SEZIONE SPORT
Paolo Radi intervista
MATTIA
D’ANDREA
Mattia D’Andrea è un giocatore di calcio di Benevento, da un anno per motivi di lavoro risiede a Milano. Queste sono le squadre dove ha militato:
Scuola Calcio: i primi passi nell’Epitaffio del super mister Remo Catalano, poi Cesare Ventura e Giovanili del Benevento Calcio.
Stagione 2017-2018 Vitulano Prima Categoria; 2018-2019 Cesare Ventura U17; 2019-2020 Vitulano U19 Juniores Regionali U19; 2020-2021 Città di Campobasso Juniores Nazionali U19; 2020-2021 Audax Cervinara Calcio Eccellenza; 2021-2022 Bojano Eccellenza; 2022-2023 Bojano Eccellenza; 2022-2023 Forza e Coraggio BN Eccellenza, 2023-2024 Assago Promozione; 2024-2025 calcio a 11 Brera FC; calcio a 7 Cilento calcio.
La prima domanda che le voglio fare è la seguente come sta andando la stagione con il Brera FC?
Ti posso dire che la stagione con il Brera sta andando alla grande, ho trovato un gruppo spettacolare fatto di persone genuine, non ci siamo posti obiettivi finali, ma si sa nel calcio non si vuole mai perdere.
Lei da poco per motivi di lavoro si è trasferito a Milano, tra l’altro oltre a militare nel Brera FC gioca anche nel calcio a 7 per il club Cilento Calcio, come si è trovato a Milano, si sta ambientando bene?
Sì, oltre al calcio a 11 mi diverto con un appuntamento infrasettimanale con la squadra di calcio a 7 il Cilento Calcio, anche se partecipiamo ad un torneo di calcio a 7 sembra di stare nel professionismo per l’accuratezza che hanno in ogni minimo particolare. Per quel che concerne lo stare a Milano ti posso dire che mi sto trovando benissimo, mi sono adattato fin da subito e sono molto contento di essere qui.
Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?
L’ho capito dal primo giorno che ho messo i guanti e le scarpette, tutto ciò lo devo a mio fratello, è stato lui che mi ha inculcato questa passione fin da subito.
I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio? (Dobbiamo anche precisare che lei gli ha accontentati visto che si è diplomato all’ITIS)
Personalmente devo solo ringraziare all’infinito i miei genitori, non mi hanno mai negato la possibilità di giocare a calcio, sono stati sempre i primi a sostenermi, ma allo stesso tempo farmi capire anche l’importanza della scuola!
Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più legato?
La squadra alla quale mi sento più legato è certamente il Campobasso, si tratta dell’esperienza calcistica più bella vissuta fino ad ora.
Lei è stato per diverso tempo in Molise, come si è trovato nelle squadre dove ha giocato?
Sul Molise purtroppo c’è una brutta nomea, ma posso assicurare che le strutture sono tutte ottime (nessun campo in terra) e soprattutto c’è la cura in ogni minimo dettaglio, sia calcisticamente che non.
Lei ha un fratello, anche suo fratello gioca a calcio?
E’ vero, ho un fratello più grande di me (1996) e anche lui gioca a calcio, come ho specificato, devo ringraziare lui se ho scelto di fare il portiere.
Ho intervistato diversi portieri, come mai ha scelto questo ruolo?
Questo è un ruolo pieno di responsabilità, secondo la mia modesta opinione è il ruolo più importante di una squadra, e fin da piccolo mi è sempre piaciuto essere carico di responsabilità, perché solo così riesco a caricarmi e dimostrare chi sono realmente e quanto valgo.
In tanti mi hanno detto che il portiere è sempre solo, e che è un ruolo di grande responsabilità, molte volte si dice che se la squadra vince è merito del gruppo e se perde è colpa di chi sta in porta, a tal riguardo lei cosa ne pensa?
Allora, collegandomi alla domanda precedente, per me questa è una “stupidaggine”, però, purtroppo il calcio funziona così, se si perde la colpa è del portiere e se invece si vince il merito è dell’attaccante che ha fatto gol, la sfortuna del portiere è che se sbaglia subisce gol, invece l’attaccante se sbaglia può rifarsi l’azione successiva.
Anche se lei è molto giovane grandi discussioni con i mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?
Ho sempre avuto un po’ la testa calda però fortunatamente ho sempre avuto ottimi rapporti con tutti i mister e ho sempre accettato le loro decisioni.
Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando)
Il mio pregio calcistico è che nell’era moderna il portiere che sa giocare con i piedi è preferito molto di più, ed è una caratteristica che ho (calcio destro e sinistro senza distinzione), invece un mio piccolo difetto è che forse nel campo parlo un po’ troppo.
Lei è stato in diverse squadre volevo sapere se per lei è facile ambientarsi oppure ha qualche difficoltà nel legare con i compagni e con il mister?
Mi reputo fortunato perché essendo un ragazzo molto aperto e molto simpatico riesco a legare subito con tutti e quindi non ho mai avuto problemi con il mister e con i compagni di squadra.
Lei è molto stimato nell’ambiente calcistico, in che modo si arriva ad essere così apprezzati?
Si arriva ad essere apprezzati cosi tanto solo per il duro lavoro, ma soprattutto con il massimo rispetto che bisogna riservare a tutti, partendo dal semplice custode del campo sino ad arrivare ai vertici del club.
Ho saputo che lei è molto legato alla sua famiglia, ci potrebbe dire il perché di questo forte legame con i suoi genitori, e ovviamente con suo fratello?
Sono molto legato alla mia famiglia perché solo io conosco i sacrifici che hanno fatto per rendermi la persona che sono e di questo gli sarò grato a vita; con mio fratello siamo due anime gemelle, io vivo per lui e lui vive per me e cosi sarà fino alla morte.
Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato?
Giocare nella stessa squadra con mio fratello.PS: non so chi farebbe panchina!
A chi vorrebbe dedicare questa intervista?
Sembrerà scontato ma dedico questa intervista alla mia famiglia e tutti i mister e alle persone che hanno creduto in me.
Grazie
30 09 2024
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