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sabato 13 maggio 2023

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

RAFFELE

MIGNOGNA

 

 


     

 

Raffaele Mignogna è un giocatore di calcio – ruolo difensore - nato a Napoli il 4 gennaio del 1997 ed abita a Ponticelli. Ha iniziato a giocare in una scuola calco vicino a casa. Successivamente muove i primi passi nel calcio dilettantistico con la Sessana (Eccellenza). 

Queste le squadre dove ha militato: 

 

Eccellenza: 

2015 Sessana –-perdono una semifinale nazionale contro la Vibonese per salire in serie D; 2017 Savoia; 2018 Gladiator; Capri (nell’anno in corso sino a dicembre poi è tornato a Ponticelli per una scelta di cuore; 

 

Promozione: 

piccola parentesi alla Virtus Afragola, San Giovannese (vincono la Coppa Campania con la Juniores); Ponticelli (per 4 anni); Madrigal Casalnuovo; 

 

Prima Categoria: 

l’anno scorso vince il campionato con il punto di svolta (Barrese), quest’anno con il Ponticelli hanno perso la finalissima per il salto in promozione (non riesce a fare la finale per un infortunio - due mesi).

 

 

 

Come prima domanda le voglio fare questa: lei gioca con il Boys Napoli Ponticelli, e avete perso la finale per il salto di categoria in promozione la delusione è ancora tanta oppure è stato il caso che non vi ha permesso di fare il salto (per il caso intendo un rigore non fischiato, un goal perfetto non andato in rete, un arbitraggio non proprio favorevole)?

 

Si... la delusione è ancora tanta perché per me questa era più di una finale.

Stavo giocando a casa mia, quindi la vittoria o la sconfitta in questo caso sarebbe pesata il doppio.

Purtroppo come ben sai sono ancora più rammaricato, questo perché non ho potuto dare il mio contributo alla partita più importante dell’anno a causa del mio lungo infortunio. 

Le finali vengono decise spesso da episodi, ed è successo proprio questo, non era facile vincere una partita del genere contro una buonissima squadra (Atletico Pagani) che ha meritato il salto di categoria, con un’espulsione per noi (molto dubbia) dopo 5 minuti di gioco. 

Anche se bisogna dire che ai miei compagni bisogna fare solo tanti complimenti per aver sudato la maglia con l’uomo in meno per tutta la partita, perdendo solo 1-0, subendo però  il gol alla fine della partita.

 

 

Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

Da Sempre.

Dall'adolescenza ho sempre pensato ed amato solo questo sport, e finché avrò la forza di continuare a praticarlo continuerò in questa mia grande passione.

 





 

I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

I miei Genitori fortunatamente l’hanno capito fin da subito che io amavo questo sport.

Infatti all’età di 5 anni già praticavo una scuola calcio che si trovava nei pressi della mia abitazione.

Ovviamente come tutti i genitori volevano che non trascurassi lo studio per lo sport.

Ho avuto la sfortuna di perdere mio padre quando ero ancora un ragazzino, quindi per me il calcio è stato anche un motivo di sfogo personale (e lo è ancora).

 

 

Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più   legato? 

 

Io sono una persona che si affeziona molto facilmente, quindi dirti a quali squadre io sia rimasto più affezionato non è facile, perché qualsiasi maglia abbia indossato ho sempre dato il massimo e quindi mi hanno sempre trattato bene.

Sicuramente c'è stata qualche squadra che mi ha lasciato qualche bel ricordo in più; perché quando vinci oppure o ti ci sei avvicinato alla vittoria  ti rimangono dei momenti indimenticabili che li ricorderai per tutta la vita.

Tipo con la Sessana ho dei ricordi memorabili perché siamo stati vicinissimi alla serie D perdendo una Semifinale di Play-Off Nazionali ad 1 minuto dalla fine dei supplementari.

Con il Savoia ho ricordi incredibili (anche se è stata una parentesi brevissima) perché andare a fare anche un semplice allenamento è trovare 500/1000 persone fuori al campo che ti sostengono non è da tutti in queste categorie.

Poi ci sono altre squadre che comunque sono rimasto affezionato tipo il Givova Capri Anacapri che nel girone di andata di quest'anno ho avuto il piacere di giocare e conoscere persone eccezionali che ancora oggi mi vogliono e voglio un mondo di bene.

C'è il Punto Di Svolta, l’anno scorso abbiamo dominato il campionato, è quindi è molto più facile affezionarsi ad una squadra dove hai vinto, ci sono bravissime persone anche in quel club.

È poi voglio chiudere con la squadra del mio quartiere (Ponticelli) dove credo sia inutile dire quanto io sono affezionato visto che sono nato e cresciuto a 200 metri dal campo.

 





 

Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 

 

Io amo lo sport in generale, anche se per me il calcio è molto di più di un semplice sport, per me il calcio è vita, quindi non lo classifico nemmeno in questa categoria.

Detto questo  mi piace guardare anche qualche partita di tennis ogni tanto.




Perché tutti provano a diventare calciatori? Che cosa gli attira, più la fama o i soldi? 

 

Cosa attira gli altri a diventare calciatori questo non te lo so dire.

Ma posso dirti che io amo più il calcio rispetto ai soldi.

Sicuramente ad ognuno di noi farebbe piacere (per esempio) guadagnare ciò che guadagna un calciatore di serie A, ma di certo non deve essere quella la mentalità di una persona che decide di intraprendere questa carriera sportiva. 

Il calcio si fa per passione perché se non c'è quella difficilmente arrivi a palcoscenici importanti, come appunto la serie A.

 

 

Lei gioca nel ruolo di difensore, detto ciò si ricorda il suo goal più bello?

 

 

Essendo un difensore non ne ho fatti tanti di gol, ma non posso nemmeno lamentarmi perché, ripeto, essendo comunque un difensore la mia parte nei marcatori della squadra fortunatamente la faccio sempre.

 

Uno dei gol più belli che io abbia fatto è sicuramente quello con la maglia del Casalnuovo a Benevento, essendo un destro naturale feci un bel gol di sinistro al volo e la palla fortunatamente finì all’incrocio, poi un altro bel gol l'ho fatto proprio quest'anno con la maglia del Givova Capri Anacapri contro la mia ex squadra (Savoia) sempre a volo, ma di destro questa volta

 

 



Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando) 

 

Un mio pregio: credo che sia quello di dare veramente il 100% di me stesso per la mia squadra e di essere sempre a disposizione su qualsiasi cosa.

Un mio difetto: penso di averne tanti, ma questa domanda credo dovresti farla a chi mi circonda nell’ ambito calcistico.

 

 

Se avesse la possibilità di tornare indietro, cambierebbe qualcosa, oppure è soddisfatto di dove è arrivato sino ad ora? 

 

No, non cambierei nulla perché se ho fatto ciò che ho fatto è perché l’ho voluto, quindi è giusto non avere rimpianti nella vita se sei stato tu a decidere e non il caso.

 

 




Un giocatore che lei ammira tantissimo? 

 

Parlando della generazione il giocatore che ho sempre ammirato da piccolo è Sergio Ramos, un ragazzo che ha sempre sudato la maglia ed ha una personalità impressionante oltre ad essere un grande giocatore.

Mi piace anche perché è veramente un leader in qualsiasi top club giochi.

 

 

Lei è nato vicino a Napoli che cosa rappresenta questo luogo per lei?

 

Sì, sono nato a Napoli e ne vado molto fiero. Perché Napoli è una città difficile, ma anche straordinaria.

 

Napoli spesso viene ricordata solo per le brutte cose che succedono, ma Napoli non è solo quella...anzi, Napoli è molto di più, è una città che ha sofferto "tanto" ma ha dato anche "tanto" alla nostra Nazione. Non a caso molti turisti (specialmente in estate) vengono ad onorarci visitando la nostra bellissima terra.

Come dice un vecchio proverbio: "A Napoli piangi due volte, quando vieni e quando parti". Quindi, prima di giudicarla... visitala!

 

 

Famiglia e amici quanto sono importanti per lei? 

 

La famiglia per me è tutto anzi è l’unica cosa che per me viene prima del calcio, quindi ti lascio immaginare.

 

Ho la fortuna di avere una moglie che mi appoggia in qualsiasi scelta calcistica (e non) che io faccia, quindi per me è tutto più facile con lei accanto.

Ho due bambini che per me sono tutto è spero che il mio piccolo Massimo (2 anni) in un futuro possa continuare a seguire le mie orme (calcisticamente parlando), sarà bellissimo seguirlo ed aiutarlo a seguire questo magnifico sogno che tutti i bambini vorrebbero che si realizzasse. 

 

Poi voglio ringraziare anche mia Madre, mio fratello e mia sorella, che insieme alla mia famiglia mi sostengono in ogni cosa che io faccia e sono quasi sempre con me ad ogni mia partita.

Riguardo agli amici credo che anche loro siano le “cose” più importanti che la vita possa regalarci. 

Spesso trascorri più tempo con loro che con la propria famiglia, quindi bisogna sempre rispettarli e volergli tanto bene (a quelli buoni ovviamente).






 

Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Tutti hanno dei sogni che vorrebbero che si realizzassero immediatamente, ma spesso i sogni  si possono realizzare con tanti sacrifici. 

Il mio sogno attuale è quello di riuscire a realizzare tutti i miei sogni nel più breve tempo possibile

 

 


13  maggio  2023

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

mercoledì 3 maggio 2023

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

SIMONE 

AMMENDOLA





Simone Ammendola è nato Napoli il tre dicembre del 1999 e abita a Boscoreale, ha frequentato la Scuola Calcio Santa Maria Assunta e Ginestra.

Questi i sono i club dove ha militato: 2012-2013 Giovanili Savoia, 2013-2014 Giovanissimi Nazionali Aversa Normanna, 2014-2015 Sarnese, 2015-2016 Sarnese serie D, 2016-2017 Sorrento eccellenza, 2017-2018 Sarnese serie D, 2018-2019 Gragnano serie D, 2019-2020 Gragnano eccellenza, 2020-2021 Sant’ Agnello eccellenza, 2021-2022 Salernum Baronissi eccellenza e da Dicembre Saviano Calcio, 2022-2023 Saviano Calcio eccellenza.

 







Come prima domanda le voglio fare questa: grandi campioni si nasce, oppure ci si può diventare grazie a un ferreo allenamento e ad una alimentazione adeguata per 365 giorni all’anno?

 

Grandi campioni si nasce, hai un dono dalla natura, però penso allo stesso momento che ci sono dei percorsi di duro lavoro che ti portano a ad alti livelli, poi altri fattori devono essere abbinati a quanto ti ho spiegato: la fortuna, la combinazione di tanti momenti, però con il lavoro adeguato e la giusta alimentazione si può arrivare a degli obiettivi importanti.


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Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

Direi da quando avevo circa 3, 4 anni, sono sempre stato un grande appassionato e per me è esistito sempre e solo il calcio.

 

 

I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

Per mia madre il calcio lo dovevo seguire sempre e che mai l’avrei dovuto abbandonare, però mi ha sempre detto che l’avrei dovuto abbinare allo studio, che sarei dovuto andare bene a scuola, in poche parole dovevo far combaciare sport e studio, cosa che ho sempre fatto. Ho terminato il Liceo Linguistico, mi sono laureato in Scienze Motorie (triennale). 

 

 




Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più   legato? 

 

Direi il Sorrento, mi piaceva come piazza, è un posto tranquillo, ai giocatori gli fa sentire la vicinanza dei tifosi, gli offre il proprio sostegno, il loro amore per la maglia ed quella a cui sono legato.

 

Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 


A dire il vero non seguo nessuno sport,  seguo solo il calcio


Perché tutti provano a diventare calciatori? Che cosa gli attira, più la fama o i soldi? 

 

Io penso che il calcio lega tutte le classi sociali, nel calcio possono giocare tutti, alcuni sono bravi, alcuni meno, accomuna, quindi questo è il motivo. In quanto alla fama e ai soldi penso che quando si è bambini il pensiero non vada ai soldi, ma conta il divertimento. Quando si cresce l’aspetto economico diventa importante, la vita cambia, comunque ciò che spinge le persone a giocare, come me che gioco nella serie D e in eccellenza è la passione, senza la passione non puoi dare il meglio di te stesso.








Lei gioca nel ruolo di? 


Sono difensore centrale, anche se nasco come terzino sinistro/destro. 

 

 

Si ricorda il suo goal più bello?


Da quando gioco coi grandi non ho segnato un goal più bello.



 


 

Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando) 

 

Un mio difetto? L’aspetto fisico, chi mi vede in campo magari poi dice che l’aspetto fisico non è un problema, però ci sono tanti preconcetti inerenti al fatto che il difensore centrale deve avere un certo tipo di struttura. Io cerco di sopperire ai limiti in altri modi: con l’intelligenza.

Parlando di pregi dico l’intelligenza calcistica, che è il saper giocare con tutti e due i piedi.



 


 


Un giocatore che lei ammira tantissimo? 

 

Ti dico Di Lorenzo, anche perché gioca nella mia squadra del cuore che è il Napoli. Mi piace come gioca e la sua umiltà in campo. E’ molto intelligente calcisticamente potrebbe fare qualsiasi ruolo. Un altro giocatore che mi piace tanto è Sergio Ramos

 

Famiglia e amici quanto sono importanti per lei? 

 

Ti dico la famiglia. Ma anche gli amici sono fondamentali.



 


 


Un’ ultima domanda: se avesse la possibilità andrebbe a giocare fuori Italia? 

 

Ti dico non lo so. Per fare determinate cose ne deve valere la pena, anche a livello economico. Bisogna chiedersi questa esperienza che dovrei svolgere fuori a cosa mi può portare? Mi potrebbe far crescere? Queste sono le mie considerazioni.

 

 

 


03 maggio  2023 

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

domenica 23 aprile 2023

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

 

CARMINE

CIOCIA

 




 

Carmine Ciocia, di Napoli, classe 1986 cresce nel settore giovanile del Torino dal 1999 al 2005. A 18 anni approda tra i professionisti con la maglia della Cavese dove colleziona tre presenze con il tecnico Salvatore Campilongo.

 

 In carriera conta 10 campionati vinti con le maglie di Cavese (C2), Todi, Riccione, Sampierana, Mariglianese, San Marco Juventina, Lotto Giaveno, Edilmer Cardito e Frattaminorese e 3 Coppa Italia alzate al cielo con Todi (Eccellenza Umbra), Riccione, e Virtus Volla (Eccellenza Campania).

 

Nelle ultime tre stagioni ha giocato con la maglia della Vis Frattaminorese dove ha collezionato 70 goal con la casacca gialloblu. 

 

Nella stagione 2022-2023 sino dicembre ha militato in promozione con al Sanciprianese (5 goal fatti) poi da dicembre con il Qualiano, prima categoria (12 partite 10 goal). Il 25 febbraio 2023 ha centrato con una doppietta 200 goal in carriera con i dilettanti. Quest’anno si è fermato a quota 205 goal.

 





 



Come prima domanda non posso che farle questa, come si riescono ad ottenere simili risultati: 10 campionati vinti, tre Coppe Italia, 205 goal, in poche parole, qual è il suo segreto?

 

I campionati si vincono con un grande gruppo con sacrifici e anche un pizzico di fortuna, qualsiasi sia la categoria devi essere sempre un professionista per te deve essere come se giocassi sempre in serie A.

 

 





Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

Fin da bambino mi piaceva fare il portiere poi mio zio mi disse: “il portiere guadagna poco devi fare l’attaccante”.  Detto fatto prendo il  numero 9 anche se il 9 a me non piace: sono innamorato del 99. 

 

 






I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

Mio padre e mia madre hanno fatto sacrifici enormi per farmi intraprendere questa strada, quando a 13 anni sono partito per Torino hanno sofferto, ma erano felici perché pensavano al mio futuro, ma mai e poi mai sono scesi a compromessi, mio padre era quello che quando veniva a vedere le partite facevo 2 goal, ma a fine partita mi diceva sempre gli errori, mai le cose giuste, ma in cuor suo gioiva e anche tanto.

 





Dal 1999 al 2005 lei cresce nel settore giovanile del Torino, com’è arrivato a giocare in questo importante club?

 

Come ti dicevo prima nel 1999 sono partito per andare a giocare nel settore giovanile del Torino calcio, è stata dura, molto dura, volevo sempre andare via i miei genitori con le mie zie e miei cugini ogni settimana salivano a turno per non farmi sentire la nostalgia di casa ero triste, poi piano piano mi sono abituato e ti dico mi sono trovato benissimo per i 6 anni che sono stato in quel club.

 







A 15 lei lascia Napoli e si ritrova, come abbiamo detto precedentemente al Torino, si è ambientato subito? Non sentiva la nostalgia di casa?

 

Tanta nostalgia la mia famiglia mi è stata tanto, ma tanta vicino ma io non ho capito nulla dei loro sacrifici.

 

 





A 18 anni lei approda alla Cavese, che tipo di esperienza è stata?

 

Primo campionato con i grandi per lo più in C2 in una piazza calda come Cava Dei Tirreni dove c’era uno squadrone, ricordo ancora il mio esordio contro il Benevento stadio Santa Colomba (adesso si chiama Vigorito) fini 0-0, lì in quello spogliatoio capii subito cosa era il calcio. Nel settore giovanile è tutto diverso: non giochi per il risultato, ma solo per migliorarti e fare più strada, mentre con i grandi bisogna portare il risultato a casa perché come si dice “si deve portare la pagnotta” ed è molto, ma molto più bello. 

 






Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più   legato? 

 

Una volta l’ho detto anche in un’altra intervista, ho giocato dalla C alla 2° categoria, ma come era importante la maglia del mio paese non è mai stata importante nessun’altra, perciò dico Vis Frattaminore.




 




Visto che abito vicino le volevo chiedere che ricordo ha del Riccione calcio? 

 

Squadra strepitosa, per me la squadra più forte in cui io abbia giocato e anche lì ho vinto un campionato e coppa, ho un bellissimo ricordo.



 




Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 

 

Calcio, calcio, calcio, solo calcio!

 






Si ricorda il suo goal più bello?

 

Il goal più bello che ho fatto e stato in serie D: Ischia vs Brindisi, goal di rovesciata e 1500 persone che applaudivano, se ci penso ho ancora la pelle d’oca.

 

Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando)? 

 

Il mio pregio e che se entro in uno spogliatoio mi faccio voler bene da tutti, mettendomi a disposizione, un mio difetto è che mi fido troppo delle persone che poi si rivelano false. 

 

Lei che ha una grande esperienza che consigli darebbe a un ragazzo che volesse intraprendere la sua carriera?

 

Di crederci sempre, mai mollare e non pensare mai di essere arrivati perché ci vogliono anni per arrivare alla meta, e poco a scendere perciò: lavoro, lavoro, lavoro, solo così si raggiungono gli obbiettivi.

 






Una domanda che ho fatto a tanti è la seguente: si nasce grandi campioni, oppure lo si può diventare con allenamento costante e facendo una vita sana e regolare?

 

Di campioni ne vedo pochi: Ronaldo Messi, ma per diventare un grande calciatore ci vuole sacrificio, tanto sacrificio e tanto allenamento. 

 

Se avesse la possibilità di tornare indietro, cambierebbe qualcosa, oppure è soddisfatto di dove è arrivato sino ad ora? 

 

Tornei indietro nel 2005 quando fallì il Torino calcio e non volli più risalire, errori di gioventù.

Ma poi penso che se me ne fossi andato non avrei avuto i figli che ho ora e questo vale anche per mia moglie; tutto ciò sta a significare che doveva andare così.



 




Un giocatore che lei ammira tantissimo? 

 

Gonzalo Higuain il mio idolo assoluto.



 




Lei è nato a Napoli che cosa rappresenta questo luogo per lei?

 

Napoli è Napoli una delle città più belle al mondo, peccato che  facciano vedere solo il marcio,  mai “le cose buone” non la cambierei con nessuna città.

 

Famiglia e amici quanto sono importanti per lei? 

 

La famiglia e gli amici sono importantissimi, sono l’essenziale per me, senza loro mi sento perso. 







Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato?

 

Il mio sogno è duraturo, stare sempre bene con i miei figli, con mia moglie, con tutta la famiglia.

Questo per me è la cosa che desidero di più.

 

 

 

 

 

 

 

 

23 aprile  2023

 

(Tutti i diritti riservati)