SEZIONE SPORT
Paolo Radi intervista
CARMINE
CIOCIA
Carmine Ciocia, di Napoli, classe 1986 cresce nel settore giovanile del Torino dal 1999 al 2005. A 18 anni approda tra i professionisti con la maglia della Cavese dove colleziona tre presenze con il tecnico Salvatore Campilongo.
In carriera conta 10 campionati vinti con le maglie di Cavese (C2), Todi, Riccione, Sampierana, Mariglianese, San Marco Juventina, Lotto Giaveno, Edilmer Cardito e Frattaminorese e 3 Coppa Italia alzate al cielo con Todi (Eccellenza Umbra), Riccione, e Virtus Volla (Eccellenza Campania).
Nelle ultime tre stagioni ha giocato con la maglia della Vis Frattaminorese dove ha collezionato 70 goal con la casacca gialloblu.
Nella stagione 2022-2023 sino dicembre ha militato in promozione con al Sanciprianese (5 goal fatti) poi da dicembre con il Qualiano, prima categoria (12 partite 10 goal). Il 25 febbraio 2023 ha centrato con una doppietta 200 goal in carriera con i dilettanti. Quest’anno si è fermato a quota 205 goal.
Come prima domanda non posso che farle questa, come si riescono ad ottenere simili risultati: 10 campionati vinti, tre Coppe Italia, 205 goal, in poche parole, qual è il suo segreto?
I campionati si vincono con un grande gruppo con sacrifici e anche un pizzico di fortuna, qualsiasi sia la categoria devi essere sempre un professionista per te deve essere come se giocassi sempre in serie A.
Quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?
Fin da bambino mi piaceva fare il portiere poi mio zio mi disse: “il portiere guadagna poco devi fare l’attaccante”. Detto fatto prendo il numero 9 anche se il 9 a me non piace: sono innamorato del 99.
I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”
Mio padre e mia madre hanno fatto sacrifici enormi per farmi intraprendere questa strada, quando a 13 anni sono partito per Torino hanno sofferto, ma erano felici perché pensavano al mio futuro, ma mai e poi mai sono scesi a compromessi, mio padre era quello che quando veniva a vedere le partite facevo 2 goal, ma a fine partita mi diceva sempre gli errori, mai le cose giuste, ma in cuor suo gioiva e anche tanto.
Dal 1999 al 2005 lei cresce nel settore giovanile del Torino, com’è arrivato a giocare in questo importante club?
Come ti dicevo prima nel 1999 sono partito per andare a giocare nel settore giovanile del Torino calcio, è stata dura, molto dura, volevo sempre andare via i miei genitori con le mie zie e miei cugini ogni settimana salivano a turno per non farmi sentire la nostalgia di casa ero triste, poi piano piano mi sono abituato e ti dico mi sono trovato benissimo per i 6 anni che sono stato in quel club.
A 15 lei lascia Napoli e si ritrova, come abbiamo detto precedentemente al Torino, si è ambientato subito? Non sentiva la nostalgia di casa?
Tanta nostalgia la mia famiglia mi è stata tanto, ma tanta vicino ma io non ho capito nulla dei loro sacrifici.
A 18 anni lei approda alla Cavese, che tipo di esperienza è stata?
Primo campionato con i grandi per lo più in C2 in una piazza calda come Cava Dei Tirreni dove c’era uno squadrone, ricordo ancora il mio esordio contro il Benevento stadio Santa Colomba (adesso si chiama Vigorito) fini 0-0, lì in quello spogliatoio capii subito cosa era il calcio. Nel settore giovanile è tutto diverso: non giochi per il risultato, ma solo per migliorarti e fare più strada, mentre con i grandi bisogna portare il risultato a casa perché come si dice “si deve portare la pagnotta” ed è molto, ma molto più bello.
Lei ha giocato in diverse squadre, a quale è rimasto più legato?
Una volta l’ho detto anche in un’altra intervista, ho giocato dalla C alla 2° categoria, ma come era importante la maglia del mio paese non è mai stata importante nessun’altra, perciò dico Vis Frattaminore.
Visto che abito vicino le volevo chiedere che ricordo ha del Riccione calcio?
Squadra strepitosa, per me la squadra più forte in cui io abbia giocato e anche lì ho vinto un campionato e coppa, ho un bellissimo ricordo.
Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse?
Calcio, calcio, calcio, solo calcio!
Si ricorda il suo goal più bello?
Il goal più bello che ho fatto e stato in serie D: Ischia vs Brindisi, goal di rovesciata e 1500 persone che applaudivano, se ci penso ho ancora la pelle d’oca.
Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando)?
Il mio pregio e che se entro in uno spogliatoio mi faccio voler bene da tutti, mettendomi a disposizione, un mio difetto è che mi fido troppo delle persone che poi si rivelano false.
Lei che ha una grande esperienza che consigli darebbe a un ragazzo che volesse intraprendere la sua carriera?
Di crederci sempre, mai mollare e non pensare mai di essere arrivati perché ci vogliono anni per arrivare alla meta, e poco a scendere perciò: lavoro, lavoro, lavoro, solo così si raggiungono gli obbiettivi.
Una domanda che ho fatto a tanti è la seguente: si nasce grandi campioni, oppure lo si può diventare con allenamento costante e facendo una vita sana e regolare?
Di campioni ne vedo pochi: Ronaldo Messi, ma per diventare un grande calciatore ci vuole sacrificio, tanto sacrificio e tanto allenamento.
Se avesse la possibilità di tornare indietro, cambierebbe qualcosa, oppure è soddisfatto di dove è arrivato sino ad ora?
Tornei indietro nel 2005 quando fallì il Torino calcio e non volli più risalire, errori di gioventù.
Ma poi penso che se me ne fossi andato non avrei avuto i figli che ho ora e questo vale anche per mia moglie; tutto ciò sta a significare che doveva andare così.
Un giocatore che lei ammira tantissimo?
Gonzalo Higuain il mio idolo assoluto.
Lei è nato a Napoli che cosa rappresenta questo luogo per lei?
Napoli è Napoli una delle città più belle al mondo, peccato che facciano vedere solo il marcio, mai “le cose buone” non la cambierei con nessuna città.
Famiglia e amici quanto sono importanti per lei?
La famiglia e gli amici sono importantissimi, sono l’essenziale per me, senza loro mi sento perso.
Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato?
Il mio sogno è duraturo, stare sempre bene con i miei figli, con mia moglie, con tutta la famiglia.
Questo per me è la cosa che desidero di più.
23 aprile 2023
(Tutti i diritti riservati)
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