unico consiglio che mi sento di dare è:  di fare tutto spinto da un unico motore, ovvero quello della passione, non pensare al  fattore economico che arriverà, ma deve essere un premio meritato e gettarsi a capofitto in allenamenti e video perché una volta che si entra in questa disciplina non puoi più farne a meno, è un innamoramento fulminante. Il lavoro paga sempre e senza sacrificio i risultati non arrivano, bisogna ricordarselo sempre, ma tanto più si suderà tanto più cospicua sarà la ricompensa.



Lei si trova a Marsala, ma se dovesse ricevere un’importante offerta da un club estero partirebbe immediatamente oppure ci rifletterebbe per qualche giorno, oppure non partirebbe? 


Ad oggi Paolo penso a far bene a Marsala la città e la società mi ha cercato con insistenza accontentandomi in tutto quindi devo ancora restituire. In futuro non si sa. Sono certa di questo: ho a che fare con una società ambiziosa che vuole ben figurare nel Futsal nazionale. Gli ingredienti ci sono, ora spetta a noi cucinarli per bene. 







Il suo miglior pregio e il suo più grande difetto, ovviamente dal punto di vista calcistico?



Il mio più grande pregio sicuramente è il carisma e anche un po’ di leadership. Di sicuro il più grande difetto è buttarmi a capofitto nel Futsal magari trascurando affetti e quant’altro, questo a causa di una sconfitta o di un allenamento non fatto al massimo delle possibilità. Ma son fatto così, metto sempre tutto me stesso in ciò che faccio nel bene e nella cattiva sorte.



A chi vorrebbe dedicare quest’intervista?


Di sicuro la dedico alla mia famiglia che sono i miei primi tifosi a mio fratello che è tutta la mia vita ed anche alla mia ormai ex ragazza che in queste due stagioni è stata vicino a me, sopportandomi e sopportandomi, lo so che non è stato facile convivere con questo mio lavoro, ma lei è sempre stata una spalla in più per me purtroppo poi la vita non sempre va come deve andare.



Ti ringrazio per l’ intervista Paolo è stato super stimolante rituffarsi in questi due anni fatti di gioia e dolori



Grazie e alla prossima intervista 



Grazie 

 

12  10  2024 

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 


 

 

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