VENERDI’ 28 FEBBRAIO 2014
CONVERSAZIONE CON ANTONINO ARCONTE
RIVEDUTA E CORRETTA CON AGGIUNTA DI
NUOVE IMMAGINI
Attualmente
collabora con la Mursia Editore alla diffusione dell'opera: "L'Ultima
Missione di G-71", l’ edizione aggiornata della vera storia di Gladio e
d'Italia, dedicata sempre alle sue passate esperienze nel Nucleo G
dell'Organizzazione Gladio, pubblicato da Mursia editore, il 13 novembre 2013,
nella collana "le Nuove Guerre" ISBN
978-88-425-4823-2.
Signor Arconte come sta andando il libro edito
da Mursia L’ultima Missione di G71, inoltre com’ è stato accolto dalla critica?
Rispetto alla versione del 2006 quali modifiche ha apportato?
R: a quanto mi
dicono dalla Mursia bene, non posso saperlo ma è stato richiesto e molti hanno
dovuto attendere diverse settimane per poterlo avere. Purtroppo la crisi ha
colpito soprattutto le librerie e non acquistano più le 13° copie, per pagarne
solo 12 e una gratuita, oltre al 30% di sconto, perché hanno paura delle
giacenze. Troppi libri restano invenduti. Il mercato del libro ha perso nel
2013 addirittura 75 milioni di euro d'incassi, rispetto al 2012 che era stato a
sua volta disastroso. Questo il motivo delle difficoltà nel averlo in breve
tempo. Solo le librerie Feltrinelli, e non tutte, ma a Roma sicuramente, lo
avevano in scaffale. Però oggi su Amazon e altre librerie online, si trova
tutto e anche a prezzo scontato rispetto alle librerie locali. I commenti dei
lettori che mi hanno voluto comunicare le loro impressioni sono stati molto
favorevoli per alcuni entusiastici. Soprattutto coloro che hanno letto The Real
History of Gladio del 1996 (ancora oggi visitabile su www.g71.altervista.org);
L'Ultima Missione del 2001; Bengasi e dintorni del 2010 e L'Ultima Missione di
G-71 edito da Mursia nel Novembre 2013, ognuno sequel in aggiornamento dei
precedenti, ha potuto apprezzare l'evoluzione dell'Ultima Missione di G-71, che
continua ancora adesso, mentre rispondo a queste domande.
Lei ha avuto una vita che definirla
“avventurosa” sembrerebbe riduttiva, perdoni la domanda banale, quanto le è
costata a livello emotivo e familiare?
R: Quanto mi è
costata? Sarebbe più giusto chieder quanto mi ha dato dal punto di vista
emotivo e familiare! Certo, chi vuole vivere la sua vita deve essere
disponibile a pagarne il prezzo, ma io sono disponibilissimo e l'ho pagato con
la persecuzione che lo Stato che ha tradito la Patria mi ha riservato. Io,
però, l'ho considerato sempre un onore avere contro tutti quei farabutti. Ciò
che la vita che ho vissuto mi ha dato è una famiglia fantastica e molto unita.
Mio figlio vive a New York da ormai tre anni ed è felice e realizzato in un
grande paese dove il merito ha ancora il suo valore. Se fosse rimasto qui
sarebbe depresso e votato al fallimento, come tutti i giovani italiani che non
hanno padrini in paradiso! Mi ha ringraziato già due anni fa, per la vita
meravigliosa che gli abbiamo fatto vivere, io e la madre. Sono soddisfazione
che valgono una vita no? Ora tocca alla sorellina spiccare il volo e certo
saprò aiutarla a realizzare la sua vita. Ma come ho fatto col fratello, farle
capire chi è e cosa vuole dalla vita, poi sostenerla finchè non sarà in grado
di procedere con le sue gambe. Sicuramente in America anche lei. Non vedo
futuro in questo paese per chi non appartiene per struttura morale e familiare
alle bande bassotti che hanno usurpato le istituzioni democratiche. Chi ha
letto i miei libri sa di che parlo, non posso certamente riassumerli in questa
intervista.
Un capitolo interessante, a mio avviso,
quello che fa da corona a tutti gli altri è la vicenda Moro. Perché su Moro
ancora non è emersa ancora un’unica verità? I tempi non sono maturi affinché il
popolo italiano possa conoscere la
verità?
R: La vicenda Moro
nei miei libri la descrivo e documento nei dettagli nel capitolo "Il Golpe
italiano". Tutto quello che vedete intorno a voi è frutto velenoso di quel
tradimento, che non ha tradito solo me e i miei commilitoni, ma tutti gli
italiani, a parte quelli che vi hanno preso parte.
Lei era molto giovane all’epoca, si ricorda
cosa pensò quando le dissero di andare in Libano per consegnare quel fatidico
documento in cui si chiedeva la liberazione di Moro (Moro doveva essere ancora rapito
quando lei consegnò il documento!)? Mi ha colpito, inoltre, una frase del libro quando lei dice: “
Conseguenza dell’assassinio Moro fu la tragedia di tutte quelle stagioni di
bombe e l’inizio di un periodo davvero
drammatico che portò la nostra Patria a sprofondare nel fango!”.
R: Dico anche che
non pensai niente, all'epoca non sapevo nemmeno chi fosse Aldo Moro e niente
sapevo della politica italiana. Ero quasi sempre in missione all'estero e
quando rientravo in patria tutto pensavo, meno che a leggere giornali che già
sapevo essere devianti dalla verità che conoscevo. Riguardo alla vicenda Moro
ne presi atto solo nel 1998, all'epoca in cui mi recai in USA per la richiesta
d'Asilo politico.
Perché successe questo? Mambro e
Fioravanti sono stati giudicati colpevoli della strage di Bologna, Cossiga
prima di morire disse che si sarebbe trattata di una bomba palestinese che per
caso transitava a Bologna, cosa ci può dire a riguardo?
R: Siete mal'informato:
Cossiga nell'immediatezza della strage disse a Bologna, dove accorse, che era
una bomba fascista! Come se fosse un ordine per la magistratura Bolognese di
seguire quella pista e non quella vera, che portava a Tripoli e alle nostre
operazioni a Malta. Tutto è ben descritto e documentato sui libri e vi rimando
a quelli, non posso ripetere tutto qui. Cossiga è vero che prima di morire,
quando ormai nessuno trovava attendibile la pista neofascista, ha tentato un
ultimo depistaggio dalla verità, indicando in un errore dei palestinesi che ha
provocato l'esplosione accidentale della valigia contenente l'esplosivo mentre
era in transito verso la Palestina …Ah ah ah. Chi sa la verità può solo ridere
dei contorsionismi di Cossiga. Voi, disinformati dai media italiani, dovreste
andare a informarvi sulla strage della stazione di Marsiglia due anni dopo
Bologna. Stessa modalità d'esecuzione,
stessa valigia in sala d'attesa, stesso esplosivo … anche quella
dimenticata li da palestinesi in transito? … anche quella esplosa per errore?
Ma non fatemi ridere sulle tragedie nazionali ed europee. Nessuno in Italia ha
reso noto che anche sui treni in Francia esplodevano bombe come sull'Italicus e
a metterle non erano certo i neofascisti italiani, ne francesi, c'era Carlos,
lo Sciacallo a minacciare il governo Francese di attentati dinamitardi, se non
avessero rilasciato Magdalena Kopf, nome di battaglia Lilli. Membro della
Separat, la rete del terrore di Carlos, filosovietica e con basi a Tripoli e in
Cecoslovacchia. In un Hotel davanti alla stazione, la notte dell'esplosione ci
ha dormito Thomas Kramm, terrorista tedesco, membro anche lui della Separat e
nessuno lo ha disturbato nemmeno di un avviso di garanzia. Dovevano correre tutti
dietro la "lepre di stracci" che gli ha dato Cossiga! Che era culo e
camicia, insieme ad Andreotti Giulio, di Muhammar Gheddafi.
Tanti sono gli argomenti che lei affronta
nel suo libro, due mi hanno colpito, Gardini sarebbe stato un gladiatore e un
altro elemento la divisione delle centurie, la prima chiamate Aquile era
formata da aviatori e da alcuni paracadutisti della Folgore. In merito a
Gardini sono rimasto sorpreso, per chi
non ha ancora letto il libro perché Gardini divenne un agente Gladio? Quanti
della Folgore vennero reclutati, pochi o invece il numero era elevato? Oggi si
parla spesso nei giornali di colpo di Stato, il colpo di Stato per far fuori
Berlusconi e far salire Monti, trova che si faccia un abuso di questo termine?
Un’ultima domanda come sono cambiati i servizi segreti di oggi rispetto a
quelli di 40 anni fa? La ringrazio e invito i miei lettori a leggere il libro,
un libro che farà riscrivere intere pagine della nostra storia italiana.
R: Gardini era un
finanziare, un capitano d'industria di valore ed era un patriota. Trovandosi a
fare affari con l'est europeo per ragioni commerciali delle granaglie che
trasportava con le navi della FERMAR in giro per il mondo ha avuto bisogno di
aiuto e l'ha avuto, e lo ha ricambiato fornendo informazioni preziose su cui
veniva a conoscenza, ma riguardavano le vicende della guerra fredda in atto in
quegli anni, non segreti industriali o commerciali dei quali non ci interessava
nulla. Sul libro decsrivo meglio e nei dettagli questa situazione e
l'assassinio, mascherato da suicidio, avvenuto il 23 luglio 1993, pochi mesi
prima di quello di Licausi, a Mogadiscio, il 12 Novembre 1993 e pochi mesi dopo
l'attentato che doveva costarmi la vita nel febbraio 1993. Hannus Orribilis
davvero quel 1993!
Si, anche io
consiglio la lettura dei miei libri a coloro che vogliono conoscere la verità
della nostra storia e della loro patria. Perché ciò che stanno vivendo oggi, è
la esatta conseguenza di quei fatti, tragici e irrisolti. Chi tradì la nostra
Patria in quegli anni, non ha mai pagato e persevera negli stessi modus
operandi. Per questo molte azioni vi appaiono come dei Golpe's, anche se vi
sembra incredibile. Se conosceste davvero la vera storia di Gladio e di G-71 non
vi meraviglierebbe più la verità che è sotto gli occhi di tutti.
Ringrazio di nuovo Antonino Arconte, a questo punto non posso che affermare che: la storia degli ultimi 40 dovra' essere riscritta, ma riscritta tutta quanta.