Archivio blog

venerdì 31 agosto 2018



PAOLO RADI PRESENTA    


10 DOMANDE 

A  

ALFREDO AVETA









Alfredo Aveta  è un giovane giocatore di Napoli, in ha militato nella paganese (Pagani) nell’Avellino, nel Giulianova nel Savoia (Torre Annunziata) e adesso gioca promozione nel Neapolis. Noi gli abbiamo rivolto qualche domanda.





Signor Alfredo Aveta, la prima domanda è un classico: quando ha scoperto che il gioco del calcio sarebbe stata la sua più grande passione?

Direi più o meno che dall’età di due anni mio padre già mi insegnava a calciare.







Ad un certo punto quando le hanno comunicato che avrebbe giocato come titolare nella prima squadra di una certa importanza, quali sono stati i suoi sentimenti?

Ero entusiasta e mi sono sentito ripagato dei miei sacrifici.
Pero’ il calcio è un mondo strano e bisogna trovarsi nel posto giusto al momento giusto.







Lei ha militato in diverse squadre di diverse città, a quale è rimasto più legato?  

Ho un legame particolare con la città di Torre Annunziata perchè ho esordito in prima squadra “sotto età” ed anche a livello juniores i tifosi ci seguivano sempre.




Avrà sicuramente conosciuto diversi giocatori qual è quello che l’ha maggiormente colpito e perché?


Ho conosciuto tanti calciatori, ma devo dire che chi mi ha colpito è stato il mio grande amico Pasquale Ferraro che alla veneranda eta’ di quasi quarant’anni ha ancora la volontà di un ragazzino.



Qual è la principale qualità che deve avere un calciatore? 

Bisogna essere propensi al sacrificio e c’è anche bisogno di una buona dose di fortuna.



Si parla sempre di “calcio malato”, a suo avviso esagerano i giornalisti, oppure effettivamente è così?

Effettivamente è così. Ho ho rinunciato al mio sogno perchè vedevo che andavano avanti i raccomandati quelli che i papà portavano sponsor per far giocare i propri figli e quindi ad un certo punto della vita bisogna fare una scelta. Così ho deciso di lavorare nell’azienda di mio zio e continuo a divertirmi giocando in una società pulita sana, ma a livello dilettantistico ed è comunque una rarità incontrare persone sane nel calcio. Per mia fortuna alla Neapolis non ci fanno mancare nulla.





   Ad un certo livello qualsiasi giocatore non ha nulla da invidiare agli altri.  Allora perché alcuni diventano idoli pur avendo, più o meno le stesse qualità, e altri no? Mi viene in mente David Beckham, un grande campione, anche se non ha vinto mai nessun mondiale e nessun campionato europeo, oggi Bechham non è solo un ex giocatore, ma è attore e modello, è un’icona del marketing, a cosa è dovuto questo? 

   È dovuto a quello che le dicevo prima, ci vuole sempre una buona dose di fortuna al di là del fatto che Bechham e’ stato un grande calciatore.







Squadra estera in cui le sarebbe piaciuto giocare? 

Barcellona.






Pelé, Maradona o Ronaldo? 

Maradona tutta la vita!




Ultima domanda: meglio 30 scudetti, oppure 1 scudetto e una coppa dei campioni?


Meglio 1 scudetto e 1 coppa campioni!







Grazie   

a cura di Paolo Radi   





31   08 2018 
(Tutti i diritti riservati)  





















mercoledì 4 luglio 2018

PAOLO RADI PRESENTA   





10 DOMANDE 


SAVINO MARTONE





Savino Martone, di Gragnano, è un giocatore professionista, ha esordito nella primavera del Torino, poi ha militato in C1 con il Benevento e in C2 con il Lamezia. Ora è il capitano del Gragnano (serie D). Il suo ruolo è quello di centrocampista. Noi gli abbiamo rivolto alcune domande.




Signor Savino, quando ha scoperto che il gioco del calcio sarebbe stata la sua più grande passione?

Ho scoperto la passione per il calcio praticamente da quando sono nato, ho iniziato alle di 5 anni a giocare e ora oltre a giocare gestisco pure una Scuola calcio:  il calcio è la mia vita.


Ad un certo punto lei da Gragnano si traferisce a Torino, 
com’è avvenuto questo ingaggio nella primavera del Torino?
Giocavo nel Gragnano nelle giovanili e mi volevano diverse squadre tra cui l’ udinese e il Torino andai prima alla Gabetti succursale del Torino vincendo un campionato regionale e poi passai alla primavera del Torino che purtroppo a fine anno  fallì ...



Da Gragnano a Torino è stato un bel salto, come si è sentito una volta arrivato a Torino, è riuscito ad integrarsi bene? 

Per prima  cosa posso dire che  è stato emozionante arrivare al Torino. Mi sono trovato bene, sono esperienze che ti fanno crescere e migliorare nella vita perché poi lì vivendo lontano dagli amici genitori e parenti ti crei un carattere cresci e maturi prima.



Lei ha giocato in C1 e C2, che ambiente è il calcio quando lo si vive dall’interno?

Il calcio è vita,  qualsiasi cosa del calcio è paragonabile alla vita. Il calcio è unione, passione, momenti di aggregazione in cui conosci  tanti amici diversi e dove condividi con loro quasi tutta la giornata. In conclusione voglio  precisare che: se si vuole giocare in queste categorie ci vuole professionalità fare sacrifici e mettercela tutta.







Secondo Lei è meglio essere un giocatore conosciuto nell’ambito in cui lei vive, oppure essere considerato un giocatore mediocre in serie A? 

Naturalmente meglio giocare in serie A però ti posso assicurare che nella vita non contano solo i soldi o le categorie  in cui hai  militato. L’importante farsi volere bene ed essere apprezzato nel mondo del calcio,  poi riuscirlo a farlo nel tuo paese e da capitano offre soddisfazioni incredibili.


Ultimo film visto  ?

Balla coi lupi di Kevin Costner


Programma o serie televisiva preferita? 

Sky 24 e calcio


Paese estero in cui le piacerebbe vivere? 

A Parigi Francia


Tratto principale del suo carattere? 

Solare e grintoso








Ultima domanda? Pelé , Maradona o Ronaldo? 

Maradona tutta la vita


Grazie  

Grazie a te ciao



a cura di Paolo Radi





04  07  2018 
(Tutti i diritti riservati) 















giovedì 28 giugno 2018

PAOLO RADI PRESENTA 





10 DOMANDE 


GIOVANNI PIRANDELLO



Giovanni Pirandello è nipote di Stefano Pirandello, quel Stefano Pirandello figlio di Luigi Pirandello che ha ultimato il libro I giganti della Montagna. Da anni lavora in teatro come light designer.




Signor Giovanni Pirandello, come riesce lei assieme ai suoi cugini a gestire questa eredità artistica di grande pregio?

La gestisce l’Istituto degli studi Pirandelliani. Noi siamo impegnati comunque a gestire e difendere questo cognome .




Lei nel teatro svolge il light designer, ci può spiegare in breve in che cosa consiste e con quali registi ha collaborato? 

Consiste nell’immaginare/interpretare la visione del Regista inserendo proprie sensibilità e capacità personali nell’illuminazione del progetto teatrale . Sostituire il buio con ambienti .
I registi sono veramente tanti, tra prosa , lirica e danza . Tra quelli più significativi…No non ci riesco, mi sembra di far torto a qualcuno di loro . Da quasi tutti ho imparato qualcosa .



Ultimo libro letto?

La famiglia Karnowski di Israel J. Singer


Ultimo film visto  Guido?

Al cinema Maria Callas


Scrittore italiano preferito?

Roberto Saviano


Scrittore straniero ?

Isaac Asimov




Cantante,  gruppo rock, o compositore  ?

Deep Purple


Pittore? 

Salvator Dalì


Programma o serie televisiva preferita? 

Di notte ne vedo parecchie , molte sono buone .

Paese estero in cui le piacerebbe vivere? 

Israele


Com’è organizzata la vostra  giornata lavorativa?

Dipende se ho lavori teatrali , altrimenti lavoro in ospedale .





Tratto principale del suo carattere? 

La pazienza che ho finito 


Grazie  

a cura di Paolo Radi



28      06  2018
(Tutti i diritti riservati)
















lunedì 11 giugno 2018

PAOLO RADI PRESENTA   





10 DOMANDE  


GIANMARCO   BOZZIA




Gianmarco Bozzia, abita a Borgo Val di Taro (provincia di Parma) sino a 26 anni è stato un giocatore professionista, (Piacenza, Spal, Sampdoria) poi è diventato titolare di una delle più importanti agenzie immobiliari nei posti più belli del mare, non a caso si chiama: La tua casa al mare.






Signor Gianmarco  Bozzia lei è stato calciatore, cosa ci sa dire di questa esperienza, che sarà stata gratificante, immagino. 

Si e' stato molto bello ma anche molto difficile in quanto e' un mondo molto complicato. Giocare mi ha aiutato molto a capire i privilegi che porta il mondo del calcio, senza mai dimenticando le difficoltà che avrei trovato una volta fuori da quel mondo dorato.







Decide poi di diventare agente immobiliare, come mai è arrivato a questa scelta, e perché la sua agenzia si chiama:La tua casa al mare?

Era un esigenza. Sono agente immobiliare da 25 anni e in Italia mancava proprio un portale specializzato per le vendite delle case al mare, un insieme delle più  belle case al mare, nei più bei posti di mare in Italia, ci tengo a precisare che i prezzi sono diversi a seconda delle esigenze.






Ultimo libro letto?

Purtroppo leggo poco e quel poco mi lo dedico a una scrittrice che adoro da sempre: Oriana Fallaci.


Ultimo film visto?

Mi piacciono molto i film e le serie di Netfix



Scrittore italiano preferito?

Oriana Fallaci


Scrittore straniero preferito?

Sepulveda




Cantante o gruppo rock preferito?

Coldplay


Se dovesse  emigrare in un altro Paese o città estera in quale andrebbe a vivere? 

New York






Lavorare stanca, è il titolo di una raccolta di poesie di Cesare Pavese, anche per lei è così?

No a me lavorare gratifica e mi allunga la vita. Credo che il mio lavoro sia il migliore al mondo.






Come descriverebbe se stesso in poche parole? 

Una Persona Onesta. Amante del buon cibo e del buon vino e  che ama la vita al di sopra di ogni cosa.









Grazie  

a cura di Paolo Radi





11 06 2018 
(Tutti i diritti riservati)