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lunedì 1 dicembre 2025

SEZIONE SPORT

 

 

 

 

Paolo Radi intervista

 

 

 

DOMENICO

RONGA



 


     


Domenico Ronga è un giocatore campano, nato il 5 maggio del 1998 e così si presenta: “ 

 

Inizio la mia carriera calcistica in una scuola calcio vicino casa mia per poi andare alla Salernitana nel 2015 e fare gli allievi nazionali, successivamente firmo per la Frattese 1928 in serie D per rimanerci due anni 2016 e 2017.

 

Trascorso questo periodo vado a Napoli a fare la primavera, ci rimano sei mesi per poi tornare in serie D con la Frattese 1928, questo succede nel 2018.

 

Sono due anni sotto età e sette le presenze, con  la Frattese 1928, poi 8 firmo per l’Ercolano serie D (2019).

 

Però dopo cinque mesi mi mandano in prestito in eccellenza al Costa D’Amalfi, terminato il prestito l’anno dopo ritorno in eccellenza ad Amalfi (2020), per poi passare (si trattò di una piccola parentesi) a Nola, l’anno dopo a Nola ritorno in eccellenza con la Frattese 1928 (2021), per poi passare alla città di Avellino in eccellenza. 

 

Dopo sei mesi vado in promozione ad Agerola (2022), faccio di nuovo ritorno alla Frattese 1928 dopo la parentesi alla Frattese 1928 (2023) firmo con la Virtus Afragola dove vinco i play-off e salgo in eccellenza (2024).

 

 Ora sono al Marianella Calcio da due anni.

 

 





La prima domanda che le voglio fare è la seguente lei è da due anni al Marianella Calcio, e immagino che ci si trovi bene (ho anche intervistato qualche componente di questo club) come sta andando il campionato, si potrebbe fare di più oppure lei è contento delle sue prestazioni?

 

Sono contento di essere qui al Marianella perché  ho trovato una società seria, il presidente Salvatore D’Andrea e veramente una persona eccezionale, c’è anche un rapporto al di fuori del calcio che va oltre.

Riguardo all’andamento di quest’anno posso dirti che stiamo facendo grandi cose, siamo  davanti a tutte le altre squadre e non vogliamo sicuramente fermarci, siamo un gruppo forte e coeso e lottiamo tutti per lo stesso obbiettivo. 

 

Quali caratteristiche ha questa società? 

 

La società è una società ambiziosa, e lo abbiamo  già  dimostrato l’anno scorso, quest’anno è ancora più convinta e la dimostrazione è la  rosa che è stata formata per fare un campionato al vertice.

 

La classica domanda che faccio sempre: quando ha scoperto che il calcio sarebbe diventato la sua più grande passione?

 

Se ti devo dire la verità a me non piaceva il calcio, io da piccolo ho iniziato facendo il ciclista e ti devo dire ero anche molto bravo, poi per una perdita che abbiamo avuto in famiglia non ho più potuto continuare e all’età di 13 anni iniziato a giocare a calcio. Da quel momento è diventata una mia passione.


 



I suoi genitori hanno cercato di assecondarla, oppure le hanno detto la classica frase: “...non sarebbe meglio che pensassi allo studio?”

 

No, anzi devo ringraziare i miei genitori, soprattutto mia mamma che in uno dei periodi veramente brutti della mia carriera, la rottura del legamento, mi è stata vicina e mi ha dato la forza di continuare visto che io volevo smettere. le devo dire grazie perché mi ha sempre sostenuto e lo fa ancora oggi in ogni partita, e sempre allo stadio a fare il tifo per me.

 

Ad un certo punto della sua carriera lei va al Napoli per militare nella primavera, e ci rimane 6 mesi, che tipo di esperienza è stata?

 

Un’ esperienza che più che darmi qualcosa calcisticamente mi ha formato dal punto di vista della mia personalità, sono maturato molto, mi dispiace solo che sia durato solo così poco.

 

 


 

 

Lei ha giocato diverse volte con la Frattese 1928, immagino che ci si è trovato bene, che cos’ha di particolare questo club?

 

Questo è il club è dove sono cresciuto veramente, ho capito un poco come funzionava il calcio dilettantistico, ero piccolo perché sono arrivato alla frattese che avevo 17 anni.

 

Militare in un campionato di serie D e allenandoti con determinati calciatori sono maturato molto, ma soprattutto sono cresciuto sia caratterialmente che mentalmente, e poi ho dato prova delle mie qualità, giocando e soprattutto allenandomi con calciatori come Fabio Longo, Domenico Maggio.

 

Ho appreso molto,  ma soprattutto ho  imparato molto, perché mi davano consigli su cosa fare,  su alcuni movimenti e su come sarei potuto diventare un attaccante forte e completo,  li ringrazio perché mi hanno aiutato molto nella mia crescita. 


 



Ho intervistato Raffaele Bianco, lei lo conosce molto bene che cosa saprebbe dirmi delle sue doti di calciatore?

 

Raffi è un attaccante e anche un esterno molto duttile un ragazzo che in campo dà sempre tutto è non si risparmia mai. Abbiamo giocato insieme alla Virtus Afragola vincendo i play off anche grazie a lui perché ha  segnato in semifinale playoff contro la Caivanese il goal vittoria che poi ci a portato a disputare la finale.

 

Gli voglio molto bene mi dispiace per la squalifica che ha ricevuto deve darsi forza e non mollare.

 

Oltre al calcio quali altri sport segue con grande interesse? 

 

Ultimamente mi sto appassionando al tennis, mi piace soprattutto perché c’è un nostro italiano che sta facendo cose grandiose.

 

Lei gioca nel ruolo di? 

 

Io sono un attaccante centrale che si sta adattando esterno di attacco, ma il mio ruolo principale è la prima punta.

 

Si ricorda il suo goal più bello?

 

Ne ricordo  un paio,  ma quello forse il più riuscito è stato quello contro la Sessana due anni fa,  con uno stop al volo e una rovesciata incredibile, il goal  ci diede la vittoria contro una squadra che poi vinse il campionato alla fine della stagione.

 




Grandi discussioni con i mister le ha avute oppure ha sempre accettato le decisioni con serenità?

 

Non ho mai veramente litigato con un mio allenatore, sicuramente qualche discussione qualche diverbio c’è stato,  ma sempre a livello di crescita ho sempre avuto buoni rapporti con chi mi ha allenato nella mia piccola carriera.

 

Generalmente che ruolo ha all’interno del gruppo, mi spiego ascolta i consigli dei compagni, discute serenamente con loro, oppure tende a imporre la sua volontà?

 

No,  assolutamente, ascolto e apprendo soprattutto perché solo il classico ragazzo che non parla tanto, bensì si mette a disposizione del gruppo in qualsiasi cosa.


 



Un suo pregio e un suo difetto (calcisticamente parlando)

 

Un pregio forse è quello essere calmo in alcune circostanze, dove magari la mente vorrebbe agire in un determinato modo,  io sono bravo a stare lì tranquillo senza fare cavolate, un difetto è quello mentale forse sono uno che mentalmente è molto fissato su determinati obiettivi da raggiungere; devo superare questa situazione,  ci sto già lavorando.

 

Come tutti avrà avuto proposte di giocare fuori regione, lei com’è che  ha preferito rimanere nella sua regione?

 

Ti dico la verità ho valutato le proposte,  anzi forse ero anche vicino all’ andare fuori dalla Campania, anche se  perché progetti seri e ambiziosi che mi sono stati proposti successivamente era veramente difficile trovarli, poi ho avuto la fortuna di arrivare  al Marianella e ho deciso di restare in Campania.


 



Questa domanda la faccio spesso, lei domani riceve un bella proposta per andare a giocare per qualche anno fuori dall’Italia se la sentirebbe di lasciare ogni cosa per intraprendere questa nuova avventura?

 

Onestamente parlando ti direi di sì, sono uno che accetta molto le sfide e si mette sempre in gioco, quindi se mai dovesse arrivare un offerta fuori dall’Italia, che mi permetterebbe di stare bene, accetterei molto volentieri.

 

Famiglia e amici quanto sono importanti per lei? 

 

La famiglia per me è importantissima essa è alla base di tutto, è fondamentale essere compatti, aiutarsi nei momenti brutti può essere veramente importante per una persona questo per non abbattersi.

Gli amici contano, ma al giorno d’oggi non è facile trovare persone che ti vogliono bene, senza un secondo fine o per scopi che non siano futili,  però non tutti sono così ci sono anche persone e amici leali e veri.

 

Un sogno che vorrebbe che si realizzasse nell’immediato? 

 

Questo l’ho tengo per me magari poi a fine anno ci risentiamo e te lo dirò.

 




A chi vorrebbe dedicare questa intervista?

 

A mia mamma, a mio papà che spero presto di poter riabbracciare, ai mei 3 nipotini Vittorio, Raffaele, e Maria Celeste, loro  sono tutta la mia vita, infine a mio nonno che non c’è più e che è stato un punto importante della mia vita,  so che è sempre con me e che mi guarda ogni giorno.

 

Grazie 

 

01  12    2025

 

(Tutti i diritti riservati) 

 

 

 

 

 

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