I N T
E R V I S
T A
INTERVIEW
ENTRETIEN
ENTREVISTA
ИНТЕРВЬЮ
面试
مقابلة
אינטערוויו
интервју
CONVERSAZIONE
con
CARLO
COLASANTI
a
cura di Paolo Lorenzo Radi
Carlo Colasanti, è
uno scrittore di Roma, ha scritto “Un’insolita
fortuna” (2012); con “Il dittatore” (2011) si
è aggiudicato il primo premio dell’edizione Un libro nel cassetto. Nel 2017 ha
pubblicato” Il quaderno nascosto”, un opera che sta riscuotendo un notevole
successo.
Carlo Colasanti,
professione?
Primo libro
letto (che tu possa avere memoria)?
Non ne sono certo ma credo sia stato Come il Mare
di Wilburn Smith. All’epoca i miei genitori erano abbonati al club degli
editori e ogni mese ci veniva spedito il libro del mese.
Scuole frequentate?
Istituto d’arte
Generi letterari che
preferisci?
Leggo di tutto.
Autore italiano di riferimento?
Mi piace molto
Niccolò Ammaniti, ma ce ne sono molti che vale la pena leggere, tra cui anche
Andrea De Carlo.
Autore Straniero?
Tra gli stranieri Lansdale è il mio
preferito, anche se Shantaram invece è uno dei miei libri preferiti.
Ultimo libro che hai letto?
Il
Re, di James Clavell
Ultimo film che hai visto?
“Dobbiamo
parlare” di Sergio Rubini
Se dovessi riassumere in poche parole la trama del tuo ultimo romanzo “Il
quaderno nascosto”?
Un
romanzo che tratta l’argomento “Figli”. Il quaderno nascosto, racconta la
storia di quattro bambini nati nello stesso mese. Le loro storie, diverse una
dall’altra, si incroceranno con esiti inaspettati.
L’ora
del giorno in cui sei più ispirato?
La sera dopo cena.
Quale
dei tre romanzi che hai pubblicato si presterebbe per un fiction?
Credo
che “Un’insolita fortuna” sia perfetto per una fiction, anche se molti critici
riscontrano in tutti i miei romanzi un taglio cinematografico.
Quali attori e
attrici vorresti come interpreti per la trasposizione dei tuoi romanzi?
Non
ci ho mai pensato. Mi piacerebbe che potessero interpretare la versione
cinematografica i protagonisti che ho pescato, per rendere più veritiera l’opera
filmica, tra le mie conoscenze.
E se avessi la
possibilità di scegliere un regista, a quale affideresti la “messa in scena”?
Gabriele
Muccino.
La tua famiglia come vive
questa tua esperienza di scrittore?
Senza
la loro comprensione e il loro sostegno non avrei potuto coltivare questa mia
passione.
So che hai
partecipato a un documentario Storia/E diretto da Paolo Radi, abbiamo saputo
che l’opera è stata selezionata per il Nara International Film Festival
(Japan), che tipo di esperienza è stata?
Un
esperienza piacevole. So riconoscere chi è animato dalla passione e devo dire
che di averne percepita molta durante la lavorazione.
Ultima domanda, devi fare un lungo viaggio,
e puoi portare solo un libro da te scritto, quale sceglieresti?
Un lungo viaggio
con un solo libro? Non è possibile. Me li porto tutti e tre e tanti altri da
leggere. Perché non riesco a immaginare la mia vita senza un libro da leggere.
27 Febbraio 2017
Grazie