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lunedì 27 febbraio 2017

I   N   T   E   R   V   I  S   T   A



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CONVERSAZIONE

con


 CARLO COLASANTI



a cura di Paolo Lorenzo Radi


  Carlo Colasanti, è uno scrittore di Roma, ha scritto “Un’insolita fortuna” (2012); con “Il dittatore” (2011) si è aggiudicato il primo premio dell’edizione Un libro nel cassetto. Nel 2017 ha pubblicato” Il quaderno nascosto”, un opera che sta riscuotendo un notevole successo.









Carlo Colasanti, professione?

 Sono più di venti anni che mi occupo di risorse umane.



Primo libro letto (che tu possa avere memoria)?

Non ne sono certo ma credo sia stato Come il Mare di Wilburn Smith. All’epoca i miei genitori erano abbonati al club degli editori e ogni mese ci veniva spedito il libro del mese.



Scuole frequentate?

Istituto d’arte


Generi letterari che preferisci?

 Leggo di tutto.



Autore italiano di riferimento?

 Mi piace molto Niccolò Ammaniti, ma ce ne sono molti che vale la pena leggere, tra cui anche Andrea De Carlo.



Autore Straniero?

Tra gli stranieri Lansdale è il mio preferito, anche se Shantaram invece è uno dei miei libri preferiti.



Ultimo libro che hai letto?

Il Re, di James Clavell



Ultimo film che hai visto?

“Dobbiamo parlare” di Sergio Rubini



Se dovessi riassumere in poche parole la trama del tuo ultimo romanzo “Il quaderno nascosto”?

Un romanzo che tratta l’argomento “Figli”. Il quaderno nascosto, racconta la storia di quattro bambini nati nello stesso mese. Le loro storie, diverse una dall’altra, si incroceranno con esiti inaspettati.



L’ora del giorno in cui sei più ispirato?

La sera dopo cena.




Quale dei tre romanzi che hai pubblicato si presterebbe per un fiction?

Credo che “Un’insolita fortuna” sia perfetto per una fiction, anche se molti critici riscontrano in tutti i miei romanzi un taglio cinematografico.



 Quali attori e attrici vorresti come interpreti per la trasposizione dei tuoi romanzi?

Non ci ho mai pensato. Mi piacerebbe che potessero interpretare la versione cinematografica i protagonisti che ho pescato, per rendere più veritiera l’opera filmica, tra le mie conoscenze.



E se avessi la possibilità di scegliere un regista, a quale affideresti la “messa in scena”?

Gabriele Muccino.



La tua famiglia come vive questa tua esperienza di scrittore?

Senza la loro comprensione e il loro sostegno non avrei potuto coltivare questa mia passione.







  So che hai partecipato a un documentario Storia/E diretto da Paolo Radi, abbiamo saputo che l’opera è stata selezionata per il Nara International Film Festival (Japan), che tipo di esperienza è stata?

Un esperienza piacevole. So riconoscere chi è animato dalla passione e devo dire che di averne percepita molta durante la lavorazione.



     
Ultima domanda, devi fare un lungo viaggio, e puoi portare solo un libro da te scritto, quale sceglieresti?

Un lungo viaggio con un solo libro? Non è possibile. Me li porto tutti e tre e tanti altri da leggere. Perché non riesco a immaginare la mia vita senza un libro da leggere.



27   Febbraio   2017




Grazie


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